Caraibi 🏝️

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Pulo mi svegliò baciandomi dappertutto.
«buon giorno principessa»

«buongiorno»  lo baciai tenendogli il viso tra le mani. «che ore sono?»

«sono le cinque meno dieci, alle sei e mezza abbiamo l'aereo con gli altri»
Lo guardai per un tempo indeterminato
«Non potrei scordare i tuoi occhi anche se venissi catapultato in un universo parallelo» sussurrò lo baciai e tornammo a dormire visto che Mariano accanto a noi si stava per svegliare.

La sua sveglia suonò e Paulo era appoggiato al mio petto.
«Paulo.. Piccolo svegliati» gli accarezzai i capelli e gli baciai la testa.

«vorrei svegliarmi ogni giorno così piccola» dice con voce roca poi mi bacia e spegne la sveglia. Si mette sopra di me e mi bacia.

Mi giro verso il comodino e lui si lamenta perché gli ho tolto le mie labbra sotto al suo campo visivo e io rido. Cerca le mie labbra mentre io dal comodino prendo l'oggetto che aveva attirato la mia attenzione. Erano due polaroid di me e Paulo che dormivamo abbracciati.
Mi appunto di ringraziare sua madre o suo fratello per questo meraviglioso regalo.
«e baciami» disse stufato dal fatto che non gli davo più attenzioni.
Gli misi le polaroid sotto al naso lui le prese tra le mani e le guardava sorridendo.
Le appoggiò sul lenzuolo e scattò una foto postandola nelle storie Instagram mettendo un cuoricino.

«dammi un bacino»

«no» disse e io misi un broncio. Mi baciò. «Andiamo a prepararci piccola?»

Mi alzai e lui mi guardò sorridendo
«che c'è?» chiesi ridendo

«voglio fare la doccia con te» si alzò e mi strinse a se per poi andare in bagno. Ci spogliammo e entrammo nella doccia.
Mi guardava e io arrossivo
«quanto sei bella» mi baciò.

Gli toccai il viso e risi
«devi fare la barba»

«hai ragione» prese un rasoio e la schiuma da barba «falla tu»

«mi affideresti la tua vita?» risi

«ti affiderei tutto piccola»  gli misi la schiuma accarezzandogli il viso e poi con il rasoio tolsi tutto mentre lui mi teneva i fianchi e li accarezzava.
Finimmo di fare la doccia e uscimmo. Ancora nudo di guardava allo specchio e osservava come gli avevo fatto la barba
«ottimo lavoro. Da adesso mi farai la barba»
Lo guardai e mi sorrise poi andammo a fare colazione.

Ovviamente lui non la smetteva di farmi ridere.
Prese anche le mie valigie e poi Mariano ci accompagnò in aeroporto, dove c'erano gli altri.

Paulo aveva insistito a viaggiare in un aereo privato, non gli andava giù il fatto di incontrare tante persone.

Verso l'ora di pranzo ci sedemmo tutti vicino, per pranzare. La piccola in braccio al suo papà e io accanto a Paulo. Mangiamo e Marcela prese dei pennarello.
«adesso segnamo le cose che sono già pronte con il pennarello verde e quelle che ancora si devono rifinire con quello rosso.» disse concentrata e io appoggiai la mia borsa sul tavolo e le diedi la mia agenda.

«scrivili qui così se perdi un foglio abbiamo l'agenda di riserva» dissi e mi legai i capelli in modo disordinato. «per fotografo, se ti va bene chiamiamo Alex» dico e lei annuisce.
Paulo prese le polaroid di quella mattina e con il pennarello nero di Marcela scrisse "Ti Amo ❤️"  e mi passo la foto. Sorrisi e arrossii, volevo baciarlo ma sapevo che non era né il momento né l'occasione giusta.
Si appoggiò alla mia spalla e mise la mano sulla mia coscia. Presi l'altra polaroid e ci scrissi "Ti Amo da sempre e Ti Amerò per sempre❤️" lui la lesse e sorrise per poi prendere la mia mano tra le sue accarezzandomi.

Dopo pranzo andarono tutti nella zona notte io invece continuai a guardare le nuvole dal finestrino.
Paulo mi raggiunse e mi prese la mano.
«stai bene piccolina?»

«si perché?» chiesi guardando il suo sguardo preoccupato.

«non lo so, eri qui da sola e insolitamente silenziosa.. Mi stavo preoccupando» mi accarezzò la guancia.

«sto bene.. Mi stavo solo perdendo nei miei pensieri mentre guardavo le nuvole»

«posso perdermi nei miei pensieri mentre guardo le nuvole con te?» chiede come un bambino e io caccio la giacca accanto a me.
Iniziò a coccolarmi mentre guardavamo fuori.

«Paulo posso chiederti un favore?» chiesi è gli accarezzai I capelli

«tutto quello che vuoi»

«quando mia mamma e mia sorella partoriranno..» mi guardava e il mio cuore si spezzava «verresti con me?» lo guardai e qualche lacrima si fece spazio sulle mie guance lui le asciugò prontamente e mi prese in braccio stringendomi a se.

«certo piccola.. Non ti lascerò da sola» mi strinse a se «mai più, sarò sempre al tuo fianco»

«Non ce la faccio Paulo» sussurrai con la voce spezzata, mi prese il viso tra le mani e mi baciò

«guardami negli occhi» disse serio «tu sei la donna più forte che conosco e fidati di me. Avrai anche tu un bambino, magari due o tre, o quanti nei vorrai. Sarai anche tu felice, devi solo stringere i denti, solo ancora un po'» disse e la voce gli tremava. «ti darò tutto ciò che desideri e sarai felice anche tu. Sarai mamma e io papà e cambieremo i loro pannolini, resteremo svegli fino a tardi, gli insegneremo a parlare e camminare e lo faremo insieme» mi prese le mani «te lo prometto, andremo dai più bravi dottori del mondo e lo faremo crescere qui» mi accarezzò il ventre «e poi se proprio non si può ci sono diversi metodi per avere bambini. E noi ne avremo tanti, tantissimi, una casa piena di bambini che corrono per casa e ci faranno diventare paz-» continuava a parlare sorridendo lo bloccai e lo baciai mentre lui mi stringeva a se.

Paulo era anche questo.
Mi faceva calmare e mi portava sulla luna solo parlando poi si impegnava al massimo per riuscire a portare a temine tutto quello che diceva.
Aveva sempre un occhio di riguardo nei miei confronti, nessuno si era mai comportato così con me.

«ti amo» dico mentre sto a cavalcioni sopra di lui e lo bacio. Lui mi sorride e mi tiene stretta a se.

«ti amo anch'io» mi stringe a se.

...

Atterriamo ai Caraibi e subito un aria calda mi colpisce e prendo la mano di Paulo e insieme agli altri andiamo verso la casa che avevamo affittato.

Eri scritta nel mio destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora