Capitolo 2

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Il sonno durò molto poco perché mi svegliai con dei rumori. Guardai l'orario ed erano le quattro del mattino. Sentii piangere e mi alzai velocemente dal letto aprendo la porta della camera, vidi la luce del bagno accesa ed entrai. Vidi Lily per terra che abbracciava il water e piangeva, aveva il mascara sulle guance e vomitava, così immediatamente corsi verso di lei e le tirai indietro i capelli aspettando che finisse di rimettere.

"È che lo amo Selene!"

Disse lei tra i singhiozzi, aggrottai la fronte.

Presi un panno dagli armadietti sotto il lavandino e lo bagnai, le pulii il viso e le tamponai il collo. Si mise seduta per terra e si portò indietro i lunghi capelli biondi piangendo.

"Lo amo e non posso farne a meno"

Disse ancora.

"Robert?"

Chiesi ingenuamente.

"Chi? No! John."

Disse lei ovvia ed io rimasi leggermente sbalordita.

"È uno stronzo, ma - mi si aggrappò al braccio - io...ma io lo amo!"

Disse fra un singhiozzo e l'altro.

"Lily, adesso ti porto a letto, ne parliamo appena sarai più tranquilla, va bene?"

Cercai di alzarla.

"Mi tradisce, io lo so, ma no, io ho bisogno di lui."

Disse ed io ero ancora più stranita.

"Hai - mi schiarii la voce - hai baciato Robert"

Dissi io.

"Era per farlo ingelosire, Robert è gay! Ma John non lo sa"

Mi spiegò ed io ero ancora più allibita. Era solo il primo giorno e mi sentivo in una specie di serie televisiva. Si alzò in piedi tenendosi da me. La poggiai sul letto mettendola a pancia in giù e senza dire nulla si addormentò. Così sospirai e andai nella mia stanza, chiusi la porta e mi buttai sul letto. Feci fatica a riaddormentarmi, ovviamente.

Il giorno dopo mi svegliai verso l'una, non mi capitava da tempo di svegliarmi così tardi, per fortuna era domenica. Mi alzai e andai in cucina, sentii cantare.

"Selene! Buongiorno"

Disse Lily poggiando sul tavolo un piatto con dei pancake e capii che anche lei era sveglia da poco, avremmo pranzato con i pancake.

"Per farmi perdonare, ti ho preparato i pancake, c'è la nutella o lo sciroppo d'acero."

Disse sorridendo.

"Perdonare di cosa?"

Risi sedendomi e si sedette anche lei.

"Ieri sera, ho vomitato e ti ho detto quelle cose... magari non te ne frega nulla, sono stata immatura e poi ti ho svegliato, il sonno è sacro."

Disse ed io scossi la testa ingoiando un pezzo di pancake con nutella.

"Mi interessa, siamo coinquiline si, ma perché non possiamo essere amiche anche?"

Chiesi sorridendo e lei quasi si mise a piangere. Si alzò e venne da me abbracciandomi.

"Comunque, con Alex?"

Alzò le sopracciglia due volte e fece una faccia maliziosa ed io mi misi a ridere.

"Cosa?"

Chiesi io.

"Dai ti ha accompagnata a casa e non ha fatto nulla? Non è da lui!"

Disse ridendo ed io non capii.

A complicated story // #Wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora