capitolo sedicesimo

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"Axl non puoi noleggiare il Louvre!"
"Tu mi sottovaluti!" Ribatté lui, in tono strafottente mentre telefonava al direttore del museo. La conversazione durò poco, e Greta era sempre più sbalordita. "Hai appena prenotato il Louvre? Santi numi! Non credevo fosse possibile!" Borbottò tra sé e sé pensierosa.

"Avrei dovuto scommetterci qualcosa!" Scherzò lui, buttandosi a peso morto sul suo letto. "Allora ricciolina, o ti unisci a me o smammi" Finì, prendendo in mano il telecomando della televisione e accendendola su quello che pareva un porno.

Greta potè giurare di aver sentito un "Ma dov'è Stephanie quando serve?", ma preferì ignorarlo. Si alzò dal fondo del letto ed andò lesta alla porta. "Ciao Axl," lo salutò ed andò nella sua stanza. Si affacciò alla finestra, restando ancora una volta incantata dallo spettacolo luminoso che era la Torre Eiffel la sera tardi.

Si coricò nel suo letto giocherellò un po' con il lembo della coperta, ripensando per l'ennesima volta a quello che era successo la sera prima. Non ce l'aveva Axl per averla baciata, era ubriaco marcio, ma si interrogava sul perchè quel bacio le fosse piaciuto così tanto.

Il sapore delle sue labbra era ancora così vivido nella sua mente. Vodka e sigarette, per niente piacevole, ma decisamente intrigante ed eccitante. Si morse il labbro, ripensando a come le erano venute le farfalle nello stomaco a quel contatto così brusco e scorretto.

Si, scorretto era la parola che cercava. Era stata scorretta lei in primis, lasciandosi baciare dal fidanzato di una sua amica, se così poteva chiamarla. In realtà le pareva un po' distante, ma non ci volle dare troppo peso. Era importante capire cosa provava per Axl, e quanto poteva essere forte questo sentimento.

"Maledizione a me" borbottò, rigirandosi tra le coperte.

Nella stanza affianco Axl non aveva pensieri molto diversi. Di certo non si ricordava del bacio, ma moriva dalla voglia di averla con sé e per sé. Non riusciva a concentrarsi nemmeno sul porno, che stava ormai arrivando a compimento. Si mise a borbottare e spense la televisione, andando ad affacciarsi alla finestra. La Torre Eiffel ammaliava pure lui, e gli faceva pensare a Greta. Prese una sigaretta e l'accese, cercando di mettere ordine nei suoi pensieri. Per Stephanie non provava più nulla e quindi era arrivato il momento di agire.

Uscì dalla sua stanza ed entrò in quella di Greta senza bussare. Lei stava dormendo ed il suo sguardo si ammorbidì vedendola così rilassata. Pensò che era proprio bella mentre dormiva, e si avvicinò silenziosamente al suo letto, sedendosi accanto a lei. Cominciò a giocherellare con i suoi ricci, arrotolandoli sulle dita, mentre glieli scostava dal viso. Le diede un bacio sulla fronte, poi uno sul naso. Stava per posare le labbra sulle sue quando si fermò. Mai in vita sua gli era capitato di pensare che fosse sbagliato, ma in quell'istante si sentì male per lei. Se non voleva baciarlo non doveva obbligarla, men che meno rubarle un bacio mentre dormiva.

La scosse leggermente, svegliandola. Lei mugugnò e si voltò dall'altra parte, coprendosi la testa con le coperte. "Greta?" Disse, e la scosse nuovamente. La testa sbucò fuori dalle coperte, gli occhi aperti ed i ricci scompigliati.

"Axl?" Domandò, stropicciandosi gli occhi, "Che ci fai qui?" domandò ancora, prima di sbadigliare. Le prese il viso tra le mani, le accarezzò le guance con i pollici, i freddi anelli contro la sua pelle calda, e, dopo la trepidante attesa, la baciò.

La colse di sorpresa e ne approfittò per infilarci la lingua. Lei avrebbe voluto protestare, dirgli che non era giusto, che Stephanie era la sua futura moglie, ma le parole le morirono in gola, mentre assaporava quel bacio tanto desiderato. Sentì le farfalle nello stomaco e probabilmente le tremavano le mani, mentre ricambiava con sentimento il bacio. Quando Axl le sganciò il reggiseno lei si staccò in fretta e cercò di ricomporsi.

"No Axl, non possiamo... Stai per sposarti e-"
Lui rise, interrompendola. "No che non mi sposo, voglio te e ti voglio ora" Disse, convinto, per poi tentare di sfilarle la maglietta. Lei gli prese la mano tra le sue. "Axl..." Si sedette a gambe incrociate e gli lanciò un'occhiata seria, "Rompi con Stephanie e potremo provarci, non voglio che tu la tradisca, non è giusto" Poi si riagganciò il reggiseno.

Era assai confuso. Nessuna prima si era rifiutata di fare sesso con lui, né si era mai preoccupata di chiedergli se fosse fidanzato o meno. La guardò stranito, mentre le rotelle del suo cervello lavoravano senza sosta per elaborare la cosa. "Uh... quindi non vuoi scopare? Sicura?" Lei roteò gli occhi.
"Non è questo il punto! Sei fidanzato."

"Ma fregatene di Stephanie! Ho detto che voglio te!" Sembrava decisamente irritato, ma lei era irremovibile. "Sei testarda eh" Mormorò, addolcendosi nuovamente. "Posso almeno restare qui questa notte?" Le chiese, con suo grande stupore. Non chiedeva quasi mai nulla, tutto quello che voleva se lo prendeva, con le buone o con le cattive, ma stranamente stavolta voleva il permesso. Lei gli sorrise ed annuì, facendogli posto. "Ma resti vestito!" Gli ordinò, ricevendo l'ennesimo sguardo confuso della serata.

Axl si stese di fianco a lei, e pretese di cingerle la vita, crogiolandosi nell'incavo del suo collo.

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