Capitolo 18

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Levi iniziò a raccontare, mentre i ricordi tornavano a galla dagli abissi dei suoi pensieri.

Aveva sempre cercato di nascondere il suo passato, ma ormai era arrivato ad una conclusione: scappare da ciò che è stato è inutile, affrontarlo può aiutare a guarire le ferite che non si sono rimarginate col tempo.

- Mio padre ha abbandonato mia madre appena ha saputo che lei era incinta; erano entrambi molto giovani  e lui non voleva avere delle responsabilità.
Mia madre per mantenerci ha dovuto fare un sacco di lavori molto umili e stancati, che negli anni l'hanno fatta ammalare.
Non avevamo soldi per le cure ed io, che avevo  solo 6 anni, non potevo lavorare per ovvi motivi.
Fortunatamente mio zio ci ha aiutato in quei momenti difficili, e così mia mamma ha iniziato a sentirsi meglio.
Mio zio era molto presente, ma nonostante tutto non aveva abbastanza soldi per mantenerci completamente, infatti vivevamo in una catapecchia in un quartiere malfamato di New York.
Le condizioni igieniche erano pessime, ma il problema maggiore erano i vari criminali e vandali che girovagavano a fare danni.
Una notte, dei vandali ubriachi, hanno lanciato qualcosa di infiammabile vicino a casa nostra, per fare un “dispetto”, poi hanno dato fuoco a tutto.
Io e la mamma dormivamo non sospettano di nulla, dopo un po' ci siamo svegliati per l'odore di bruciato, ma ormai era troppo tardi.
C'erano fiamme e fuoco ovunque, e la fuga sarebbe stata complicata.
La porta era bloccata, ma si poteva comunque uscire dalla finestra.
Mia madre era molto debole: la malattia era sfiancante, e le cure l'avevano indebolita molto.
Da sola faceva molta fatica persino a stare in piedi, figuriamoci a fare un percorso del genere! -

Levi si interruppe un attimo a riprendere fiato.
Non era facile per lui raccontare il suo passato, ma amava Eren e voleva dirgli tutto di lui.

- Io Cercai di portarla in salvo: provai a caricarmela sulla schiena, ma non riuscivo a farla uscire, ero molto esile ed avevo solo 6 anni.
Provai in tutti i modi, ma non ce la facevo e lei non riusciva ad aiutarmi.
Così dopo svariati e inutili tentativi lei mi disse “tesoro, tu sei giovane hai tutta la vita davanti, io sarò sempre nel tuo cuore e non ti abbandonerò mai, quindi, ti prego, vai, scappa di qui, salvati, e vivi, vivi e non arrenderti mai, e se le cose saranno difficili, ricordati che io ti amerò per sempre! ”  a quelle parole, con le lacrime agli occhi, corsi via da quella gabbia di fiamme, lasciandola lì. -

“Ti amerò per sempre” : una promessa fragile come un cristallo, ma dura come una roccia.
In ogni momento della sua vita, dal più bello al più brutto, Levi non aveva mai smesso di credere in quella promessa, non aveva mai smesso di amare sua madre.

Una lacrima solitaria rigò il volto pallido del corvino ed Eren gliela asciugò con tenerezza.

- È per questo se tuo zio ce l'ha con te?-

- Anche -

Levi fece un respiro profondo.

- Gli assistenti sociali mi affidarono a mio zio, essendo l'unico parente rintracciabile; ma le cose con mio zio erano cambiate: lui mi odiava, mi incolpava per la morte della sorella, mi diceva che sarei dovuto morire io al posto suo e che tutti i problemi di mia madre derivavano dalla mia nascita.
La cosa mi faceva sentire male, mi faceva sentire profondamente sbagliato... Poi, un giorno, per caso, in televisione vidi un tuo film e mi innamorai di te.
Non solo per la tua bellezza, ma soprattutto per i sentimenti che trasmettevi recitando, e per la prima volta dopo la morte di mia madre, mi sono sentito bene, vivo.
Ho iniziato a guardare ogni tuo film, ogni tua intervista, a comprare le riviste in cui c'erano tue foto eccetera.
Un giorno, in prima media, il mio vicino di banco trovò una delle mie riviste, dentro alla quale avevo messo un bigliettino, tipo lettera d'amore immaginaria, in cui ti confessavo i miei sentimenti.
Quel ragazzo non esitò a dirlo a tutta la scuola e ben presto, diventai lì zimbello di tutti.
Mio zio si vide costretto a cambiarmi scuola più e più volte, ma dovunque andassi, per gli altri, ero solo uno sfigato e un diverso da prendere in giro.
Mio zio mi disse che non mi avrebbe più cambiato la scuola, in nessun caso e che il problema ero io.
Pensavo che una volta alle superiori tutto sarebbe cambiato, ma sfortunatamente uno dei ragazzi che alle medie mi tormentava frequenta il mio stesso liceo, quindi.... -

I due amanti restarono alcuni attimi in silenzio, poi il maggiore abbracciò l'altro e iniziò a sussurrargli dolci parole all'orecchio.

- Tu hai me ora, e nessuno ci dividerà mai, ti amo, sei tutto per me! -

- Ti amo anche io... -

Eren baciò delicatamente Levi e piano piano diventò più appassionato.

Il castano fece stendere il fidanzati sul letto e iniziò a riempirlo di baci, che il minore ricambiaba dolcemente.

Entrambi sapevano cosa stavano per  fare.

                                  ~

Hanji stava guidando verso la casa di Erwin a tutta velocità.

Non tollerava il tradimento del biondo e voleva vendicarsi a tutti i costi.

Arrivata davanti alla casa del liceale, parcheggiò in fretta e si precipitò a bussare alla porta del signor sopracciglia.

Quando Erwin aprì la porta, e davanti a sé vide Hanji, fece una smorfia scocciata.

- Porco arcobaleno, Hanji, cosa vuoi? -

- Eheh Erwin, tu ti credi taaaaaaanto furbo, ma ormai tutti sappiamo cosa hai fatto -

- Tsk, e quindi? Levi sarà mio! -

- Oh no darling, tu risolverai questo pasticcio, Eheh -

- C-cosa?! Non se ne parla! -

- Si, invece, non te lo sto chiedendo per favore, è un ordine! -

- Tsk.... Se tu potessi capire.... Se tu fossi nella mia stessa situazione capiresti! -

- Erwin! Io ti ho amato per anni! Avevo già capito il tuo orientamento sessuale, ma io ti amavo! E non ho mai cercato di rovinarti la vita per averti! Sapevo che provavi qualcosa per il mio migliore amico, era evidente anche prima che tu lo ammettessi! Se veramente ami Levi, ora rimedi a quello che hai fatto! -

- Ma io lo amo... -

- Bene, allora mi aiuterai a risolvere questo pasticcio, altrimenti... -

La ragazza prese Erwin per un braccio e glielo rigirò facendolo urlare dal dolore.

- Sai Erwin, ho fatto Judo per taaaaanto tempo, e mi ricordo perfettamente tutte le leve, i soffocamenti e le tecniche e, per quanto il Judo sia uno sport innocuo, alcune tecniche possono fare male... Non costringermi a spezzati un braccio! -

- O-ok, farò come mi dici! Ma ora mollami, Hanji! -

- Bene! Andiamo a casa di Levi! -

- Eh? A casa di Levi? Cosa hai in mente? -

Hanji sogghignò.

- Lo scoprirai! -

I due salirono sull'auto della castana, la quale mise in moto e iniziò a guidare verso la dimora del corvino.

Note dell'autrice
Ciaoooo.
Questa volta mi sono superata: più di 1100 parole!
Comunque, ho iscritto questa storia ai wattys, yeeee!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, scusate per eventuali errori e vi ringrazio per aver letto.
Sciaooooooo~

Ti Amerò Per Sempre Ereri (#wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora