Capitolo 3

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Il ragazzo dai capelli neri prese dal colletto Brad e lo alzò leggermente. Guardai la scena non riuscendo a muovermi.

"Ehi amico che cazzo fai!"

Urlò Brad e l'altro ragazzo lo lanciò all'indietro e Brad finì a terra. Questa volta non lo stava picchiando, lo lasciò scappare e si girò verso di me. Due iridi verdi mi illuminarono. Il suo sguardo era fisso nei miei occhi marroni e sembrava parlassero, avevo bisogno di lasciarmi andare, di sdraiarmi per terra, esausta. Però mi alzai, di nuovo, come facevo sempre, da sola.

"Grazie...di nuovo..."

Dissi abbassando lo sguardo.

"Devi smetterla di metterti nei guai."

Disse serio girando la testa di lato per guardarmi, così alzai lo sguardo.

"Cosa ci facevi qui?"

Chiesi curiosa.

"Abito da queste parti, ti ho riconosciuta e ho visto che qualcuno ti rincorreva, magari avevi bisogno di aiuto."

Rise, anche se non c'era molto da ridere.

"Non può essere una coincidenza"

Cercai di scherzare. Mi guardò e non batté ciglio. Si avvicinò pericolosamente a me e la sua altezza e grandezza mi fece sentire piccolissima. Mi mancò un po' il respiro e il cuore iniziò a battere velocemente. Una sua mano si avvicinò lentamente al mio viso ed il suo pollice sfiorò il mio labbro. Sentii una scossa lungo tutta la spina dorsale e spostai lo sguardo verso i suoi occhi e capii che anche lui aveva percepito la stessa cosa quando ritirò immediatamente la mano.

"Sanguini."

Disse solamente. Non risposi, ero come bloccata e infreddolita. Dopo poco si tolse la felpa.

"Almeno il giubbino di pelle potresti tornarmelo."

Arrossii violentemente, quando mi porse la sua felpa, era una situazione così familiare e imbarazzante.

"N-no non posso..."

Dissi rifiutandola.

"Prendila."

Disse fermo guardandomi negli occhi. Presi la felpa nera che teneva in mano e la indossai, aveva un profumo mai sentito prima che mi rassicurò immediatamente. Sapeva di...uomo, credo. Sapevo solo che mi fece sentire al sicuro.

"Vieni."

Iniziò a camminare verso la Land Rover nera che avevo visto prima e lo seguii, non sapevo bene perché, ma sentivo di potermi fidare, in fondo mi aveva difeso, più di una volta. Mi aprì la portiera invitandomi ad entrare e così feci, senza indugiare.

Quando mi sedetti lo stesso profumo della felpa lo sentii dentro l'auto, come se non ci fosse mai entrato nessuno là dentro. Cercai di analizzare la situazione, il mio ragazzo, o meglio...ex, si faceva di cocaina e aveva detto cose per me insensate "poi non mi pagherà più", cosa significava? E inoltre ero in macchina con un ragazzo che aveva la reputazione di aver ucciso la madre...cosa ne stavo facendo della mia vita?

"Cazzo..."

Mentre si sistemava sul sedile si fermò e si girò verso di me.

"Cosa?"

Chiese mettendo in moto.

"Ehm...ho lasciato un vestito...dentro quella casa."

Mi continuò a guardare, poi partì.

"Chi era quello?"

Chiese guardando la strada.

"Il mio...ex adesso...giuro di non averlo mai visto così."

A complicated story // #Wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora