twenty-two; i don't want to miss a thing.

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«credo sia sveglia, Sam!»

«Dio... questo mal di testa é peggio dei postumi della sbornia.»

«Ben svegliata riccioli d'oro» disse Sam riportandola nel mondo reale.

Con una mano sulla fronte Victoria si guardò attorno «Dove diavolo siamo?» nessuno ossa rispndere alla sua domanda. Come se fosse implicito.

«Sam, James, rispondetemi!» ordinò, alzò poi la schiena dal suolo.

«Non ricordi nulla? Se sei qui vuol dire che anche tu sei sparita.»

«pensavo che fosse un incubo.. quindi siamo morti.» la sua espressione era un misto tra confusa e schifata, non capiva.
Tutto intorno a lei era più che triste e questo le faceva tremendamente male.
«quindi siamo morti» ripeté, sicuramente per metabolizzare il tutto.

«Quando Visione mi ha detto di guardare nella sua testa... io, io ho visto questo.» disse Wanda. Si era allontanata da poco e quando aveva fatto ritorno, aveva trovato la bionda sveglia.

Victoria chiuse gli occhi, abbassò la testa e disse: «quindi noi saremmo diventati polvere? E adesso siamo bloccati qui? Ottimo!» Esclamò, ovviamente la sua era ironia, oppure un semplice modo per evitare che il dolore si impossessasse di lei.

Rasseganta Wanda le disse di sí.

Il respiro di Victoria stava diventando sempre più affannato e irregolare. Il cuore le batteva più forte, aveva iniziato a sudare, il petto le faceva male: era un attacco di panico. Eppure erano anni che non ne aveva uno. La cosa strana di questo attacco era che non aveva la solita paura di morire, forse perché era consapevole che era già morta. «Noi siamo diventati cenere e adesso siamo bloccati qui fino a quando... per l'eternità?» chiese ancora con le pupille spalancate.

«mi dispiace» sussurrò poi la Maximoff. Era davvero lei che aveva perso tutto. Prima la sua famiglia, poi suo fratello, la sua libertà e poi Visione. Aveva avuto un grande coraggio nell'ucciderlo, anche se inutilmente.

«bene, secondo voi ci sarà una piastra da queste parti?»

«una piastra?» chiese Bucky. Non la conosceva ancora, ecco perché.

«Sai c'è umidità e non voglio che mi vengano i capelli crespi e gonfi, sembrerò un panda.» fece anche il gesto dei capelli alla Gameberone in "My Name is Earl", capelli gonfissimi.

«Stai scherzando? Victoria, siamo appena morti, hai appena realizzato che sei morta. Riesci a pensare solo ai tuoi capelli? — sospirò — sei impossibilie» la rimproverò Sam. «Abbiamo appena lasciato la nostra terra. Siamo finiti in questa dimensione. Abbiamo perso tutti. Tu hai perso Steve. Come fai ad essere cosí,
cosí menefreghista?»

Steve, non aveva smesso di pensarlo.
Non faceva altro che domandarsi se lo avrebbe più rivisto.
Non era menefreghista, non era insensibile a quello appena accaduto. Stava solo cercando di non cedere. Tutti intorno a lei erano tristi, non stavano affatto bene. Questo si rifletteva su di lei ma comunque si sforzava di non farlo notare.

«tu credi che io non soffra?
Tu sei negativo, lui è negativo, lei è negativa. — indicò Sam, Shuri e l'Alberello scomparso come loro, il povero Groot aveva il capo basso da quando si era ritrovato in quella che pareva un'altra dimensione — negativo e negativo fanno positivo! È matematico.» La scusa più idiota che avesse mai inventato.

Con una faccia confusa Sam chiese spiegazioni.

«Mi manca Steve, non capisci! Solo l'idea di non averlo qui accanto a me mi spezza in due. Ho perso tutti. Ho perso Tony, ho perso Steve, ho perso la mia famiglia.
Perché è questo che faccio: allontano tutti! É questo quello che succede quando inizi a frequentare Victoria Smith, soffri.»
Numerose calde lacrime avevano iniziato a scendere dal suo viso. I suoi occhi, ormai rossi, non la smettevano piú, sembrava che il rubinetto non si volesse chiudere.
Sam non l'aveva mai vista piangere, ha sempre nascosto le sue emozioni, e anche bene. Si sedette per terra — o insomma, quello che era — aveva entrambi le mani sul viso.

Bucky si sedette accanto a lei, le cinse le spalle e ricevette uno sguardo atroce da Sam. Peggiore di quello che gli aveva fatto prima quando aveva abbracciato Steve. «Anche a me manca Steve.» le disse cercando di consolarla. Ormai aveva ceduto, la sua speranza era sempre di meno, si era rassegnata.

«Cosa avete intenzione di fare per l'eter-» Victoria, mentre proponeva agli altri cosa fare per il resto della loro permanenza lì, fu letteralmente abbagliata da una luce. Quando si dice: "alla fine del tunnel c'è sempre una luce."
A volte può essere un treno in corsa, mentre altre può essere uno stregone che dice di arrivare da un altro pianeta.

«è questo il Wakanda?» aveva chiesto apparendo da un cerchio, apparentemente, di fuoco. Dietro di lui, alcune creature avanzavano: un uomo, una donna insetto, una specie di dinosauro e un ragazzino. Forse l'uomo e il ragazzino erano l'unica cosa normale

«Lo era, forse.» Rispose T'Challa. «Chi cercate?» domandò il re. Non ricevette nessuna risposta però.

Victoria, riconoscendo l'uomo si mosse verso di
lui. «Aspetti, credo di conoscerla, Strange, giusto? Un chirurgo?»

Il Dottore precisò che era un neurochirurgo.



«...e gli ho urlato: "dimmi che non lo hai fatto! Dimmi che non lo hai fatto! Bastardo! Non dovevi! Non dovevi!" e l'ho colpito più volte in testa.»

«avrei fatto la stessa identica cosa. Se non peggio.» disse Victoria, insomma Peter — che aveva iniziato a raccontare di Thanos, Gamora e i suoi amici Guardiani — aveva reagito come qualunque essere umano. «mi dispiace per te e la tua amica verde... meritavate di meglio»

Drax si alzò e andò verso Peter. «credo che se siamo qui, se siamo scomparsi sia solo colpa tua Peter!» disse mettendogli un dito sul petto.

Victoria sollevò un sopracciglio e sorrise. «ti sbagli. Thor non l'ha colpito alla testa. E intanto noi siamo qui, soffrendo, facendo soffrire. Attendendo, facendo attendere.»

«da quando sei una filosofa?» chiese Sam.

«chiudi il becco!» gli rispose.

«Allora Victoria, com'é adesso la Terra? É migliorata? Peggiorata? Un po' e un po'?» la curiosità di Quill eguagliava la sua voglia di fare conversazione. Dopo la morte di sua madre, dopo aver lasciato il suo pianeta, era davvero curioso di sapere se gli esseri umani stavano rovinando la Terra.

«hai detto di esser stato rapito nel 1988?» lui fece cenno di sí con la testa. «ovviamente il mondo è migliorato, in quell'anno sono nata io.»
In lontananza si sentiva Sam che rideva ad ogni sua affermazione. «a parte gli scherzi, non sono io a stabilire se il mondo è peggiorato o meno, si parla sempre di inquinare meno ma il nostro pianeta continua a sciogliersi, e non solo quello.
Poi con gli alieni che sono arrivati nel 2012, grazie al fratello di Thor, Ultron nel 2015, grazie a Tony e adesso Thanos, non so proprio cosa risponderti Peter.»

«sai Victoria, credo che io e te non siamo poi cosí diversi.» le disse Quill. Aveva ragione per certo versi.

«Sappi che non funziona cosí con lei!» urlò Sam. La bionda alzò gli occhi al cielo.

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑 𝐓𝐑𝐀 𝐋𝐄 𝐑𝐈𝐆𝐇𝐄 ─ steve rogers ( ✓ )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora