CAPITOLO 2

2 0 0
                                    

Una musica ritmata rallegrava l'atmosfera, mentre i membri della comune danzavano allegramente e bevevano birra. Amy stava seduta da sola in un angolo. Altro che festa in suo onore, sembrava essere l'unica che non si divertiva, tutti la stavano ignorando. Probabilmente era anche colpa sua, perché si aspettava che qualcuno dovesse trascinarla in mezzo agli altri? Le persone normali si gettavano nella mischia senza che qualcuno ce le trascinasse. All'improvviso qualcuno si sedette accanto a lei facendola sussultare. Quando si voltò, rimase molto sorpresa nel vedere che si trattava di Josh Harrison. «Buonasera signorina...mmm...»

«Amy!» rispose la ragazza.

«Non sia così sorpresa di vedermi qui! Mi ha invitato sua sorella».

«Mia sorella?» chiese Amy perplessa, non sapendo se credergli oppure no.

«Si, sono venuto l'altro giorno a cercarla e ho parlato con Allison. Mi ha proposto di venire qui stasera per poter discutere in relax durante la festa. Mi ha fatto capire che i documenti sono ancora integri o sbaglio?».

Amy annuì in modo incerto. Non sapeva se lui stesse cercando di usarla per carpire informazioni. Purtroppo era una persona molto trasparente ed era facile leggerle dentro.

«E dove si trovano?» le chiese come se le stesse ordinando di rispondere.

Amy scosse la testa scrollando le spalle. Nel frattempo per fortuna Allison li raggiunse, facendola tranquillizzare. Ci avrebbe pensato lei a cacciarlo o a tenerlo a bada, era molto più brava di lei in queste cose.

«Buonasera signor Harrison! Alla fine è venuto!» rispose Allison con un radioso sorriso sul volto.

«Mi chiami pure Josh» rispose l'uomo tendendole la mano per salutarla.

«Perché non viene a ballare e bere un po' di birra?» gli propose la ragazza, guardandolo in modo seducente, mentre arrotolava una ciocca di capelli intorno all'indice.

Josh non se lo fece ripetere due vote e annuì avviandosi con lei verso la folla.

Amy li osservò da lontano mentre ballavano, la sorella gli si avvicinava sempre di più, quasi per caso, finchè non si ritrovarono a ballare avvinghiati. Poi li vide sparire verso l'oscurità.

Innervosita dall'andamento della serata, la ragazza si alzò e andò a fare una lunga passeggiata sulla spiaggia, prima di andare a dormire con l'umore sotto le scarpe. Avrebbe dovuto essere la sua serata, e invece era stata in un angolo a fare da tappezzeria. L'unico ad averle rivolto la parola era quel viscido verme che stava soltanto cercando di carpire informazioni per rientrare in possesso dei suoi documenti.

La mattina seguente la giovane si svegliò all'alba, si alzava sempre molto presto, non le piaceva avere spettatori quando faceva la doccia.

Mentre stava per togliersi la felpa, qualcuno la sorprese alle spalle.

«Buongiorno Amy!» esclamò una voce ormai familiare.

La ragazza sussultò e si voltò verso Josh. Aveva la giacca sulle spalle, ma la cravatta era slacciata e alcuni bottoni della camicia erano aperti, lasciando intravedere il petto.

L'uomo sembrava quasi adorabile e quasi umano con l'aria assonnata e i capelli scompigliati.

«B-buongiorno Josh!» rispose Amy sospirando di sollievo perché era arrivato quando era ancora vestita.

«Per lei sono il signor Harrison!» commentò l'uomo con un tono freddo e distaccato.

La fanciulla si sentì rattristata da questa precisazione, anche se non ne capiva il motivo, che le importava se si faceva chiamare per nome dalla sorella e da lei invece no? In fondo quella confidenza tra i due era nata solo perché stavano flirtando. Allison tentava di sedurlo per cercare di manipolarlo per i propri scopi e lui sicuramente aveva pensato di approfittarne per andare a letto con una bella ragazza.

«Le va di fare due passi in spiaggia?» gli chiese lei.

«Non ho tempo adesso per queste cose, ma se vuole possiamo fare colazione. Qui vicino c'è un bar che a quest'ora dovrebbe essere aperto».

Amy annuì e si avviarono silenziosamente verso il bar. L'uomo la aiutò galantemente a sedersi, cosa che sorprese non poco la ragazza. Non era abituata alla galanteria, nella sua cerchia la consideravano qualcosa di antiquato, borghese e sessista. Non che non fossero gentili, ma di certo non scostavano la sedia per far sedere una donna.

Josh ordinò un caffè ed Amy un cornetto alla crema ed un succo d'arancia.

«Per quella passeggiata in spiaggia, magari potremmo prendere un appuntamento» propose lui mentre sorseggiava il proprio caffè amaro.

«U-un appuntamento? Consulta la sua agenda anche per una semplice passeggiata?».

«Certo! Sono un uomo oberato di impegni! Anche per vedere mio padre prendo un appuntamento».

La donna lo guardò come se avesse davanti un alieno.

«O-OK, lei quando sarebbe libero?».

L'uomo estrasse il cellulare dalla tasca e iniziò a consultare l'agenda. «Penso che per giovedì mattina potrei liberarmi».

«A che ora?».

«Verso le 9,00 va bene?».

«OK, un attimo che lo segno anche io sulla mia agenda!» affermò scherzosamente Amy.

Josh sorrise in modo impercettibile, poi guardò l'orologio e decise che era arrivato il momento di chiedere il conto.

«Il tempo è denaro! Ha già sottratto troppo tempo ai suoi affari facendo colazione con me, se non si sbriga a tornare al lavoro rischia di finire sul lastrico!» commentò la ragazza con un sorriso beffardo sul volto.

Stavolta l'uomo rise in modo più evidente, poi estrasse il portafoglio per pagare il conto. Vedendo che Amy faceva lo stesso, la fermò immediatamente. «Offro io!».

«Non esiste! Sono abituata a pagare sempre la mia parte».

«Non oggi! Oggi è mia ospite!».

«Mi dispiace, ma non posso accettare, andrebbe contro i miei principi!».

«Tutte queste storie per pochi soldi! Posso permettermi di offrirgliene mille di colazioni!».

«Con i suoi soldi guadagnati distruggendo l'ambiente? No grazie!».

«Oh! E io che pensavo che si trattasse di una questione di parità tra uomo e donna e altre stronzate simili!».

«Sono entrambe le cose!».

«Nessuna donna ha mai mangiato con me, senza che fossi io ad offrire. Non esiste che Joshua Harrison lasci che una donna paghi la propria parte. Lei avrà i suoi principi, ma io ho i miei!».

Il cameriere li fissò sbuffando impaziente, Joshua gli porse rapidamente una banconota da 10 euro dicendogli di tenere il resto.

Amy alzò gli occhi al cielo. «Di solito con le altre persone funziona questa finta dimostrazione di generosità?».

L'uomo scosse la testa divertito e decise di ignorare la domanda. «Se proprio vuole la prossima volta sarà lei ad offrire».

Amy annuì decisa, prima di salutarlo e tornare alla comune. Ormai si era fatto tardi! Dannazione, non era riuscita a fare la doccia prima che gli altri si svegliassero! Maledetto signor Harrison, avrebbe pagato anche per questo!

La grotta segretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora