L'aria era fredda, avevo percorso quella strada con la macchina non so quante volte, calcolando i minuti che ci avrei messo da casa mia fino all'università. Non volevo proprio fare tardi il primo giorno, o tutti gli altri giorni. Odiavo entrare in una stanza con tante, anzi troppe, persone che si sarebbero girate a fissarmi mentre entravo e per giunta in ritardo.
Il momento fatidico era arrivato: primo giorno di università. Era un po' come il primo giorno di scuola, solo che le persone e gli insegnati erano diversi, nessuno mi conosceva e sarei riuscita a fare amicizia, almeno così speravo. La vita alle superiori non era stata facile, anche a causa dei problemi familiari che avevo in quel periodo. Avevo un amico, ma quando ci fu la scelta delle università, lui era finito dall'altra parte del paese, così non ci sentimmo più.
Parcheggiai la macchina che mio fratello mi aveva regalato e scesi con il mio zainetto di pelle nero. Mi ero scervellata per scegliere bene i vestiti e avevo messo a soqquadro il mio armadio, così indossai un jeans strappato leggermente sulle ginocchia e una maglietta bianca a maniche corte. In mano avevo il mio adorato giubbino di pelle ma faceva ancora abbastanza caldo per fortuna, non amavo il freddo, ma sapevo che prima o poi sarebbe arrivato. Entrai nell'ampia struttura e vidi un sacco di ragazze e ragazzi andare avanti e indietro. La teoria della scuola era confermata, c'erano le ragazze vestite in un certo modo che stavano per conto loro o con i ragazzi più grandi, i nerd, i dark e i "normali", i gruppi si formavano ovunque dopo tutto, forse c'era più tolleranza. Continuai a camminare per conto mio mentre mi guardavo intorno, c'erano moltissime aule e alcune lezioni dovevano essere già iniziate. Cercai comunque di concentrarmi sul foglio che avevo davanti per capire che lezione avrei dovuto frequentare quella mattina. Mentre ero assorta nei pensieri urtai contro qualcuno, ovviamente non sarei stata io se non fossi stata maldestra.
"Oddio!"
Esclamai mentre urtavamo.
Un tipo dai capelli biondo cenere si mise a ridere e disse: "sta attenta ragazzina". Lo fulminai con lo sguardo e poi mi resi conto che erano in tre e quello al centro si fermò. Aveva i capelli neri lisci e disordinati, non molto corti, una camicia a quadri rossa e nera, aperta, che nascondeva una maglia nera e le sue spalle ampie. Aveva le maniche girate, jeans neri strappati sulle ginocchia e converse. Era molto alto e imponente.
Mi squadrò dalla testa ai piedi e solo dopo parlò.
"Ehi John. Chiedile scusa."
Disse con tono serio continuando a scrutarmi con gli occhi.
"Alex stai scherzando? Mi è venuta addosso!"
Ribatté e mi girai verso di lui guardandolo male.
"John."
Ordinò Alex avvicinandosi al ragazzo.
"Okay okay, mi dispiace bellezza"
Mi fece l'occhiolino e un sorrisetto.
"Scusalo, sei nuova?"
Chiese il ragazzo dai capelli neri. Notai che aveva dei tatuaggi sulle braccia, e poi...aveva gli occhi verdi che avevano lo stesso colore del grande prato dietro casa di mia nonna in campagna, con mio fratello ci passavamo pomeriggi interi da piccoli. Sembrava strano ma questo mi mise molta tranquillità.
"Si è il mio primo anno. Tu?"
Chiesi un po' timorosa, ero in soggezione, come ogni volta che parlavo con un ragazzo carino o un ragazzo in generale, e il suo modo di parlare diretto mi metteva ancora più in difficoltà. Sembrava un ragazzo che sapeva perfettamente ciò che voleva.
"Sono al secondo anno."
Disse lui studiandomi con gli occhi.
D'un tratto mi ricordai che avrei avuto lezione di lì a poco e spalancai gli occhi.
STAI LEGGENDO
A complicated story // #Wattys2021
RomanceTutto sembrò bloccarsi: tutte le persone che erano in quella enorme casa, la musica, le voci intorno a lui. La vide, dopo quello che era successo, la vide lì. I suoi lunghi capelli erano sciolti, aveva un vestito rigorosamente nero, come i tacchi e...