Don't Leave Me Alone ☼ njh [COMPLETATA]

Busta e portagioielli • 67

Il giorno della partenza per Niall era arrivato, doveva ritornare in guerra per aiutare gli alleati.
Mancavano ancora altri due anni prima che la guerra finisse e sia Dahlia e Niall sapevano quanto potesse essere rischioso.

Stavolta non erano assieme e ricevere una lettera poteva dire tante cose, sia belle che brutte. Soprattutto se la visita a casa era da parte di un soldato.

Niall si stava mettendo la veste di Tenente e Dahlia era appoggiata con la spalla allo stipite della porta, lo guardava e nessuno dei due fiatava.

Nell'aria c'era molta tensione, due giorni prima la coppia era andata a cena ma Niall era crollato a letto appena arrivati a casa e non le aveva detto niente.

E il giorno dopo erano ritornati a Pitchcott, nella loro casa e non sono riusciti a parlare perché dovevano sistemare i bagagli e pulire l'interno e sistemare il giardino.

Erano le sette di mattina e il Tenente doveva partire fra due ore, lo andava a prendere Liam che anche lui sarebbe ritornato in guerra.

«La colazione è pronta.» disse Dahlia con un tono abbastanza freddo «Grazie, adesso finisco qui e scendo.» rispose con lo stesso tono.

Dahlia non aveva certezza se sarebbe ritornato e quando, non lo sapeva e aveva paura.

Dahlia uscì e andò in cucina per pulire almeno i piatti sporchi della sera precedente, dopo poco sentì i passi pesanti di Niall scendere dalle scale ma continuò a lavare.

«Ti siedi?» domandò «Sì, tu inizia a mangiare io finisco qui.» «No, non hai capito. Ora tu ti siedi e facciamo colazione assieme.» ordinò stavolta, lei alzò gli occhi al cielo e si sedette davanti a lui per far colazione.

Era una purea di piselli e salsiccia «Ti manderò dei soldi.» disse lui «Io lavoro Niall.» «Non mi interessa, io ti manderò ogni mese qualche soldo e mia madre ci aiuterà.».

Dahlia annuì, non poteva dire altro, e continuarono a mangiare «Ti devo dare una cosa Dahlia.» disse Niall per poi tirare fuori dalla sua tasca un portagioielli ed una busta.

«Aprili quando me ne andrò, perché so che se tu li aprissi ora mi fermeresti e io non voglio. Ho un compito da svolgere.» lei guardò quel portagioielli molto stravagante e una busta color azzurro.

«Perché non posso aprirli ora?» domandò «Quando vedrai lo scoprirai. Ora devo andare a pulire il fucile e le pistole, vieni con me?» lei annuì e lasciarono la cucina sporca e sul tavolo c'erano solo quei due oggetti di valore.

Niall e Dahlia uscirono di casa e andarono nel retro, dove lui teneva la macchina e l'armeria.
Entrarono nel garage e lui lo chiuse «Mi mancherai.» disse Dahlia tristemente «Anche tu.», lei si avvicinò a Niall e lo abbracciò.

All'inizio non ricambiò subito poi la strinse forte a sé, lui era il primo a non voler andare. Faceva fatica a vedere con un occhio solo e zoppicava molto.

Niall prese i fianchi di Dahlia e la sollevò, lei intrecciò le sue gambe alla sua vita e lui la portò sopra ad un bancone di legno.

«Riceverai da me una lettera alla settimana e dei soldi ogni mese.» lei sorrise e lo baciò, dopo tempo i due potevano mostrarsi amore e affetto.

Niall spostò le sue mani sulla camicia di Dahlia per poi sbottonarla con calma «Abbiamo ancora un'ora e trequarti.» sussurrò lui.

Dopo essersi tolta la camicia lui le sfilò il reggiseno e si calò i pantaloni verdi e i suoi boxer.
Fece scendere Dahlia e la girò di schiena, le baciò delicatamente le scapole per poi arrivare alla schiena liscia e chiara.

«Ti amo.» sussurrò lei «Anch'io Dahlia, anch'io.», le abbassò i pantaloni e le mutande.

I due fecero l'amore per un bel po', anche se il posto era vivamente scomodo loro due si stavano assaporando l'ultimo momento assieme prima che lui partisse.

Dahlia raggiunse l'orgasmo come Niall e per lui era il momento di partire.

I due uscirono dal garage insieme, spettinati e rilassati, davanti alla casa lo aspettava Liam che si stava fumando un sigaro.

«Niall, è ora.» disse lui «Va bene, ora devo andare tesoro. Ti ho detto che tornerò, ed io mantengo le promesse.», Niall diede un casto bacio sulla fronte di Dahlia e lei sorrise.

«Ti aspetterò qui.».