four; pretty face.

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«Victoria da oggi sarà un Avenger» disse Tony facendo sussultare tutti i presenti nella stanza, incluso Victoria che non era ancora sintonizzata con il resto dei Vendicatori. Ovviamente, si era svegliata poco prima e ancora doveva elaborare il tutto. D'altronde per lei era anormale, negli ultimi due anni svegliarsi presto.

«che cosa?» chiese lei risvegliandosi del tutto.

Tony fece una delle sue solite risate. «vi stavo prendendo in giro. Sei troppo giovane per essere un Avenger.» ecco che Tony faceva attivare il suo lato protettivo nei confronti della bionda.

«Allora? Per quale ragione la midgardiana passerà le giornate con noi?» chiese il fusto nordico in tono autoritario.

«la midgardiana ha un nome ed è qui presente» fece Victoria salutando con una mano Thor.

Natasha Intervenne e spiegò il tutto. Tutti quanti avevano detto la propria. C'era chi era d'accordo e chi no. A Victoria importava poco del secondo caso.
L'unico che ancora non aveva detto nulla, l'unico che aveva mantenuto lo sguardo fisso per terra, era Steve, uno dei protagonisti.

Nel casino che si era creato, specialmente tra Victoria e Clint o Victoria e Thor, lei era un esperta nel creare liti, Tony aveva approfittato per andare a parlare con il suo collega.

«Steve non sei d'accordo? Essere seguito da una bella donna che vuole scrivere di te non è poi una brutta cosa»

Steve alzò lo sguardo facendolo scontrare con quello di Stark. «Tony è cresciuta praticamente con te, dovrei stare con due Stark»

«Capitano mi sorprendi, pensavo che fossi contento di avermi intorno» continuò Tony mettendosi una mano al cuore, come appena offeso.

Steve si alzò di scatto e raggiunse il resto dei presenti che ormai si erano quasi tutti coalizzati contro la scrittrice. Anche Visione che non ne aveva apparente motivo, nonostante Victoria lo avesse insultato per i termini che utilizzava, che erano complicati anche per lei che era una scrittrice.

Nessuno aveva un apparente motivo per prendersela con Victoria, solo Steve, in caso fosse stato in disaccordo con quello che stava per accadere nei giorni o mesi successivi.

«Il caso è chiuso» fece Tony calmando le acque, tanto sapeva che, prima o poi, Victoria li avrebbe conquistati tutti.

Natasha la scortò nella sua stanza. La bionda si domandava del perché le avessero dato una stanza. La risposta era ovvia: non volevano che facesse il tragitto fino alla base degli Avengers tutti i giorni.
Che risposta stupida- pensava lei.

La rossa prima di fare il resoconto di quello accaduto nelle ultime tre ore fece sistemare la roba alla Smith, che non ci mise molto.

Si sedette sul suo letto e si mise a braccia conserte aspettando una frase da Natasha.

La russa sorrise, come era suo solito. «qual è la tua prima impressione?» chiese finalmente.

«adoro tutti quanti, fatta eccezzione per Visione probabilmente»

«prima stavi fulminando con lo sguardo Thor»
Solo qualche secondo dopo l'affermazione di Natasha, Victoria capì la sua pessima battuta.

«In realtà Thor è quello che preferisco di più»
Già, lei era una pessima persona. Se la cavava di più a scrivere che a socializzare. Adorava una persona ma nello stesso tempo ci litigava pesantemente. Infatti, se Thor non avesse avuto un minimo di autocontrollo, le avrebbe lanciato tranquillamente Mjölnir dritto in faccia.

Natasha sorrise, di nuovo, oserei dire. «con Steve non hai scambiato una parola» la rimproverò lei.

Victoria piegò la testa. «lo so, credo che non sia d'accordo con il mio improvviso arrivo» spiegò la bionda.

La Vedova Nera rispose sospirando e incitando l'amica ad andare a parlare con il capitano.
Victoria decise di andare anche se era un po' titubante.

Natasha le aveva indicato bene dove trovarlo, dove ormai passava quasi ogni sua giornata: in palestra.
Una sorta di palestra, perché dire: palestra e non solo dove si allenavano gli eroi più potenti sulla terra era troppo lungo.

Non ci mise molto a trovare il luogo indicatole dall'amica.
Si appoggiò al muro della stanza. Osservava i movimenti del Capitano. In quel momento, percepiva ciò che Steve aveva dentro. A guardarlo le faceva male la testa.
Smise di farlo e si concentrò sul sacco da boxe con cui stava "litigando".

Non ci fu nemmeno il tempo di focalizzare il suo sguardo sul sacco che con un pugno Steve lo aveva buttato al suolo.

Victoria si mise a battere le mani lentamente. Non sapeva come, quando, cosa dire se il capitano l'avesse vista, quandi si mise ad applaudire senza una ragione valida, probabilmente.

«Ehy» disse Steve girandosi verso la donna.

Lei indicò il sacco che era steso per terra. «e tutta questa rabbia?» osò dire.

«problemi di insonnia, ho dormito per settant'anni, sono apposto» disse Steve sistemando un altro sacco sostituendo il primo.

«beh è ancora pomeriggio, il sole è alto, non ti biasimo» spiegò lei ridendo leggermente.

«Allora...tu, Vanessa..» aggiunse.

«Victoria» lo corresse lei.

«Allora Victoria, tu sei una scrittrice? Tipo..Shakespeare?»

Che domanda stupida. Era ovvio che era una scrittrice, altrimenti adesso se ne starebbe sul divano a mangiare senza sosta.

Si comprensiva, ha 97 anni.- si ripeteva lei.

Sospirò e sorrise. «già ma non sono così vecchia e così famosa.»

Dalle labbra del biondo uscì un "già" detto per spezzare quel piccolo silenzio creatosi secondi fa.

«senti Steven, non ho idea se tu sia d'accordo o meno con il mio arrivo, se no me ne farò una ragione. In caso contrario volevo solo riferirti che io non sono come quei giornalisti che intervistano te e gli altri..» fece una pausa per riprendere quel fiato che aveva speso per il "discorso" che aveva appena fatto. «sono solo una pazza che scrive ciò che vede, pensa, immagina» in quel momento un dolore alla testa le fece portare una mano su di essa.
Era il capitano. Aveva troppi pensieri.

Steve che problemi hai?

Perché quella maledetta malattia non mi fa leggere nel pensiero?- si chiese, evidentemente, retorica.

Annuì. «lo so, Stark mi aveva parlato di te, sembri una donna apposto, non una pazza»

La bionda era sbiancata, anche se era già abbastanza pallida di suo.

Apposto? Seriamente? "Sembri una donna apposto".
Steve tu e le donne siete due rette parallele, non vi incontrerete mai nello stesso punto.

Lei si fece scappare un "wow" da quelle labbra.

«A stasera capitano» gli disse uscendo dalla palestra, il suo dolore alla testa era sparito, era Steve.

Steve che problemi hai?- si ripetè.

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑 𝐓𝐑𝐀 𝐋𝐄 𝐑𝐈𝐆𝐇𝐄 ─ steve rogers ( ✓ )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora