eighteen; hopeless opus.

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«Non so tu, Ashley, ma io preferisco il terzo, quello con i dinosauri»

«é più bello questo» rispose la bambina con aria innocente. Discutere su quale film dell'Era glaciale riteneva il migliore le riusciva molto bene. Lei preferiva il quarto capitolo mentre Steve preferiva il terzo.

«questo é noioso» controbatté in seguito. 

«tu sei noioso!»

«cos'hai detto?» chiese come se fosse offeso mettendosi addirittura una mano al cuore.

«sei noioso!» continuò la piccola.

Steve diventò immediatamente serio, guardò dritto negli occhi Ashley e poi incominciò a farle il solletico.
«non mi prendi!» esclamò lei fuggendo dalle grinfie del capitano.

«ti sbagli» ed incominciarono ad inseguirsi per tutto l'appartamento. Poveri i tizi del piano di sotto. 

«Ok adesso basta, — disse la bambina fermandosi — li sai fare i biscotti con il cioccolato?»

«non so... posso provarci»

«grazie!» urlò Ashley mentre abbracciava le gambe dell'uomo.

Alla sua richiesta, Steve si mise ai fornelli. Aveva indossato un grembiule che aveva trovato in un cassetto e aveva cercato su un vecchio ricettario la ricetta di alcuni semplici biscotti al cioccolato. 

Ashley lo guardava incuriosita anche se stava semplicemente girando l'impasto dei biscotti.

«mhm... posso assaggiare?»

«Ovviamente» disse Steve prendendo con un dito l'impasto per poi assaggiarlo anche lui. Anziché però portarselo alla bocca lo appiccò tutto sul naso della bambina che, arrabbiata prese il pacco di farina e con la poca forza che aveva lo lanciò tutto su Steve. Tanto pulito non ne uscì. Aveva quel ridicolo grembiule che lo copriva ma sicuramente non bastava. Il risultato era un vendicatore con la faccia stracolma di farina e Ashley che invece aveva dell'impasto sulla faccia e con la lingua non faceva altro che leccarlo.

«Io e te dobbiamo stipulare un accordo, va bene?» chiese Steve mentre con le mani si poggiava all'isola della cucina. Ashley lo guardò e scoppiò a ridere.
Dopo "aver stipulato il loro accordo" si misero finalmente a lavoro.

Sentirono bussare.
«É aperto!» urlò Steve.

Una donna entrò nell'appartamento. «Sono venuta a prendere Ash-  aspetta, che state facendo?» chiese.

«Steve mi prepara i biscotti!»

«Spero che non diate fuoco all'appartamento»

«Claire non devi preoccuparti, é tutto sotto controllo» Purtroppo Steve aveva torto, qualcosa nel forno incominciava a bruciare.

«Faccio io» disse la donna per poi infilarsi un paio di guanti e tirar fuori la teglia di biscotti che erano quasi carbonizzati, ma mangiabili.

«adesso posso mangiarli?» domando Ashley impaziente. Steve annuì e le consiglio di rimettersi a guardare il film.

«Senti... Claire, tu e tuo marito eravate agenti dello S.H.I.E.L.D. giusto?»

«Certo che sì, lo sapevi già mi pare, Victoria te ne aveva parlato.»

Annuì. «avete mai portato file, fascicoli o quant'altro a casa vostra? Victoria potrebbe essere a conoscenza di alcune vostre missioni?»

Claire sorrise. Steve ancora non capiva perché.
«il lasciarla troppo da sola le ha fatto male, credo. Le volte in cui l'avevo beccata a leggere i nostri appunti di lavoro non si possono contare su una mano. Poi, purtroppo, era successo. Chernobyl, era il 1997. 11 anni prima vi fu l'incidente alla centrale nucleare per cui è famoso il disastro, non ci vuole molto per collegare le due cose. Un secondo disastro, quel giorno, quel dannato giorno la centrale ebbe un guasto. Eravamo tre agenti, io, mio marito e un terzo agente che non rimase in vita. Forse io e William avevamo fatto la scelta più stupida e da irresponsabili, avevamo tre figli piccoli, andare in quella centrale nucleare era un suicidio. Però eravamo giovani e stupidi. Non riuscimmo a salvare Aaron. Rimase intrappolato durante l'esplosione. Però Steve non posso dirti altro. Se mai mia figlia, Victoria, dovesse anche solo nominare Chernobyl devi impedirle qualsiasi cosa le venga in mente di fare, oppure, nel peggiore dei casi, devi andare con lei. Chernobyl, è la missione più pericolosa di cui Victoria è a conoscenza.»

«ad ogni modo, l'ora della favola è finita ed io non ti ho mai parlato di niente questo pomeriggio. Intesi?»

«tutto chiaro»

«ero venuta per riprendermi la piccola peste non per raccontarti una delle cose più brutte mai accadute negli ultimi vent'anni. Dato che sta così bene con te, passerò più tardi» fece per alzarsi e andarsene. Steve la fermò. C'erano molte cose che ancora non gli erano chiare anche se, piano piano, stava assemblando tutti i pezzi del grande puzzle. 

«Claire, prima che tu vada... toglimi questa curiosità: per quale ragione Victoria è così legata a Tony Stark?»

«Oh Steve, tu a mia figlia non chiedi mai nulla?»

«Ormai sei la mia informatrice di fiducia»

Claire iniziò a ridere per poi incominciare a raccontare. «Per diventare un'agente segreto devi incominciare dai piani bassi. Howard Stark aveva una tremenda paura che suo figlio si facesse, e tanto. Sai com'è: quando sei famoso non vuoi che nessuno infanghi il nome della tua famiglia, tantomeno vuoi  che lo infanghi proprio tuo figlio. Jarvis non bastava a sorvegliarlo, e qui entro in gioco io. La nostra prima conversazione fu sulla fisica quantistica, mi affascinava davvero, questo non posso negarlo. Poi rimasi incinta di Victoria, avevo solo 17 anni. La reazione di Tony era indescrivibile: mi ha letteralmente riso in faccia. Gli avevo detto che aspettavo un figlio dal mio ragazzo che lui pensava di essere. Alla fine gli dovetti dire la verità. Conosceva William che allora era la mia spalla. Continuammo ad essere amici, poi nacque Victoria, poi Samantha e per ultimo Ben. Quando abbiamo avuto seri problemi con Tony abbiamo proibito ai nostri figli di frequentarlo. Sai bene quanto è testarda nostra figlia Victoria, non c'è stata volta in cui ci ha ascoltato... ma se grazie a Tony e a... Natasha, mi pare, se non fosse stato per loro molto probabilmente tu non saresti qui ora, Victoria non si sarebbe mai ripresa e Ashley non starebbe mangiando quei biscotti. Ci voleva un Captain America nelle nostre vite.» concluse Claire, concorderete con me: è assai logorroica. 

«Io continuo a non averti detto nulla Steve» Claire, finalmente lasciò l'appartamento e Steve continuò a guardare il quarto capitolo dell'Era Glaciale.

«Solo io preferisco quello con i dinosauri?» disse Victoria interrompendo la visione del film. Era tornata da New York per una conferenza stampa da venti minuti, giusto in tempo per criticare la fine del cartone animato. 

Ashley alzò gli occhi al cielo. Era l'unica che in quella stanza adorava il quarto volume di quella saga. 

«no, anch'io»

«c'era da aspettarselo, lì ci sono i tuoi coetanei»

«Davvero divertente!»

«cosa?» domandò la bambina con le pupille spalancate.

«Hai sentito bene. Alla tua età Steve stava in groppa ad un dinosauro»

«davvero?» chiese Ashley guardando Steve a bocca aperta, probabilmente chiedendo conferma che non arrivò.

«Tua zia ha davvero molta, molta fantasia»





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Buonasera!
Oggi, non so, mi va di fare il resoconto del capitolo.
Allora, allora, in questo capitolo vediamo Ashley e Steve che hanno molti momenti padre-figlia e in seguito Claire ci racconta tante, tante cose.

Secondo voi ne riparleremo di Chernobyl?

Ve lo dico?
No? si?
Ok ve lo dico.
No. Non parleremo di Chernobyl.

Almeno non in questa storia, ed ho detto troppo.

Victoria, in questo capitolo, ho voluto che ci fosse il meno possibile, così per farvi fare un'idea sul personaggio di Claire.
Chissà cosa avrà fatto Victoria a new york oltre alla conferenza stampa.

Comunque sia, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento anche se non è particolarmente importante per questa storia, infatti non era previsto.

Intanto, ci vediamo al prossimo capitolo!

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑 𝐓𝐑𝐀 𝐋𝐄 𝐑𝐈𝐆𝐇𝐄 ─ steve rogers ( ✓ )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora