Capitolo 7

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c'era Nico li con me, quindi lo salutai e mi precipitati nella foresta.

c'era un toro gigantesco che camminava sulle zampe posteriori, esattamente come il toro che uccise mia madre, il giorno in cui io e Percy scappammo di casa.

ero alle sue spalle quando vidi di fronte a lui un ragazzo che avrá avuto la mia etá.

capii subito che era un mezzosangue, non vi so dire perché ma ne sentii l'odore.

era moro con gli occhi marroni e i capelli molto ricci e abbastanza lunghi, era alto.

era con le spalle addossate ad un albero ed il toro si avvicinava a lui.

fu molto facile disintegrare il toro con il mio pugnale, era distratto, e io lo pugnalai alle spalle.

il toro svaní ed il ragazzo mi guardava terrorizzato, intuii che dovevo fargli paura, insomma, non era da tutti i giorni essere aggredito da un toro gigante e salvato da una ragazza-mostro completamente bianca.

mi guardava tremando, mi avvicinai e lui indietreggió.

-tranquillo, non sono un mostro.

mi pentii di ciò che dissi: non lo pensavo veramente. io sono un mostro.

lui parve leggermente sollevato

-c-cos'era quello? tu, cosa sei? perché mi hai salvato?

-calmo, una cosa alla volta.

dissi.

-allora, quello li era un toro della colchide, io sono una semidea, proprio come te e ti ho salvato per portarti in un luogo sicuro per quelli come noi.

come te. volevo dire, ma non lo dissi per non spaventarlo, e poi dovevo abituarmi all'idea di non essere più una normale ragazza ma essere una specie di ghiacciolo vivente.

-semidio? aspetta, ma certo! l'ho studiato a scuola, metà umano metà dio... e io sarei un semidio? scherzi?

-no, non scherzo, ora seguimi.

fecimo qualche passo quando sentii un fruscio.

-Fermo! qualsiasi cosa accada, resta dietro di me okay? hai armi con te?

-a-armi? no.

disse lui.

-va bene, comunque sia, vedi quell'arco laggiú? quando te lo dirò, inizia a correre. non fermarti e non guardare indietro.

-ma...

-appena varcato quell'arco sarai perfettamente al sicuro, li ci sarà un ragazzo ad aspettarti, si chiama Nico.

continuai.

-hai capito tutto?

-si...

-allora adesso stai fermo, e non fare rumore.

c'era silenzio... ma sapevo cosa ci aspettava: il branco di lupi che popola la foresta deve averci sentito, sono molto forti e abbastanza difficili da uccidere ma se stavamo fermi, forse potevano andarsene.

ancora silenzio.

si sentiva solo il respiro affanoso di quel ragazzo, doveva essere molto spaventato, pensai.

poi un lupo balzó da dietro un cespuglio ed il ragazzo cacció un piccolo urlo.

prima che il lupo toccasse terra andai sotto di lui ed affondai il pugnale nella pancia della bestia, che si disintegró.

la Maledizione di Annabeth JacksonΨDove le storie prendono vita. Scoprilo ora