Capitolo 10

974 58 24
                                    

Arrivati nella stanza il capitano si era subito avvicinato alla bacinella d'acqua che teneva in camera per pulirsi le mani dal sangue di Kiba. Aveva passato con furia uno straccio bagnato sulle nocche che si stavano già rimarginando, era frustrato, si sentiva colpevole per essere stato così violento. Ogni volta che il suo brutto temperamento finiva col ferire uno dei suoi compagni, per poi venire sempre divorato dal rimorso. Mentre si guardava nello specchio trovava spiacevole la sensazione di familiarità che provava nel vedere i suoi vestiti sporchi di sangue altrui. Aveva un aspetto davvero stralunato, sembrava quasi quello di qualcuno che si era appena svegliato da un incubo.

Sasuke lo fissava da lontano seduto sulla sdraio traballante e scomoda che era diventata il suo letto, riusciva a leggere con estrema facilità le sue emozioni negli occhi azzurri che si riflettevano nello specchio, forse perché non erano così distanti dalle sue. Erano entrambi giovani ed a capo di qualcosa più grande di loro, era facilmente intuibile come avessero raggiunto la vetta in così poco tempo e quel modo era macchiandosi di sangue, distinguendosi in battaglia uccidendo e perdendo parte della loro umanità.

Il moro vedeva le spalle del biondo tremare dalla frustrazione stringendo i pugni fino a sbiancare le nocche appena ripulite, l'Uchiha guardava estasiato il suo nemico così vicino all'autodistruzione. Lo trovava perfetto fragile, ma potente proprio come un leone stremato.

Naruto si era tolto la camicia, poi la cintura con la katana, gli stivali ed infine i pantaloni larghi, rimanendo solo con le mutande addosso. Li aveva lasciati sparpagliati a terra con l'intenzione di lavarli successivamente, si era buttato sul letto a pancia in su pensieroso.

"Smettila di fissarmi, se vuoi qualcosa tientelo per te." Aveva detto il biondo dopo alcuni minuti di silenzio a Sasuke, che leggermente offeso aveva continuato a guardarlo.

"Non ho intenzione di farlo, sono stato cresciuto con l'idea che le cose belle vadano guardate." Aveva risposto con una calma assoluta, appena aveva finito di parlare l'altro aveva sbuffato facendo muovere gli addominali perfetti.

"Pensavo che tu fossi abbastanza intelligente per capire che non è giornata, ma visto che evidentemente ti ho sopravvalutato te lo dirò esplicitamente: smettila, non è giornata. Lo so che ti diverte vedermi sfinito ed esausto, ma oggi non ho proprio voglia di stare dietro anche ai tuoi problemi mentali." Si riferiva ai vari momenti in cui la notte si era svegliato in mezzo agli incubi urlando e l'altro si era di conseguenza svegliato, iniziando a studiarlo incuriosito.

"Tranquillo non sei il mio passatempo preferito, ma mi dispiace un po' che tu abbia quest'opinione su di me." Si era alzato con una grazia e leggerezza quasi spettrali, avvicinandosi senza fare rumore al grande letto matrimoniale al centro della stanza. "Forse però potrei aiutarti a calmarti un po'." Sensualmente aveva messo una mano dalle dita lunghe e pallide sul petto color caramello, creando un contrasto cromatico molto evidente.

"Te l'ho già detto non ti conviene. Rischierei di farti seriamente del male, non che la cosa mi dispiacerebbe, ma Sakura avrà già il suo bel da fare a curare Kiba non voglio darle ulteriore lavoro per colpa del mio caratteraccio." Si era portato un braccio davanti agli occhi per non vedere il marine.

"Non mi aspettavo che il tanto temuto Kurama fosse una donzella così fragile e delicata." Sasuke aveva tolto la mano iniziando a tornare verso la sua brandina, subito una mano bollente si era stretta violentemente intorno al suo polso.

"Così fragile e debole da averti catturato o mi sbaglio?" Gli aveva risposto con un tono di sfida, l'altro aveva ghignato ancora di spalle consapevole di aver vinto contro l'ingenuità del pirata.

"Touchè, questo però non cambia la sostanza." Era tornato alla sua posizione iniziale per fissarlo negli occhi, una sorta di scarica elettrica si era formata tra i loro occhi il nero e l'azzurro si scontravano alla pari e senza intenzione di cedere terreno all'altro. "Se mi sbaglio dimostramelo." Gli aveva soffiato avvicinando le labbra sottili a quelle carnose. Naruto le aveva guardate per poi avvicinarsi impercettibilmente, Sasuke si era preparato per risentire quel gusto che gli era piaciuto così tanto la prima volta, ma questo non era arrivato sorprendendolo non poco.

PriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora