Capitolo 5

1.5K 84 4
                                    

Peter's pov
Oggi è mercoledì, il giorno in cui uscirò con Allison. Non posso davvero negare di non essere emozionato, nonostante sia anche nervoso.
Controllo l'orario e noto che sono soltanto le 06:30. Mi sono davvero svegliato così presto?
Credo che, per la prima volta nella storia, oggi Ned non mi aspetterà.


"Ehy amico, oggi sei arrivato presto, stranamente presto... che succede?" mi chiede Ned
"Niente di entusiasmante, mi sono solo svegliato presto"
"Perché hai il libro di matematica in mano? Oggi non abbiamo matemat... Ah adesso ricordo- si ferma un attimo e sorride in modo complice- Oggi hai l'appuntamento con Allison" esclama
"Non è un appuntamento, ci vediamo solo per studiare." So che sto mentendo, ma non voglio dargliela vinta così facilmente.
"Okay.."
Io e Ned abbiamo parlato del più e del meno per i seguenti 5 minuti, quando l'ho vista arrivare. Credo di essermi incantato perché sento Ned scuotermi.
"Uh Uh... il ragazzo ha proprio una bella cotta! Comunque ti stava guardando" dice sorridendo.
"Si, lo so" dico orgoglioso.
Le faccio un cenno con la mano per salutarla e lei ricambia. Non riesco a decifrare la sua espressione dato che siamo ai poli del campo opposti.
"Andiamo in classe o si farà tardi" dice Ned.
Entriamo in classe, e lei si siede al solito posto, quello vicino al mio.
"Ehy Allistain" la salutò sorridendo
"Ehy" dice lei.
"Come va?"
"Bene" rispondo.
La nostra piccola conversazione viene troncata dal prof che entra in classe, come sempre.


Sono le 15:00, sono uscito da scuola già da un po' e sono leggermente in preda al panico, sono davvero nervoso per l'uscita di oggi.
Allison non si è più fatta sentire dopo l'incontro alla lezione di inglese, forse non le piaccio davvero come Ned crede.
Dovrei semplicemente smetterla di pensare a lei, odio me stesso quando ho una cotta.
Divento un patetico ragazzino in preda agli ormoni, e a me piace mantenere i nervi saldi.

Tra un pensiero e l'altro si fanno le 15:45 e mi rendo conto che non arriverò mai puntuale.

Allison's pov
Sono le 15:45 e sono già per strada. Meg mi ha aiutato ad essere carina, ma senza esagerare. D'altronde non è un vero e proprio appuntamento... in realtà, ci incontriamo solo per studiare.
Quel pensiero mi rattrista e arrivo senza accorgermene al parco.
Sono le 16:05 e lui non è ancora arrivato... E se mi desse buca?
I pensieri prendono il sopravvento e mi lascio trasportare dalla mente.
"Ehy, Allison tutto okay?" mi chiede qualcuno scuotendo la mia spalla. Alzo lo sguardo e capisco chi ho davanti: Peter.
"Oh, si. Scusa, ero persa nei miei pensieri" dico sorridendo.
Dannazione sono un'idiota. Credo mi siamo diventate rosse le guance per l'imbarazzo.
"Tranquilla. È tanto che aspetti?"
"Dipende, che ore sono?"
Lui fa per guardare l'orario dal telefono
"Sono le 16:20"
"Beh, giusto 20 minuti." dico
"Oh cavolo, scusa. Avevo perso la cognizione del tempo e-" lo interruppi dicendo
"Non importa, davvero. Credo di aver capito che sei un ritardatario. Ora diamoci da fare." cerco di rassicurarlo, ormai ho fatto l'abitudine ai suoi ritardi.
Io e Peter iniziamo e lui cerca di spiegarmi cose per me incomprensibili.
Quando finiamo sono le 18:30 e incredibilmente ho capito tutto quanto.
"Vuoi fare una passeggiata? Non so magari... ci prendiamo un gelato?" Mentre mi fa questa proposta, lui sembra essere... nervoso?!
"Certo!" rispondo. Non riesco a credere che Peter Parker sia nervoso di chiedere ad una ragazza qualunque di prendere un gelato!
Mentre passeggiamo parliamo di noi, ci conosciamo meglio.
"Che gusto volete ragazzi?" chiede il ragazzo del bar in cui stiamo prendendo il gelato.
"Io nocciola" dico.
"Io pistacchio e fragola"
"Ecco a voi ragazzi, sono € 5,65."
Stavo per prendere il portafogli ma lui mi blocca e paga sia per lui che per me.
Tutto ciò sta prendendo una strana piega, il cuore mi batte sempre più veloce, credo stia per esplodere.
Andiamo a sederci in una panchina e dico
"Non dovevi."
"Cosa?"
"Il gelato, non dovevi pagarlo anche per me."
"Oh Allistein, quale gentiluomo fa pagare le signorine?"
"Oh Peter, quale gentiluomo fa aspettare una signorina per 20 minuti?" dico ridendo
"Appunto! Mi sono fatto perdonare?" dice, cercando di assumere un espressione supplichevole.
"Si, ti sei fatto perdonare."
Mentre mangiamo i nostri gelati parliamo del più e del meno.
È stato piacevole, ho riso tanto e ho avuto l'occasione di conoscere meglio Parker.
Per la prima volta nella mia vita, è stato piacevole risolvere delle equazioni impossibili, e vorrei semplicemente che tutto questo non finisse mai.

Sono le 18:55 quando iniziamo ad incamminarci verso casa mia.
Quando arriviamo al portone ci salutiamo
"Ciao Peter, grazie per avermi accompagnata."
"Ma di che, grazie a te per la compagna" si porta una mano alla nuca e inizia a grattarsi, sembra imbarazzato.
"A domani allora" dice infine
"A domani" sorrido e mi incammino verso casa, ma lui mi ferma e improvvisamente posa la sue labbra sulle mie, in un modo delicato. Le sue mani sono sul mio viso e io sono emozionata come non mai.
Quando si stacca dal bacio ha un espressione indecifrabile, sembra quasi che abbia visto un fantasma. In un attimo, è già corso via, lasciandomi di stucco.
Dopo un bacio così carico di emozioni, non mi aspettavo qualunque cosa sia appena successa.
Sono ancora senza parole per quello che Peter ha fatto.
Io gli piaccio?
Io... io piaccio a Peter Parker?
No.
Se gli fossi piaciuta anche un po', non sarebbe fuggito.
Le mie stupide illusioni mi hanno portato di nuovo a soffrire per una relazione che esiste solo nella mia testa.
Smetterò mai di sognare?

Il suo sguardo|| Spider-manDove le storie prendono vita. Scoprilo ora