L'alba stava per spuntare, il cielo ancora poco luminoso era coperto da qualche nuvoletta. Amy si infilò rapidamente sotto la doccia e si rivestì ancora più in fretta dopo essersi lavata. Poi preparò la colazione e si sedette ad un tavolino a fare colazione. Sul tavolo era già presente il giornale con le ultime notizie. Probabilmente Kurt, che si alzava sempre prima di lei, doveva averlo lasciato lì dopo aver fatto la solita corsa quotidiana. La ragazza lo sfogliò distrattamente per poi sgranare gli occhi davanti ad un titolo scritto a caratteri cubitali: "Là DOVE C'ERA L'ERBA-Il magnate Joshua Harrison inaugura un nuovo parcheggio, costruito laddove prima sorgeva il parco Dionea".
Il caffè le andò immediatamente di traverso. Brutto bastardo! Ma come mai non ne avevano saputo nulla? Se ne fossero stati a conoscenza avrebbero organizzato una protesta! Si sarebbero incatenati agli alberi, avrebbero bloccato le ruspe. In qualche modo avrebbero fermato un simile abominio. Ecco perché il signor Harrison non si era più fatto vedere, era impegnato a distruggere il pianeta.
Decisa a fargliela pagare, Amy procedette rapidamente a svolgere i compiti che le spettavano quel giorno, e poi si diresse verso l'ufficio di Josh. Giunta lì, la segretaria si rifiutò di farla passare senza un appuntamento.
«Gli dica che Amy Cloud vuole vederlo e che si tratta di una questione urgente!».
«In questo momento non posso disturbarlo per nessun motivo!» rispose la donna con aria quasi spaventata all'idea di interromperlo.
Decisa ad arrecargli più disturbo possibile, Amy scelse di ignorare le parole della donna e si precipitò verso la porta spalancandola ed entrando con irruenza.
In quel momento Josh si trovava seduto alla scrivania, decisamente scuro in volto. Di fronte a lui sedeva un uomo più anziano, dall'aria molto autoritaria. L'uomo, che probabilmente aveva circa 60 anni, aveva un aspetto molto elegante e giovanile, nonostante i capelli brizzolati. Indossava un elegante completo nero firmato e un papillon dello stesso colore che sembravano fatti su misura per lui.
I due uomini si voltarono a guardarla chiaramente infastiditi.
«S-scusate l'interruzione» balbettò la donna sentendosi improvvisamente a disagio.
«Tanto mio padre se ne stava andando. Non è vero?» commentò Josh. L'uomo ignorò le sue parole e fissò attentamente Amy. «E lei sarebbe?».
«Nessuno. Anche lei sta andando via. Non è vero Amy?».
«Io non mi muovo di qui» affermò lei, infastidita dal tono autoritario di Josh e dalle sue parole. L'aveva definita: "nessuno".
«Allora possiamo proseguire la conversazione» commentò il signor Harrison "senior" guardando l'orologio per sottolineare che stava perdendo fin troppo tempo.
Il giovane cercò di reprimere uno sbuffo e fulminò Amy con lo sguardo per farle capire di sloggiare. Ma lei non si mosse.
Spazientito, il padre di Josh riprese a parlare. «Io vado via, così potrai cacciare adeguatamente questa maleducata! Ma ricorda quello che ti ho detto! Sono profondamente deluso! Come hai potuto farti rubare i documenti da un branco di idioti selvaggi? E sono dovuto venire a saperlo da Tania! Per quanto pensavi di nascondermelo? Ero orgoglioso di te quando ho saputo che stavi per realizzare un progetto di tale portata e invece come sempre si è confermato che sei un inetto, un buono a nulla, non so come sia possibile che abbiamo lo stesso sangue. Mi vergogno di portare il tuo stesso cognome!». Detto questo l'uomo uscì senza aggiungere altro, neanche un saluto.
Josh rimase a fissare il vuoto a disagio. Poi si alzò di scatto e si rivolse ad Amy. «Sarai contenta adesso!».
«M-mi dispiace!» balbettò lei avvicinandosi e abbracciandolo per confortarlo. Vedendolo così vulnerabile e sconvolto per un attimo dimenticò la ragione della propria visita e si concentrò sulla tenerezza che provava nei suoi confronti in quel momento.
L'uomo si lasciò andare contro di lei per un istante, assaporando quell'abbraccio caloroso, per poi tornare ad irrigidirsi. «Sai, quel progetto era il sogno di mio padre, ma non era mai riuscito ad ottenere i permessi per costruire. Io ce l'ho fatta e sapevo che finalmente l'avrei reso orgoglioso di me. Ma come sai qualcuno è riuscito a rovinare tutto».
«Mi dispiace veramente!»
«Questo l'hai già detto. Ma non cambierà le cose, a meno che tu non decida di restituirmi tutto».
«Questo temo proprio che non sia possibile!».
«Come immaginavo» commentò Josh infastidito, senza comunque staccarsi del tutto da quella stretta confortevole.
«Comunque tuo padre non dovrebbe trattarti in quel modo. Sei un gran lavoratore e sei riuscito a creare un impero. Dovrebbe essere orgoglioso».
«Per lui niente è mai abbastanza!» commentò Josh sospirando.
Amy lo strinse ancora più forte. Quell'uomo forte e potente in quel momento le ricordava un bambino piccolo, amareggiato per essere stato appena sgridato dal padre e per averlo deluso.
«Ti andrebbero due passi in spiaggia?» gli propose la ragazza nel tentativo di farlo svagare.
«Per quanto mi piacerebbe, devo declinare l'invito. Ho veramente tante cose da fare».
Amy annuì comprensiva.
Mentre stava per lasciare la stanza, Josh la fermò «Perché sei venuta qui?».
«Non ha più importanza!» rispose la ragazza.
«Sentivi troppo la mia mancanza?» commentò il giovane con un lieve sorriso sulle labbra.
«Lo sai che io e mia sorella non riusciamo a resisterti e litighiamo per te».
«Scommetto che è per la questione del parco!» provò ad indovinare lui che non era certo stupido e ormai aveva imparato a conoscerla.
«Si, esatto!» confermò Amy guardandolo dritto negli occhi.
L'uomo sorrise soddisfatto di aver indovinato. «Posso farti una proposta?» le chiese cogliendola di sorpresa.
La ragazza lo fissò confusa, chiedendosi cosa avesse in mente. «Che genere di proposta?»
«Nulla di indecente, tranquilla!» rispose il signor Harrison facendole l'occhiolino.
Amy incrociò le braccia al petto e scosse la testa. «Su quello non avevo dubbi».
«C'è un cliente che mi ha chiesto di realizzare un progetto per la costruzione di un condominio, ma mi ha chiaramente detto che deve essere ecosostenibile. Ti va di dare un'occhiata e fornirmi qualche suggerimento?».
«Credevo che pagassi fior di esperti!».
«Si, ma io supervisiono sempre tutto e mi piacerebbe la tua collaborazione. In fondo chi meglio di te potrebbe fornirmi validi consigli?».
«Ok, per me va bene!» annuì Amy tendendogli la mano.
«Ci vediamo allora domani alle 8,00 qui in ufficio?»
«Si, certo signor Harrison, a domani» rispose la ragazza. Lo salutò quindi con un cenno della mano e lasciò l'ufficio. La visita si era svolta in modo totalmente inaspettato. Aveva immaginato di litigare con lui, insultarlo e andare via in collera, e invece era terminata con l'accordo di collaborare ad un progetto. Chissà cosa la aspettava il giorno seguente...
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La grotta segreta
ChickLitAmy è una giovane donna che cerca di farsi notare dal gruppo di giovani attivisti di cui fa parte, specialmente dall'affascinante Nick, leader del gruppo e spirito libero. Nel tentativo di proteggere la spiaggia di Diamond Beach dal progetto di cost...