Capitolo 14

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«Allora amore mi accompagni a casa?» chiesi.

«Certo amore.»

Prendemmo Jessica e scendemmo da casa sua.

Salimmo in macchina e partimmo.

«Allora a che ora ti passo a prendere?» mi chiese intento a guardare la strada.

«Eh amò dammi il tempo di cambiarmi e di aggiustarmi i capelli, all'incirca alle 19:00»

«Okay.»

Arrivammo a casa mia. «Grazie del passaggio amore»

Scesi dall'auto e mi recai in casa.

Mia madre stava ancora cercando qualcosa. C'era casa rivoltata.

«Mamma qualcosa devo sapere?» chiesi su tutte le furie.

«No.. no...n-niente»

No risposi e mi recai in camera mia per scegliere cosa mettermi.

Scelsi un abito verde acqua con dei tacchi luccicanti, ci aggiunsi una pochette verde acqua e un collana anch'essa verde acqua.

Mi piastrai i capelli.

"Sono fuori amore❤️"

Era un messaggio di Roberto.

Aggiunsi un po' di mascara e un po' di rossetto color carne al tutto e uscii di casa.

«Amoree!» gli diedi un bacio.

«Sali amore che andiamo a prendere Antonella!»

Salii in macchina e Jessica non c'era.

«Amore, dov'è Jessica?» chiesi

«Amore, sta a casa di Antonella»

Arrivammo a casa di Antonella e suonammo il campanello.

Loro scesero, ci salutarono e fecero accomodare Jessica nella nostra macchina anche se lei pianse per un po' visto che voleva stare nella macchina dei cuginetti. Presero la loro macchina e ci recammo in Corso.

Facemmo una delle più lunghe passeggiate della mia vita.

Stavo bene. mi sentivo protetta, e, anche se era passato poco tempo capii che io e Antonella saremmo diventate grande amiche.

Ad un certo punto mi chiamò Anastasia ma decisi di non rispondere.

Andammo in una pizzeria e ci accomodammo ad un tavolo per sette persone.

Orinammo la nostra pizza, e i piccoli ordinarono una pizzetta.

«Domani per me è un giorno importante» disse roberto.

«Perché?» chiese Antonella

«È il compleanno di Michelle!» rispose.

«Michelle allora domani diventi maggiorenne?» mi chiese il marito di Antonella.

«Essì» risposi in imbarazzo.

«Festeggerai?» mi chiese con un sorriso a 32 denti Antonella.

«Ehm no» risposi intristita.

«Ah» rispose lei, ma subito cambiò discorso.

Finimmo di mangiare e chiedemmo il conto.

Pagò il marito di Anto.

Facemmo un giro in macchina e ci fermammo al lungomare.

Facendo una bellissima e romantica passeggiata al mare.

I bambini si iniziarono a stancare e decidemmo di prendere i passeggini.

Mi sentivo nella loro famiglia.

Quando Jessica mi chiamava mamma mi sentivo davvero la sua mamma.

Il fatto che la sua famiglia mi aveva accettato e mi aveva accolta nel migliore dei modi mi rendeva felice.

«Scusate dobbiamo allontanarci un attimo, potete fare attenzione a Jessica?» chiese Roberto ad Antonella e suo marito.

Mi mise una bandana sugli occhi e mi portoò in una strada buia.

Avevo paura, cosa voleva farmi?

Arrivammo in questo punto. Non riuscivo a vedere niente, era già buio e in più avevo questa bandana nera sugli occhi.

Stavo tremando. Mi sussurò nell'orecchio:"stai calma!" in modo dolce.

Avevo paura, stavo immaginando tutte le scene di abuso sulle minorenni, anzi maggiorenne, oggi sono maggiorenne. Mi prese le mani e me le portò sul nodo della bandana. Lo slegai e mi cadde per terra la bandana.

Vidi davanti a me uno spettacolo di candele. C'era una scritta "Buon compleanno"con dei cuori fatti sempre di candele rosse e gialle, poi c'erano un'altra scritta: "+18 Tiamo" e c'erano anche tante rose e petali di rosa per terra.

Inizia a piangere e lo abbracciai, fu un bacio profondo, un bacio pieno di significati.

Lo baciai e lo ingraziai di tutto ciò. Ci sedemmo vicino alle candele e facemmo alcune foto con il suo capolavoro. Si inizò a spegnere qualche candela e chiamammo Antonella per sapere dov'erano.

Li raggiungemmo e stemmo un altro poco con loro.

Arrivò l'una di notte e ci incamminavamo per le nostre automobili.

Ci salutammo, e salimmo in auto.

Arrivammo a casa sua. Ero un po' perplessa.. Si è dimenticato di accompagnarmi.

Parcheggiò e gli dissi :«Ehm io dovrei andare a casa..»

«Mi hai promesso che avremmo passato tutto il giorno insieme!» mi rispose con un sorriso malizioso.

"Ah è vero" pensai "la promessa"

Gli feci un sorriso e scesi dalla macchina. Gli presi la mano e feci finta di niente. Entrammo in casa sua.

Quegli occhi color del mare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora