Wedding Day

627 29 6
                                    

Mia Pov's

Dopo la festa, quando siamo tornate a casa, non riuscimmo a dormire. Era una situazione davvero strana eravamo tutte stanche allora per far passare il tempo con la speranza che ci venisse sonno Emma propose di raccontarci dei segreti.

Ero tentata da andarmene perché la presenza di Antonella mi irritava ma quello che più mi intrigava era sapere quali segreti nascondeva.
A un certo punto esordí.
«io so un segreto, non è mio, ma sono sicura che nemmeno voi lo sapete» guardò le ragazze presenti per poi guardarmi con aria di sfida.
«io so che qui c'è una di noi che nasconde un difetto abbastanza importante»
Le altre la invitavano a parlare e io la fissavo in silenzio.
«una di noi non può avere bambini, ma non sono io» tutte mi guardarono poiché avevano tutte avuto dei bambini.
«me lo ha detto tua madre in confidenza.» disse e io mi sentii in dovere di difendermi

«si purtroppo ho questo difetto, ma non l'ho scelto io. Invece andare a letto con i ragazzi sposati e fidanzati lo è.» la guardai e vidi che era in difficoltà.

«oh si.. Tipo quando sei andata a letto con Paulo e noi stavamo ancora insieme»

«quando?» chiesi

«dopo la vittoria dello scudetto quand-»

«ah si quando ti ha visto in tribuna con il calciatore della Roma, adesso non ricordo bene il nome, e neanche tu credo visto la vastità del repertorio, ma non ti biasimo nessuno potrebbe mai ricordarsi i nomi di tutti i ragazzi che ti sei fatta tradendo Paulo.» mi guardò malissimo, l'avevo messa in difficoltà «e poi se proprio ci tieni a saperlo non siamo andati a letto insieme perché ero troppo occupata ad asciugare le sue lacrime»
OKAY, OKAY. SÍ, LO SO. QUESTA È UNA BUGIA DEL CAZZO MA SHHHH

Le altre mi guardavano come per rimproverarmi allora mi alzai e me ne andai in giardino.
Adesso dovrei pure sentirmi in colpa?! Ma che vadano a farsi fottere.

Mi sdraiai sull'amaca a guardare le stelle.

Penserete che io sia infantile. Potrei anche darvi ragione.
Sono stata da sempre una ragazza riflessiva.
Ho sempre pensato tanto, tanto da far vagare i miei pensieri fino all'infinito.
Stare da sola non era un comportamento da bambina o una ripicca per le parole che mi aveva detto.
Mi allontanavo dagli altri per trovare me.
Avevo la necessità di pensare e l'unico modo per poterlo fare era allontanarmi dagli altri.
Così me ne andavo, per delle ore, dei giorni.
Non necessariamente mi allontanavo fisicamente era più che altro un distaccamento dal tempo che normalmente passava e che io sfruttavo per pensare.
Avevo bisogno di tempo.
Anche quando la sera della cena quasi scappai.
Avevo bisogno di tempo e nessuno era stato in grado di capirmi.
Lo avevo letto da qualche parte.
Era uno scudo, una difesa.
Quando mi venivano date molte informazioni o mi attaccavano avevo bisogno di distaccarmi per pensare.

Ero ancora lì sdraiata anche quando le stelle iniziavano a sparire e il cielo scuro si sbiadiva lasciando che si colorasse con i colori dell'alba.
Avevo gli occhi ben aperti, avevo passato tutta la notte a pensare a tante quelle cose.

Le mie occhiaie dovrebbero essere ben visibili ma a quelle ci avrebbe pensato Elahia la mia salvezza.

Mi alzai e entrai in cucina feci colazione e le due quasi cognate, Marcela e Emma, mi evitavano.
Bene, benissimo.
Misi delle scarpe e presi le chiavi della macchina e guida i fino all aeroporto per prendere la mia truccatrice e il mio parrucchiere.
Li portai a casa e feci la doccia mentre loro di occupavano delle ragazze.

Ancora non mi avevano rivolto parola e io ero sull'orlo di una crisi.
Guardai il cellulare e un messaggio mi fece dimenticare tutto in una frazione di secondo, era come se mi fossi persa nei miei pensieri.
Il messaggio recitava "buongiorno amore mio❤️" era di Paulo e io stavo saltando per tutto il bagno con ancora l'asciugamano addosso.
Ricambiai mandandogli il buongiorno e uscii andando in camera indossando l'intimo.

Eri scritta nel mio destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora