1°Black Wolf

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1°Lupo nero

Haechan's pov

Ero in macchina con mio padre, eravamo diretti verso la piccola cittadina dove si trovava la casa di mia madre, nella quale avrei svolto gli studi del mio ultimo anno di superiori.

Avevo da sempre abitato con mio padre, ma presto lui si sarebbe dovuto trasferire in Asia per lavoro. Quando arrivò il momento di scegliere con chi stare, decisi che sarebbe stata una scelta di gran lunga migliore vivere con mia madre.

Tale scelta comportava lo stare lontano dai miei amici, cosa che mi amareggiava. Non vedere più le persone con cui condividevo la mia quotidianità non sarebbe stato facile. In quel momento speravo solo di riuscire a trovare dei nuovi amici nella scuola della cittadella.

Il viaggio insieme a mio padre, almeno fino a quel momento, era stato silenzioso, eravamo sempre stati taciturni entrambi. Ma quella volta il silenzio era dovuto soprattutto al fatto che sarebbe stata l'ultima volta che ci saremmo visti prima del suo trasloco in Corea, nostra vera patria.

L'atmosfera in macchina era molto cupa e deprimente, fino a quando mio padre non decise di proferire parola con un tono di grande stupore mentre puntava con il dito fuori dalla macchina.

-Guarda! Un lupo!- urlò lui facendomi togliere di colpo le cuffiette per quanto mi avesse spaventato.

Mi girai di corsa verso l'animale che mio padre stava indicando e quando lo vidi quasi non mi si bloccò il respiro in gola.
Era enorme, più grande di qualsiasi altro lupo io avessi mai visto in vita mia, sia rispetto a quelli visti ai parchi naturali e sia a quelli vicino al boschetto della mia vecchia casa in periferia.

In tutta la sua maestosità ed eleganza sembrava tranquillo, il suo sguardo era perso verso la foresta al di là del prato in cui era. Il suo pelo brillava, nonostante il colore scuro.

Non riuscivo a vedergli il muso, ci dava le spalle. Il suo manto era di un nero splendente, era lungo. Era stupendo, uno spettacolo della natura. Avrei voluto tanto fargli una foto, ma non riuscivo a muovere un muscolo per quanto fossi incantato ad osservare tale bellezza.

Portò il naso verso il cielo, forse per annusare l'aria intorno a sé, per studiare il suo piccolo mondo e poco dopo si girò verso di noi con un movimento veloce.
Quasi rischiai di avere un infarto, quei suoi occhi color ambra sembravano star guardando proprio me, era come se mi stesse penetrando l'anima con un solo sguardo.

Era un po' spaventoso, ma allo stesso tempo mi riempiva di sicurezza. Sembrava un duello di sguardi quello che ci stavamo scambiando, cosa che lui stava palesemente vincendo.

Alzò la coda in modo fiero e dopo poco ululò verso il cielo chiudendo quei suoi occhi spettacolari.

L'avevamo quasi superato quando lui iniziò a correre alla stessa velocità in cui stavamo andando con la macchina. Era impressionante quanto stesse andando veloce con quelle quattro zampe, le quali erano molto probabilmente grandi quanto una mia mano per quanto fosse grosso il canide che stavo osservando.

Di una cosa ero sicuro, era unico, un lupo simile e di tali dimensioni era spettacolare ed allo stesso tempo da pelle d'oca, un predatore fatto per uccidere qualsiasi cosa gli si parasse davanti alle zampe, era nato per uccidere. In un secondo scattò ancora più di prima lasciandomi a bocca aperta. Ci stava superando ed ora era poco più avanti di noi.

-Che diavolo...- dissi piano, ero sbalordito da quell'animale, da quella macchina da guerra che sembrava ci stesse sfidando ad una gara di corsa. Si fermò improvvisamente puntando le zampe nel terreno, iniziando nuovamente a guardare verso la nostra direzione. Lo vidi pronto ad ululare, così in un attimo spensi la radio e spalancai i finestrini dicendo a mio padre di rallentare un po'.

Il sangue mi si congelò nelle vene quando sentii quel verso così possente.

Il tempo sembrò fermarsi.

Né io né mio padre avevamo il coraggio di parlare per commentare quello spettacolo della natura.

Vidi uno spazio al lato della strada per fermare la macchina ed in un momento di follia iniziai ad urlare come un pazzo contro mio padre. -PAPÀ! FERMA LA MACCHINA! FERMATI LÌ! TI PREGO!- urlai iniziando a fare diversi gesti incomprensibili.

Quando ci fermammo il lupo smise di ululare per concentrarsi di più su di noi. Per fortuna non c'erano transenne a Potei ammirare la maestosità di quel lupo senza problemi. In un momento di coraggio presi il telefono e scattai una foto all'animale appena mi sentii pronto, il lupo non aveva intenzione di muoversi, sembrava volesse correrci addosso, ma non si mosse di un millimetro.

L'idea che ci corresse addosso non mi spaventava minimamente, non avevo idea di quale strana motivazione io fossi di quell'idea, però non ero spaventato da quel lupo.

Beh, in realtà ne ero un po' spaventato, ma era come se lui non volesse farmi del male nonostante la sua mole possente. I suoi occhi brillavano, risplendevano sotto il sole estivo, che era raro, solitamente non c'era poi così tanto sole durante l'anno in quella zona; quel color ambra era stupendo, non avevo mai visto una cosa simile.

In poco però mio padre ripartì con la macchina, cosa che riportò tutte le emozioni negative che stavo provando prima di vederlo, infatti, strano ma vero, quel lupo aveva fatto scomparire ogni mia emozione di tristezza e sconforto, quel lupo con un solo sguardo era riuscito a farmi sentire bene per qualche decina di secondi.

L'idea di non rivedere mai più quel lupo mi riempì il cuore di malinconia.
Dopo qualche minuto rinunciai alla piccola speranza che si era fatta spazio nel mio cuore di vederlo sfrecciare accanto a noi nuovamente, di incontrare di nuovo quegli occhi ambrati spettacolari e di sentirlo ululare in quel tono così autoritario e potente da far tremare il terreno intorno a sé.

ʙʟᴀᴄᴋ ᴡᴏʟꜰ | ᴍᴀʀᴋʜʏᴜᴄᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora