Capitolo 14

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Il mondo tornò del suo colore, e Ribcu invece di restare fermo corse e saltò addosso all'Altro prima che si inginocchiasse accanto a lei. Il coltello che aveva in mano gli scivolò e Ribcu lo prese. Megan si alzò e vide Ribcu, si toccò la tasca e non trovò il telefono. Si mise a posto la camicia di flanella sulla pancia bianca e si guardò attorno per vedere se c'erano Chris o Jason.
-C'ero quasi!- Sibilò l'Altro rialzandosi.
Ribcu lo guardò in cagnesco, digrignando i denti perlacei, il coltello saldo in mano. -Tu non la pugnalerai.- Disse, “Non di nuovo” disse a se stesso.
-Ribcu...- Lui indietreggiò fino a raggiungerla, per proteggerla.
-Non posso spiegare adesso, giuro che ti spiegherò, io...- L'Altro caricò, e Ribcu si buttò in avanti. Lottarono, lui menava fendenti e l'Altro le evitava.
-Sai chi sono ragazzino!? Hai lavorato per me!- Urlò.
-Zitto!- Gridò Ribcu, dandogli un colpo col coltello, lo ferì.
-Sono Lord Zork! Stupido Gantuliano!- Lorzock, lo spinse, lui perse il coltello che atterrò ai piedi di Megan. Lorzock gli stava sopra e lo stava strangolando. Il mondo si tinse ancora di Verde Chiaro. Ribcu sentiva che stava per morire, poi tutto tornò normale. Lorzock smise di stringere e cadde di lato. Ribcu si alzò annaspando, vide Megan col coltello sanguinante in mano. Lui si sentì felice per la sua Scelta, lei laciò cadere il coltello scioccata.
-Oh, merda... L'ho ammazzato... Oh, merda!- Ribcu si alzò.
-Tranquilla, tranquilla!- Tentò di calmarla lui. -Stiamo bene, tranquilla.-
Si abbracciarono, e Chris li raggiunse.
-Ma che... Ci ha seguito?- Domandò lui mentre le foglie si spargevano ovunque per la sua corsa, atterrando nei capelli di Megan.
-È... Morto?- Domandò Jason col fiatone.
-Megan, stai bene?- Domandò Ribcu, lei lo guardò accigliata.
-Certo, perché non dovrei..? Mi... Hai salvata.- Ribcu ripensò alla promessa che le aveva fatto: “Non  ti lascerò mai più in balia della morte. Non ti lascerò morire, giuro.”
-Andiamo.- Disse Jason guardandosi attorno, sperando che non ci fosse nessun altro.
-Cosa mi dovevi spiegare?- Fece Megan, Lui le diede il telefonino.
-Lo dirò a tutti. Mi sono deciso.- Lei spostò la testa di lato, vedendolo triste.
Quando furono nella tenda, Jason e Chris si presentarono. -Tu sei quel Jason?- Domandò Ribcu, lui annuì confuso, Ribcu lo abbracciò.
-Ehm... Ok.- Ribcu si staccò.
-Grazie.- Lui non capì perché lo aveva ringraziato.
-Gli ho detto quello che hai fatto per me.- Spiegò Megan rossa in viso.
-Le hai salvato la vita.- Affermò Ribcu. -Spero di non aver fatto ingelosire il tuo ragazzo... Sono un bel bocconcino, ma sono occupato...- Ironizzò.
-Cosa non gli hai detto di me?- Disse Jason tentando di non ridere. -E no. Non è geloso, vero Chris?- Lui sembrò dissentire accigliato. -Chris...-
-Seh... Ehm, gli altri stanno arrivando.- Dopo qualche minuto entrarono tutti e per ultimi Peter e Ally, Ally aveva i capelli bagnati, sembrava una scelta. Rimase sorpresa nel vedere Ribcu.
-Che ci fai qui?- Domandò in tono curioso.
-Vedi, ho deciso...- Lei si sedette e disse anche agli altri di farlo. -Sto... Dalla vostra. Il capo degli Eromi ti avrà seguito e ha ucci... Ha Quasi ucciso Megan.- Megan stava guardando Ally, ma quando Ribcu “sbagliò” lo fissò.
-Cosa stavi per dire?- Disse Ally, Ribcu sembrò impallidire.
-Megan, sai quando ti ho detto che non potevo dirti il mio potere segreto?- Lei annuì. -Beh, ora saprai perché.- Piombò il silenzio, erano tutti in ascolto. -Allora, parto col dire che non lo controllo, questo potere. Consiste nel vedere come moriranno le persone. Io vedo come muoiono... Non è orribile come sembra...- Mentiva e si vedeva fin troppo. -Beh, devo dirvi però che se ci sono delle persone che salvo della quale non la vedo più... La morte, perché ho tecnicamente cambiato il loro futuro e...-
-Aspetta...- Disse Ally sentendo dolore allo stomaco. -Aspetta.-
Ribcu aspettò e quando Ally gli fece un cenno riprese. -Oltre a quello, che non è il più complicato... Ho il potere di prevedere azioni catastrofiche... Io, appunto, la chiamo “PAC”. Ora vi spiego...- Schiarì la voce, ma quando parlò l'aveva comunque rauca. -Come dice il nome, vedo le cose prima che accadano. Megan, ti ricordi quando eravamo nello sgabuzzino del magazzino? E io ti ho spinta via?-
-Ti si sono illuminati gli occhi.- Affermò lei.
-Io avevo visto quella spada ucciderti.- Se fu possibile, il silenzio distrusse ogni rumore, anche se già non ce ne erano. -E poi ti ho promesso che non ti avrei lasciata morire.-
-Ogni volta che ti si illuminavano gli occhi, quindi...- Ribcu annuì.
-Il vaso, la prima volta che ci siamo visti. La spada, quando eravamo fuori dal viottolo. Prima che mi sbattesse una porta in faccia, sempre al magazzino... Tutte le volte avevo prevenuto qualcosa, che sia una morte o l'essere ferito. E quando mi hai portato a casa tua ed ero malato...-
-Ti si sono illuminati gli occhi.- Ricordò ribadendo lei. -Ancora.-
-Sentivo e ho previsto, che se fossi andato via sarei morto.- Affermò.
-Ecco di quali poteri parlava Sara.- Realizzò Ally. -Ma caspita, però...-
-Immagino che i miei veri genitori lo sapessero, e che non glielo avesse detto perché si aspettavano che lo facessi io.- Disse con la mano sul cuore. -Ogni volta. Ogni volta che mi si illuminavano gli occhi, Megan, io vedevo uno scenario orribile. Ogni volta non lo confondevo con la realtà perché aveva una sfumatura verde. Il mondo intorno a me si tingeva davvero di un verde chiaro, come la parte esterna della mia iride. Non so spiegare.- Disse Ribcu sudando. -E ogni volta, da quando ti conosco, spero di non avere un PAC in cui tu muori. Perché ti  ho già vista morire, due volte.- Disse stingendo la mano in un pugno. -E non voglio succeda per davvero.-
-Mi hai salvata.- Realizzò lei.
-Lo hai fatto anche tu. Due volte.- Disse. -La prima quando ci siamo conosciuti e la seconda, oggi. Ho sentito il bivio. Una Scelta. La Scelta è quando c'è un bivio, per esempio: io potevo scegliere di stare fermo, di lasciare che ti uccidesse.- Questa frase sembrò spezzargli il cuore. -Oppure di salvarti. Un bivio e una Scelta.- Ripeté. -E potevi farlo anche tu, perché stavo per morire quando Lorzock mi stava strangolando. È lì che era il bivio che ho Sentito. La Scelta, che ho sentito. Potevi stare ferma, invece mi hai salvato. Era la prima volta in cui a scegliere non sono stato io.-
-Perché ti amo, idiota!- Lui sorrise e si sventolò una mano davanti alla faccia.
-Ally! Per favore, controllati!- Si auto interruppe Megan, Ally si mise all'erta, concentrandosi.
-Scusate.- Il clima tornò normale. -Questa cosa è... Più grande di me. Controllare la morte...-
-Stai scherzando vero?- Fece Jason. -Sei praticamente morta e risorta, hai salvato Ralph dalla morte!-
-Non ho mai visto morire una persona per poi salvarla. Io non immagino gli incubi che hai.- Ribcu guardò per terra.
-Li ho ogni giorno.- Disse lui tremante, ora che il clima si era freddato.
-Mangiamo e ne riparliamo dopo. Ci vuole una pausa.- Ally si diresse alla piccola cucina che Steve aveva allestito, Steve tirò fuori la tavola e Amber lo aiutò ad apparecchiare, anche se lui le aveva detto che poteva farlo in uno schiocco di dita. Si misero alla tavola e cominciarono a mangiare.
-Quindi fammi capire...- Disse Amber. -Torni indietro nel tempo, come Steve?-
-Che? Tornate indietro nel tempo?- Disse con un'ottava di voce più alta.
-Amber, è più complicato di quello che si pensi, non si inizia così questo discorso. È pieno di sfaccettature e bisogna stare attenti.-
-Comunque, no... Io vedo quella azione in anticipo. La prevedo, non accade. Se per esempio cammino per strada, ho un PAC di un vaso che mi cade in testa, mi fermo prima che succeda. Non è mai accaduto. Però, c'è altro... Io il dolore lo sento.- Megan lo guardò riflessiva. -Megan, ricordi quando ho avuto il PAC prima che si chiudesse la porta e ho detto “ Ohi, ohi.”?- Lei annuì. -Io il colpo l'ho sentito davvero. Ovviamente non ho ricevuto danni... Credo che la cosa sia empatica.-
-Immagino che sia un effetto collaterale.- Disse Ally. -Come me che ad esempio non posso toccare la gente perché la ustiono.-
-Mi sono scottato 54 volte.- Affermò Peter, Lei trattenne una risata.
-Lo stesso per gli altri episodi di morti dolorose o altro. Mi fa stare male dentro, ma sono abituato ormai.- Tutti smisero di parlare, di mangiare e quasi anche di respirare.
-Ribcu...- Mormorò Piper. -Da quanto tempo hai questo potere?-
-Io credevo di non avere poteri da piccolo.- Cominciò a raccontare. -Pensavo di essere Nevulariano, e i Nevulariani hanno i poteri dalla nascita... Un giorno ero al parco, c'erano un sacco di bambini. Ne toccai uno per sbaglio, quello si spaventò a guardarmi. Si allontanò da me, urlando. I suoi genitori lo calmarono e gli diedero la sua palla, lui giocò e la palla finì in strada... E lui...- Esitò, non c'era bisogno di finire la frase, purtroppo. -Avevo 10 anni. E io avevo visto che sarebbe morto. Quello è stato il mio primo PAC. La prima volta che vidi la morte di qualcuno invece fu una donna. Ci scontrammo al supermercato, mi scambiò per uno che si vestiva per i fumetti. Mi sorrise. Io ero scioccato, perché avevo appena visto come sarebbe morta. Era giovane quando l'ho vista, ma nella visione che ho avuto, lei era vecchia, in un letto di ospedale. E io ho sentito il suo ultimo respiro. Quella donna è ancora viva, e io ho Sentito il suo ultimo respiro. Sembrava il suono di una stella che esplodeva. I miei... Zii mi dicevano che era estremamente silenziosa l'esplosione di una stella, ma ti lasciva le orecchie sorde e un dolore nel cuore... Io so che quella donna non morirà fino a che non sarà vecchia. Ma non sono sicuro, ormai.-
-Potrebbe essere il tuo scopo.- Intervenne Jade. -Come mia sorella. Lei fa andare le anime Oltre, è il suo dovere. Ma se tu invece dovessi assicurarti che muoiano nel modo giusto? Anche se precoce?- Ribcu impallidì.
-Non ce la farei. Dici che dovrei assicurarmi che quella donna arrivi alla vecchiaia?- Chiese. -Ma io so che ci arriverà, perché in caso contrario avrei visto una morte diversa. Il massimo che posso fare è evitare una morte inutile, ma... Se dovessi farlo con tutti, impazzirei.-
-Jade, Sara ha una grande responsabilità, Ma non dobbiamo far sentire a Ribcu la necessità di sfruttare il suo potere, perché potrebbe accadere in modo sbagliato. E poi non credo che sia utile assicurarsi che succeda nel momento o nel modo giusto. Tutti muoiono, e Ribcu sa che non ci si può fare niente.- Disse realistica.
-Ha ragione Ally, se evitassi delle morti, eviterei una cosa che succederà comunque un po' più in là.- Disse Ribcu, guardando grato Ally che sembrava capirlo.
-Morirò comunque, buono a sapersi.- Disse Megan ironica, Ribcu la guardò severo e stizzito, ma anche divertito.
-Scema.- Disse. -Finché ci sono io comunque sarai al sicuro. Con i miei poteri ho la possibilità di essere un po' egoista, ma che ci posso fare?-
-Sai, succede anche a me di essere egoista con i miei poteri.- Fece Amber. -Metto in ordine solo le mie cose con la telecinesi.-
-A me non da fastidio.- Commentò Steve facendo spallucce.
-Ah, Steve, giusto?- Lui annuì bevendo. -Che intendeva prima con Tornare indietro nel tempo?-
Steve divenne nervoso e spiegò esitante il DIM, quello che era e quello che aveva fatto con Ally o con Jeomoon.
-Poveretto... Finire in un portale, morire di fame, per poi ritrovarsi al punto di partenza... Deve fare schifo... Aspetta, me lo ricordo lui... Una volta l'ho visto uscire dal capannone di Lorzock. E l'ho seguito, circa due mesi fa. Cercai di contattarlo per quella cosa stupida che tentavo di fare fino a l'altro ieri...- Esitò. -L'ho toccato.-
-E quindi?- Fece Steve. -Lui ora da una mano alla Casa.-
-Oh, ecco perché...- Gli altri lo fissarono. -Cosa?-
-Ecco perché... Cosa?- Fece Ally.
-Ehm...- Sembrò non volerlo dire. -Ho visto come morirà, Zedran lo infilzerà con una lancia. Il mio “Ecco perché” si riferiva al fatto che allora lui era dalla parte degli Eromi, e mi ha confuso vedere una che sta dalla sua parte ucciderlo... Quindi... “Ecco perché”.-
-Oh, Questo si che è uno spoiler.- Disse Jason intristito e fissando la tavola, Steve non diceva una parola.
-Steve...- Disse Ally. -Stai bene?-
Il ragazzino fissava il vuoto. -È colpa mia... Solo colpa mia se morirà! L'ho portato dalla mia parte!-
-No.- Lo corresse Charles. -Lui ha scelto per chi combattere. Tu gli hai dato la possibilità di morire per ciò che è giusto. Se fosse rimasto dalla loro parte sarebbe morto per una cosa stupida. Cercare di difendere i più deboli è una morte nobile. Non disonorarlo in anticipo sentendoti in colpa o pensando che la sua morte sarà inutile, perché non lo sarà.-
Steve sembrò risollevarsi, ma non si sentiva meglio. -Vado a dormire.-
-Ragazzi, chiedo scusa. Sono stato poco... Delicato.- Disse Ribcu.
-No, fa niente.- Mentì Ally. -Non sapevi chi era per noi.-
-Io vado a dormire.- Disse Piper prendendo per mano Paul e sentendo quanto odorasse di legna, Chris e Jason andarono nella loro stanza poco dopo. Charles, Amber e Jade se ne andarono sbadigliano dopo aver mangiato il bis del dolce.
-Io e Peter andiamo. Ribcu, Steve ha fatto un letto per te nella sua stanza. Se hai bisogno di me sono nell'ultima stanza a sinistra. Non andare a destra, ci sono Chris e Jason e a loro non piace essere disturbati.-
-Neanche a noi piace.- Si difese Peter, lei lo zittì con la mano.
-Il bagno è la prima stanza a sinistra.- La indicò. -A destra ci sono Piper e Paul. Non svegliarli assolutamente, lei è una neo mamma, potrebbe ucciderti.- Ironizzò, lui non se la sentì di ridere. Erano rimaste due stanze.
-Quella è la stanza di Amber, Jade e Megan.- Lì lo ammonì con lo sguardo. -Non scappate di notte.- Megan arrossì. -Quella è la tua, con Charles e Steve.- Indicò la porta vicino ai fornelli. -Stai attento a uscire, ma credo che a te verranno i PAC al massimo.- Ribcu sperò di no, accolse il consiglio. -Cosa hai capito?- Lo interrogò lei.
-Allora evitare tutte le stanze a destra e a sinistra tranne la prima a sinistra, che è il bagno e l'ultima a destra, vicino alla cucina, che è camera mia.-
Lei annuì soddisfatta, e tenendo Peter per mano se ne andò. Peter gli sorrise perché Ribcu aveva praticamente detto che avrebbe evitato di entrare nella sua stanza.
Megan si alzò stiracchiandosi. -Beh, io vado a fare una doccia.- Lì guardò Ribcu, complice. Lui fece spallucce.
-Ok.- Megan sospirò stizzita.
-Vieni con me, Idiota!- Lui arrossì e la seguì, mentre lei rideva. Ribcu adorava quando rideva.

Il giorno dopo Ally si svegliò e raggiunse gli altri a colazione.
-...E dice che si comporta bene...- Diceva Piper a Megan e Ribcu.
-Nel senso che non piange, roba così?- Domandò Ribcu, Piper rise.
-Penso di si.- Paul la baciò sulla fronte dandole la spremuta. -Grazie.-
-In effetti Hope è veramente una brava bambina. Non piange molto, per molti sarebbe strano. Cioè è stano, ma Ally dice che sta bene, perciò... Il fatto è che lei è nata prematura, e quello che ci... Mi confonde di più è che sia diventata grande più in fretta del previsto. Ok, che noi semialieni cresciamo in fretta, ma...-
-Lei è maturata in fretta.- Disse Piper facendogli capire che la pensava come lui. -Dal giorno alla notte. Da piccola piccola a più grande.-
-Beh, fate un esempio?- Chiese lui.
-Lei in teoria ha un mese.- Disse Piper. -Sembra una bambina di sei mesi.-
-Oh.- Disse Ribcu. -I miei mi hanno spiegato queste cose. Neanche i Nevulariani crescono così in fretta.- Disse lui preoccupato.
-Io continuo a vedere che sta bene.- Disse Ally, Piper la fissò. -Ma riesco a percepire qualcosa di strano.- Ammise alla fine. -Ma fino a quando starà bene non c'è da preoccuparsi.-
-E poi anche mia madre. È strana, il fatto che mio marito sia un semialieno non la disturba più. Per i primi giorni in cui le ho detto la verità, mi evitava e anche papà, ma poi sembra essere tornata alla normalità. Come se nulla fosse.- Continuò Piper. -E non sembrano affatto confusi.-
-Forse lo fanno per legarsi di più a voi...- Commentò Charles.
-E ve ne rendete conto solo ora?- Domandò Ribcu.
-Il fatto è che con la scuola, o quello che è rimasto per noi della scuola... Siamo stati occupati. Non abbiamo pensato a tutto, le cose che non siamo riusciti a risolvere le abbiamo rimandate, sperando che non sarebbe stato troppo tardi quando avremmo deciso di riprenderle.- Disse Paul tenendo Piper per mano. -Abbiamo un po' di pace solo ora.-
-E non ne avremo più se non la finiamo con questa stronzata.- Disse Ally.
-Ma cosa volete fare?- Chiese Ribcu. -Avete un piano?-
-Si, ne abbiamo uno.- Disse Jason. -Andremo su Nevular, aiuteremo là e faremo prendere la situazione in mano agli Estranei buoni. Così che non arrivino più le truppe di Ragnage. Poi torneremo.-
-Ma ci sono migliaia di anni luce!- Disse Ribcu preoccupato.
-Abbiamo un piano anche per quello.- Steve si fece avanti. -Io, creerò un portale per Nevular, installandomi un pezzo di memoria di Alex.- Ally spiegò a Ribcu chi era Alex, gli disse che aveva vissuto a Nevular fino a pochi anni prima e che grazie a un ragazzo della Casa avrebbero potuto prendere un pezzo della sua memoria, installarlo a Steve, così che sapesse dove andare. Disse che avrebbero fatto un portale per Nevular e sarebbero stati lì in meno di pochi secondi.
-E lei stava aggiustando un'astronave?- Disse Ribcu ridendo.
-Si, alla fine le ho dato un'altra idea. Sono famosa ormai per queste genialate... Il fatto è che Alex non si è accorta... O meglio, se ne è accorta dopo, che stava aggiustando proprio l'astronave dei suoi nonni, quella che ha usato Zedran per venire. Se me ne fossi accorta io...-
-Ally, non hai colpa. E poi ti fidavi di lei.- Disse Jade, Ally spalancò gli occhi.
-Jade, sono stata una stupida! Ho avuto un sacco, ma che dico in sacco, una caterva di indizi e io non ho colto il messaggio. Oppure non ho voluto realizzarlo. Avevo troppa paura?- Si chiese a se stessa.
-Aspetta, non ho capito bene, credo.- Intervenne Ribcu. -Zedran, la gemella di Alex o Exadran, ha preso l'astronave dei nonni ed è venuta. La sorella stava aggiustando l'astronave che era appunto in vostro possesso, e lei non si è accorta che era la stessa?- Chris si alzò.
-Questo perché i modelli di quella astronave erano ovunque, cioè molto usati. Poteva capirlo dall'interno, ma non ci era stata. Ha visto solo le componenti. Non diamole la colpa, abbiamo fatto tutti degli sbagli.-
-Chris, non le do la colpa.- Disse Ally, lasciando perdere la colazione. -La colpa è mia. Ce l'ho sempre avuta sotto il naso, quella stupida verità.-
-Non conta avere rimorsi ora. Non è morto nessuno.- Disse Jason.
-Ti ho quasi ucciso!- Gridò Ally tutta rossa, l'acqua sul tavolo che bolliva. -Ho quasi ucciso papà per fermarlo!- Piangeva. -Ho quasi ucciso Peter!-
-E avere rimorsi ti aiuterebbe?- Silenzio, l'acqua smise di bollire. -Esatto.-
Ally se ne andò e Peter la seguì. -Beh, non so a vuoi, ma il mio tè si era raffreddato.- Commentò Ribcu per spezzare il ghiaccio che si era formato, anche se faceva terribilmente caldo.
-Sta sera facciamo il falò.- Propose Megan, volendo far tornare il buon umore. -Canteremo e mangeremo col barbecue di Jason, e Piper può suonare la chitarra come facevamo quando andavamo agli scout.-
Piper sorrise al dolce ricordo. -Sta sera piove.- Disse Ally, dalla sua camera.
-Ma sta zitta.- Sbottò Megan. -Tu hai poteri con l'acqua, le dirai di starci lontano, perché sta sera nessuno ci fermerà.-
Ribcu si portò furtivo nella camera di Ally, mentre Megan e gli altri facevano una lista delle cose che avrebbero fatto quel pomeriggio.
-E non riesco a capire il perché non se ne sia andata prima. Perché non ci abbia ucciso, poteva farlo!- Diceva Ally mentre entrava.
-Faceva la spia.- Intervenne, Peter si girò. -La stessa cosa che avrei fatto io se fossi stato dalla loro... Probabilmente non trovava più ragioni per spiarvi e ha incominciato a cercare i suoi.- Disse facendo spallucce. -Per questo negli ultimi tempi, come dicevate voi, era sparita.-
-E la cupola le impediva anche di avere dei contatti con loro, ha dovuto girare per la città cercandoli. Era anche agiata, dato che è in polizia.- Disse Peter. -Scommetto quello che vuoi che lei stava ascoltando quando, alla Casa, stavi dicendo dove si trovava l'edificio in cui era suo padre.- Lei guardò giù. -Ma non serve che io scommetta, vero? Sapevi già che fosse lì.-
-Solo un respiro. L'ho ignorato. Come tutto il resto degli indizi. O forse volevo vedere che avrebbe fatto... È comunque arrivata dopo di noi.-
-Io sono uno che la verità, di solito, la dice se vuole dirla. Con i poteri che hai credo che sia stato impossibile che non ti è venuto il minimo dubbio.-
-Io non sento sempre tutto, a volte sento piccoli pezzi e non sono super intelligente. Le cose mi sfuggono, io mi fidavo di lei, a tal punto da diventare sorda. E mi sono accorda che accade con le persone della quale mi fido. Spero solo di non essere tradita di nuovo, mi arrabbierei.- Il suo tono lasciò sfuggire la furia omicida che si sarebbe scatenata in tal caso.
-Beh, allora come vedi, sei come Ragnage.- Ally lo fissò. -Ti senti imbattibile, ma sei facile a cedere e ad arrabbiarti.-
-Io non... Mi sento imbattibile.- Balbettò lei.
-Allora, rettifico, tu Sei imbattibile, ma sei anche facile a cedere.-
-Sono tutte e due ora?- Domandò alzandosi.
-La differenza sta lì. Ragnage pensa di essere forte, ma non lo è.- Disse pensando al giorno in cui si erano visti tutti e quattro nella stessa stanza. -Lui si sentiva onnipotente.-
-Sentiva?- fece Peter alzandosi e mettendosi accanto ad Ally.
-Sentiva.- Sottolineò Ribcu, guardava Ally e lei gli fece capire che c'erano cose che non gli aveva detto di quel giorno. -Perché è debole per colpa tua.-
-Si, lo sappiamo.- Disse Peter, che non sapeva se Ribcu sapesse la stessa cosa che sapeva lui. -Ma le strategie per sconfiggerlo sono ancora poche, lui è ancora molto potente in materia di “forze maggiori”.-
-Allora direi di sbrigarci a capire. Ma non possiamo sbagliare.-
-Parliamo di te, un attimo.- Disse Ally. -Sara ha detto che i tuoi genitori le hanno detto, che sei potente. Ma non le hanno detto perché e quali poteri ti rendevano così forte. Ora noi lo sappiamo. Solo che loro hanno specificato che tu sei molto forte e che non dovresti stare dalla parte di nessuno, perché determineresti la guerra.- Disse avvicinandosi a lui.
-Ma in che modo. Cioè non posso fare assolutamente parte degli Altri, siete già in vantaggio così, no?- Disse lui riflettendo.
-Credo intendano anche che  non puoi stare dalla nostra. Neutro.-
-In un certo senso lo sono. Non mi importa più...- Esitò, gli importava. Ora che sapeva cosa gli avevano fatto o come trattavano quelli come lui, voleva annientarli.
-Menti.- Capì Peter. -Io ti capirei. Hanno ucciso i tuoi genitori.-
-E allora, si. Hai ragione. Mi sono appena accorto che non mi piace come ci trattano. Siamo sulla stessa barca, ora. Uccidono i miei, uccidono i tuoi. E i miei genitori sbagliano, la mia parte è questa e io non mi sento così tanto potente come dicono. Mi sopravvalutano.-
-Potresti vedere come muore Ragnage. Potresti vedere come muore ogni singolo semialieno e impedirlo. Impedendo la morte dei nostri, e uccidendo loro...- Disse Ally incoraggiandolo a fare due più due. -Abbiamo già vinto.-
-Non lo farei, lo sai.- Disse lui in ansia. -Non sono così bravo, e ci sono troppe cose che dovrei fare. Ho i poteri solo da 10 anni.-
-Si, ma potremmo farlo. Solo il “potremmo” basta.- Disse Peter. -E per la cronaca, Ally ha i poteri da 7 mesi e guardala qui...-
-Ma questo dipende anche da che poteri hai...- Borbottò Ribcu.
-Peter... Io i poteri faccio ancora fatica a controllarli. Sono troppo potenti...- Disse Ally sussurrando al suo orecchio, lui sventolò la mano non curante. -E poi i suoi sono più mentali...-
-In che senso?- Chiese Peter.
-Nel senso che se vuole lei arrostisce tutti i nemici in battaglia. Tutti quelli che vuoi. Ma i miei sono dentro la mia mente. Sarebbe come combattere con uno stuzzicadenti. Devi allenarti il doppio e solo dopo puoi creare enormi danni, sempre con quello stuzzicadenti...- Disse Ribcu.
-Esatto.- Disse Ally, Perte si imbarazzò.
-Beh, credevate me ne intendessi? Io ci provo.- Si giustificò lui. -Umanyano, ricordate?-
Ally rise scuotendo la testa arresa. -Andiamo da Megan? Sta proponendo cose interessanti.- Disse Ribcu, Megan stava in piedi un una sedia e raccontava di quando era andata al circo. Ally vedeva lo sguardo di Ribcu e le ricordò lei ogni volta che vedeva Peter.
-E questo grosso elefante...- Megan vide Ally. -Ci siamo persi nel discorso...- Ally rise. -Allora, che facciamo oggi?- Ally si incupì e Megan si agitò. -Qualcosa non va?-
-Abbiamo una spia.- Disse Ally, Megan sbiancò e quasi svenne. Scese dalla sedia e si sedette. -Non che magari sappia di esserlo, forse.-
-Che intendi?- Fece Steve.
-Oggi in stazione.- Iniziò. -Non era una coincidenza che ci fossero sia Bacum che Ragnage. Loro lo sapevano.- Megan cercò di controllarsi. -Qualcuno di noi o l'ha detto a loro o ne ha parlato fuori dalla cupola.- Megan si sentì come quando lei e i suoi cugini giocavano a nascondino. La trovavano sempre. -Nel primo caso abbiamo un problema, nel secondo abbaimo un equivoco.-
-Forse è colpa mia.- Disse Jade. -Ho detto a delle amiche che sarei andata via qualche giorno. Forse mi hanno sentito le spie di Bacum.-
-Può darsi, fatto sta che dobbiamo stare attenti a ciò che diciamo quando usciamo dalla cupola.- Disse Ally. -Vorrei che me lo prometteste.-
Glielo promisero, ma lei sapeva che per quanto avesse provato a tenerli al sicuro, non ci sarebbe riuscita. Non poteva aspettarsi che non sfuggisse loro niente, come non se lo aspettava da lei. Megan riprese a respirare, avrebbe potuto improvvisare. Il fatto la fece sentire colpevole perché in realtà era stata lei a dire che Ally andava in campeggio, e non solo lo aveva detto fuori dalla cupola, ma lo aveva detto proprio a Ragnage e non sapeva se lui le aveva detto la verità sul fatto che non l'avesse tradita. Ne era quasi sicura perché era “tra di loro”. Un Segreto. Si erano detti che quando parlavano, niente doveva uscire di lì, niente spie tra di loro. E poi sembrava davvero sincero, dato il fatto che subito dopo si era messo a dirle che non meritava di morire. Ma che intendeva? Perché d'improvviso la stimava? Era per quello che gli aveva raccontato il giorno prima? Megan smise di pensarci, seguì gli altri in una scampagnata in mezzo al nulla. Steve si era trasformato un un colibrì, Amber giocava con le foglie togliendole dove stava per mettere il piede e poi le riportava dove erano prima. Jade si teletrasportava sui rami alti e si buttava, poi si teletrasportava prima di toccare per terra. Charles diventava invisibile e sfidava Ribcu a trovarlo.
-Dove sei!- Urlava guardandosi attorno, Charles lo spingeva e scappava. -Ti prenderò!- Gli altri ridevano, Ally e gli altri invece seguivano Arty, che era deciso a far fare loro il tour della foresta.
La sera si misero davanti al falò, Paul sbuffò. -L'ultima volta ci ho pensato io... Perciò...- Disse guardando Chris e porgendogli gli strumenti per accendere il fuoco, lui li prese stizzito. Cominciò a sfregare, mentre nel cielo le nuvole si accumulavano. Jason aveva acceso il barbecue con un accendino e si era messo a cuocere la grigliata. Ally passò lì vicino e il fumo del barbecue la fece starnutire, Paul con la super velocità tolse Steve dalla traiettoria appena in tempo, perché una lingua di fuoco si slanciò minacciosa verso di lui. Accese il falò, Chris fece spallucce e ci gettò dentro anche gli strumenti che gli aveva dato Paul.
-Grazie Ally.- Lei si stava stregando il naso.
-Che?- Disse confusa. -Scusa Steve...- Il ragazzino tremante deglutì.
-Stavo per diventare un pollo arrosto.- Disse guardando il falò.
-E io stavo incominciando a rompermi.- Disse Chris. -Non aveva senso avere potere e non usarlo.-
-Potevamo fare come diceva papà.- Disse Ally nostalgica.
-Ma così abbiamo dimostrato a noi stessi a anche a papà che ce la caviamo da soli.- Disse Chris.
-D'accordo.- Disse lei intristita, si mise a piovere.
-Oh, no!- Urlò Megan, ma poi si accorse che sopra di loro si era formata una specie di cascata a forma di cupola. -Wow, Ally... È bellissimo...-
-Steve creai i tronchi, per sederci.-
“Papà li staccava a mani nude.” Pensò, ma non se la sentì di dirlo, non voleva riavviare la conversazione. Gli mancava suo padre. -Fatto.-
-Ho fatto la polenta!- Diceva Amber, con la telecinesi stava portando fuori piatti, posate e bicchieri, mentre Jade aiutava Steve a spostare delle piccole mensole che servivano da tavolo. Si sedettero al falò, si misero a mangiare e il cielo scuro divenne blu e nuvoloso. La pioggia che, incessante, scivolava via senza toccarli. Ally sentiva dei passi.
-Li sento anche io, ma non so da dove il rumore della pioggia mi confonde...- Si misero all'erta, ma non dissero nulla agli altri, per non spezzare l'allegria del gruppo, i rumori si fecero vicini.
-Chi c'è?- Disse Ally davanti alla cupola d'acqua, gli altri si accorsero che qualcosa non andava e si alzarono, raggiungendola.
-Ally, che succede?- Disse Megan, lei tirò fuori il coltello e lo impugnò.
-Vi ho trovati finalmente!- Disse una voce, entrò nella cupola.
-Ragnage?- Disse Ally incredula. -Ma che fai qui?-
-Sono bagnato. E ho freddo.- Ribatté lui tremante, Ally stizzita gli si avvicinò, prese l'acqua e le comandò di lasciare i suoi vestiti, pelle e capelli. -Risparmi sull'asciugatura, tu.- Ally gli fece guizzare uno spruzzo in faccia. -Grazie.- Ribatté lui inacidito.
-Che fai qui?- Ribadì Ally. -Non volevo pensare a te o alla guerra.-
-Neanche io.- Fece lui, Megan si avvicinò e abbassò il coltello che Ally teneva in mano. -Voi siete fuggiti per qualche giorno, avete cercato di prendere una pausa. La volevo anche io, davvero. Ma se foste in me, e tornereste a casa, come ho fatto io... Non ci riuscite. Bacum mi assilla... “Non sei forte, sei debole.” “Non sembri più il loro capo, ti sei rammollito...” “Uccidiamo lì, uccidiamo là...” mi sono rotto di ascoltarlo.-
Gli sguardi increduli non si spostavano da lui. -Sei serio.-
-Si, Ally. Posso..? È troppo chiedervi di accogliermi?- Ally sembrò diffidente. -Hai la mia parola, non farò del male a nessuno.- Ally annuì, Megan scosse la testa e appena Ally la superò sorrise a Ragnage, lui sbuffò stizzito come ad ammettere che quelle cose gli pesassero tanto.
-Buono, grazie M... Umanyana.- Megan gli fece una smorfia, poi gli passò un piatto. -Non mi capisco più.-
-Neanche io ti capisco.- Ribatté Peter. -Innamorarti della mia ragazza, che ha trenta anni meno di te... Pensavo che essendo grande non sarebbe stato il tuo genere.- Ally lo fissò con gli occhi spalancati, in panico.
-Che ha detto?- Fece Jason, Peter sembrò accorgersi di loro solo dopo, gli unici non stupiti erano Megan, Ribcu, Ally e Peter.
-Peter, non mi sembra il caso...- Incominciò lui.
-Non chiamarmi per nome. Preferisco essere chiamato Umanyano, da te.-
Il fuoco crepitava timido, come se sentisse lo stato d'animo di Ragnage, o di Ally...
-Non so che dire.- Disse lui.
-Io... Non so di cosa voi stiate parlando.- Disse Chris. -Che vuol... Innamorato...- Chris fissò Ally, che guardava in basso. -Non mi dire.-
-Che imbarazzo.- Disse Ragnage masticando. -Beh, sedetevi.- Gli altri confusi e imbarazzati si sedettero. -Non volevo certo parlare di quello stasera, è un argomento sottile e non ne parlo con voi.-
-Con chi ne parli, allora? Ne parli a qualcuno?- Fece Paul, Megan fissò Ragnage.
-Una amica, non c'entra in tutto questo, lei ha la mente aperta e più grande. È più intelligente di me, ed è buona... Per la cometa, quanto è buona...- Megan lo guardò addolcita. -Peccato che sia di qui.-
-Stava andando bene.- Ammise Steve. -Beh, che ci racconti?-
-Volevo chiederti cosa gli hai dato.- Disse Ragnage ad Ally indicando Peter.
-Quando?- Fece lei giocando col fuoco del falò.
-Quando... L'ho baciato, sai... L'ho avvelenato, chiedo scusa, a proposito. Solo che in teoria non doveva... Sopravvivere.- Ragnage finì il piatto.
-La stessa cosa che usiamo per la metamorfosi.- Disse. -Nulla di ché, proteine, eccetera...- Ragnage si accigliò.
-Ma non bastava... Cioè... Non so come spiegare...- Farfugliò Ragnage.
-Volevi che io morissi.- Tagliò corto Peter, lui scosse la testa.
-Non è questo. Come non detto, riprenderemo il discorso... Volete che vi racconti qualcosa di più bello? La storia di Nevular, bella scelta.-
-Ha fatto tutto da solo.- Disse Amber ironica, Steve rise.
-Prima Nevular era solo... Un pianeta a forma di uovo. O sono le uova ad avere la sua forma dato che esiste da prima che nascesse l'uovo... Va beh, fatto sta che lì accanto c'era una specie di satellite che si avvicinava sempre di più e un bel giorno, la Grande Cometa si posò su di noi...- Disse con aria sognante. -Uccidendo molte persone, non è stato bello.-  Disse sarcastico, Ally non riuscì a trattenere una risata. -E da allora incominciammo ad avere anche i poteri grazie ad essa. I sopravvissuti al disastro divennero potenti, ma altri invece no.-
-Il tuo pianeta è un uovo col bernoccolo?- Fece Peter, lui lo guardò sprezzante.
-Io non insulto il tuo piccolo e sferico pianeta.- Ribatté. -Dalla collisione dei due pianeti, nacque un albero. Ora è molto grosso, per noi è importante rappresenta quanto tempo è passato dal tempo dello schianto.-
-E avete animali?- Chiese Steve curioso e felice, per quanto potesse esserlo con il capo della guerra di fronte a lui.
-Un sacco... Ne avevamo di più, ma alcuni si sono estinti... Che devo dire, mica sono come quelli che ci sono qui... Sono stupidi, tipo i Lantur... Si vede che il nostro pianeta avesse bisogno di equilibrio e data la nostra intelligenza aveva bisogno di qualcosa di stupido.- Peter lo guardò scettico.
Steve sembrò deluso. -E Gli alberi?-
-Quelli che sono stati portati qui. Abbiamo solo un paio di tipi, non come qua. Alla mia gente non servono.- Disse guardando sconsolato il fuoco.
-Da noi servono per sopravvivere.- Disse Steve.
-Noi invece li teniamo tutti nella parte bassa di Nevular, così non danno fastidio.- Disse sempre più triste. -Mi mancano anche gli alberi di Nevular.-
-Ti manca?- Fece Megan, lui le sorrise, poi smise tornando neutro.
-Si, lì le cose sono meravigliose. I cibi sono inusuali, dal vostro punto di vista ovviamente.- Disse con gli occhi chiusi, sorridendo.
-E avete monete?- Lui fece uno sbuffo che sembrava più una risata.
-Questo è il bello del mio pianeta. Su Nevular non ci sono Monete. Su Nevular non abbiamo bisogno, noi chiediamo e ci viene dato è sempre così. Non ci dividiamo in quelli che hanno i poteri e quelli che non ne hanno. Non facciamo razzismo o omofobia tra di noi.- Guardò Jason, lui arrossì sentendo il suo sguardo addosso. -Ci aiutiamo l'un l'altro, non c'è nulla di tuo e non c'è nulla di mio. Il nostro Sole blu scalda tutti senza differenze e non fa sentire uno più fortunato di un altro.- Loro guardarono in basso intristiti da come la raccontava lui sembrava meraviglioso. -Poi mio padre ha rovinato tutto.-
-E tu non stai facendo la stessa cosa?- Lui scosse la testa e sorrise amaro.
-Era così da prima che mettessi i denti. Anche se non avessi avuto i suoi ideali, non avrei cambiato niente. Ci sarebbero stati mio fratello e mio cugino.- Si mossero ansiosi al sentirli nominare. -Il fatto è che se mio padre avesse fatto tutto per bene, e avesse preso solo chi serviva, senza scatenare il putiferio su Nevular... Forse sarei rimasto. Il fuoco che brucia su Nevular oscura il nostro adorato sole blu, ora.-
Ally fu contagiata dalla sua tristezza. -Mi spiace per tuo fratello, so come ti senti...-
-No, non lo sai.- Voleva ribattere animatamente. -Lui diceva sempre pochi ma buoni. Lo aveva sentito qui, mi pare. Teneva sempre gli stessi e sempre pochi. E guarda come è finito. Sono bastati quattro McAiver, una Gordon e una Groonstein. Ne sarebbe bastata una di McAiver.- Disse guardando Ally come se la stesse toccando, lei si mosse agitata. -Cioè, ditemi che non è stupido. Stava solo con cinque persone e una di queste era un'infiltrata.- Rise. -L'ha voluto lui. Non sai come mi sento a riguardo perché la sua morte l'ho pianta senza lacrime. Io non ti posso capire, non ho sofferto come lei o come te.- Indicò Megan col mento, lei deglutì e lo fissò.
-Come lo sai..?- Lui la interruppe.
-Ally, li ho gli occhi, gli Umanyani che hanno quell'aspetto soffrono.- Mentì.
-Pensavo che non ti importasse.- Disse intristita e acida allo stesso tempo.
Ragnage rifletté. -Non mi importa infatti.- Mentì, Megan lo capì e sorrise.
-Perché hai lasciato vivere Megan?- Intervenne Jade, Ragnage trattenne il panico. -Alla stazione.-
-Non uccido Umanyani, sono noiosi non pericolosi.- Specificò. -Posso fare delle domande io, ora?-
Ally fece spallucce. -Dipende da cosa vuoi sapere.-
-Exadran. Voi la conoscete come Alex, come sta?- Chiese.
-Sta bene, è alla Casa. Non ti vuole vedere.- Lui sorrise amaro.
-Non la biasimo.- Disse. -Sara e Chloe...-
-Che vuoi sapere? Sono tutte cose che non potremmo dirti.-
-Non voglio i loro poteri. Pensavo alla loro coppia. Curiosa, non credete? Una vede fantasmi e ha avuto una ragazza fantasma. Poi d'improvviso ne becca una che non può morire. È una coincidenza stranamente meravigliosa.-
-Non è vero che non può morire.- Disse Piper.
-Lo so, nel senso che poi ritorna in vita. Sono felice per loro.- Ally si arrabbiò e lui sorrise, come se si aspettasse un grande spettacolo.
-E quello che hai lasciato che le facessero?-
-Allyson.- Disse lui suadente. -Io non ho chiesto ai miei uomini di farlo.-
-Ma potevi fermarli, inventarti qualcosa, come hai detto a me. “Tenta di uccidermi, Prendi fuoco, fa qualcosa!”- Lui distolse lo sguardo. -Potevi ucciderla e farla finita.-
-Mi rinfacci sempre tutto. La frase che ti ho detto prima che tu salvassi Hope, me l'hai ridetta. “Riprenditi da solo”, ora questo, hai finito?-
-Hai chiesto ad Ally di ucciderti?- Fece Peter stranito.
-No.- Disse lui Ally gli parlò sopra.
-Due volte.- Disse sovrapponendolo.
-Due volte?- Fece Peter. -Se una è quella che avete detto, l'altra qual è?-
Ora fu Ally ad ammutolire. -Una due giorni fa, l'altra ieri.- Ammise lui.
-Non è nulla Peter.- Lui si infuriò, avrebbe preso fuoco come lei.
-Non è niente? La gente si aspetta che vi uccidiate a vicenda e adesso salta fuori questo?- Lui sospirò stizzito.
-Dai, Peter, non te la prendere sono in un momento triste. E non ti ha commosso il fatto che io non l'abbia uccisa quando è stata lei a chiederlo.- Tutti tirarono un fiato di stupore, Ally lo fissò infuriata.
-Grazie.- Fece inacidita.
-Tu hai fatto cosa?- Lui si accigliò chiudendo gli occhi.
-Cosa ho fatto...- Disse mettendosi una mano nei capelli color lime.
-Volevo vedere se mi stava prendendo in giro.- Affermò lei.
-Credo che tu abbia capito che non è così.- Il silenzio era palpabile. -E ti brucia vero? Una battuta sul fuoco con te, che ridere. Avresti voluto che io mentissi, sarebbe stato tutto più facile, ma la tua richiesta mi ha fatto male. Tu mi dissi “Una sola mossa. E tutti i tuoi problemi saranno finiti.” Non sei solo un problema per me Ally, non più.-
-Ah, non sono un problema. Allora che senso ha tutto quello che stiamo facendo?-
-Allora non vedi? Io non sto facendo nulla, sono in un a situazione di stallo. Sta facendo tutto Bacum, per questo dice che sono debole. Se mi seguono ancora è grazie a lui.- Ammise dolorosamente.
-Ed è colpa mia.- Disse Ally ferma, ma sembrò che Ragnage la prendesse come una domanda.
-Oh, no... La colpa è mia, posso fare di più, solo che... Non riesco a capirmi.- Ragnage si guardava le dita, il silenzio sembrò rimarginare le ferite. -Non sono sicuro.-
-Ti stai arrendendo? E me lo dici così?-
-Non mi sto arrendendo.- Megan lo fissò, come ad ammonirlo per fargli dire la verità e di solito funzionava. -Devo ritrovare la sicurezza.-
-A me sembra che tu la perdi sempre di più, ogni istante passato a parlarmi, tu perdi la convinzione. Stai capendo che siamo noi ad avere ragione, che la guerra è inutile perché è talmente vero che si spiega da solo. Rifletti, non sarebbe meglio lasciarci in pace?-
-Ma Ally, stai sbagliando. Se tu fossi Nevulariana e fossi cresciuta con i nostri ideali capiresti, noi vogliamo la purezza del sangue, vogliamo avere solo noi questo privilegio. Non vogliamo condividere con nessuno Nevular e il suo sangue. Oh, se fossi Nevulariana sarei dieci volte più felice.-
-Sono stufo, restare qui e sentire te che tessi le sue lodi.- Sbottò Peter. -Mi fai sentire a disagio.-
-Hai paura di perderla? Che te la rubi.- Fece una risata amara. -C'è un mondo in mezzo, fidati, so che non la posso avere.-
Ally si alzò. -Mi vorresti davvero? Avresti potuto, potresti avermi.-
-Ally...- Mormorò Peter. -Che dici?-
-Sappi che io non ti ho ancora ucciso per lui. Vedi? Sono debole, lui mi tiene attaccata alla realtà, lui mi rende quello che sono. È questa la differenza tra me, te e lui. Mi rende Umanyana, sensibile, comprensiva. Mi chiedo come faccia ad amarmi perché il tuo adorato sangue Nevulariano mi logora ogni giorno con la sua oscurità. E la sento, è dolorosa, rabbiosa, è il mio Marcio. È il fuoco che mi brucia, l'unico fuoco che mi brucia perché questo non può farlo.- Disse mettendo una mano nel fuoco e bruciando i vestiti. -Questa è la differenza, per questo non potrai mai avermi.-
-Lui ti rende debole.- Sentenziò Ragnage. -Grazie.- Sembrò ferito dal commento sul sangue. -Non puoi dire che è marcio il sangue Nevulariano.-
Lei si avvicinò a lui e lo prese per il colletto. -Forse per te non è così perché non lo hai ancora capito. Ma lo senti anche tu, quel Marcio, ti logora dentro ti fa sentire delle cose che preferiresti bruciare vivo piuttosto di ascoltarle. Mi sento così da quando riconosco questa realtà, che solo ora riesco ad ammettere a me stessa.- Disse il suo viso a un centimetro dal suo. -Vediamo se hai abbastanza palle ad ammettertelo anche te a te stesso.- Lo lasciò, lui deglutì, con la gola secca. Gli rivolse le spalle.
-Vuoi che lo ammetta?- Urlò alzandosi. -Lo ammetto! Io lo sento! Ma è quello che mi fa andare avanti. Io sono Nevulariano, se il tuo sangue è al 50 percento dentro di te, immagina come è dentro di me. 100 percento.- Sibilò. -E io penso che tu menta! Tutto ciò che hai di buono lo hai preso dal mio sangue, l'oscurità viene dal suo!- Indicò Peter. -Non può niente al confronto. Non me ne frega di com'è il tuo mondo visto dagli altri, e so che a te importa per colpa dell'Umanyana che c'è in te. Dici che sono marcio solo perché pensi che le persone ti vedano così. Non sai niente.-
-Queste sono falsità.- Urlò lei, il fuoco che fece spostare tutti dal falò. -Hai detto che a Nevular si sta bene, ma guardando te e guardando dentro di me non lo credo affatto. Non vorrei mai metterci piede sulla tua schifosa cometa.- Ragnage le tirò uno schiaffo, lei si mise una mano sulla guancia e guardandolo si accorse che piangeva.
-Scusa...- Disse, sentì le sue scuse sincere. -Io... Non dovevo, avevo promesso...- Ragnage camminò verso la cupola d'acqua, lei lo fermò prendendolo dal polso, lui si girò a guardarla.
-Ho insultato la tua Casa.- Disse dispiaciuta. -Sono io che dovrei andarmene.- Lui rimase a fissarla immobile, mentre lei entrava nella tenda.
-Non la segui?- Fece Ragnage a Peter.
-So quando ha bisogno di se stessa, perché la amo. So quando devo seguirla e quando invece non devo farlo, perché la amo. Lei è il mio cuore, e so che quando ha bisogno di me verrà. E io ci sarò. Ci sarò sempre. Lei è indipendente, sa cavarsela da sola, la amo anche per questo. E lo fai anche tu, no?-
Lui non disse nulla, scoccò uno sguardo a Megan, lei lo fissava spaventata. Sentiva che avrebbe voluto parlargli, solo loro due. Era il genere di cosa che facevano ogni volta che lui e Ally parlavano. Lo turbava molto.
-Resti?- Chiese Steve, lui lo fissò. -A dormire...- Specificò.
-Tu che dici?- Fece rivolto a Megan, li fissarono non capendo la complicità tra i due. -Se mi dici di restare, resto.- Lei si alzò e si avvicinò.
-Resta, dove vuoi andare? Piove. Cretino.- Disse Megan, gli portò un braccio dietro la schiena e lo accompagnò nella tenda, appoggiando la testa sulla sua spalla, lui le fu grato. Quel semplice gesto lo fece stare meglio, in qualche modo.

Nevular - Il Regno CometaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora