Capitolo 6

384 36 9
                                    

L'incontro coi fans era durato persino più del previsto, per ben 3 ore Eren non aveva fatto altro che firmare autografi e l'incontro doveva durare solo 2 ore teoricamente.

Eren era più che stanco e voleva stare un po' in pace.

- Mikasa, se non ricordo male da qui si può arrivare a Central Park, giusto? -

- Si...perché? -

- Posso andare a fare una passeggiata?-

- Per caso vuoi essere sommerso di gente e giornalisti? -

- Mi metterò il cappuccio e gli occhiali da sole, non mj riconoscerà nessuno.
Pleaseeeee? -

- Uff e va bene... -

- Yesss, ti adoro, a dopooo~ -

- Seh seh, a dopo -

Eren uscì dalla sala trotterellando come un bambù o che si dirige verso un negozio di caramelle.

Camminava per strada e la gente non lo riconosceva visto il cappuccio e gli occhiali scuri e questo lo faceva sentire decisamente bene.

Arrivò a Central Park, iniziò a passeggiare; il parco era davvero affollato ma per fortuna il castano ricordava bene che c'era una parte in cui non andava quasi mai nessuno.

Si diresse lì e notò che non era cambiato molto in quegli anni.

Stava passeggiando quando il suo sguardo notò qualcosa, o meglio qualcuno: un ragazzino stava piangendo su una panchina.

Eren non ci pensò 2 volte ad avvicinarsi per cercare di aiutarlo.

- Ragazzino tutto bene? -

Levi alzò il capo sentendo una voce familiare e per poco non morì d'infarto.

- E-Eren Jeager?! -

- Mi conosci? -

Eren era sorpreso, di solito i ragazzi non sapevano neanche chi era.

- S-si certo... -

- Sei un mio fan? -

Il più piccolo annuì e all'attore sfuggì un sorriso, doveva ammettere che era proprio un bel ragazzo anche se piccolo...

Si riscosse subito dal pensiero, gli si era avvicinato per aiutarlo non per provarci.

-Bhe visto che mi hai riconosciuto questi non servono -

Eren si tolse cappuccio e occhiali e Levi arrossì subito.

- Comunque perché stavi piangendo? -

- Non è nulla... -

- Ma se stavi piangendo -

- Ci sono abituato, solo che stavolta c'era anche un'altra cosa, ma ora va meglio -

- Ti va di parlarmene? So che non mi conosci, ma forse posso aiutarti... -

Eren non si spiegava il perché volesse aiutare così tanto quel ragazzino, era così e basta.

Levi dal canto suo non poteva di certo dirgli di essere follemente innamorato di lui e per questo veniva preso in giro.

- Oh che sbadato, non ti ho chiesto come ti chiami -

- Levi, Levi Ackerman -

- Bhe, piacere Levi -

Eren gli porse la mano che dopo qualche secondo Levi afferrò timidamente.

Il castano aiutò il più basso ad alzarsi.

- Ti va di passeggiare un po' con me Levi? Magari potrai anche raccontarmi che succede -

- O-ok -

Eren sorrise al più piccolo, ma non con un sorriso falso come faceva con tutti, ma con un sorriso vero, sincero.

Dopo qualche minuto di silenzio il corvino decise di raccontargli qualcosa.

- Ero venuto al tuo incontro, ma per mia sfortuna c'erano anche i bulli che mi tormentano da anni che accompagnavano le fidanzate e mi hanno attaccato verbalmente. -

Eren guardava il più basso negli occhi che gli sembravano come due magneti anche se non sapeva perché.

Poi il giovane Ackerman continuò.

- Mi sono fatto lasciare qui dall'amica che era con me, lei non c'era quando mi hanno preso in giro e stavo piangendo perché io.. Ecco... Sono un tuo enorme fan e credevo che non mi sarebbe capitata mai più l'opportunità di vederti... -

Eren ad ascoltare il racconto di Levi si intenerì, nonostante non fosse da lui e passò una mano tra i capelli del minore facendolo diventare il parente più prossimo di un pomodoro, cosa che all'attore non sfuggì facendolo ridere.

- Bhe, mi hai incontrato comunque, no? Anzi forse ti è andata meglio! -

- Già... -

- Allora cos'altro c'è che non va? -

Il castano aveva notato che il più basso era comunque triste.

- Bhe... Mi hanno detto altre cose, ma è vero non posso dargli torto... -

- Posso sapere cosa? -

- Preferirei di no -

Levi credeva che ad Eren avrebbe fatto schifo sapere che un ragazzo era innamorato di lui.

Non sapeva quanto si sbagliava.

- Perché no? -

- È una cosa molto... Intima e imbarazzante... -

Al più alto Levi ricordava il vecchio sé stesso, quello che non andava bene a nessuno, in realtà non era cambiato molto, semplicemente fingeva di essere qualcun'altro.

- Se vuoi me lo puoi dire -

Levi scosse la testa.

- Ok come preferisci... Levi, ti va di andare a mangiare qualcosa in un bar? -

Il corvino annuì e i due si avviarono verso un locale vicino.

                                   ~

I ragazzi erano seduti a un tavolino della piccola caffetteria vicino a Central Park.

Sembrava quasi di non essere più a New York tanto era piccolo e tranquillo il locale, tanto che Eren se ne stava tranquillamente senza cappuccio e occhiali senza che nessuno gli saltasse addosso.

Tra i due era sceso un imbarazzante silenzio che fu Eren a rompere.

- Allora, quanti anni hai? -

- 15 -

- Wow, sei piccolo!... -

Silenzio.

- U-uhm... Non volevo offenderti, Levi, scusami -

- Non hai detto nulla di male, Eren -

Ordinarono due the e parlarono del più e del meno,ma Eren continuava a vedere un velo di tristezza negli occhi dell'altro.

- Levi, ti va di dirmi che succede, per favore? Essendo più grande magari posso aiutarti... -

- V-va bene ma prometti di non giudicarmi? -

- Promesso! -

Levi fece un profondo respiro e parlò al “nuovo amico”.

- Mi prendono in giro perché sono gay-

Il corvino si aspettava una reazione schifata da parte di Eren, ma non fu così, anzi.

Note dell'autrice
Sciaooo, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento.
Scusate per eventuali errori e grazie per aver letto.
Scrivetemi cose ne pensate nei commenti e al prossimo capitolo
Ciau~

Ti Amerò Per Sempre Ereri (#wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora