twenty-one; ashes.

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La sveglia. Suono che non aggrada a nessuno fidatevi. In quel momento a Steve non faceva per niente piacere che quel rumore fastidioso gli ricordasse che un altro giorno doveva essere vissuto e che quello sarebbe stato uno di molti altri. Istintivamente posò una mano accanto a sé sperando di trovare qualcuno al suo fianco. Nessuno. La sua mano toccò il materasso. Non aveva nessuno accanto. Erano ormai 21 giorni che era successo. Che Thanos lo aveva fatto: dimezzare la popolazione terrestre.

«Steve è ora di alzarsi, forza!»

L'uomo non accennava nessun movimento. Più che altro fissava il soffitto.

«andiamo è un nuovo giorno, cosa farai oggi? Ti piangerai addosso ancora?»

«smettila, ti prego.»

«e tu smetti di darti la colpa! Non è stata colpa tua!»

«come faccio? Spiegami.» chiese. Chiuse gli occhi. Sperò di addormentarsi, addormentarsi e non svegliarsi mai più.

«Alzati, raggiungi gli altri e dà loro conforto, falli sorridere, ne hanno bisogno, in quello sei bravo. O almeno, con me ci riuscivi.»

«Non posso.»

«Andiamo Steve, avrei capito se fosse successo ieri. Ma Thanos ha schioccato le dita ben 21 giorni fa, è ora di andare avanti.»

«Mi ripeti la stessa cosa da 20 giorni.»

«Lo faccio per te. Voglio che tu vada avanti. E poi oggi è un giorno speciale.»

«Non posso farlo, non lo farò.» si era alzato con un movimento veloce.

«lo hai già fatto.» non si riferiva agli avvenimenti riguardanti Thanos e lo schiocco ma lei si riferiva a quando nel 2011, quando lo avevano scongelato, si era reso conto che non avrebbe mai avuto la vita con Peggy Carter che tanto aveva desiderato. Se ne era fatto una ragione ed era andato avanti. Avrebbe solo dovuto fare la stessa cosa adesso.

«non so se riesco a farlo di nuovo.» si era diretto verso il bagno. Si guardò allo specchio e guardò il suo viso. La barba che continuava a crescere, i capelli nuovamente unti, occhiaie da lì fino in Equador, non si riconosceva. Aprì il rubinetto con l'acqua che ne uscì si lavò il volto. Magari quell'acqua gelida avrebbe impedito di pensare a loro. Coloro che erano scomparsi e che sicuramente non avrebbe più rivisto.

«Sono certa che tu, nel caso fossi morto, avresti voluto che io andassi avanti, invece no, sono io quella che non c'è più. Tocca a te andare avanti.»

«Più facile a dirsi che a farsi. Sai che ti riporterò indietro.»

«...certo. Sono morta fattene una ragione. Per favore.»

«n-non sei morta. I-io posso vederti.»

Lei sorrise. «Oh mio dolce Steve. Sono frutto della tua immaginazione... adesso io sono polvere. Potrei essere ovunque, nel tuo intestino, dentro un'aspirapolvere... ovunque. Se adesso un'altra persona ti vedesse, chiamerebbe il 911 pensando che sei fuori di testa.»

Aveva ormai deciso di voltare pagina, si alzò dal letto e tornò dritto in bagno. Si guardò allo specchio e ancora non si riconobbe. Prese una lametta e il dopo-barba. Per iniziare, si sarebbe raso quella barba. Guardò lo specchio, lei non c'era realmente.

«Uh, no, no, non farlo. Ti ricordi, mi piaceva tanto.» disse mentre si appoggiava allo sripite della porta dietro Steve.

«Se devo andare andare avanti incomicerò da questa.»

«se é quello che vuoi.» fece alzando le spalle.
Alla fine Steve ci rinunciò, utilizzò la scusa del recente tremolio alle mani che aveva dicendo che sarebbe potuto tagliarsi il viso. Si sedette sul letto. Lei accanto a lui, si poggiò aulla sua spalla.

«A cosa pensi? Sai che sono un'ullicinazione ed essendo nella tua testa non ho la mia speciale malattia, vero?»

Abbassò il capo e si passò una mano nei capelli.

«So a cosa pensi, ovviamente.
Pensavi che io lo sospettassi? Sí.
Alla fine Thanos ce l'ha impedito, eppure non avremmo permesso a nessuno di separarci. Né a Tony, né alle autorità, né a noi stessi. Eppure, é successo.
Forse lo sospettavo, non posso dirlo con certezza perché non in fondo sono me, sai cosa? Che mi avresti chiesto di diventare la Signora Rogers. Quando? Posso dirti pure quello...»

Aveva la testa ancora bassa. «stupiscimi.»

«stupisciti.» lo corresse. «Sai quanto io odi essere messa da parte, - e di questo ne era certo - quale occasione allora? Il nostro terzo anniversario? No, troppo banale. Il mio compleanno? Nemmeno, novembre è troppo lontano.»

«E allora quando? - domandò retorico - Dillo pure Victoria.»

Lei alzò la testa dalla spalla dell'uomo. Gli prese, in un certo senso, il volto e fece in modo che si guardassero negli occhi.

«il giorno del tuo centesimo compleanno. 4 luglio 2018. Ho detto giusto?» chiese piegando la testa verso sinistra.

«giusto, grazie per avermelo ricordato.»

«figurati, e buon compleanno, amore mio» riuscire a farlo sentire male: fatto. Adesso si era spostata. Era in piedi davanti il comò, osservava la non curanza di quella stanza, c'era un sacco di polvere lì.

«ti ricordi quando lo hai detto alla mia famiglia?
Intendo dire quando gli hai detto che sono diventata praticamente questo - la prese su un dito e gliela
mostrò - non l'hanno presa bene, vero?»

«smettila ti prego.»

Si sedette sulla poltrona, gambe accavallate. «Sei tu che ti stai torturando. Allora dove eravamo rimasti? Ah giusto! Erano passati due giorni dallo schiocco, sei partito dal wakanda il giorno dopo, sei andato a dirlo a mia sorella - sperava di trovare almeno lei - ti sei ritrovato tutta la mia famiglia a casa sua.» spiegò.

«non serve ricordarmelo, so com'é andata» la pregò lui.

«Certo, certo... stavo dicendo: mio fratello ti ha picchiato ecco esattamente lì» disse indicando Steve che si stava toccando la parte dove Ben l'aveva colpito.

«sono sicura che in fondo ti vuole bene. Poi mia sorella, ti ha abbracciato e ti ha detto: "ti capisco Steve". Mia madre invece ti ha detto: "hai fatto del tuo meglio". E mio padre ti ha guardato semplicemente con uno sguardo di disapprovazione, tipo quello che ti facevo io quando non ti ricordavi di buttare la spazzatura. Cosa gli hai detto dopo?»

Prese un respiro profondo. «"Will, la riporterò indietro"»

«Ecco, oltre al fatto che hai chiamato mio padre per nome, non mi riporterai indietro ok? Io sono andata, andata, andata. Sembra una canzone!
You're gone, gone, gone away,
I watched you disappear
All that's left is a ghost of you
Now we're torn, torn, torn apart,
there's nothing we can do,
Just let me go, we'll meet again soon.
Solo che, noi non ci rivedremo mai più.»

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑 𝐓𝐑𝐀 𝐋𝐄 𝐑𝐈𝐆𝐇𝐄 ─ steve rogers ( ✓ )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora