eight; i like me better.

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era distesa sul divano, televisione spenta, un comportamento strano da lei. «Cass!» la richiamò lui. La scosse. Niente. Silenzio. Solo dopo esserle andato vicino e aver visto quella macchia di sangue che aveva nella maglia, capì. Cassandra era senza vita. Non ci credeva, no! Era impossibile. Quella donna tanto intelligente e buona era stata uccisa. Gli avevano portato via la sua Cassandra. Gli avevano portato via un pezzo di sé.

Chiese di poter partecipare alle indagini. All'inizio gli fu negato ma poi pregò, o ricattò, dato che il suo concetto di pregare era molto distorto dalla realtà, pregò il capo, nonché suo futuro cognato, di farlo partecipare.

«lei era parte di me. Lo capite? Era l'unica che credeva in me, nonostante ci conoscessimo da così poco.» mugugnò lui.

«mi dispiace.»
Quelle due maledette parole. Dannazione se davano fastidio. Almeno a lui, quei "mi dispiace" detti perché magari gli faceva pena, non li tollerava minimamente.

«l'hai uccisa? Pensavo che le tue fossero storie d'amore» Chiese entrando e sedendosi sul letto una figura maschile.

«Già, e ti prego non paragonarmi a quella roba che non fa altro che farmi venire il diabete, scrivo gialli.»
«e adesso devi aiutarmi a risolvere il suo omicidio» ordinò Victoria.
Si alzò dalla sua scrivania e prese un grande cartellone, che appiccicò al muro, e dei pennarelli colorati.
Indicò al biondo quale era il movente, l'arma del delitto e le prove che avrebbero trovato nel corso del suo libro, tutti elementi chiave per un omicidio.

«tieni.»
Victoria gli porse i pennarelli.

«che dovrei fare?» chiese Steve.

Dalla bocca della scrittrice uscirono solo tre parole. «Risolvi l'omicidio»

Steve non era un poliziotto oppure un detective, ma ci avrebbe provato ugualmente.

«tornerò lunedí, cerca di risolverlo.» Disse mettendo le ultime cose nella sua borsa.

Steve posò quei pennarelli. «ma oggi c'é la festa di Tony»

Lei lo invitò ad uscire dalla camera da letto. «hai degli occhi meravigliosi Steven.» disse a qualche centimetro di distanza dal volto del Capitano. Così pochi che riesco a contarli su una mano.

Bacialo- le diceva la parte contorta del suo cervello.
Ma da una parte si chiedeva del perché il suo sesto senso non si fosse ancora attivato. Avrebbe potuto sentire ciò che provava Steve anche se avrebbe potuto confonderlo con ciò che provava lei.
E se invece provassero le stesse cose? Nah, impossibile. Loro erano colleghi.

«Divertitevi 'sta sera.» disse poi, sul suo meraviglioso viso si dipinse un sorriso malizioso. Fece un passo indietro e salutò l'uomo.

Non vedeva l'ora di passare la sua serata con la sua Ashley. Tra pappette e barbie. No, decisamente preferiva andare al "party dei Vendicatori". Ma infondo, che cosa non si fa per una sorella?

«Grazie Vicky davvero. Ti devo un favore.»

«Un milione.» aggiunse Victoria per poi congedare la sorella.

«Non date fuoco alla casa, mi raccomando.» raccomandò prima di lasciare un bacio in fronte alla piccolina ed uscire.

La bionda propose di mettere un film, purtroppo per lei adatto ai minori, e fare i pop corn. La proposta non fu ben accetta. Nonostante i suoi due anni e il suo vocabolario poco vasto, la piccola Ashely si faceva capire.

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑 𝐓𝐑𝐀 𝐋𝐄 𝐑𝐈𝐆𝐇𝐄 ─ steve rogers ( ✓ )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora