Capitolo 27

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Questo oserei definirlo un periodo piuttosto strano, quasi mistico.
Non era mai successa una cosa del genere nel corso di cento anni, eppure chi l'avrebbe mai detto.

Ora sembra tutto così monotono, ogni giorno mi ritrovo a svegliarmi sempre alla stessa ora e non parliamo delle ore di sonno, quelle sono sempre poche e tendono a diminuire ogni volta.
No, certo che così non va bene.

Fortuna che a darmi la forza di andare avanti ci sono i miei amici, mia madre, il mio ragazzo.
Sì, il mio ragazzo, la persona che nonostante tutto c'è sempre stata per me e continuerà ad essere così, perché mi fido di lui e non desidero altro che passarci la mia vita insieme.

Questi sono stati mesi molto duri, abbiamo passato dei periodi di scazzo, per giorni non ci siamo nemmeno parlati ma, fortunatamente, tutto è sempre tornato alla normalità.
Se un giorno dovesse succedere il peggio, probabilmente sarei finito senza di lui.

Ma ora pensiamo positivo, che di questi tempi forse, è la cosa migliore da fare.

Stamattina ho studiato come un matto perché pomeriggio avrei dovuto sostenere un'interrogazione piuttosto importante.
Ultimamente sono parecchio nervoso e stressato, ciò non fa per niente bene al mio umore e onestamente spero che questo periodo passi in fretta.

È diventato tutto così monotono, mi mancano i miei amici, mi manca fare il coglione insieme a loro per i corridoi della scuola, mi manca perfino la professoressa di fisica.
Ma più di tutti, mi manca Filippo.
Mi manca sentire le sue labbra sulle mie, mi manca sentire la sua presenza, mi manca sentirmi al sicuro tra le sue braccia, mi manca davvero tutto di lui ed è uno strazio non vederlo da così tanto tempo.

Se fosse possibile scapperei via con lui in questo momento, ma purtroppo non si può e di certo non ho intenzione di correre rischi.
Sono troppo giovane per poter avere la fedina penale sporca di un crimine che avrei compiuto solo per amore, il mio grande amore.

venerdì sera, 21:21

Sono seduto sul divano con il pc sulle mie gambe, mentre sono alla ricerca dell'ennesimo film da guardarmi.
Ma nel frattempo sto ascoltando a palla l'ultimo album di Franco126, Stanza Singola.
Trovo che sia una penna brillante, per la sua età scrive come se fosse molto più maturo e onestamente lo preferisco da solista, anche se devo ammettere che il periodo di Polaroid 2.0 mi manca terribilmente tanto.

Io e i contrabbandieri passavamo le estati portandoci le casse che fosse in spiaggia, al parco sotto casa mia, a Bracciano, sparando a tutto volume quell'album.
Federico e Carlo descrivono perfettamente la romanità, le loro canzoni rappresentano la colonna sonora della mia vita.

Mi sarebbe sempre piaciuto conoscerli più a fondo, andare a bere una birra con loro -a patto che non fosse quella del peccio- e ubriacarci fino al mattino dopo.

La vibrazione del mio cellulare mi riporta alla realtà mentre ero assorto fra i miei pensieri, decido di tirarlo fuori dalla tasca e sbloccandolo, noto la grande quantità di notifiche che mi arrivarono al secondo.
Tutti da parte del gruppo dei contrabbandieri.

Ultimamente non sono solito a seguire le conversazioni su whatsapp, questo perché impiego il mio tempo studiando e non ho nemmeno tempo per me da ritagliarmi.
Ma se ho capito bene, penso vogliano fare una videochiamata di gruppo.
Così, scorrendo la chat, inviai un messaggio d'approvazione.

Così, dopo circa una decina di minuti Martino fece partire una videochiamata via Skype.

«Anvedi un po' chi si rivede, Santini!» gridò a gran voce il rosso, facendo partire una risata di gruppo.

«Ebbene, eccomi qui.
Proprio io, in carne ed ossa!» esclamai, ridacchiando a mia volta.

«Mi sei mancato tantissimo, ma che hai fatto in tutto questo tempo?» chiese Giovanni, mentre era preso a fumarsi l'ennesima sigaretta della giornata, conoscendolo meglio delle mie tasche.

«Ho deciso di impegnarmi perché non ho intenzione di buttare via l'anno, nonostante la maturità lasci un po' a desiderare...» scrollai le spalle, sollevando il lato sinistro della mia bocca

«Regà, io onestamente non vedo l'ora che tutto questo finisca per potermi rivedere con Silvia» ammise Luchino, assumendo un tono piuttosto sconsolato.

«Penso che tutti non vedano l'ora di rivedere i propri partner, Luchino...» lo riprese Martino

«Vabbeh ma de che te lamenti tu? Praticamente ci vivi insieme a Niccolò...»
sbuffò Luchino.

«Lo so, ma infatti non mi riferivo a quello. Credi che Giovanni ed Elia non stiano soffrendo questo periodo? O mi sbaglio?»

Scossi il capo stando in silenzio, dando ragione al mio amico.
Sto soffrendo eccome questa sorta di lontananza da Filippo e sinceramente parlando non vedo l'ora che arrivi il 4 maggio per poterlo riabbracciare e dargli tutte le attenzioni del mondo, quelle che si merita e quelle che ogni volta mi dà con tutto il suo amore.

«Ma se quest'estate fosse possibile muoverci, dove vi piacerebbe andare?» cambiai discorso perché non volevo assolutamente che questa videochiamata sfociasse nella disperazione più totale.

«A me piacerebbe andare a Cesenatico, non so voi!
Ah, a tal proposito... Ma lo sapete che c'è uno identico a Giovanni in una serie tv su Netflix?» ridacchiò Martino, lanciando un'occhiata d'intesa al riccio dall'altra parte dello schermo del suo telefono.

«Mah, onestamente non so proprio di cosa stiate parlando...
Potrebbe essere un mio parente e poi il mondo è pieno di nostri sosia, suvvia.» scoppiò a ridere fragorosamente Giovanni, cogliendo il riferimento ironico dell'amico.

«Ah, ma ho capito di che serie tv state a parlà.
Summertime, me la sono mangiata in un giorno.
Bella davvero, giuro.
Anzi, Giovanni te la consiglio e poi Martino non ha tutti i torti a dire che il protagonista te somiglia» scoppiai a ridere dando ragione al Roscio.

La serata passò svelta tra risate, bei ricordi e speranze.
Non vedo l'ora di rivederli e riabbracciare tutti, dal primo all'ultimo, uno per uno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 01, 2020 ⏰

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