31°A stupid joke, like u

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31°Uno stupido scherzo, come te

Quando tornammo a scuola, Mark sembrò stare meglio, infatti appena lo vidi mi scappò un sorriso nel vederlo in quello stato, ero felice per lui.
Le mie gioie, però, non erano poi così grandi, anche perché Mark continuava ad ignorarmi, cosa che non potevo dire di non essermi aspettato; ma questa volta in modo diverso, mi guardava, mi girava intorno, sembrava quasi come una guardia del corpo, faceva un po' ridere anche perché era molto buffo, però mi piaceva come cosa, sicuramente a lui non lo capivo, però mi divertiva il suo atteggiamento.
Era ormai ora di pranzo, così andai al mio armadietto per posare i libri della lezione che avevo appena fatto.
Lucas era davanti al suo armadietto a sistemare le sue cose, così attirai la sua attenzione salutandolo.
-Ohi, Donghyuck- mi sorrise il maggiore.
-Ho visto che tu e Mark non parlate più, è successo qualcosa?- alle mie parole lui sembrò irrigidirsi, poi come un lampo Mark mi si parò davanti.
-Non sono affari tuoi, Donghyuck- disse solo facendosi spazio per aprire il suo armadietto.
Lo guardai confuso, poi decisi di parlargli.
-I miei vestiti?- dissi in modo chiaro, Lucas subito mi guardò senza capire.
-Te li porto domani, sono tornato a casa completamente zuppo dalla pioggia, anche il tuo giubbotto se te lo stai chiedendo- rispose senza guardarmi, adesso ero io quello confuso.

"Il mio giubbotto è impermeabile, come ha fatto a farlo bagnare? Aspetta..."

-Non dirmi che ti sei trasformato lasciando lì i miei vestiti sotto la pioggia?!- feci sussurrando il primo pezzo, non mi preoccupavo di esser sentito da Lucas, anche lui era un lupo.
-Stupido com'è probabilmente se li è lasciati addosso mentre si trasformava, non essere sicuro di riavere indietro i tuoi vestiti- rise beffardo il più alto tra di noi.
-Molto divertente- fece Mark con una smorfia in risposta.
-Sono a lavare, ho detto che te li porto domani- disse sbuffando e chiudendo di botto l'armadietto spaventandomi a causa del forte rumore.
-Mark- Lucas chiamò l'alpha.
-Vedi di smetterla con questa storia, sei il più potente, dovresti farti rispettare, soprattutto da lui. E comunque, dovresti dirglielo- disse infine Lucas, sembrava che non volessero farmi capire di cosa stessero parlando, mi dava fastidio questa cosa, ma lasciai stare.
-No- a questa risposta, però, provai a fare qualche domanda.
-Di che state parlando?- chiesi curioso sperando di ricevere una risposta che avrebbe soddisfatto il mio interesse.
-Che dovrei dire ad una persona che fare sesso con lei è stato fantastico- rispose portando gli occhi al cielo nel vedere la mia faccia sbalordita.
Rimasi confuso e stupito, soprattutto stupito, che intendeva?
Dopo pochi secondi di silenzio sentii un fortissimo morso allo stomaco, non riuscivo a muovermi, anche la gola mi si era annodata.
Gelosia.
Gelosia, ecco cos'era, non riuscivo a fermarla, non riuscivo a trattenerla, non riuscivo a calmarmi, che idiota... l'aveva pure detto che per lui non contavo niente, mi mettevo anche ad essere geloso delle altre persone solo perché ci avevano scopato?
Stupido, uno stupido, ecco cos'ero.
Stupido nell'illudermi di avere una possibilità con lui.
Stupido nel pensare di potergli piacere, interessare.
Strinsi il tessuto dei miei pantaloni con più forza possibile, mi aveva ucciso con quella frase.
Non riuscivo a togliermi dalla testa le sue parole, erano come pugnali conficcati nel mio addome, sembravo la vittima de "Assassinio sull'Orient Express" di Agatha Christie.
Non potevo essermi ridotto peggio di così, continuavo a ripetermi nella mia testa di essere un perdente, proprio perché avevo perso contro altre persone.
Mark sbuffò e si tirò i capelli all'indietro, poi guardò Lucas, il quale sembrava volergli dire qualcosa attraverso lo sguardo, un qualcosa che non riuscivo a comprendere, cosa che invece Mark sembrò di aver capito.
Il corvino, infatti, si decise a parlare dopo poco, aveva capito che non avrei parlato dopo quella affermazione.
-Idiota ti sto prendendo in giro, e comunque non ti dirò di cosa stavamo parlando, sono cose del branco- rispose.
-Addio- disse per poi andarsene definitivamente dalla nostra vista dirigendosi verso la mensa scolastica come se niente fosse.
Lo guardai allontanarsi fino a quando non riuscii più a vederlo, Lucas se ne andò subito dopo nella stessa direzione.
Strinsi i denti, mi aveva preso in giro, però ero comunque felice che non fosse successo niente di ciò che aveva detto.
Ripensai alle emozioni che avevo appena provato, mi sentivo veramente, un ingenuo.
Ero senza parole, ma che aveva in testa quello stupido di Mark?
Era diventato matto?
Mi avviai, così, anche io verso la mensa, unendomi poi al mio solito gruppo, tirando però ogni tanto un occhiata a Mark, il quale sembrava avere occhi solo per me, cosa che mi rese felicissimo, anche se lui sembrava molto triste, arrabbiato.

ʙʟᴀᴄᴋ ᴡᴏʟꜰ | ᴍᴀʀᴋʜʏᴜᴄᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora