capitolo undicesimo

186 25 6
                                    

Il giorno seguente fu ricco di tensione tra i tre.

Stephanie, la sera precedente, si era svegliata nell'esatto momento in cui Axl era uscito di casa. Pensò fosse andato a fumarsi una sigaretta, come capitava spesso, così aspettò, volendogli parlare di alcuni dettagli per il matrimonio che le erano venuti in mente nel sonno, buffo in realtà! Non parlavano quasi mai del matrimonio nonostante fosse alle porte, ma quella sera pareva non uscirle di testa il colore dei tovaglioli: pesca, celeste o lavanda?

Aspettò, ma di lui nessuna traccia. Stanca com'era, si riaddormentò prima che rientrasse, ed il sospetto che fosse stato con un altra la tormentava come non mai. Non che non ci avesse mai pensato, sia chiaro, ma normalmente era impegnato a stare con lei, mentre in quel periodo lo vedeva distante, sconnesso, come volesse escluderla dalla sua vita.

Axl si sentiva il fiato sul collo per via di Stephanie, e la cosa lo innervosiva non poco; insomma, aveva già i suoi problemi!
Infatti era ancora leggermente turbato da ciò che era successo la sera prima. Si era letteralmente segato su Greta e, per la prima volta, si sentì a disagio. È questa sua sensazione lo turbava ancora di più. Mai e poi mai gli era capitato di provare questa strana stretta alla bocca dello stomaco. Se non si conoscesse direbbe che si sentiva in colpa. Ma vedete, lui si conosceva troppo bene, ed era assolutamente impossibile che si stesse sentendo in colpa, ma allora cos'altro poteva essere?

Greta, dal canto suo, aveva paura che Axl fosse ancora arrabbiato. Non sapeva esattamente per cosa potesse avercela com lei, ma lo vedeva schivo, come se avesse paura di avvicinarsi a lei. La cosa la rattristì un po'. Pensava di non aver fatto nulla di sbagliato in fin dei conti, era solo ritornata con un po' di ritardo ma... non era mica suo padre!

Insomma, non si conoscevano benissimo però pensava ci fossero delle basi per un buon rapporto d'amicizia, ma intuiva che fossero state posate su un campo minato.

Così Stephanie evitava Axl, lui evitava Greta, e lei, in un certo senso, li evitava entrambi.

Pensava, in parte, anche a Romeo. Non gli aveva nemmeno accennato al fatto che, molto probabilmente, nel giro di una settimana sarebbero partiti, eppure ora più che mai le pareva giusto farlo. Conoscendo quel minimo Axl sapeva che sarebbe potuto arrivare in camera sua una sera e dirle "Fai le valigie, domani partiamo!"
Anzi, probabilmente avrebbe mandato Stephanie al posto suo, perchè una decisione così affrettata l'avrebbe presa da arrabbiato.

Era distratta. Okay, molto distratta. Ogni "Roma" diventava "Romeo" e ogni opera d'arte sembrava parlasse di amore, pure la Crocifissione di San Pietro, che di romantico ha ben poco. Axl invece era nervoso, parecchio. Aveva appena finito di disintegrare con le mani quella che probabilmente era la nona o decima sigaretta della giornata. Scartava tutto l'involucro di carta e gettava il tabacco dove gli capitava. Lo trovava rilassante e tanto aveva abbastanza pacchetti di sigaretta da far fumare l'intero continente, e riempire tutta la troposfera di fumo.

All'ennesimo "Romeo" fuori posto Axl ebbe l'istinto di saltarle addosso, come un lupo sulla sua preda, e baciarla. Di sicuro avrebbe capito che preferiva di gran lunga lui a quell'idiota italiano. Invece digrignò i denti e buttò a terra una sigaretta, ricevendo non pochi sguardi arrabbiati.

Come poteva essere così cieca?
Dai, io sono di gran lunga più figo di quell'idiota
Si disse tra sé, in modo convinto. Cosa cazzo può trovarci in quella testa di minchia?
Non riusciva più a prestare attenzione, così rimase fermo, con le braccia conserte e lo sguardo corrucciato, a pensare. Cosa avrebbe potuto fare per separarli? Gli ci volle qualche minuto, ma la risposta lo colpì come un fulmine. Potè sentire la lampadina illuminarsi sulla sua testa con un leggero "tic".

Non c'era nulla di più semplice: sarebbero andati a Parigi!

Ci rifletté per un po'. Avevano praticamente finito di vedere Roma, sarebbe bastato ancora un giorno, massimo due, quindi non era un problema. E poi partire li avrebbe separati per davvero, quasi mille cinquecento chilometri di distanza non erano pochi!

Era compiaciuto, aveva la soluzione perfetta! Un piccolo ghigno si formò sulle sue labbra. Non vedeva l'ora di tornare in albergo, telefonare, prenotare il volo e via! Tutti i suoi problemi sarebbero evaporati, e con tutti i suoi problemi si intende Romeo, ovviamente.

Greta aveva la testa altrove, ma anche lei aveva trovato un'ottima soluzione, o almeno così sperava. Nel pomeriggio avrebbe chiamato Romeo, lo avrebbe invitato ad uscire, e senza troppi giri di parole gli avrebbe detto che presto sarebbe partita.

Il loro sarebbe stato un amore breve, un istante fugace, che scivolava via dalle loro mani come la fine sabbia bianca della Grecia Antica. Era una soluzione più che perfetta. Gli avrebbe raccontato tutto, così non si sarebbe potuto arrabbiare con lei.

Ora che ci pensava moriva dalla voglia di andarci, a Parigi.

Non che Roma non le piacesse, anzi! Ma ormai avevano praticamente finito di visitarla e l'idea di vedere la capitale francese le faceva venire i brividi.

Concluse il discorso sull'ultimo quadro con un sorriso soddisfatto, poi uscirono dal museo.

ART-AXL ROSE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora