Capitolo 1

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Era da poco passata l'ora di pranzo, il sole era alto nel cielo il capitano si stava godendo qualche minuto di riposo a stomaco pieno sul ponte della nave, mentre la sua ciurma eseguiva i suoi ordini. I capelli biondi svolazzavano mossi dalla brezza del mare, mentre con gli occhi chiusi si faceva cullare dal suono lieve delle onde.

"Ino come procede" Il capitano parlava senza neanche aprire gli occhi azzurri, consapevole di dove si trovasse esattamente il suo navigatore.

"Tutto liscio Naruto." La ragazza aveva un tono rilassato, anche lei si stava godendo quel tepore misto alla salsedine.

"Bene" aveva sorriso appena "prendetevi una pausa ragazzi, entro sta sera arriveremo alla nostra isola."

L'intera ciurma aveva eseguito i comandi del capitano, c'erano pirati che si godevano il sole in tutti gli angoli della Kyuubi nonostante fossero comunque attenti e vigili.
Il capitano dopo all'incirca una mezz'ora, in cui aveva digerito l'ottimo ramen cucinato dal suo cuoco di bordo, si era alzato e con lui tutti i suoi uomini.

"Capitano problemi in vista." Sai aveva richiamato la sua attenzione dalla vendetta. "La marina."

La sua ciurma non aveva avuto nessuna reazione se non quella di iniziare a scaldarsi per un combattimento.

"Sai rimani su, ma non farti vedere. Sakura, Kiba e Lee voi con me. Shika, Ino e Choji voi sapete cosa fare. Neji, Hinata, Shino e Ten Ten proteggete il carico." Parlava a tutti con calma nonostante il tono più alto e risoluto. Tutti avevano occupato il loro posto senza esitare.

"Naruto, non è un comandante che abbiamo già incontrato. State attenti la ciurma è numerosa, ma non mi sembrano molto forti, sicuro meno di voi oltre al fatto che mi sembrano parecchio provati, è possibile che abbiano combattuto da poco." Ino aveva già iniziato efficientemente il suo lavoro come al solito del resto.
La ciurma di Naruto era affiatata, si conoscevano da anni e la loro fiducia nel capitano era incondizionata.

Le due navi erano vicine, tanto da sfiorarsi quasi, quella della marina era enorme come tutte del resto e di legno scuro massiccio, era del tutto impersonale uguale a tutte quelle che avevano sempre visto ed affondato, la nave dei pirati era invece di legno chiaro con la polena a forma di volpe e la bandiera nera che sventolava alta nel cielo azzurro.

Gli occhi azzurri di Naruto guizzavano da una parte all'altra incessantemente nell'attesa del momento giusto per invadere la nave avversaria.

"Ora." Non aveva urlato eppure tutti l'avevano sentito senza problemi.

Naruto era saltato dal ponte della sua nave all'altra con un solo salto tenendo in mano salda la sua amata katana, i tre che aveva chiamato prima l'avevano seguito a ruota.
Tutti loro sapevano che Naruto non era cattivo, ma non facevano fatica ad ammettere che in quelle situazioni incutesse timore, sembrava un animale.
I muscoli definiti e ricoperti dalla pelle ambrata si flettevano in maniera sinuosa ed armoniosa, i capelli biondi leggermente più lunghi di come li teneva di solito mossi dalla brezza erano tenuti lontani dalla fronte dalla sua fedele bandana arancione, ma la cosa che più incuteva timore era senz'altro lo sguardo, capace di gelare sul posto chiunque, gli occhi azzurri animati da una furia selvaggia paragonabile solo a quella di un leone a caccia.
Lo sguardo di Naruto era diventato famoso, ogni pirata e capitano della marina aveva sentito parlare almeno una volta del leggendario capitano con gli occhi che diventavano rossi e con la pupilla allungata come quella di un gatto, erano tutte storie diventate famose e fomentate per giustificare la mancanza di coraggio di molti di fronte a quella maestosità.

I marine erano pronti ad accoglierli, ma mai si sarebbero aspettati di vedere una ragazza con i capelli rosa lanciarsi verso di loro con il pugno pronto a colpire ed ancora meno pensavano che questa avrebbe distrutto parte del ponte con solo quel pugno. Anche Kiba e Lee facevano sempre scalpore, il primo principalmente grazie ad Akamaru l'enorme cane che lo accompagnava da sempre, mentre il secondo era stupefacente di per sè nessuno sapeva dire se fossero le sue enormi sopracciglia o i capelli neri a ciotola o la tutina verde attillata che indossava, ma c'era qualcosa che straniva sempre tutti.

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