Capitolo 18

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NB. ho corretto l'età di Selene, ha appena compiuto 20 anni e la storia è ambientata nel 2018.

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Sebastian

Non vuole parlare con me, vorrei le dicessi che ci sto provando davvero. Domani ci vediamo all'aeroporto.

Lessi il messaggio, anche se significava invadere la sua privacy ma dopo aver letto quel nome non mi importava più. Presi il telefono e andai in cucina da lei indignata.

"Cosa dovrebbe significare?"

La guardai dritta negli occhi mostrandole il messaggio sul suo cellulare. Lei si girò, dopo aver posato dei piatti appena lavati nello scaffale in alto e mi guardò basita. Il suo sguardò si spostò dal telefono al mio viso corrucciato. Non parlò ma si avvicinò cauta a me con le labbra socchiuse, cercava le parole.

"Posso spiegarti Sel..."

Disse continuando a guardarmi con i suoi grandi occhi.

"Bene, aspetto."

Le porsi il telefono e lo prese, con movimenti lenti.

"Sapevo che voleva parlarti, avrei voluto dirtelo ma volevo che fossi totalmente libera di decidere tu."

Disse osservando le mie espressioni.

"Perché non hai voluto dirmi che vi siete visti, che state parlando e che domani ti verrà a prendere?!"

Domandai esausta, odiavo mentire e odiavo le bugie, anche se purtroppo a volte erano necessarie, ma proprio lei? Non me lo sarei mai aspettato dalla donna con la quale parlavo di tutto.

"Sapevo che non avresti reagito bene e domani non mi verrà a prendere. Joe verrà a prendermi e poi ci vediamo con lui, mi deve dei soldi."

Spiegò ed io ero ancora più sconvolta dalle sue parole. La guardai senza fiatare, aspettando che continuasse. Sospirò e abbassò lo sguardo.

"Tempo fa ho parlato con lui, voleva ricominciare e voleva andare a Londra ma non aveva la somma di denaro sufficiente, così glieli prestai. Voleva andare dalla nuova compagna ed io volevo allontanarlo il più possibile, così glieli prestai. Domani me li ridarà."

La guardai sconvolta per tutti questi avvenimenti di cui non sapevo niente e non sapevo come reagire, ero solo molto confusa.

"Mamma...è pericoloso. Cosa ti è saltato in mente?"

Mi sentivo tradita, non mi aveva raccontato niente in tutti questi mesi. Sospirò ma non commentò, si sedette sulla sedia e abbassò lo sguardo.

"Tu l'hai perdonato..."

Realizzai in quel momento e mi spezzai. Come aveva potuto.

"No, non l'ho perdonato per quello che mi ha fatto, sono solo andata avanti."

Disse tornando a guardarmi.

"Io mi fido di te, ma come posso continuare se mi nascondi queste cose..."

Ero sconvolta, era la parola giusta. Non me lo sarei aspettato e non riuscivo a capire come avesse fatto ad andare avanti, come si possono dimenticare certe cose, il dolore, fisico e mentale che quell'uomo aveva dato alla nostra famiglia.

"Avresti reagito male. Te l'avrei detto, ma eri lontana da casa e non volevo ti preoccupassi inutilmente."

Continuai a fissarla.

"Inutilmente non mi sembra."

Commentai.

Mi portai i capelli indietro e sospirai. Stavo per esplodere. Come poteva nascondermi cose così importanti.

A complicated story // #Wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora