5°Don't touch my property

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5°Non toccare la mia proprietà

Quando la lezione finì Mark scattò in piedi e come un fulmine corse via dalla classe.
Un ragazzo dietro di me lo seguì a ruota, preoccupato, urlandogli contro di fermarsi.
Uscii dopo poco anche io dalla classe andando verso il mio armadietto per posare il mio libro di Letteratura, ma quando arrivai all'armadietto fui tentato di tornare indietro sui miei passi.
Mark era intento a mettere delle cose nel suo armadietto mentre parlava con un ragazzo un po' più alto di lui.
Mi avvicinai lentamente, non volevo attirare la loro attenzione.
Quando fui abbastanza vicino riuscii a sentire di cosa stessero parlando, non si erano accorti di me.
-Te l'ho detto! È lui il ragazzo di ieri! Dannazione!- disse dando un pugno ad un armadietto vicino con la mano bendata, gemé di dolore.
Chiuse gli occhi con forza, l'altro ragazzo gli parlò più piano, tanto che non riuscii a comprendere le sue parole.
Quando Mark si accorse della mia presenza spalancò gli occhi, sembrava quasi avermi fiutato, non avevo idea di come mi avesse notato, forse glielo aveva detto l'altro ragazzo e non me ne ero accorto?
Mi avvicinai di più a loro per avere accesso al mio armadietto.
-S-scusate...- dissi piano, subito il più alto si scanzò da davanti al mio armadietto e guardò preoccupato il corvino difronte a lui.
Mark degrignò i denti, poi sembrò dare uno sguardo da impotente al suo amico.
Aprii il mio armadietto cercando di ignorarli, non mi pareva il caso di infastidirti.
Improvvisamente però mi sentii chiamare.
-Lee Donghyuck? Sei quello nuovo, giusto? Siamo nella stessa classe di Letteratura- disse il più alto, io mi girai verso di loro un po' in imbarazzo, non avevo idea del perché ma Mark mi faceva uno strano effetto.
Lo sguardo del corvino mi faceva sentire piccolo, impotente, ma cercai in tutti i modi di non darlo a vedere.
-Sì, piacere di conoscervi. Mark Lee e...?- chiesi sperando mi dicesse il suo nome.
-Wong Yukhei, ma chiamami Lucas- sorrise, Mark sembrò diventare sempre più teso, poi due ragazzi ci fiancheggiarono senza che noi ce ne potessimo accorgere prima.
I due sconosciuti mi squadrarono da testa a piedi, poi guardarono i due davanti a me.
Improvvisamente uno diede uno schiaffo in faccia a Mark lasciandomi a bocca aperta.
-Mark! Ma che diavolo...?!- urlai avvicinandomi al corvino.
-Stai bene?- chiesi guardando la sua guancia diventare sempre più rossa, lo schiaffo che gli era stato dato non era uno scherzo. Non sapevo nemmeno perché mi stessi preoccupando sempre per lui, mi veniva naturale.
Mark mi guardò solo, nei suoi occhi sembrò esserci qualcosa di strano, qualcosa di magico, di selvaggio.
Senza che io potessi ribellarmi mi sentii spingere contro gli armadietti con forza.
Caddi a terra per la botta che avevo dato.
-Che cosa vuoi tu?! Chi ti credi di essere?!- urlò spaventandomi, era parecchio più alto di me e metteva i brividi, i suoi denti erano bianchissimi e sembravano più affilati del normale.
-John, calmati- parlò il ragazzo accanto a lui.
Mark mi guardò per qualche secondo ad occhi spalancati, poi ringhiò a John e lo guardò in cagnesco.
-Che cazzo fai, eh?!- urlò Mark prendendo John per il colletto della camicia.
Il ragazzo di cui ancora non conoscevo il nome rimase a bocca aperta.
Il corridoio divenne silenzioso, tutti erano intenti a guardare i due litigare.
-Mark, devi calmarti- disse Lucas cercando di toccarlo sulla spalla, ma Mark si scrollò la mano di dosso.
-Col cazzo che mi calmo! John, prova un'altra volta a...- non continuò la frase, ma la sua ira era palpabile.
-Oh, non dirmi, ho capito- disse il più alto guardandomi con un ghigno.
Mark si parò davanti a me, poi distolse lo sguardo per evitare quello del più alto.
-Ragazzi, sta sera riunione, ditelo agli altri. E tu, non provare mai più a fare una cazzata del genere! Ci metterai tutti nella merda se continui così- sussurrò l'ultima frase all'orecchio del corvino, ma riuscii a sentirlo.
Non capivo perché stessero litigando.
John poi diede una spallata a Mark andandosene con dietro il ragazzo a me sconosciuto.
Lucas andò dietro al più alto, così rimasimo io e Mark.
Tutti ci stavano osservando.
-Che vi guardate, eh?- domandò Mark prima di girarsi verso il proprio armadietto.
Lo guardai a bocca aperta, sembrava stesse facendo finta che non fosse successo niente.
-Ho f-fatto qualcosa?- domandai girandomi a prendere il mio libro di algebra dall'armadietto.
-No- disse solo senza guardarmi, poi chiuse il suo armadietti.
-È colpa mia, tu non hai fatto niente di male- rispose solo lasciandomi a bocca aperta quando mi guardò con i suoi occhi, sembravano più chiari del normale, ma non ne ero certo.
La campanella suonò distogliendomi dai miei pensieri.
-La lezione di Algebra! Non posso arrivare tardi il primo giorno!- dissi rimettendo in ordine le mie cose per poi chiudere il mio armadietto.
Feci per andarmene, poi però mi fermai e guardai Mark negli occhi, lui rimase confuso alla mia azione.
Il corvino inclinò la testa da un lato, proprio come i cani quando non capiscono cosa tu voglia dire loro.
Risi a quella vista, era molto carino, lui mi sorrise di rimando, grattandosi la nuca, sembrava in imbarazzo.

"Allora sei anche così... eh, Mark Lee?"

-Spero di rivederti in giro- dissi per poi correre verso la mia classe di Algebra.

ʙʟᴀᴄᴋ ᴡᴏʟꜰ | ᴍᴀʀᴋʜʏᴜᴄᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora