Capitolo 8

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Naruto era su di giri, non vedeva l'ora di salpare. Tornare a casa era sempre bello, ma portava anche tanti brutti ricordi ed inoltre il richiamo del mare per lui era sempre stato troppo forte. Amava la sensazione di libertà che gli procurava stare sulla sua nave, godersi la brezza ed il fruscio delle onde.
Allegro stava camminando verso il porto con Gaara, visto che tutti i capitani sarebbero partiti insieme, prima però aveva chiesto all'amico di fare una deviazione perché doveva andare a prendere il suo prigioniero.

Tsunade qualche giorno prima li aveva richiamati tutti, per esporre le poche informazioni che erano riusciti ad estorcere all'Uchiha dopo giorni di torture. I pochi dati riguardavano per lo più la ciurma dell'Uchiha, di cui a nessuno importava alcun ché, motivo per cui i Kage ed i capitani avevano concordato che da quel momento il ragazzo passasse sotto la gestione autonoma di Konoha. Lì era sorta la decisione definitiva dell'Hokage di farlo partire con Naruto per tenerlo nel luogo più sicuro di tutti, la nave del miglior capitano dell'alleanza ed uno dei più talentuosi in assoluto.

Il problema più grande era sorto quando Shikamaru aveva fatto notare che tenere l'Uchiha costantemente incatenato e vicino a Naruto sarebbe stato complicato, motivo per cui dopo svariate ricerche avevano trovato un marchio che legasse la vita dell'Uchiha al biondo, ma non il contrario e non li permettesse inoltre di allontanarsi da esso. Il marchio una delle tecniche tramandate nella famiglia Uzumaki, che era specializzata nei sigilli, era stato posizionato ad entrambi sopra il cuore, aveva la forma di un piccolo nodo ed invisibile se non in funzione.

Dopo diversi minuti di camminata in cui il biondo non aveva smesso per un secondo di parlare, ricevendo come risposta quasi sempre dei sorrisi, erano arrivati davanti al palazzo rosso.
Li aspettava sulla soglia Ibiki con il moro al suo fianco, era gobbo e teneva il volto chino indossava gli abiti con cui arrivato, ma che erano stati strappati in alcune parti ed erano sporchi di sangue in altri, agli occhi azzurri era sembrato una persona totalmente diversa da quella che aveva catturato.

Avvicinandosi si era però reso conto di essere nel torto, lo sguardo del moro era tutt'altro che debole o impaurito, era rabbioso come una bestia selvatica tenuta in gabbia per troppo tempo. Mentre faceva gli ultimi passi, accompagnato dal rosso, si era chiesto come avrebbe reagito lui in quella situazione e si era reso conto che avrebbe fatto esattamente lo stesso, che lo sguardo anche se azzurro e non nero sarebbe stato lo stesso.

"Finalmente sei arrivato, devo muovermi ho dei novellini da spaventare e dopo dei prigionieri da interrogare." Era esordito Ibiki con la sua voce profonda che sembrava sempre capace di creare un terremoto e senza neanche salutare i due capitani, per poi avvicinarsi con le labbra alle orecchie del biondo sussurrando. "Ora attivo il marchio, ricordati che tu da solo puoi annullarlo per un massimo di mezz'ora per permetterti di combattere se dovessi averne bisogno. Ci sono solo quattro persone capaci di spezzare del tutto il marchio: l'Hokage, il primo capitano, Shikamru Nara ed io." Naruto aveva annuito dandogli così l'assenso per procedere.

Il biondo aveva sentito una piccola scossa e grazie a quello aveva capito che il marchio era stato effettivamente attivato.
"Allora è fatta, noi andiamo alla prossima!" Aveva esclamato contento il capitano mentre lui e Gaara cominciavano a camminare. Il moro era rimasto leggermente dietro di loro, ma il seguiva in silenzio e senza fare obiezioni.

Arrivati al porto l'odore di salsedine, pesce e legno aveva riempito i polmoni di Naruto facendolo sorridere di gusto. I capitani erano tutti impegnati a sistemare le ultime cose sulle loro navi motivo per cui nessuno si era accorto del loro arrivo, i due capitani si erano separati per fare lo stesso con le loro.
Naruto trovava già fastidiosa la presenza costante del moro e non era passata neanche un'ora da quando aveva iniziato.

"Capitano, finalmente!" Aveva esclamato Ino dal ponte vedendolo arrivare. "Abbiamo quasi finito dobbiamo solo ricontrollare." Aveva sorriso orgogliosa, ricavandone un altro in risposta.

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