«vi piace proprio tanto dormire sui pavimenti» // Non Se Ne Accorge Nessuno

587 30 1
                                    

Era una notte calda quella.
Sentivo di stare per impazzire allora mi alzai dal letto presi un lenzuolo un cuscino e andai in salotto.
Aprii il ventilatore che stava attaccato al lampadario e stesi per terra il lenzuolo, visto che il divano era occupato da tremila cose diverse, poi mi sdraiai.

Era passata all'incirca una settimana dal nostro arrivo in quel piccolo villaggio.
Ero già abbronzata e mi stavo iniziando a stufare di quella sabbia bianchissima.
Seriamente.
Nemmeno io pensavo di poter dire una cosa del genere, ma beh, in quel momento. Mentre mi stavo addormentato sotto la leggera aria del ventilatore volevo solo essere in un posto freddo e tranquillo, in Alaska tipo.

Paulo pov's.

Mi alzai per bere e con l'intenzione di fare una doccia.
Faceva decisamente troppo caldo.
Mi avvicinai al frigorifero presi una bottiglia d'acqua e me ne riempii un bicchiere.
Notai solo in quel momento che il ventilatore in salotto era aperto. Sicuramente lo aveva dimenticato Marcela. Quella donna ormonata.
Misi il bicchiere nel lavandino e passai in salotto per chiudere quel aggeggio che oltretutto faceva un rumore orribile.

Notai per terra Mia.
Non nego che all'inizio mi sono spaventato, così tanto da mettermi una mano al petto. Insomma chi non si sarebbe spaventato vedendo un corpo per terra. Esclusi che le fosse successo qualcosa di brutto quando vidi un cuscino sotto la sua nuca.
Insomma se l'avessero aggredita mica si sarebbero presi la briga di metterla comoda.

La vidi rannicchiarsi su se stessa probabilmente adesso aveva freddo.

Presi in camera il trapuntino sul mio letto e la coprii sdraiandomi dietro di lei.
La abbracciai, ormai era normale farlo mentre ero accanto a lei, mi piaceva anche solo l'idea di avere qualcosa di così prezioso tra le mie braccia.

E lei meccanicamente, come in quel momento, si girava verso di me e si nascondeva nel mio petto.

Abbandonai l'idea di farmi una doccia e mi addormentai così con lei fra le braccia.
E credetemi e una di quelle abitudini che ti fa stare bene.

Mia pov's

Adesso basta. Nemmeno il ventilatore poteva essermi d'aiuto.
E oltretutto c'era questo sole che entrava addirittura dalla fessura sotto la porta e mi dava un fastidio terribile.

Sbuffai e Aprii gli occhi, Paulo era accanto a me e mi stava abbracciando.

Gli accarezzai i capelli e gli baciai il petto mentre lui mi stringeva a se.
Faceva finta di dormire e scese con le mani sul mio sedere. Lo strinse e mi portò sopra di sé mentre io ridacchiavo.

«buongiorno amore mio» mi baciò sulle labbra aprendo finalmente gli occhi.

«buongiorno anche a te piccolo» gli accarezzai i capelli mente sorrideva «quanto sei bello» mi strinse le cosce tra le mani. Poi mise una mano dietro le mie spalle e una dietro i miei fianchi probabilmente per proteggermi dall impatto con il pavimento quando invertí le posizioni e si mise sopra di me.
Mi guardò per un tempo indeterminato negli occhi.

«tu sei molto più bella» disse per poi baciarmi dappertutto.. Guardavo la sua pelle abbronzata e sorridevo.

Ci alzammo per fare colazione e vidi un biglietto sul frigorifero dove c'era scritto "siamo andati in spiaggia, vi aspettiamo lì - Juan"
«PAULOOOOOOO» urlai pensando fosse lontano

«si?» chiese roco mettendo le mani sui miei fianchi facendomi saltare.

Rise e mi appoggiai al suo petto.
«ci aspettano in spiaggia»

Si chinò per baciarmi
«mhn? Si? E ci dobbiamo andare?» chiese accarezzandomi il ventre leggermente scoperto.
«perché non ho voglia di mare e sabbia»
Sussurra cercando le mie labbra.

Eri scritta nel mio destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora