"Ciao mamma!" Salutò, abbracciando la madre che le scoccò due sonori baci sulle guance rosee. Si separarono ed abbracciò il padre, "Ciao anche a te papà!"
Le erano mancati tanto, i suoi genitori, ed era più che contenta di averli rivisti dopo tanto tempo.Axl e Stephanie aspettavano sulla soglia, guardandosi attorno. La casa non era né grande né piccola, tutta sui toni del legno bruciato e dell'arancione, un'accoppiata di colori particolari ed un tantino stravaganti che conferivano alla casa quell'aspetto confortevole che a Greta era tanto mancato.
I genitori accolsero con un sorriso i due americani e li fecero entrare, biascicando parole in italiano che, ovviamente, non capirono, porsero loro la mano, e come l'afferrarono baciarono loro entrambe le guance, come vuole il saluto italiano. I due rimasero confusi da quel gesto così confidenziale, ma non ci diedero più di tanto peso: avevano già visto cose stravaganti ed insolite capitare in Italia, e questa non era poi così esagerata.
Lungo i corridoi lignei erano appese delle vecchie foto di Greta da bambina, parecchi girasoli erano sistemati in vari angoli della casa, ed un bel po' di candele profumate all'arancia sovrastavano i mobili, saturando la casa di un odore acre di agrumi. In salotto, difronte ad un improbabile sofà color albicocca, il caminetto era acceso e, anche sopra a quest'ultimo erano posizionate varie cornici contenenti foto raffiguranti i tre membri della famiglia. La casa ne era piena ed Axl pensò di poter ricostruire la vita di Greta passo passo solo guardando quelle fotografie.
"Mamma! Ma quanto cibo hai preparato?" Domandò lei, vedendo la quantità industriale di pietanze sparse in giro per la cucina. "Non sapevo cosa avrebbero voluto mangiare, così ho preparato un po' di tutto!" disse sorridendo. Sembrerà uno stereotipo, ma più quella donna invecchiava, più cucinava.
Si sedettero tutti a tavola ed iniziarono a mangiare. Axl era seduto in mezzo tra Greta e Stephanie; i genitori di fronte. Il rosso si avvicinò all'orecchio della mora e, sfiorandola con le labbra, le disse qualcosa di estremamente sconcio, non aspettò un attimo di più, era lì e voleva divertirsi, almeno un po'. La punta del naso le si arrossò, ed i genitori chiesero cosa avesse detto. "Vuole una birra," disse la prima cosa che le venne in mente, "vado a prenderla io" continuò, alzandosi dalla sedia. Andò in cucina e mise il viso nel frigo, cercando di eliminare il rossore. Poi tirò fuori una birra e prese un cavatappi da un cassetto. Tornò nella sala da pranzo e si sedette al posto di prima, passando tutto ad Axl.
Il resto del pranzo filò liscio anche se il cantante continuò a fare qualche battuta. "È davvero buono" commentò la modella, tra un boccone e l'altro. "C'ha detto?" Chiesero in coro i genitori. "Ha detto che è davvero buono" Tradusse, finendo ciò che aveva nel piatto. "Quindi, quando hai detto che parti, cara?" "In realtà non lo so... Axl, quando partiamo?" Gli domandò, lui finì di versarsi la birra non desiderata ma gradita. "Boh, quando ne avrò voglia" Disse, portando il bicchiere alle labbra.
"Ha detto che partiremo presto" Non era di certo una traduzione letterale, ma poteva andare bene, almeno per i suoi.
Arrivò il momento di andar via e, a malincuore, Greta lasciò la casa, tanto simile in profumi ed arredamento a quella che era la sua casa d'infanzia a Firenze, ben diversa da quella in cui abitava. Si accese una sigaretta e salutò Axl e Stephanie, dicendo che sarebbe andata a farsi un giro per Roma. Le strade erano ampie e leggermente sconnesse, le case alte e colorate di rosso mattone, con i cornicioni bianchi. Passò davanti ad un'edicola e guardò le pagine dei giornali, in cerca di qualche articolo sulla storia di Roma, ma sotto gli occhi le capitò una copia di una famosa rivista musicale.
Subito sotto la scritta Rolling Stone c'era una grande foto di Axl, il titolo diceva che, nell'articolo, erano raccolte le accuse con cui la sua ex moglie, Erin Everly, lo aveva trascinato in tribunale. Era curiosa, molto. Voleva prenderlo, voleva fiondarsi sull'articolo e leggere avidamente tutte le parole, voleva sapere chi era Axl Rose. Effettivamente quanto lo conosceva? Poco o niente. Stringeva la rivista tra le mani, fissandone l'immagine di copertina. Il cantante era sbarbato e così sembrava molto più giovane. Doveva leggerlo?
"Fanculo" sussurrò, riappoggiando la rivista. Non sarebbe stato corretto nei suoi confronti, approfittarsi della sua fama per scoprire cose su di lui. In più, erano vere? I giornali spesso mentono per i lettori, quindi avrebbe potuto farsi un'idea sbagliata dell'uomo.
Si allontanò dall'edicola ed andò su uno dei tanti ponti che attraversano Roma per guardarla con gli occhi liquidi del Tevere. Il sole stava lentamente cominciando a calare, nascosto da grosse nuvole plumbee.
Piccole e sottili gocce di pioggia iniziarono a scendere, diventando via via sempre più numerose. Si abbattevano incessanti sulla pelle eburnea di Greta, rendendola, in poco più di due minuti, bagnata fradicia.Però era ferma, sopra quel ponte sospeso nei suoi pensieri quando, improvvisamente la pioggia cessò. Si sentì toccare la spalla e notò che qualcuno le stava tenendo un ombrello sopra la testa, impedendo alla pioggia di continuare ad inzupparla. Si voltò,
"A bella, ci rincontriamo!"
Le disse Romeo, sfoggiando un sorriso smagliante, e tirandola con sé sotto l'ombrello.
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ART-AXL ROSE
FanfictionCorreva l'anno 1993, in seguito alla fama ed all'uscita dei due nuovi album Axl si ritrova ancora una volta con un anello in tasca, diretto alla supermodella Stephanie Seymour, ma qualcosa andrà decisamente storto. Il suo lungo viaggio parte da Fire...