Capitolo 14

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Naruto teneva lo sguardo vigile e le orecchie all'erta, la mano destra che stringeva con fin troppa forza la preziosa Katana, che non pativa neanche quella pressione estrema. La ciurma seguiva il suo capitano guardinga ed allo stesso tempo perplessa, c'era qualcosa di strano nell'aria e tutta quella storia non convinceva nessuno di loro.

Il cunicolo in cui erano atterrati era più che altro una galleria, completamente deserta e male illuminata, le pareti erano piene d'infiltrazioni d'acqua e Shikamaru per cercare di distrarre i suoi amici si era messo a fare supposizioni su cosa fosse effettivamente quel luogo, arrivando alla conclusione insieme a Neji che dovesse essere stato un passaggio collegato ad un rifugio. Erano tante le vecchie cittadine che ne possedevano uno, appartenevano ad un periodo che per loro fortuna non avevano vissuto essendo molto giovani e che era finito qualche anno prima delle loro nascite.

Per la storia del loro mondo era stato sicuramente un momento buio, i conflitti tra la marina ed i pirati erano su larga scala, causando numeri indicibili di vittime talvolta anche tra la popolazione, spesso perché o gli uni o gli altri a stretto di provviste dopo i lunghi mesi passati in mare andavano a razziare nei posti dove nessuno sapeva combattere. Inizialmente le persone si erano ovviamente ribellate, ma dopo anni di esperienza avevano capito che la soluzione migliore fosse avvistarli da lontano e nascondersi con le scorte, lasciando che l'eccesso venisse portato via. Quella guerra aveva portato migliaia di morti e distruzione, non riuscendo negli effetti pratici a far vincere nessuna delle due parti, l'unico risultato riportato era una specie di patto di non sconfinamento reciproco respingibile, nel caso venisse violato, anche con la forza.

Si aspettavano quindi di trovare alla fine del loro percorso una stanza di grandi dimensioni e così era stato, anche quella non riceveva manutenzioni da un bel po' considerato lo stato del pavimento rotto in più punti e dissestato. Il soffitto era alto più di quanto si immaginassero, facendo intuire che fosse stato scavato nell'unico rilievo significante dell'isoletta. I pirati si guardavano intorno come degli animali in gabbia, quali sarebbero potuti essere se la loro unica via di fuga, la galleria dalla quale erano entrati fosse stata sbarrata.

Dopo alcuni secondi di spaesamento gli occhi di tutti si erano soffermati su una figura inginocchiata, teneva la testa e gli occhi bassi, ma per loro anche in quel modo non era difficile capire chi fosse. Ino aveva singhiozzato sommessamente pronta a scattare verso di lui per aiutarlo, ma Shikamaru l'aveva fermata prima che potesse farlo.

"Aspetta, non siamo da soli. Dobbiamo agire per gradi." Naruto si era girato verso di loro sorridendo, cercando di non far notare la mano che tremava mentre stringeva la katana. Trattenersi stava diventando sempre più difficile, ma era suo compito in quanto capitano farlo. Sasuke affianco a lui si era accorto subito dell'irrigidimento delle sue spalle, passando tutto il suo tempo insieme a lui aveva imparato a riconoscere ogni più piccolo guizzo dei suoi muscoli e decisamente la sua postura in quel momento non era la sua solita. "Dobbiamo dividerci di nuovo, non riesco a capire di preciso dove, ma i nostri avversari sono qui. Ho bisogno che un gruppo stazioni all'entrata in superficie della galleria, non possiamo permetterci di rimanere bloccati qui sotto e quindi dovete pattugliare e tenere aperto quell'unico passaggio. Choji, Neji, Kiba, Shikamaru e Lee andate voi cinque, mi dispiace caricarvi di questo peso senza potervi aiutare, ma non ho altra scelta." Lee aveva alzato il pollice sorridendo, i capelli a scodella erano oscillati seguendo il movimento.

"Lascia fare a noi capitano!" Gli altri avevano annuito affermando implicitamente la stessa cosa, Naruto aveva scambiato uno sguardo d'intesa con Shikamaru e Neji, aver mandato quei due lo tranquillizzava infondo erano i suoi due sottoposti migliori, sia a livello fisico che mentale. Senza aggiungere altro sono partiti lasciandosi alle spalle i loro compagni, con la speranza di rivederli tutti sani e salvi alla fine di quella storia.

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