«Gli ho dovuto mentire, ti rendi conto? Ora mi sento in colpa» confessò Victoria. Gli stava parlando di quando Tony Stark le aveva fatto una visita a sorpresa. E lei era stata costretta a rimandare quella sua cena cinese, o meglio merenda dato che era appena l'ora del thé, aveva mentito a Tony e per giunta avevano mangiato i loro ravioli freddi.
«Andiamo non devi farne un dramma - la consolò Steve mentre, distesi sul letto, le accarezzava i capelli - infondo lo hai fatto per una buona causa» aggiunse mentre non smetteva di osservare la donna che poggiava la testa sul suo possente petto.
«Hai mai mentito alla persona che ami più di ogni cosa?» chiese alzando la testa e incontrando i meravigliosi occhi azzurri dell'uomo.
Steve aveva mentito a Tony, certo era una bugia ma non era la persona che amava più di ogni cosa.«No, non ti ho mai mentito» affermò sicuro di sé. In effetti era vero. E questo Victoria lo sapeva. Inoltre, Steve aveva appena ammesso praticamente di amare più di ogni cosa Victoria, una donna odiosa, viziata, egoista, possessiva, pigra e soprattutto stronza, Steve mi chiedo come fai.
«io sì invece. Mi chiedo perché il tuo essere così... fantasticamente perfetto non mi abbia contagiato»
«Io non sono "fantasticamente perfetto"» obbiettò Steve.
«Cosa? Ma ti sei visto? Sei meglio di un dio greco, e non solo fisicamente, ma anche il tuo carattere. Come fai a stare con una stronza come me?»
«Victoria, queste parole!»
Finalmente il suo rimprovero era arrivato, Steve ce ne aveva messo di tempo.
«Allora riformulo: come fai a stare con una donna così.. impacciata come me?»
«Tu non sei affatto così, c'è una persona molto meno "impacciata" infondo a te, molto infondo» disse Steve per poi ricevere un'occhiata offesa dalla donna.
«Parlavo seriamente prima, se ti avessi mentito, su una cosa importante come la prenderesti?»
«Ovviamente dipende da che tipo di bugia mi hai raccontato, poi vedrò. Hai qualcosa da dire?»
«Già, - stava per dirglielo, stava per parlare a Steve finalmente della sua malattia, stava per abbattere ogni barriera - non devi arrabbiarti, né preoccuparti, anche se so già che lo sarai. Ok..- si mise a sedere a gambe conserte davanti al suo compagno. - Steve... io, io ho una malattia.» Un peso sullo stomaco le si era appena levato.
«Tipo l'influenza, il raffreddore, il morbillo, la varicella o la peste?»
«no, no - esclamò portando le mani avanti - è tutt'altro»
«E quando l'hai presa? Si può curare? Dov'ero io quando l'hai presa? Non é terminale?» Chiese, come giusto che sia. Era preoccupato, Victoria si aspettava esattamente questa reazione. Steve è troppo protettivo.
«Calmati, è una malattia genetica, no, non si cura, l'ho sviluppata circa cinque anni fa, e no, non è terminale, o almeno credo. Riesco a sentire le emozioni altrui e ciò condiziona le mie.»
«Non sembra affatto»
«il fatto che abbia un carattere di merda non è colpa della mia malattia» si giustificò. «grazie a quella malattia, riesco a capire che adesso sei preoccupato per me, e non voglio che sia così. Ignorala, come fanno tutti»
«Tutti chi?» chiese il bell'uomo alzando un sopracciglio.
La scrittrice sospirò «Tony, Natasha, la mia famiglia, Oliver, Melissa, Maria Hill e Fury - Fury era immancabile, sa tutto di tutti -»
«Lo hai detto a tutti loro tranne che a me!»
«Senti, mi dispiace ma, mettiti nei miei panni, come avrei mai potuto dirtelo?»
«Io lo sapevo già»
«che cosa sapevi?- chiese sorpresa la donna. Era impossibile che Steve fosse a conoscenza della sua malattia.
«Victoria, io sapevo della tua malattia. Sono vecchio, non sono stupido. Com'è che in determinate situazioni riuscivi a capire le sensazioni altrui? E quello che Tony definiva "potere"? Credi che non mi sia insospettito? Beh l'ho fatto e ho scoperto la tua malattia. Ne ho avuto conferma quando ho visto l'enorme quantità di vinili a casa tua, un'etichetta su uno di essi diceva "musico-terapia", l'ho cercato su internet e...» ed ecco la prima bugia. Non aveva indagato affatto. Aveva semplicemente chiesto alla madre di lei.
«e hai letto che la musica riesce a far cambiare le emozioni. É quello che facevo io appena scoperta la malattia. Eppure non ti sei mai chiesto il perché io abbia studiato psicologia nonstante con le persone io sia una frana, se te lo stai chiedendo adesso, sappi che l'ho fatto per studiarmi, ecco.
Complimenti Steve, mi hai scoperta»«è una cosa importante, avresti dovuto parlarmene appena incominciata la nostra relazione»
Sì, avrebbe dovuto. Ma non gli avrebbe mai dato ragione, non adesso.
«Perché ad Oliver ne hai parlato e invece con me no?»
«Con Oliver era diverso, lui, lui è stato il primo a saperlo, questo solamente perché otto anni fa stavo con lui. Non perché abbia qualcosa meglio di te, anzi. Io, davvero, non so che dirti»
Era riuscito a far rimanere senza parole Victoria, strano ma vero.
«Devi smetterla di nascondermi le cose!» le ordinò Steve.
«Non posso prometterti niente, Steve mi fido di te, ma se qualcun altro lo venisse a sapere noi... i-io» non sapeva minimamente cosa aggiungere. Non poteva rivelare qualunque cosa sapesse al suo compagno. Lo avrebbe messo in pericolo. Era una semplice scrittrice o per ora un'insegnante di astronomia, però conosceva tante cose quanto i genitori. La cosa brutta di avere due genitori che erano agenti segreti.
«Capisco - no capitano, non capisci affatto - non vuoi dirmi nulla? Benissimo, farò le mie ricerche»
«I miei genitori non sanno che io so»
"Accidenti" aveva subito pensato Steve.
«Oliver?»
«Pensi di chiedere al mio ex? Già t'immagino: "Ciao Oliver, tizio che ha praticamente spezzato in due la mia attuale ragazza. Ti va di dirmi se ti ha raccontato cose su spionaggio ecc.?"»
«Melissa?»
«Steve, nomina quei due di nuovo e dormirai con Sam per tutto il resto della tua vita, ti ho sempre detto che devi fidarti di me»
«Ti fidi di me?» gli chiese guardandolo dritto negli occhi. Quegli occhi azzurri che la facevano sciogliere ogni volte che li guardava.«Mi fido»
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𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑 𝐓𝐑𝐀 𝐋𝐄 𝐑𝐈𝐆𝐇𝐄 ─ steve rogers ( ✓ )
Fanfiction( AVENGER TRA LE RIGHE ) dove victoria smith viene invitata a scrivere un libro su un centenario, un uomo di parola, onesto e soprattutto, steve rogers. e se il suo migliore amico si mettesse contro il suo adorato steve? se victoria fosse costretta...