LUNEDÌ MATTINA, 7:50
arrivo davanti scuola accompagnato da Giulia e, posizionandoci con le spalle contro il cancello, ci infiliamo le cuffie e finiamo in un mondo tutto nostro.
Mi metto ad ascoltare "Gli Occhi" di Frah Quintale, è sul punto più bello quando la mia attenzione viene richiamata da un sonoro buongiorno."A regà, bongiorno!" dice Luchino, sorridendo a trentadue denti.
Mi tolgo la cuffia e ricambio il saluto e, con il suo, quello di Martino e Niccolò.
"Buongiorno regà, come avete passato la domenica?" chiedo, mettendomi le mani in tasca
"nsomma zì, io so' stato tutta la giornata a ripassà matematica. Che materia der cazzo" risponde Martino, roteando gli occhi
"matematica, come mai? La Pandolfi non ti aveva mica già interrogato?" lo guardo, alzando un sopracciglio.
"sì ma, ti ricordo che oggi abbiamo il compito in prima ora"
merda.
Il compito."Cazzo è vero, il compito! Sì ma io non ho studiato niente, ieri pomeriggio ho avuto da fare-" noto Giulia guardarmi, così sto zitto in attesa di risposta
"Sì ecco, ieri non ha avuto nemmeno il tempo di studiare perché erano venuti i suoi genitori a pranzo, m-mh.." dice, cercando di sembrare il più convincente possibile
"E che avete mangiato di buono?" aggiunge Luchino, con fare curioso
"beh ma in realtà niente di speciale, solo delle tagliatelle al ragù e per secondo delle scaloppine al limone. E stranamente non ha esagerato col sale" dice Giulia ridacchiando
"scusate se mi intrometto, ma voi tipo state insieme?" chiede Luchino alzando un sopracciglio
"no zì, non stiamo insieme. Se fossimo stati insieme Giulia non si sarebbe paccata con Chicco Rodi sabato sera"
"ah, davvero? Non ci ho fatto molto caso perché ero preso a fissare la mia bellissima Silvia!" aggiunge Luchino, con fare sognante.
Ad un certo punto ci raggiunge il gruppo delle Matte, che salutandoci, se ne vanno con Giulia per poi entrare a scuola.
"allora Elì, che hai intenzione di fare?" esordisce Giovanni, sbadigliando
"fare cosa?"
"con la verifica, intendo"
"eddaje zì, me ne stavo completamente dimenticando. Vaffanculo, eh!" ridacchio, tirandogli un pugno amichevole sulla spalla
"famo sega?" propone Giovanni, facendo scoppiare a ridere Luchino
"mi spieghi cosa ci trovi di divertente?"
"s-sega, ha detto S E G A" dice piegandosi e asciugandosi le lacrime, per via delle troppe risate
"ma è mai possibile che tu debba trovare un doppio senso a qualsiasi cosa? Poi dite che so' io" roteo gli occhi
"ah raga, non mi contate. Per me quel voto è davvero molto importante e non ho intenzione di portarmi matematica a settembre, non quest'anno!"
"va bene zì, allora se vedemo in seconda ora o sennò direttamente domani. Dipende da cosa mi passa per la testa" risponde Giovanni.
Salutiamo Martino per poi incamminarci verso il bar di fronte alla scuola.
Ci sediamo al tavolo ed ordiniamo tre cornetti e tre cappuccini.
Dopo dieci minuti arriva il tutto."La colazione dei campioni!" ridacchio, versando la bustina di zucchero nel cappuccino, girando poi il cucchiaino
"come mai sabato sei sparito?" chiede Giovanni, sorseggiando il contenuto del bicchiere, facendo attenzione a non scottarsi la lingua
"sparito no, me ne ero momentaneamente andato in cucina"
"ah e con chi?"
"mah, da solo zì.. da solo, con chi vuoi che sia stato in cucina?" sospiro
"era giusto per chiedere, lo sai che comunque puoi dirmi tutto" accenna un sorriso
Ad un certo punto sentiamo la porta spalancarsi e avanzare da noi un ragazzo, Filippo.
Il quale saluta gli altri dando un buongiorno e a me, sorprendentemente, con un bacio a stampo sulle labbra.
Per poi andarsene.
Al che mi faccio rosso in viso, quanto le tegole della casa di fronte e Luchino è sull'orlo di affogarsi con la brioche."cos'avresti fatto domenica, zì?" mi chiede Giovanni, facendomi rimanere zitto e con lo stesso colorito di prima.
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sale ||Elippo
FanficElia è andato da poco a convivere, i suoi coinquilini, quando hanno fatto la spesa per la settimana si sono scordati di comprare il sale. - "mi toccherà andare a rompere ai vicini" pensò.