Ogni tanto prende quel senso di solitudine immenso che non ti lascia dormire. Greta stava fissando il vuoto da buoni venti minuti, abbracciata al suo cuscino, cercando a tutti i costi di ricacciare indietro le lacrime.
Le capitava più o meno una volta al mese, prima del ciclo. Lei le chiamava paturnie, proprio come Holly, e cercava di farsele passare andando da Tiffany. Purtroppo era chiuso al momento.
Sentiva il bisogno di farsi abbracciare. Un lungo e stretto abbraccio senza motivo, di quelli che ti scaldano il cuore. Un senso di solitudine la investì di nuovo, rendendole il cuore pesante. Firenze le mancava enormemente, le mancavano i suoi genitori e anche Romeo. Si sentiva abbandonata, anche se continuava a ripetersi che non era vero.
Era notte e dalla città arrivava un forte brusio, probabilmente provocato dalla valanga di turisti. Greta sentiva un forte macigno sul petto, per motivi a lei ancora sconosciuti. Si arrese sospirando e si alzò dal letto, cercando nelle tasche una sigaretta. Quando finalmente trovò il pacchetto si accorse, con sommo dispiacere, che era vuoto.
Infilò la giacca e scese lo stesso, sperando di trovare qualcuno disposto ad offrirle una cicca e da accendere. Si ritrovò a camminare senza meta, stretta nel suo cappotto, vagando alla ricerca di un tabacchino aperto, con qualche spicciolo in tasca che ad ogni passo emetteva un flebile tintinnio.
Si era decisamente persa. Era buio e conosceva davvero poche vie di Parigi, ripensandoci si disse che era stata una pessima decisione. Girò l'angolo e si ritrovò in una strada poco illuminata. Vide una figura appoggiata ad un lampione e decise di provare a chiedere aiuto. Man mano che si avvicinava l'aspetto della donna diventava sempre più chiaro.
Aveva lunghi boccoli biondi ed era molto truccata. Indossava una magliettina rosa chocking con una prorompente scollatura a V e dei pantaloncini di jeans molto, molto corti. Nonostante il freddo aveva le gambe nude, fatta eccezione per le calze a rete, ed ai piedi indossava dei tacchi a spillo.
"Smamma bimba, questa è la mia via" Le ringhiò contro e Greta si rese conto di chi avesse davanti. "No no, c'è un malinteso! Io non sono una- um, non faccio l'antico mestiere, cercavo solo delle sigarette"
La donna la squadrò da capo a piedi. "Ci credo" "Um... Grazie? Non è che sai dirmi dove posso trovare un telefono pubblico?" Le chiese ancora, sperando di uscire in fretta da quella situazione. "Vai di là, poi gira a destra e poi ancora a destra" Le indicò la strada con il dito, per poi allontanarsi verso una macchina che si era fermata poco più avanti. Greta la ringraziò da lontano e seguì le direzioni.
Si ritrovò in una via piena zeppa di prostitute e tutte la guardarono male, contestando la sua scelta di vestiti, pantaloni della tuta e cappotto non devono attirare molti uomini da quelle parti!
Andò al telefono e ci infilò gli spiccioli, facendo il numero del cellulare di Axl, sperando rispondesse. Dopo moltissimi squilli finalmente sentì la voce assonnata del cantante dall'altro capo del telefono. Mugugnò qualcosa che Greta interruppe. "Axl ti prego vienimi a prendere" "Cosa? Dove sei?" Le chiese, la voce allarmata nonostante ancora impastata dal sonno. "Rue Saint Denis"
Dall'altro capo del telefono Axl scoppiò a ridere, lasciandola perplessa. "Ma come ci sei finita in quella via? Non dirmi che sei sempre stata una puttana e non me l'hai mai detto!" "No, Axl, cercavo delle sigarette"
"Va bene va bene, arrivo, ciao"
"No, ti prego aspetta" lo bloccò, tenendo stretto il telefono, "Sono... un po' spaventata ecco" mugugnò a bassa voce, vergognandosi un po'. Lui ridacchiò, "Certo, resta in linea" Le disse, mentre si chiudeva la porta alle spalle.Presto finì le monetine e subito la voce di Axl fu rimpiazzata da un lungo "tuu"
Se ne stava in piedi sul bordo del marciapiede, cercando di farsi vedere da Axl, un paio di uomini si erano fermati davanti a lei prima che arrivasse, e si era subito andata a rifugiare dietro il telefono. Quando arrivò, lei tirò un sospiro di sollievo, ma non potè fare a meno di chiedersi da dove avesse tirato fuori quella BMW nera nuova fiammante.
Stava allungando la mano verso la portiera quando Axl accelerò, spostandosi di un metro o due e lasciandole fare un buco nell'acqua.
Camminò fino a lì, ed Axl abbassò il finestrino. "Quanto vuoi per una cosa veloce?" Disse, trattenendo una risata. "Non è divertente!"
"Altroché! Avanti bambola, sali in auto, ti porto a casa"Le lasciò aprire la portiera e lei si sedette vicino a lui, stringendosi nella giacca per l'imbarazzo. Lui le mise una mano sull'interno coscia e si avvicinò al suo viso per baciarla. Poco prima di toccarle le labbra però si fermò. "Me lo merito un pompino?"
"Sei incredibile!"
"Lo so, lo so, andiamo ricciolina" disse, le diede un bacio veloce e poi mise in moto.
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ART-AXL ROSE
FanfictionCorreva l'anno 1993, in seguito alla fama ed all'uscita dei due nuovi album Axl si ritrova ancora una volta con un anello in tasca, diretto alla supermodella Stephanie Seymour, ma qualcosa andrà decisamente storto. Il suo lungo viaggio parte da Fire...