Entrai in casa esausta e per fortuna non c'era nessuno. Misi i fiori in un vaso e li misi nel piccolo soggiorno. Presi il bigliettino e corsi in camera quando sentii le chiavi che entravano nella porta di casa. Mi chiusi dentro e pregai che non mi avesse visto.
"Sel?"
Chiamò Lily, sentivo che si stava avvicinando alla porta e infatti bussò. Non fiatai. Cosa avrei dovuto dirle? Non avevo intenzione di dare spiegazioni, per ora almeno.
Mi spogliai e andai nel piccolo bagno della mia stanza, mi struccai anche se ci avevano pensato le lacrime e la pioggia. Tolsi le calze ormai quasi tutte strappate ed entrai nella doccia. Mi lavai cercando di eliminare ogni cosa negativa dal mio corpo ma era impossibile, se fosse bastata una doccia la vita sarebbe stata più semplice. Volevo lavarmi dentro, volevo disinfettare ogni ferita interna, volevo eliminare tutto, tutta l'angoscia, tutta la rabbia e la tristezza, ma non potevo.
Uscii dal bagno dopo essermi asciugata completamente. Lily mi aveva sentito ma avrà pensato fossi nel bagno così mi inviò un messaggio.
"Domani parliamo, non mi scappi."
Le risposi che le avrei spiegato tutto, anche se stavo mentendo, probabilmente. Misi il pigiama e mi rifugiai sotto le coperte.
Passò un po' di tempo e la pioggia si era calmata ma il sonno non voleva arrivare. Mi giravo e rigiravo nel letto, ma non serviva a niente.
Ad un certo punto sentii bussare dal balcone che c'era nella mia stanza, era piccolo, ma poteva sempre essere utile. Appena aprii le tende due iridi verdi mi stavano fissando. Aprii la finestra e lo lasciai entrare. Richiusi tutto.
"Cosa ci fai tu qua?"
Chiesi sottovoce.
"Posso dormire con te?"
Ci fissammo un po' e la rabbia iniziò a salirmi.
"Te ne devi andare Alex."
Dissi indicando la finestra.
"No, ti chiedo solo di dormire, ti prego. Non voglio rimanere solo..."
Lo fissai incredula per un po'.
"Sei venuto fin qui solo per dormire con me?"
Chiesi guardandolo negli occhi e lui annuì.
Non capii bene il motivo ma mi sdraiai nel letto e lui, dopo essersi tolto le scarpe si mise dietro di me mettendo un braccio intorno la mia vita e stringendomi al suo petto.
Non fiatai però mi girai verso di lui che ritirò il braccio. Ci guardammo ma non fiatammo. Eravamo così vicini nel silenzio della notte e nel buio della stanza. Riuscivamo a malapena ad intravedere i nostri volti. Una sua mano accarezzò il mio viso sfiorando con il pollice le labbra.
Poggiò la sua fronte sulla mia ed il cuore cominciò a battere più velocemente, sembrava tutto più amplificato. Il suo naso sfiorò il mio mentre continuava ad avvicinarsi a me cauto. Odore di menta, sigaretta e caffè, era un buon odore, anche se poteva non sembrare.
Continuò ad avvicinarsi ancora e le sue labbra sfiorarono le mie.
"Dillo."
Disse serio guardandomi le labbra.
"Cosa..."
Dissi ansimando.
"Dimmi cosa vuoi."
Disse continuando a sfiorarmi le labbra, mentre il cuore batteva all'impazzata.
"Baciami..."
Dissi in un sussurro.
Mentre si stava per avvicinare di più per fare ciò che avevo chiesto: un tonfo.
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A complicated story // #Wattys2021
RomanceTutto sembrò bloccarsi: tutte le persone che erano in quella enorme casa, la musica, le voci intorno a lui. La vide, dopo quello che era successo, la vide lì. I suoi lunghi capelli erano sciolti, aveva un vestito rigorosamente nero, come i tacchi e...