Capitolo 1

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-Non posso credere sia successo davvero!- Disse Ragnage emozionato. -L'ho ammazzata!-
-Io l'ho ammazzata.- Replicò Bacum grattandosi le unghie.
-Già, non romperà più il cazzo, quella bastarda.- Disse un Altro.
Ragnage si fiondò da lui, le mani che gli tenevano il collo. -Lei era una creatura Meravigliosa.- Disse con gli occhi fuori dalle orbite, pieno di adrenalina. -Ma ahimè.- Ragnage lo lasciò e gli mise dolcemente la mano sulla spalla. -Doveva morire...-
-Non dirai sul serio?- Disse Bacum alzando gli occhi su di lui. -Pensi davvero che fosse... Meravigliosa?-
-Aveva un potere immenso.- Disse sognante. -Non fa nulla.- Disse come se si fosse svegliato. -Lorzock, tu sei il nuovo capo degli Eromi. Mio cugino è stato bravo e chiunque abbia manomesso le registrazioni ci ha solo velocizzato il processo di prigionia del Tenente McAiver.- Si bloccò. -Oh, quando saprà della morte della ennesima figlia.- Disse sorridente fissando il vuoto.
-Fa sempre così?- Domandò l'Altro. -E poi si dice Lord Zork.-
-A volte.-
-Allora, Allyson, John... Devo solo liberarmi di Sara... Oh, un'altra creatura meravigliosa! Devo averla nella mia collezione.-
-Fa paura.- Disse Lorzock. -E io sono un assassino spietato.-
-Rag, davvero... Calmati, farai la fine che hanno fatto loro. Non pensare di essere in vantaggio.- Ragnage guardò Bacum, come se fosse la persona più felice del mondo.
-Allyson McAiver era l'unica in grado di sconfiggermi davvero.- Disse sicuro. -Ho già vinto.-

-E dov'è allora?- Chiese Eve a Paul.
-Non ne ho idea sono appena andati via, Chris non comunica.- Paul d'improvviso cadde a terra come se avesse ricevuto una gomitata in faccia. Lui rimase cosciente, e dopo pochi secondi urlò e un buco apparì sulla sua spalla. Piper corse da lui e si accucciò, Hope piangeva.
-Paul! Che succede!?- Urlò Piper, fermando l'emorragia.
Paul non riusciva a parlare, Eve urlava a Paul di dirle dove era Chris.
-Evelyn...- Disse Peter. -Ally mi ha lasciato questo...- Eve prese il foglio che Peter le stava porgendo.
-Ti devo un bonus... Che vuol dire?-
-Che ha fatto una pazzia, temo.- Disse Peter, tremava. Dopo 15 minuti Paul incominciò a sentirsi meglio, stavano curando Chris.
-Sta svenendo dal dolore, chi mi aiuta a portarlo giù?- Disse Piper, Megan si fece avanti e con l'aiuto di Peter se la cavarono, poi sentirono dei freni stridere davanti casa. Piper, Peter e Megan si precipitarono di sopra e raggiunsero Evelyn fuori casa, in mezzo alla strada. C'era il furgone di Sara sul marciapiede, dalla roulotte uscì Jason con in braccio Chris e corse dentro senza dire nulla. Eve vide scendere una ragazza dai capelli neri e andò da lei a passo di marcia.
-Brutta stupida!- Urlò dandole uno schiaffo dietro la testa, Sara urlò “AHI!” e si girò.
Evelyn si accorse che non era Ally. -Quella stavolta me la paga, starà in punizione e non uscirà di casa fino a 50 anni.- Disse correggendosi.
Peter sorrise debolmente, ancora non aveva visto Ally, Sara tremò e si appoggiò al camper, non avendo il coraggio di dire qualcosa. Peter vide capelli neri uscire dalla roulotte, li conosceva quei capelli, riusciva a sentire il loro profumo da lì. Sorrise, poi quando vide che dalla roulotte usciva Chloe, che stava tenendo in braccio Ally, si suo sorriso si spense come una fiamma senza ossigeno.
Tremò anche lui, più di Sara.
-NO!- Urlò a squarciagola Evelyn, disperata, abbracciò la figlia tirandola via dalle braccia di Chloe. Si sedette a terra col suo corpo tra le braccia. Peter la raggiunse, guardò Ally, bianca cadaverica e si accasciò.
Prese il suo viso nelle mani. -Hey, Ally... Ally!- Disse scuotendola e chiamandola. -Forza, vita mia, svegliati. Dai, dai, dai...- Peter piangeva, la sua voce tremava. -Amore mio, torna, resta... Ally!- Peter continuava a scuoterla, ma lei non si muoveva.
Megan sbiancò, sentiva che stava per svenire, Piper la sorresse e l'aiutò a sedersi. Jason uscì e andò da Chloe che si puliva la faccia e si spostava i capelli, camminava senza pace. Jason e Chloe aiutarono gli altri a entrare, a togliersi dalla strada.
Peter portò Ally in infermeria, Evelyn non si reggeva in piedi e tremava.
Piper in prima linea la osservò. -Pip..?-
Piper si sistemò i capelli che le coprivano gli occhi. -Respira...- Disse stranita. -Ma sembra morta!-
-Sii più delicata.- Borbottò Chris, tenendosi la testa.
-Che si fa?- Disse Jason impaziente, aveva le lacrime agli occhi.
-È molto debole... Sta morendo.- Disse piangendo.
-Loro pensano che sia già morta.- Disse Chloe, pensando.
-Lo sarà presto!- Disse Piper. -Ok, ho un'idea.- Piper andò nel magazzino, ne uscì con delle sacche e dei tubi con delle bombole.
-Cosa..?- Domandò Sara.
-Ossigeno e le sacche della metamorfosi, la terranno in vita...-
Sara la fermò. -Non c'è nulla da fare.- Disse depressa. -L'ho vista andare Oltre. È morta.-
-No!- Si rifiutò Peter, che camminava agitato. -Non lo è.- Disse testardo. -Respira ancora!-
-La sua anima è Oltre!- Urlò Sara, distrutta. -Le anime che vanno Oltre creano un legame nella dimensione, che collega l'anima e la sua longevità con quel mondo. Non può restare più qui. Se lei fosse rimasta in questa terra, questa dimensione, sarebbe... Sarebbe potuta tornare e...-
-No!- Si rifiutò poco convinto Peter. -No...- La sua voce si inclinò ferita. -Lei respira ancora...- Disse incredulo, aveva la testa che gli scoppiava, non riusciva a respirare, sentiva il gelo attorno a sé. Ora sapeva come si sentiva quando era lei ad aver perso Zoe.
-Io tento comunque!- Urlò Piper con le lacrime sul viso, attaccò Ally al respiratore e l'infilò l'ago. Paul gemette e urlò, Piper controllò la ferita, ma era intatta, guarita.
-No!- Piangeva Paul, Piper guardò Chris, che aveva lo sguardo basso. Chris aveva fatto sentire a Paul della morte di Ally, probabilmente era un'emozione che non era riuscito a bloccare. -Ally, no!- Piper pianse ancora di più vedendolo soffrire, gli accarezzò le guance cercando di confortarlo.
Peter si faceva aria, era seduto accanto ad Ally e le teneva stretta la mano.
-Evelyn...- Disse Sara. -Tenerla in vita è inutile, fa solo soffrire la sua anima, lo dico perché lo so.- Evelyn si guardò in giro, non poteva staccarla, non in quel momento, voleva aspettare che loro si arrendessero, per farlo.

-Lasciatemi andare!- Gridò. -Lasciatami andare, ho detto, Bastardi!-
Ally si strattonò e si liberò, più per la loro resa che la sua forza. -Che cosa mi avete fatto!?-
-Sei Oltre, guardati intorno, Umana.- Disse Farlinium. -Non ti senti meravigliosamente?-
Ally vedeva la sua espressione, era benessere puro, ma lei si sentiva male. Senso di nausea, mal di pancia e una terribile emicrania. -Per niente!- Disse acida.
-Dai guarda il lato positivo, c'è qualcosa dopo la morte.- Disse Evillive.
Ally si guardò intorno era tutto meraviglioso alla vista. Ragazzi giocavano, i genitori ridevano, si era davvero felici lì Ally pensò che anche l'aria avrebbe avuto un buon sapore, ma per lei non era così. Ogni suono le feriva le orecchie, ogni respiro era fuoco nei polmoni. Si ricordava come ci si scottava prima della metamorfosi.
-E ora?-
-Ora, stai buona qui. Non puoi fare altro. Per uscire devi avere un permesso speciale e Oltre non te lo darà lo hai leggermente offeso.-
-IO?- Disse Ally. -E perché?-
-Sei viva.- Disse Farlinium. -Ma il tuo corpo morirà presto, e solo allora ti sentirai bene qui e Oltre ti farà uscire.-
-Ma... Sono viva?-
-Si...- Disse disse facendo spallucce con un tono noncurante. -La vedi la tua aurea, nessuno ce l'ha. Quando si spegnerà sarai morta e non ti rimarrà altro da fare che stare qui. Non hai speranza.-
-Ma se non fossi stata Oltre, cioè qui...-
-Saresti potuta tornare, ma ci siamo inventati questo modo, con Bacum.- Disse Farlinium. -Sei morta.-
-No...- Disse Ally realizzando. Peter, sua madre, le sue amiche... A lei non importava morire, le importava quanto avrebbe potuto fare male agli altri. Poi sentì una strana sensazione, le importava morire. Non avrebbe più rivisto Peter, i suoi occhi, il suo viso... Già le mancava, ma da quello che sapeva da Sara non avrebbe mai più potuto toccarlo, non l'avrebbe mai  più vista. Lo avrebbe visto solo lei, e avrebbe sofferto.
-Beh, dato che non posso andare via, perché non mi dite di più?-
-Ragnage ora ha cambiato posto, sai ti ammirava tanto, sarebbe stato felice se tu fossi stata Alex. Avere una figlia forte come te...-
Ally ebbe conati di vomito che represse. -Wow... Mi ha uccisa comunque, però...-
-Dovevi morire, sei metà umana...- Disse con disgusto. -E poi adesso Ragnage può vincere, senza di te.-
-No.- Si rifiutò Ally. -Non ci sono solo io, non solo io avevo la possibilità di ucciderlo...-
-Lui temeva solo te.- Disse Evillive. -Non teme né tuo padre né Chloe, nessuno, solo te. Eppure non capisco perché. È stato così facile ucciderti...-
Ally pensò a Zoe, era turbata per la sua morte, non era pronta a una battaglia, non si aspettava di incontrare Ragnage. -Altro?-
Evillive le disse l'indirizzo dove ora stava Ragnage. -Tanto per quando sarai morta davvero, lui avrà cambiato posto...- Continuò.
-Dato che non posso uscire, posso fare un giro?- Quei due fecero spallucce e andarono via dando le spalle ad Ally. Si creò un portale nero ossidiana, Ally spalancò gli occhi, già si sentiva meglio a stargli vicino. Corse verso esso prima che i due lo oltrepassassero, fu come andare contro un muro a cento all'ora. Rimbalzò all'indietro cadendo sentendo tanto dolore.
-Che stupida.- Rise Farlinium, seguendo il cugino, il portale si chiuse alle sue spalle e Ally scoppiò a piangere.

Sara guardò Ally, come a sperare che tornasse, ma sapeva che era impossibile. Fece ricerche, chiamò fantasmi, ma nessuno sapeva se fosse mai successo che qualcuno fosse tornato in vita. Perse la speranza molto velocemente.
Peter si rifiutava di muoversi da lì, anche se Jake gli aveva detto che sua madre stava molto male. Jake aveva dovuto prendere Mable e Alec e portarli a casa sua, con Nathalie e con tutte le cose a soqquadro in casa per l'arrivo della bambina. Mancava un mese alla nascita e lui era molto emozionato, se non fosse stato per l'avanzamento della malattia della madre.
Chris e Paul guarirono subito, all'ora di cena avrebbero già potuto fare una maratona, ma il loro umore non faceva sentire loro la differenza. Stare bene non era concepibile. Si agitavano in casa e tentavano di non piangere. Megan non mangiò a cena, Piper pensò solo a sua figlia, che non voleva trascurare per nulla al mondo anche in un momento come quello. Chloe faceva viaggi extracorporei o nel Mog con Alex.
Il giorno dopo, non cambiò nulla, stavano solo peggio. Molto peggio.
-Oggi era il suo compleanno.- Disse Paul guardandola, stesa nel letto, Eve le aveva chiuso gli occhi.
-Oggi è... Il suo compleanno. Parla col presente.- Disse Peter ancora testardo, non voleva concepire il fatto che fosse morta.
-Peter, così sarà più difficile superare il lutto, devi accettarlo.-
-Sara... Tua cugina... Ti arrendi così?- Disse accigliato.
-Mi arrendo? Ho evocato fantasmi allo sfinimento per lei! Per sapere cosa potevo fare! Non si può fare nulla e ci moriremo anche noi se ci ostiniamo a cercare di salvarla.-
Sara sembrava distrutta, dicendo quelle parole non sembrava credibile. Nei suoi occhi c'era luce di speranza, che la stava distruggendo dentro poco a poco.
-Allora andiamo da quello stronzo.- Disse Steve.- E gli diamo quello che si merita, quello che ha fatto ad Ally!-
-Non si risolvono così le cose, Steve.- Disse, Steve turbato si sedette,  le sue orecchie cambiarono forma in quelle di una volpe.
-Scusate...- Bofonchiò. -Non riesco...- Esitò. -Ho aperto 8 portali ieri, ho spaventato 3 umani e 6 animali...-
-Steve, anche io faccio fatica a controllarmi, è normale. Andrà meglio...- Disse Chris, Peter lo guardò “Non andrà affatto meglio” gli diceva con gli occhi. Peter se ne andò, decise di passare dalla madre, dirle tutto. E stare con lei prima che se ne andasse, anche lei.
Phoebe stava nel letto, si era rifiutata di andare in ospedale, voleva passare gli ultimi giorni a casa sua. Dove c'erano i suoi ricordi più belli. Quando Peter entrò, mise giù lo yogurt ai frutti di bosco e lo accolse sorridente.
-Piccolo mio!- Disse tendendo le braccia verso di lui, Peter la abbracciò poi scoppiò a piangere, ancora. -Che succede?-
-Ally è... Lei...- Balbettò tremante.
-Amore...Mi spiace tanto...- Disse, sapeva cosa era successo, Eve era andata da lei, per chiedere consiglio. Non poteva aiutare molto, ma si erano avvicinate da quando sapeva di Loro.
-Mamma, lei era il mio mondo, la mia vita.- Disse, stavolta usò il passato, non voleva arrendersi, ma Ally si stava spegnendo e si sarebbe spenta ogni giorno di più, fino a uccidere dentro anche lui.
-Qualunque cosa, figlio mio, non fare pazzie.- Disse ricordando molte delle parole di Evelyn. -Non posso sopportare altre perdite.-
-Prima Zoe, poi lei... In quanti ancora dovranno andarsene per questa stupida guerra!-
Phoebe non sapeva che dire, sapeva solo che presto se ne sarebbe andata anche lei, ma almeno non c'entrava la guerra. -Tesoro, me ne sto andando anche io.- Disse facendolo cadere nella realtà, Peter sentì il cuore cedere come in un tuffo in fondo allo stomaco. -Andrò Oltre come ha detto Sara. Io te la saluterò, se vuoi.-
Questo gli spezzò il cuore, sua madre poteva vederla, lui no. Non l'avrebbe mai più vista, sentita. Il suo profumo sarebbe diventato un doloroso ricordo. -La saluterò io stesso.- Disse alzandosi, la madre sembrò spaventarsi.
-Peter... Non vorrai mica...-
-Uccidermi?- Peter sembrò pensarci su davvero. -No...- Disse infine, la madre fece un sospiro di sollievo.
-Non ci pensare mai più.- Disse categorica. -Hai ancora tutta la vita davanti.-
-Ma senza di lei.- Uscì non sopportava più quel dolore, non pensava che l'avrebbe persa. Ally se la cavava sempre, ne usciva in modi spettacolari, tornava sempre a casa.
-Peter, aspetta.- Urlò Phoebe. -Resta con me, parliamo... Di altro.-
Peter si girò e tornò da lei, si stese nel lettone e le si avvicinò accanto. Si mise sul suo petto e lei gli circondò il collo col braccio appoggiandolo sul suo petto.
-Questo film lo adoro.- Disse guardando la tv e avviando il film.
-Anche io.- In realtà lo aveva visto due volte e non gli piaceva, ma piaceva ad Ally, si pulì le lacrime che uscivano senza permesso senza farsi vedere e sua madre lo coccolò accarezzandogli i capelli. Pensò che avrebbe dovuto stare di più con lei, anche se aveva passato più tempo con lei dopo che Ally  aveva cominciato ad andare alla Casa, allenarsi e il resto. O forse avrebbe dovuto passare più tempo con Ally pensando che l'avrebbe persa così presto. Più presto di sua madre...

Ally smise di piangere e si rialzò, corse verso una meta non precisa, sembrava tutto infinito. Delle presone, anime, erano in fila, ma non c'era nulla davanti al primo.
-Che fate?- Chiese Ally curiosa.
-Oh, una novellina... Siamo in fila per cambiare vita. Entriamo in un altro corpo, rinasciamo. Ci ha fatto schifo questa vita, quindi resettiamo.-
-E non ricordate nulla di prima?-
-A quanto so, nulla.- Disse poi la guardò meglio. -Ma tu sei la McAiver...- Disse spaventato. -Ragazzi, Allyson è qui!-
Non lo avesse mai detto, tutti si girarono verso di lei, sentiva aria di panico.
-Se lei è qui vuol dire... Ragnage...- Disse un ragazzo poco più grande di lei, gli umani normali sembravano prendere conoscenza di Nevular e di lei perché se no non si spiegava lo sbigottimento di Tutti.
Molti uscirono dalla fila, come se non valesse più la pena di farla. -Non rinasco, lasciamo stare.- Borbottò uno, mentre se ne andava sotto gli occhi sbigottiti di Ally.
-Ma che cazzo vuol dire!?- Strillò lei con un ottava di voce più alta. -Spiegatemi! Ehi, aspetta!- Urlò al tipo che l'aveva riconosciuta.
-Ok, sappi che qui gli umani vengono informati, tornano sulla terra per avvisare gli altri ma è ovvio che non sentono. Qui non ci sono solo Umani e Nevulariani. Esistono altre specie di Alieni e razze umanoidi, tu non hai idea. Ci stanno lontano perché viviamo male e si vede, guardati...-
-Su Oltre non ci siamo solo noi?- Disse allibita.
-Credevi che fossimo gli unici?- Ally lo fissò. -Questa è una dimensione, la chiamiamo RdO (Regno di Oltre). Non esiste solo questa dimensione. Ah, io sono un Estraneo, sono qui da 34 anni...-
-E non sei cambiato?- Disse fissandolo.
-Neanche di una virgola, puoi anche sceglierti un'età, se vuoi.- Un altro si avvicinò a lei.
-Allyson.- Disse.
-Ma mi conoscono TUTTI?- Lui la ignorò.
-Sara mi conosce, sono Jimmy.- Sussurrò, mandando via il tipo con cui stava parlando.
-Stava cercando un modo per riportarti indietro...- Le disse cominciando a camminare verso dei palazzi.
-Ah...- Disse poi realizzò. -Stava!?-
-Si è arresa giorni fa.- Disse sedendosi su una panchina, Ally rimase in piedi.
-Cosa... Giorni fa??- Domandò confusa.
-Senti, qui le cose sono diverse, quando Oltre ti darà il permesso potrai uscire ma non puoi dire nulla su questo mondo.-
-Perché? È bello, ma io mi sento male...- Domandò, ma la domanda non aveva senso, quel mondo era davvero bello. Era normale che i fantasmi non dicessero nulla, era un segreto e sembravano tenerci.
-Ti senti così perché sei viva, non hai i requisiti per rimanere.-
-Ma mi hanno detto che non posso fare altro... Che ormai non posso andarmene.-
-Lo so e pensano che non ci sia speranza ma...- Ally lo interruppe.
-Phoebe!?- Disse guardando una donna, era lei ne era sicura, le corse incontro
-Phoebe...!- Urlò, lei si girò e le sorrise, aveva una vestaglia azzurro chiaro.
-Ally, ciao!- Si guardò intorno. -Hai visto che bello qui? Non ti senti... Viva...-
Ally avrebbe voluto gridare “Per nulla!” ma sospirò e sorrise. -Si...-
-Oh, mio figlio ti saluta.- Il mondo di Ally andò in pezzi, ora il fuoco non lo respirava soltanto, lo sentiva nello stomaco. Bruciava ogni cosa dentro di lei. Era come ricevere una pugnalata, Ally aveva le lacrime agli occhi come se fossero a fuoco anche quelli, fuoco cattivo, ustionante.
Si era arreso? Peter la salutava... Si era arreso. Non la cercava più, aveva già superato tutto? Si era arreso. Si dimenticò di quello che le avevano detto prima, perse il filo della conversazione, non le importava di nulla. La sua anima sentiva dolore al pensiero che Peter l'avesse già dimentica. Vero, la vita va avanti ma non era passata neanche un'ora!
-Ho voglia di un gelato, guarda qui... Tutto gratis! Riesci a crederci!- Disse mentre Ally non sentiva altro che il vuoto, non respirava.
-Allyson...- Disse Jimmy. -Ascoltami, devi...-
Ally scappò, sapeva che era importante ciò che stava per dirgli, ma lei scappò, piangendo. Inciampò e cadde sull'erba. Molti c'erano sopra, sembravano felici e sereni sull'erba, ma lei sentiva ghiaccio sulla sua pelle, la stava bruciando senza lasciare cicatrici. Urlò e si rotolò verso la strada, lì smise di urlare, riprese fiato tremante e si alzò controllandosi la pelle.
-Ally!- Ally guardò davanti a sé, c'era Zoe sorridente che le correva incontro. Ally pianse di gioia e si preparò per abbracciarla, Zoe corse a braccia aperte e poi... La trapassò. Straniti, i fantasmi, la fissarono. Zoe si girò a guardarla, smise di sorridere e cambiò espressione drasticamente.
-Se sei qui...- Zoe la fissò cercò di toccarla ma sfiorava la sua aurea bianca e poi la trapassava. -Che strano...-
-Zoe!- Urlò una donna, capelli castani, gli occhi identici a quelli di suo padre.
-Nonna...?- Sussurrò Ally, Ellen rimase senza fiato e cercò di accarezzarla toccando il nulla come era successo a Zoe.
-Ma che diavolo...- Mormorò, Jimmy le raggiunse con al fianco Joseph.
-Non ci credo mai! Zio Joe!- Urlò Ally felice.
-Ally...- Non sembrava affatto felice di vederla. -Ciao...-
stavano succedendo troppe cose. Ally vedeva sua sorella, non poteva toccarla, che senso aveva morire se non poteva abbracciare l'unica persona della quale le importava veramente vedere in quella dimensione.
-Tu sei viva, dannazione!- Disse Jimmy. -Finché non muori rimani... Così.- Non sapeva come spiegare, era la prima volta che qualcuno andava oltre ma era vivo.
-Allora cosa cazzo devo fare!- Urlò stanca, voleva abbracciare Zoe, continuava a cercare di toccarla ma nulla...
-Non lo so!- Urlò lui esausto. -Non lo so.- Disse più calmo. -Vado da Sara.-
-Aspetta!- Urlò Ally ma lui era già scomparso. -Maledizione!-
-Ally...- La chiamò la sorellina. -Sei morta..?- Sembrava stesse per piangere, Ally si avvicinò e si inginocchiò davanti a lei.
-Io... Sto cercando di capire...-
-Sei morta...- Disse arresa e triste la piccola.
-No...- Ma Zoe scappò da Ellen e Ally la guardò invidiosa perché poteva toccarla.

Allora, come sta tua madre?- Chiese Jason a Peter.
-Molto male, ha vomitato tre volte durante il film, ho Paura.- Disse lui sedendosi. -Non vorrei perdere anche lei, ma ormai so che è inevitabile.-
-Tua madre è molto forte, lo ha detto Sara. E anche Ally lo pensava.- Disse guardandola. -Sta con lei.-
-Jason... Grazie.- Disse Peter mentre Jason se ne andava.
Jason era andato a dormire, era rimasto sveglio tutta la notte per stare con Ally. Quando si addormentò sognò Ally, stava davanti a lui, ma lontano. Si avvicinava e lei si allontanava. Si svegliò di soprassalto con Chris che lo guardava.
-Brutto sogno?-
-Incubo.- Confermò. -Io lo ucciderò... Bacum, intendo. Mi ha portato via un'altra sorella...-
-Mettiti in fila, allora. Jason, so che sei arrabbiato.- Era furioso, ma continuò ad ascoltarlo. -Ma dobbiamo stare attenti, ora. Gli umani ancora si stanno abituando a noi e potrebbero fare pazzie...-
-Ormai lo sanno.- Disse Jason. -Di noi, usciremo di casa e ci urleranno “Alieni”. Già li sento. Come potrebbero non accorgersi di noi quando ci uccidono uno dopo l'altro. Poi io ho i capelli neri... In quanti sul pianeta li hanno? Quasi nessuno, sono tutti castani, come te o biondi.-
-Allora? Io ti proteggerò.- Disse Chris accarezzandolo. -Non ci deve importare cosa pensano. Io intendevo dire che ora siamo un po' con i riflettori puntati. Non dobbiamo fare pazzie come Chole o papà o Ally...-
Jason annuì. -Capito. Ma gli altri?-
-Staremo bene. Solo che sarà difficile per la mamma. Pensava di essere abituata a perdere le persone a lei care. Per la morte di Joe era tranquilla e si conoscevano da anni...- Disse Chris triste.
-E invece ora non esce da camera sua.- Disse Jason. -Dovremmo aiutarla... Perché lei non avrà il coraggio di staccare Ally dal respiratore.-
-Noi si?- Disse Chris più addolorato che arrabbiato. -Io non vorrei farlo, no.-
Peter gridò, Chris e Jason si fissarono due secondi prima che Chris corresse da lui veloce. Jason li raggiunse a velocità normale.
-Che succede?- Domandò.
-Mi sono spaventato, la guardavo e all'improvviso... Non lo so ha fatto come se l'avessero spinta, un sobbalzo.- Disse agitato.
-Cosa credi che le succeda, cioè questo è un segno di vita, brutto, ma un segno di vita...- Disse Chris a Jason, sperando che concordasse.
-Dovremmo chiedere a Piper...- Disse Peter al vedere la confusione riflessiva di Jason.
-Dovremmo lasciarla andare.- Replicò sussurrando. -Soffre, non lo vedete?- Rispose ai loro sguardi accusatori.
-Si, soffre. Ma anche noi soffriamo, non possiamo lasciarla andare.- Disse Chris, Piper corse dentro l'infermeria.
-Che succede?- Jason e Peter spiegarono a Piper, mentre Chris andò da Paul, che già sapeva tutto. -Possiamo...- Disse Piper, ma esitò. Non sapeva che fare, voleva salvarla, ma non sapeva nulla di alieni. -Io... Potremmo...- Balbettò in preda al panico.
-Pip, amore. Tranquilla.- Disse Paul andando da lei e prendendole le spalle. -Non fa niente, davvero.- Piper non sembrò convinta, stava per piangere.
-Ragazzi, è ora di cena...- Disse Evelyn sulla soglia della porta. Aveva gli occhi rossi e irritati tanto da far sembrare gli occhi viola anziché blu. Paul prese Piper per mano e la portò di sopra seguiti dagli altri. Megan, che era rimasta di sopra, cullava Hope e la guardava sorridendo.
Cenarono e poi Evelyn andò subito di sopra, prima degli altri, Zedran rientrò e si rattristò nel vedere il letto di Ally vuoto.

Il giorno dopo quando Peter andò in infermeria trovò Sara, sembrava voler togliere il tubo che dava ossigeno ad Ally. Peter la fermò, guardandola con gli occhi grigi e tempestosi come se stesse per scatenarsi un diluvio.
-Peter, mi arrendo.- Disse piegata dal dolore. -Non ce la faccio a vederla così.- Peter la abbracciò e la consolò.
-Sara, io non sono ancora pronto ad arrendermi. So che lei è così e... Sta per... Proprio non ce la faccio a lasciarla andare.- Disse balbettando.
-Le ho provate tutte! Ho chiamato i fantasmi più vecchi, le anime che non sono mai passate Oltre, più vecchie.- Disse con voce rauca. -Nessuno di loro ha mai visto niente del genere.-
-Neanche io ho mai visto una cosa del genere... Ally è così criptica...- Sara rise debolmente.
-Intendevo, l'averla rapita e portata Oltre.- Disse con un accenno di rabbia.
-Tranquilla, Ally non ti biasimerà. Non puoi fare molto, fai quello che riesci e sei brava.- Disse lui guardandola, mentre lei evitava il suo sguardo.
-Non mi perdonerò mai la sua morte.- Disse lei.
-Neanche io. Non so proprio come fare senza lei, è come se l'avessi incontrata solo per non lasciarla mai.- Sara lo guardò dolcemente e compassionevole.
-Con me, invece, sembra che qualcosa mi abbia messo sulla sua strada. Dovevamo incontrarci e doveva essere lei a riunirmi alla mia famiglia.- Disse lei.
-Visto? Come possiamo lasciarla così?- Sara guardò in basso, come se ormai avesse deciso di lasciarla andare. Poi Sara vide un'ombra che l'ascoltava e spariva, era un fantasma ed era quasi sicura fosse Jimmy. Perché non le aveva parlato? Era apparso solo un momento, come a spiarla e poi via...

-Meg? Ti senti bene?- Chiese Piper, Meg era sul letto di Ally, un po' pallida.
-Sono solo stanca.- Dichiarò, Piper la guardò di traverso.
-Ieri sera hai lasciato il piatto pieno. Ora, ripeto. Ti senti bene?- Megan perse le staffe e se ne andò, trovò Jason sulle scale, seduto.
-Dove vai?- Domandò.
-Me ne vado.- Disse lei come se non si fosse capito, Jason si alzò e la seguì fuori dalla porta.
-Allora, vengo con te.- Disse lui, fecero qualche metro in cui Megan camminò più veloce, ma presto si stancò e Jason la raggiunse.
-Non fare come Piper.- Disse col fiatone anche se aveva fatto pochi metri, Jason si mise accanto a lei e si misero a camminare verso gli alberi del parco.
-E come fa Pip?- Megan lo guardò, aveva l'aria triste ma non stanca.
-Mi ha chiesto se ho mangiato.-
-E tu lo hai fatto?- Meg sembrò prendere all'improvviso voglia di sincerità.
-No.- Ammise, Jason ora guardava lei mentre lei fissava gli alberi ormai vicini.
-E da quanto?- Disse leggendole il pensiero.
-Dal 22, pomeriggio. Dopo che ho saputo che Ally...- Megan esitò.
-Quindi sono... Due giorni.- Disse Jason, Megan apprezzò che non stesse usando un tono accusatorio, ma solo tecnico. Di solito tendeva a essere più scherzoso di Chris.
-Si.-
-Quindi oggi a pranzo...- Iniziò Jason.
-Ho detto ai miei che mangiavo da voi e a voi ho detto che avevo già mangiato a casa.- Continuò Megan.
-Ah, ok.- Disse indifferente.
-No dici nulla? Niente “Ma cosa fai!?” o “Dovresti mangiare...” Nulla?-
-Neanche io mangio molto in questi giorni, quello che riesco mangio... Tu nulla?-
Megan si sedette sull'erba, il vento accarezzava le sue labbra screpolate. -Non riesco, mi si blocca tutto. Non riesco.- Disse piangendo.
-Va tutto bene, Meg.- Disse, anche se nulla andava bene. -Non voglio che tu stia male, tutto qui.-
-Nessuno lo vorrebbe, ma quando sto male così... Come quando ho saputo di mia zia...- Disse Megan, sembrava stanchissima, si stese, vedeva il cielo e vedeva puntini bianchi ballare sopra di sé.
-Sta volta posso aiutarti, ma mi devi promettere una cosa...- Disse Jason.
-Che?- Disse Megan senza fiato. -Mi aiuti, come?-
-Ti aiuto, fidati. Mi prometti una cosa?- Insisté Jason.
-Cosa?- Disse Megan, mentre si sentiva quasi svenire.
-Che mangerai, ti farai aiutare.- Megan aveva gli occhi pesanti, Jason sembrava ansioso di avere la risposta.
-Lo prometto, ok...- Jason fece un sospiro di sollievo, appoggiò le mani a terra.
Megan sentì tutte le forze tornare, sentiva energia, vigore. Non vedeva più i puntini bianchi sopra di sé che ballavano nel cielo, non aveva più mal di testa, e sentiva il cuore battere più veloce. Respirò l'aria che le invase i polmoni, non come prima, debolmente, ma forte.
Guardò il sole e si alzò a guardarlo. -Cosa hai fatto?- Domandò esterrefatta.
Jason non disse nulla, si guardò attorno e Megan fece lo stesso. Intorno a Jason c'era un cerchio di erba secca, scura e poco rinvigorita, morta.
-Ho preso l'energia vitale dell'erba...- Megan continuò a guardare l'erba. -E l'ho data a te.-
Megan notò che solo l'erba che la circondava era ancora verde, faceva la sua sagoma, quella sotto Jason era come quella nel cerchio in cui era. Avvizzita.
-Lo hai fatto per me?- Chiese entusiasta e piena di energia nuova.
-Ricorda la promessa...- L'ammonì lui, Megan guardò l'erba sotto di sé, quella verde.
-Sono in debito...-
-Ricorda la promessa.- Insisté lui serio e leggermente arrabbiato, Megan annuì poco convinta. -Bene.-

-Hey, McAiver... Lo mangi quello?-
-Prendi pure Stily.- Disse John porgendogli la sua porzione. John si avvicinò alla finestra, in lontananza vide un fuoco che voleva domare, come faceva quando non era in prigione. Aveva visto il funerale della figlia attraverso gli occhi addolorati di Evelyn, avrebbe voluto esserci davvero però.
Ora, dopo aver affrontato un tribunale che gli aveva dato ingiustamente torto, stava lì imprigionato. Faceva di tutto per essere un detenuto modello e lo era, non diceva nulla quando lo insultavano e durante le risse stava fermo e annoiato a riceve colpi che non lo smuovevano di un millimetro. Molte volte sventava “accidentalmente” tentati assassini, guadagnandoci qualche amico un po' pazzo. Stily, alla quale aveva appena ceduto del pane e del purè, era quasi stato ucciso nei bagni con un cacciavite arrugginito. Lui lo aveva salvato prendendolo al porto suo, il cacciavite si era letteralmente sbriciolato. Da allora Stily gli stava dietro e faceva compagnia nei momenti di aria. Quella sera era stato permesso ai detenuti di vedere il telegiornale, succedeva ogni tanto quando non c'erano risse per due giorni conseguitivi. E le guardie hanno ammesso che da quando c'era John le risse erano diminuite a dismisura.
-Ciao Tenente.- Disse una guardia. Era una di quelle buone, le altre lo chiamavano tenente in modo dispregiativo o in tono di scherno. -Oggi tv.-
-Sono già curioso di sapere cosa diavolo è successo negli ultimi giorni.- Disse John. -Spero che i miei colleghi se la siano cavata.-
-Senza di lei?- Disse ridendo. -Ha viso gli incendi fuori dalla finestra?-
-Si, non capisco cosa succede...-
-Hanno ucciso qualcuno... Rivolte in città, non esco molto da qui, non so esattamente. Credo che ascolterò anche io.-
-Rivolte? Qui?- Chiese John sedendosi.
-A quanto pare era un tipetto importante.- Disse lui indicando una sedia ai detenuti.
-Non capisco... Chi è a capo di queste rivolte?-
-Ho sentito dire, dal capo che esce più di me, che erano colorati... Cioè come lei, afferri.- John annuì capendo che intendeva Nevulariani, Semialieni. -E... Sembra che da quando la gente sa...- Si guardò intorno. -Escono di più, si fanno avanti. Come li chiamava lei? Altri? Si capiva chi era loro. Il capo diceva che usavano spade, lancie... Come ai vecchi tempi.-
-E combattevano contro chi?-
-Gente come voi, Tenente, in senso buono.- Disse lui. -Il capo dice che usano abilità... Poi non ho sentito altro, è entrato nello stanzino con un tipo... Non chiedere.-
John stava per mettersi a ridere però era troppo turbato. -E la polizia?-
-A quanto ho sentito da un altro collega riescono a separarli, ma vanno tutti in posti isolati e vuoti. Vere e proprie battaglie.-
-Mi apri un mondo...-
-Tenente, so che vorrebbe uscire, salvare la città e io so che riuscirebbe. Il sistema con la quale l'hanno incastrata fa schifo, non regge.-
-Mi credete?- Domandò accigliato e grato, mentre incominciavano a fare silenzio.
-Si, e non solo. L'appoggio.-

Nevular - Il Regno CometaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora