Capitolo 15

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Il fuoco che bruciava davanti a loro non dava calore, illuminava i loro volti che passivamente osservavano la scena, i corpi dei morti di quel giorno ardevano e tra di loro giaceva anche quello di Sai, che fino a qualche ora prima era con loro sulla loro nave a godersi quella piacevole aria di famiglia.

Tra quelli che avevano teso la trappola quel giorno neanche uno era sopravvissuto e solo una volta finito con loro, la ciurma si era resa conto fossero tutti ex membri della radice. Era stato facile identificarli grazie al segno tatuato sulla spalla destra di ciascuno di loro, quelli che non erano morti per i loro attacchi avevano fatto la stessa fine di Sai, da quanto aveva detto Sakura dopo un autopsia veloce. Il numero delle vittime superava le duecento unità, un massacro vero e proprio, tutte quella vite strappate per un motivo futile come l'uccidere Naruto. Lui stava tenendo una mano sulla spalla tremante di Sakura stretta nella sua forte presa come fosse il suo unico scoglio in mezzo ad una tempesta. Il biondo stava tremando, gli occhi pieni di lacrime che però non lasciava scorrere sentendosi indegno di piangere essendo la causa di tutto quello, il senso di colpa lo mangiava lentamente da dentro e per ogni morto la stretta incessante intorno al suo cuore aumentava. Sapeva che dietro ciascuno di quei volti per lui anonimi, c'erano una vita e una persona, con sogni e obbiettivi che non avrebbe mai raggiunto per colpa sua.

Intorno al rogo erano radunati tutti i pirati della ciurma, in cerchio guardavano lentamente i corpi bruciare. Prima le loro uniformi bianche e poi la loro carne, con un ritmo asfissiante e per qualche sadico motivo il corpo del loro compagno era quello che ci stava mettendo di più, in cima alla pila con gli occhi chiusi ed i capelli neri che stavano man mano bruciando. Ino era distrutta nell'abbraccio dei suoi due migliori amici, Shikamaru e Choji, avevano scoperto solo qualche momento prima che le teorie di tutti erano fondate, lei e Sai erano effettivamente una coppia da diverso tempo per altro. Il pianto della bionda era inconsolabile e sfrenato, i suoi singhiozzi riempivano il silenzio insieme al rumore del fuoco scoppiettante, gli altri per quanto stessero soffrendo cercavano disperatamente di rispettare il suo dolore provando a non fare rumore nonostante neanche uno di loro si stesse trattenendo da far scendere copiose lacrime.

Sasuke era in silenzio dietro Naruto e Sakura, lo sguardo basso consapevole di trovarsi in un posto che non gli apparteneva e colpevole di stare assistendo ad un dolore che poteva comprendere, ma non condividere. Gli era bastato quel tempo per capire che erano più uniti di molte famiglie di sangue che popolavano il mondo, tra cui quello che era rimasto della sua. L'unico dubbio che continuava ad attraversarlo era 'perché' chi erano gli emissari di Sai che lui aveva semplicemente apostrofato come 'loro', sapeva che moltissimi volevano morto Naruto, ma tutto quello era strano certamente puntavano all'effetto sorpresa pensando che lui si sarebbe fidato di un compagno, ma era un piano che si era strutturato in fin troppi anni per lasciare che potesse fallire così facilmente. Dovevano aver ipotizzato un finale in cui Sai si sarebbe tirato indietro senza combattere, come aveva effettivamente fatto o che avrebbe potuto fallire, ma soprattutto non potevano pensare che uno qualsiasi di quei fantocci potesse anche solo sperare di batterlo.

Erano fermi in quel punto da quasi un'ora e solo in quel momento erano riusciti a vedere l'ultimo morto bruciare, la gioia che li contraddistingueva era sparita, come se il fuoco che si stava spegnendo avesse bruciato anche quella. I pirati avevano iniziato a disperdersi per tornare alla nave, dopo essersi accorti che i cittadini dell'isola stavano tornando alle loro case. Naruto aveva smesso di accarezzare la schiena di Sakura per un secondo, per stringerla in un abbraccio caldo e che per entrambi aveva l'odore di casa.

"Sakura, ti dispiace se mi fermo ancora un attimo? Ti posso raggiungere dopo se vuoi." Lei gli aveva sorriso stancamente, gli occhi verdi rossi per il pianto ed il viso delicato gonfio, sembrava quasi che la sua tristezza stesse cercando di uscire dal suo corpo attraverso il viso.

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