2°Red paw

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2°Zampa rossa

Quando mio padre parcheggiò la macchina davanti alla casa di mia madre i ricordi risalirono a galla in un secondo dentro la mia mente.
L'ultima volta che ero stato a casa di mia madre probabilmente era stata nell'estate di quattro anni prima, era una cosa un po' brutta il fatto che non andassi in quella casa da così tanto tempo, però mia madre ogni volta che poteva veniva nella città in cui abitavamo io e mio padre per farmi visita.
Il rapporto che c'era tra me e mia madre era decisamente migliore rispetto a quello che avevo con mio padre, dopo tutto io e lei ci sentivamo spesso per telefono e lei mi teneva compagnia quando mi sentivo solo a casa perché mio padre doveva lavorare fino a sera.
M

ia madre era già sulla soglia della porta della mia nuova casa, aveva un sorriso stampato in volto mentre mi salutava con un cenno della mano.
Io la salutai di rimando per poi iniziare a prendere i miei bagagli e a portarli nel salone della casa.
I miei genitori non si salutarono molto bene, si dissero solo un piccolo "ciao" aiutandomi a sistemare le mie cose.
Dopo poco dovetti salutare mio padre, il quale dopo avermi aiutato a portare le valigie in camera mia dovette ripartire verso casa.
Quando lo vidi andare via mi sentii molto triste, ero consapevole del fatto che non l'avrei rivisto presto e mi dispiaceva tantissimo, però non sarei andato mai con lui in Asia, amavo il Canada e non me ne sarei di certo andato di lì prima di aver finito gli studi.
Dopo aver salutato meglio mia madre andai in camera mia, la quale si trovava al primo piano della casa.
La casa non era molto grande, ma ad abitarci in due dava l'impressione che lo spazio fosse maggiore di quello che era veramente.
Mi presi qualche secondo per ammirare la mia vecchia camera, pulita da mia madre prima del mio arrivo.
Mi avvicinai alla scrivania, notando le diverse foto su di essa, ritraevano me da bambino, non poté non scapparmi un sorriso nel vedere quelle foto.
Mia madre mi voleva molto bene, questo lo sapevo, mi era mancata.
Iniziai a sistemare le mie cose in camera e lentamente si fece buio tra l'ascoltare un po' di musica ed il rendere la mia camera il più confortevole possibile.
-Donghyuck! È pronta la cena!- mi chiamò mia madre poco dopo che ebbi finito di sistemare tutte le mie cose.
Scesi di corsa e mi sedei in silenzio a tavola, troppo affamato per parlare.
-Prima impressione di qui?- chiese mia madre mentre mi porgeva la carne.
-Te lo dirò domani dopo esser andato a scuola, voglio prima vedere com'è la scuola- sorrisi a mia madre.
La donna che avevo davanti era uguale a come me la ricordavo: bellissima; i suoi lineamenti dolci e la sua corporatura minuta risaltavano.
Prima che potessi aprire bocca sentii un ululato potente provenire da fuori.
Trasalii e mi affacciai alla finestra, quell'ululato l'avevo sentito poche ore prima, l'avevo riconosciuto, era troppo potente per appartenere ad un semplice lupo.
Cercai di trovare qualcosa tra la folta vegetazione davanti alla finestra della cucina, ma niente, nessun rumore, niente occhi luccicanti, niente denti affilati, nulla.
-Tesoro, è meglio se ti ci abitui, ogni tanto qui si sente un ululato, ma non succede spesso che ci siano i lupi così vicini alle abitazioni- rispose e tornai a tavola a finire di cenare.
Forse mi ero sbagliato, sicuramente non era stato il lupo nero che ora avevo come sfondo, mi ero illuso di poter rivedere quella meraviglia di lupo, forse l'avevo veramente scambiato per un semplice lupo a causa della mia troppa voglia di vederlo, infatti rimasi molto deluso dal non riuscire a trovarlo tra la vegetazione.
Parlai con mia madre di come erano andati gli ultimi tempi e se avessi trovato una persona di cui mi fossi innamorato, anche se spesso ci sentivamo al telefono.
La verità era che non mi ero mai innamorato in vita mia, era per questo che speravo in un nuovo inizio nel venire a vivere da mia madre.

Quanto tornai in camera mi sdraiai sul letto con le cuffiette nelle orecchie per sentire un po' di musica.
Improvvisamente sentii il petto pesarmi, come se ci fosse qualcosa sopra di me, ma non c'era niente.
Mi misi a sedere e mi tolsi una cuffietta per capire cosa mi stesse succedendo.
Sentii un rumore provenire da fuori la finestra.
Persi un battito.
Altri rumori, altri respiri spezzati.
Era come se il tempo si fosse fermato, faceva freddo, ma avevo lasciato la finestra aperta per far cambiare aria alla camera.
Un ringhio distrusse il silenzio che si era formato da circa un minuto.
Il rumore che sentivo lo attribuii a dei passi sopra le foglie ed il terriccio.
Un ululato invase l'aria facendomi spalancare gli occhi.
Corsi alla finestra, avevo un'ultima speranza.
Era lì poco sotto di me tra gli alberi.
Nero com'era di lui potevo vedere solo gli occhi ambrati ed i denti brillanti.
-C-come hai fatto a...- non riuscivo a parlare.
Non ero stranamente spaventato, mi sentivo felice, sentivo di aver dimenticato tutto quello che mi stressava in sua compagnia.
-Che ci fai qui?- chiesi illudendomi di poter avere una risposta da un lupo.
Lui si fece avanti e scosse la testa freneticamente per poi sdraiarsi a terra senza staccare lo sguardo da me.
Il suo pelo brillava sotto la luce della luna piena.
Iniziò a leccarsi una zampa, dopo poco notai che fosse ferito e che si stava leccando via il sangue dalla zampa.
Dopo poco si rialzò di scatto.
Sembrava teso, infatti si girò verso la foresta ed iniziò a ringhiare.
Altri due lupi apparvero, uno marrone con una striscia nera sopra la schiena ed un altro grigio.
Il lupo nero continuava a ringhiare mentre gli altri due si avvicinavano a lui.
La cosa che mi colpì, però, fu il fatto che i due lupi appena arrivati avessero gli sguardi puntati su di me.
Sentii la paura pervadermi il corpo, ma quando il lupo di spalle a me iniziò ad abbaiare furiosi gli altri due si fermarono.
Dopo poco i due lupi se ne andarono e l'ammasso di peli neri come il carbone si mosse.
I suoi occhi incontrarono nuovamente i miei, ma dopo nemmeno due secondi lui scattò verso la foresta lasciandomi a bocca aperta.
La sua velocità metteva i brividi.
Rimasi deluso dal fatto che se ne fosse andato, ma decisi di mettermi a letto senza fare troppe storie, il giorno seguente avrei avuto il mio primo giorno di scuola nella nuova scuola, niente di più orribile.

ʙʟᴀᴄᴋ ᴡᴏʟꜰ | ᴍᴀʀᴋʜʏᴜᴄᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora