Capitolo 16

268 10 1
                                    

Non mi aspettavo niente del genere.
«Amore è un sogno?» chiesi a Roberto.
«No amore» rispose con un sorriso malizioso.
Ricominciai a piangere e lo abbracciai.
«Che è successo?» chiese mia madre a Roberto.
«Niente mamma, grazie di tutto!»
«Ringrazia il tuo ragazzo!» rispose.
Oddio, mia madre non sapeva niente di me e Roberto, della nostra storia, di sua figlia ecc.
Non risposi e arrossii.
Iniziarono a servirci gli antipasti composti da panzerottini, mozzareline, purè ecc.
Era tutto davvero squisito, ogni cosa di quella sala mi ricordava un castello.
I piatti lucidissimi e con delle fantasie d'argento, le posate d'argento e perfettamente in ordine sul fazzoletto di stoffa bianco, morbidissimo e pulitissimo. I muri perfettamente puliti e con moltissime cornici anch'esse perfettamente pulite, argentate e brillantinate con degli Swarovski.
Era perfettamente concentrata ad ammirare la sala, quando arrivò il primo.
«Buono amore!» mi disse lui.
«Si amore, è tutto buonissimo e bellissimo qui!» risposi con un sorriso smagliante.
Ricominciai ad ammirare la sala e notai che Anastasia mi stava guardando.
Mi sorrise, ma io non ricambiai il sorriso e iniziai a mangiare.
Arrivò anche un altro primo e lo mangiammo. Ero già sazia ma era tutto buonissimo.
Misero un lento, il mio preferito.
«Invitiamo Michelle e il suo ragazzo al centro della sala!»
Fece l'uomo educato, mi prese una mano, me la baciò e andammo a ballare. Eravamo solo noi al centro sala, io e lui.
Stavo tremando ero emozionatissima.
Guardando i tavoli notai molti miei parenti che non vedo da anni.
Mi scese una lacrima, passai momenti bellissimi con loro e con mio padre quando era ancora in vita.
Finì la canzone e ci stavamo accomodando quando
«Vieni un attimo con me!» gli dissi.
Lo portai all'altro tavolo dove c'erano i miei zii.
Gli abbracciai e mi fecero i complimenti per quanto fossi cresciuta. Ero felicissima!
«Lui è il mio ragazzo!» dissi a tutto il tavolo.
Si presentò a tutti.
«Che bella coppia!» disse mia zia.
«Grazie» rispondemmo in coro io e Roberto.
«Zia noi andiamo a salutare gli altri tavoli!» dissi.
«Okay»
erano tutti tavoli tondi, e i miei tavoli erano una ventina.
Passai dai tavoli dove c'erano persone che non conoscevano Roberto e glielo presentai.
Arrivai al tavolo di Anastasia che non casualmente fu l'ultimo e lo presentai freddamente a tutti.
Non volevo intrattenere Roberto a parlare con Anastasia.
Sapevo com'era Anastasia e sapevo cosa avrebbe potuto fare.
Ci sedemmo al nostro tavolo dove ci stavano aspettando mia madre, sua madre, e la famiglia di sua sorella per mangiare il secondo.
Era davvero tutto squisito.
Andammo a ballare balli da discoteca.
Erano le 17:00 e noi stavamo ancora al secondo.
Ci sedemmo e arrivarono altri due secondi.
Stavo per scoppiare, ma non volevo darlo a vedere.
Jessica non faceva altro che ballare in continuazione.
La presi in braccio e le diedi qualcosa da mangiare.
Si sedette accanto a me, mangiò qualcosa, ma dopo nemmeno cinque minuti ricominciò a ballare.
«Invitiamo tutte le coppie a ballare questo lento!» disse il dj.
Antonella (sua sorella) prese per mano il marito e andò a ballare. tutte le coppie si avvicinavano al centro. Io presi per mano lui e la piccola e li portai al centro sala.
Ballammo un lento con la piccola.
Lei era imbraccio al padre.
Ballammo per almeno una mezz'oretta fino a quando la piccola si stancò e ci sedemmo.
Arrivò la frutta, i piatti erano decoratissimi e fatti benissimo, con una qualità di frutta eccellente.
Arrivò verso le 18;00 il dolce che mangiammo con piacere.
Si avvicinò il dj e mi disse:«Michelle vieni in giardino»
Tutti applaudirono ininterrottamente.
Mi recai verso l'uscita.
C'era una torta bellissima, era bianca, a cinque piani, con delle fantasie verdi, dei fiori rosa.
All'ultimo piano c'erano delle candeline verdi con scritto "18" e accanto all'otto c'era una ragazza che rappresentava me vestita come vestita quel giorno.
Era appoggiata su un tavolo decorato con bicchieri e spumante.
Dietro il tavolo c'erano una marea di palloncini verdi e un ponte di palloncini con scritto:"tanti auguri".
Arrivarono tutti.
Mi misi dietro il tavolo e feci la foto con ognuno di loro, mia madre, Roberto e la piccola, solo la piccola, mia suocera ecc. ecc.
Il fotografo mi fece fare delle foto da sola e mi chiese quale preferivo facendomele vedere.
Erano tutte bellissime anche grazie al giardino come sfondo.
Perdemmo mezz'ora per fare le foto.
Ci accomodammo fuori e mangiammo fuori la torta.
C'era un buffet di dolci al centro di ogni tavolo.
Ero felicissima.
«Bene Michelle, è ora di scartare i regali! vieni con me!»
Andammo in una saletta dove c'era un tavolo enorme con tutti i regali per me.

Quegli occhi color del mare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora