Capitolo 14

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LUNEDÌ MATTINA, 7:30

sono seduto nei posti a quattro dell'ultimo autobus della mattinata, quello che dovrebbe portarmi a scuola, a meno che a qualcuno dei contrabbandieri non venga in mente qualche malata idea di fare sega il giorno della verifica di inglese.

Mi infilo una cuffia e faccio partire Floppino di Frah Quintale.
Mi perdo tra le parole di questa canzone, nella quale in un modo o nell'altro, mi ci rivedo.

Ad un certo punto, la mia attenzione viene richiamata da un rumore assordante: Luchino ha ruttato, così mi tolgo la cuffia e lo guardo fulminandolo con gli occhi, per poi successivamente scoppiare a ridere.

"Alla salute zì!" gli dico continuando a ridacchiare

"Zì, non puoi capì che bomba mangiare la caponata alle sei del mattino!" dice facendo un altro rutto

"Quindi stai dicendo che dopo la caponata tu ti stai mangiando un'altrettanta bomba calorica come il panino alla Nutella?!" chiede incredulo Martino, ridacchiando

"Ma sì, regà daje e comunque si vive una volta sola per non fare cose del genere. Poi un figurino come me se lo può permettere"

"Seh, er figurino... ma nce pensi al colesterolo? Alle conseguenze che possono succedere se assumi troppi zuccheri o troppi grassi?" faccio per continuare a parlare quando Giovanni mi porta una mano alla bocca, come per zittirmi

"Daje zì, 'o sai che Luchino è ipocondriaco nte ce mettere pure te" toglie la mano, ritornando a ripassare inglese

"Sì questo lo so, ma probabilmente Luchino non sa una cosa su di me. Ora, per passare il tempo tra una fermata e l'altra, vi propongo di fare un gioco. Ognuno confessare una cosa, un po' come un patto di sangue, capite?"

Gli altri annuiscono curiosi e probabilmente si sarebbero meravigliati, lì per lì, se avessi detto loro che un ragazzo me l'ha succhiato e che mi è piaciuto.

"Chi inizia?" domando, sicuro di me

"L'hai proposto tu zì 'sto gioco, quindi dovresti farlo tu" dice Giovanni rivolgendomi un sorriso ovvio

"Famo che inizio io, che ho ansia?" chiede Luca, apparentemente ansioso

"Vai, daje zì!" lo incita Martino

"Non ho mai dato un bacio con la lingua a nessuno, più che altro vorrei che la fortunata fosse Silvia" arrossisce di poco

"Io invece ho copiato tutta la verifica di matematica, quella di due lunedì fa... Quella che avete balzato, intendo! Me so' messo a messaggià co' Nicco e lui me dava 'e risposte. TUTTE. E alla fine è andata piuttosto bene, me la sono cavata con un otto"

"Niccolò, semmai" ridacchia Giovanni, perculandolo "Ho intenzione di portare Eva a Parigi. Cioé in realtà i biglietti sono già pronti, l'hotel pure... Ma devo riuscire a sorprenderla in qualche modo"

"Quindi mo' dovrebbe toccà a me?" chiedo

"Eh zì, a quanto pare... Sì, tocca a te!" dice Luca entusiasta

"Sono bisessuale." dico dopo aver preso un bel respiro e, successivamente, Luca sputa il thé che stava bevendo sul libro di Giovanni, il quale impreca tutti i santi esistenti nel cielo.

"C-Cioé che sei tipo trans?" chiede ingenuamente Luchino

Giovanni mi dà un'occhiata di intesa, pare che abbia già capito tutto mentre Martino sorride come un ebete.

"No zì, bisessuale è 'na cosa e trans è un'altra! Elia prova dei sentimenti e attrazione fisica sia per i ragazzi che per le ragazze" annuisce Luchino, alla risposta data da Martino "il fortunato è Filippo?" aggiunge

"Sì zì, il fortunato è Filippo" sorrido

"CAZZO , LO SAPEVO. L'HO SEMPRE SAPUTO!" esulta Giovanni, facendo prendere un colpo alla signora dietro, la quale la rimprovera dicendo di andare a urlare da un'altra parte.

"Eh sì ecco, lui... Ci sa fare benissimo con la bocca" lascio gli altri a bocca aperta, alzandomi dal mio posto per poi uscire e dirigermi insieme a loro a scuola.

sale ||ElippoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora