one; night bus.

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2008, MALIBU
UNITED STATES

«Jarvis, ti prego fammi entrare» aveva chiesto gentilmente. Domandò poi dove potesse trovare il signor Stark. Jarvis le consigliò di girarsi e i suoi occhi videro Tony Stark con le braccia aperte. Lo guardava come per dire: “sei folle?!”. Cosa che disse poco dopo. Seguito da “stai impazzendo?” e “come ti salta in mente?”.

Alzando le spalle, Tony le rispose che non aveva la più pallida idea di cosa stesse parlando.

«“La verità é che... io sono Iron Man”,  ti suona familiare?»
Imitò la frase che la settimana prima Tony aveva detto ad un'intervista. Lo aveva rimproverato per aver svelato al pubblico il suo alter-ego, dicendogli che aveva attirato un sacco di pericoli. Per lui e per le persone che gli stavano attorno. Le sue frasi erano composte da parole come “imbecille”, “irresponsabile” o “idiota”.

«Non sei troppo giovane per utilizzare questi termini?»
Scherzò lui, si era avvicinato alla cucina e aveva iniziato a mangiare una delle ciambelle che la signorina Potts gli aveva lasciato la mattina stessa.

In quel momento avrebbe voluto strozzarlo. A Tony dispiaceva affatto, e questo Victoria lo sapeva bene.
Era furiosa. Si posizionò davanti a lui e gli iniziò ad elencare perché non doveva rivelare a destra e a manca che era Iron Man.

«Devi calmarti, Vic. — morse una ciambella e iniziò a masticare — Oggi ci mangiamo un cheesburger insieme?»
Chiese. Era sicuro che con un cheesburger si sarebbe fatto perdonare. Non fu così, perché appena udita la domanda, Victoria prese un giornale che era insieme alle ciambelle del suo amico e iniziò a colpirlo.

«Stai scherzando? Prima ti fai catturare in Afganistan e poi inizi a fare il super eroe? Stai impazzendo, Tony, letteralmente impazzendo.» Continuò a colpirlo più di una volta.

«Avresti fatto la stessa cosa. Sei come me, giovane e hai voglia di divertirti... semplice» Victoria sembrava ormai decisa a lasciar perdere, Tony era un caso inutile.

Negò l'affermazione del miliardario, dicendo che lei era l'unica giovane di quella stanza. Si spostò una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio. Gli fece notare che far vedere al mondo che lui era l'uomo di latta non era affatto un divertimento, tutt'altro. E quella era la conferma che stava impazzendo.

«Anthony Edward Stark, quando hai intenzione di metterti la testa apposto?» non era la prima volta che qualcuno glielo diceva. Le volte in cui gli era stato ripetuto non si potevano contare su due mani. Ma questa, questa era la prima volta che sentiva fuoriuscire quelle dalla bocca di Victoria. Non dalla Victoria che conosceva lui.

Aveva capito il perché di quella domanda. «Quel ragazzo ti ha fatto il lavaggio del cervello... com'é che si chiama? Oscar?» tentava di azzeccare il nome del suo ipotetico ragazzo.

«Oliver — lo corresse — non mi sta facendo alcuni lavaggio del cervello, stai tranquillo.» faceva così ogni volta che sospettava che Victoria avesse una relazione. Ma questa volta serviva soltanto per evitare che la giovane lo sgridasse di nuovo.

«state insieme?» domandò. Le guance di Victoria avevano iniziato a tingersi di rosso. Da pallida che era stava iniziando a sembrare una persona che, rifiutando la crema solare, si era scottata tutto il viso.
Victoria scosse la testa e negò tutto. Mentiva, si era innamorata di quel ragazzo appena era andato a sbattere contro di lui nell'atrio del college. Come in una di quelle stupide commedie romantiche che guardavano sempre insieme. Poi, quando lui aveva letto le sue bozze e l'aveva convinta a pubblicare il suo primo libro, aveva decisamente perso la testa per lui.

«non vedo cosa ci sarebbe di male» disse ritornando seria. Afferrò dalle mani di Stark quello che rimaneva della sua colazione e se lo porto alla bocca per poi mangiarlo.

Colpì ancora Tony con il gionale ed egli fece finta di farsi male, lamentandosi.

La bionda si diresse verso l'uscita, salutò Pepper Potts che aveva appena incrociato.

«Oh salve Victoria» le aveva detto molto gentilmente, sorpresa però della sua visita.

«Digli di mettersi la testa apposto, magari a te dà retta» affermò avvicinandosi all'uscita. «E smetti di fare cose irresponsabili, Iron Man.»

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑 𝐓𝐑𝐀 𝐋𝐄 𝐑𝐈𝐆𝐇𝐄 ─ steve rogers ( ✓ )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora