28°Don't hurt him

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28°Non feritelo

"MARK!"

Urlai dentro la mia testa, poi scattai verso la direzione da dove provenivano i guaiti.
Corsi come un lampo e quando arrivai trovai Mark, visibilmente ferito, contro altri quattro grossi lupi.
Mi parai davanti al mio alpha e ringhiai con tutta la forza che avevo in corpo.
Ero terrorizzato, spaventato da ciò che avrebbero potuto fare a me e a Mark, ma non mi arresi, avrei difeso Mark fino allo stremo delle forze, non mi importava se mi aveva usato, a me importava di lui.
Avevo la coda fra le gambe, visibilmente spaventato, ma gli altri lupi rimasero paralizzati nel vedermi, anche Mark sembrava confuso.
Il lupo nero era sdraiato a terra, aveva il respiro spezzato.
I lupi che ci circondavano provarono ad avvicinarsi ma io li respinsi ringhiando.
Ero più piccolo di loro fisicamente, forse perché ero un omega, ma questo non mi fermò nel mio intento.
Quandl uno dei lupi provò nuovamente ad avvicinarsi gli salta addosso nell'intento di morderlo, cosa che riuscii a fare facendolo cadere a terra, guaiva dolorante.
In bocca avevo il sapore metallico del sangue.
Mi girai nuovamente per affrontare i altri, ma una sensazione insolita invase il mio corpo nuovamente, Mark sembrò notarlo per primo, infatti si parò davanti a me anche se era molto stanco.
Capii che quella sensazione doveva essere arrivata a causa del calore che mi era appena finito, infatti i lupi sembrarono fremere sul posto.
Uno dei canidi avversari rimanenti mi saltò addosso, così gli morsi una zampa, ma non sembrò volersi calmare, infatti mi graffiò un "braccio" con i suoi artigli, così subito contrattaccai mordendogli il collo, cosa che lo fece cadere a terra per poi allontanarsi.
I due lupi non feriti dopo un po' decisero di andarsene insieme agli altri due.
Mi girai verso Mark ed andai verso di lui lentamente, si era messo nuovamente a terra, stanco.
Mi avvicinai con attenzione, non volevo che lui mi rifiutasse nuovamente.
Mark non distoglieva per un secondo gli occhi da me, quelle meravigliose iridi ambrate.
Mi sedei di fianco a lui, avrei aspettato che fosse riuscito ad alzarsi e ad andarsene, non l'avrei lasciato lì sicuramente.
Mi buttai su un fianco mentre osservavo le nuvole in cielo, iniziai a pensare a quali forme potessero assomigliare, però poi un corpo mi si parò davanti agli occhi bloccandomi la visuale.
Mark mi aveva bloccato, aveva il respiro pesante, ma sarebbe riuscito senza problemi a buttarmi a terra se avessi tentato di rialzarmi.
Rimasi fermo, lasciando al più potente la possibilità di farmi tutto, non l'avrei fermato anche se avesse voluto uccidermi.
Mark mi ringhiò contro a nemmeno due centimetri dal muso, il suo ringhio era potente e autoritario, infatti mi strinsi di più su me stesso.
Mi sentivo piccolo piccolo sotto di lui, fisicamente era molto più grande di me, era perfino più grosso dei lupi che avevo combattuto.
Mostrò i denti in segno di disapprovazione e mi guardò negli occhi, sottomettendomi ancora di più.
Mostrai la pancia, fu quasi come un movimento involontario, ma sapevo cosa volesse dire, infatti Mark si fermò subito e mi osservò per un bel po'.
Avevo riconosciuto la sua posizione superiore a me.
Il lupo dal manto corvino mi annusò il petto, così subito lo scansai, infastidito, ma lui ringhiò nuovamente, così fui costretto a mostrare la parte più debole di me.
Mark leccò la piccola ferita che avevo sulla zampa, poi si spostò da sopra di me e mi fece alzare accanto a lui.
Quando fummo entrambi a quattro zampe lui si avvicinò al mio collo e vi ci strusciò il muso più volte, così lo feci anche io su di lui.
Non capivo cosa stesse succedendo, ma lasciai guidarmi nei movimenti dal mio alpha.
Mark dopo un po' si allontanò di poco da me ed iniziò a camminare, in una direzione precisa, così mi affrettai a seguirlo.
Dopo diversi minuti di camminata arrivammo a casa mia, Mark sembrava esausto, non riusciva più a camminare, infatti cadde a terra stremato.
Gli andai subito incontro cercando di farlo riprendere, ma era svenuto, così corsi verso la porta di casa e senza che decidessi mi ritrasformai in umano.
Ero nudo, per fortuna eravamo dietro la mia casa, così riuscii ad entrare senza farmi notare da nessuno, mia madre era anche uscita, così ebbi via libera verso la mia camera, dove mi cambiai in mezzo secondo.
Appena vestito mi catapultai in giardino con un grosso panno in mano.
Mark era sdraiato a terra, nella sua forma umana, nudo.
Lo sollevai con un po' di difficoltà, ma poi lo avvolsi dentro il grosso panno che mi ero portato dietro e lo trascinati fino a dentro casa.
Per evitare che mia madre notasse la sua presenza lo portai in camera mia, cosa che mi risultò difficilissima visto che salii le scale praticamente con lui in braccio.
Quando arrivammo alla mia camera lo sdraiai nel mio letto e lo coprii con due coperte pesanti, entrambe con il mio odore per evitare che mia madre potesse fiutarlo, anche perché, sì, non aveva il gene del lupo, ma il suo olfatto era inumano.
Scesi velocemente in cucina per prendere una piccola pezza ed una ciotola, la quale riempii con acqua calda.
Dopo aver portato tutto in camera mia presi il termometro dentro al primo cassetto del mio comodino e misurai la febbre al corvino.
-38.8°. Dannazione Mark, sei pazzo?!- mi lamentai, così andai a prendere delle medicine che gli avrebbero fatto abbassare la temperatura corporea.

ʙʟᴀᴄᴋ ᴡᴏʟꜰ | ᴍᴀʀᴋʜʏᴜᴄᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora