Capitolo 11

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-Si, bravo! Scappa!- Disse Piper alzandosi debolmente dopo essere stata spinta contro la macchina. -Ahi...- si mise in piedi a fatica e si precipitò al carrello, dentro il seggiolino era vuoto. -Hope!- Urlò.
Corse nei paraggi, urlando e gridando il suo nome, ma di lei nessuna traccia. L'Eromo che aveva pugnalato era fuggito, ma non ne aveva visti altri. Forse il fatto che fosse occupata a difendersi, l'aveva distratta e un altro Eromo nel frattempo... Chiamò Paul, piangendo e tremando. Non fece in tempo a dire “Sto arrivando” che con un vortice di vento fu lì.
-Piper!- Urlò raggiungendola, lei urlava e piangeva nel panico, accasciata a terra. -Pip!-
-Paul!- Gridò. -Hanno preso Hope! Loro hanno...- Paul si guardò in girò, vide del sangue su di lei.
-Piper, sei ferita?- Domandò, lei respirava a fatica.
-Mi hanno distratto, io l'ho pugnalato. Non era solo! L'altro l'ha presa!- Incespicò tra le lacrime, Paul capì tutto si accasciò accanto a lei, sentendo l'odore della figlia sui suoi vestiti. -Nostra figlia!-
Paul non aveva la forza di muoversi, forse Chris aveva sentito tutto perché dopo pochi secondi fu lì con Jason. -Paul! Piper!-
Jason corse dietro a Chris, lì loro videro il seggiolino vuoto, Chris sentiva del ghiaccio turbinargli nei polmoni, Jason tremava. -C... Cosa..?-
-Jason.- Lo interruppe Chris. -Aiutali a mettersi nella macchina, io penso al resto.- Si guardò attorno, la gente che li fissava. Jason aiutò Piper ad alzarsi e a sedersi in macchina, ma neanche se ne rese conto, lei. Paul fissava il vuoto e non lasciava la mano di Piper, Chris mise a posto il carrello e riportò il seggiolino mettendolo in macchina. Chris tenne duro e non pianse fino a quando non arrivò a casa. Gli altri scesero tremanti e scioccati, lui rimase in macchina tremante, scoppiò a urlare, e a sbattere le mani sul volante. Uscì con furia dalla macchina, precipitandosi in casa. Non c'era Ally in soggiorno, probabilmente era con Peter. Non c'era Evelyn, forse era al lavoro, Chris era riluttante al pensiero di chiamarla. Avrebbe potuto fare pazie, Jason concordò e disse di non chiamare. Ally si precipitò di sopra, sentendo le grida e i pianti.
-Piper! Che succede? Dov'è Hope?- Chiese non vedendo la nipote, lei pianse ancora più forte.
-No...- Mormorò. -No!- Ally si diresse verso  la porta, già piena di fuoco addosso.
-No, Ally! Ferma!- Jason la prese per il braccio, si ustionò, lei neanche lo sentì prese la maniglia e aprì la porta, quando la lasciò  la maniglia era fusa. Si mise in volo e andò verso la parte industriale della città, ispezionò coi raggi X tutti i capannoni finché lo vide. Si precipitò davanti e degli Altri la raggiunsero, uscendo, la attaccarono e lei li bruciò vivi. La voce di Ragnage uscì dall'altoparlante.
-Ritirata! Idioti!- Uscì Ragnage in persona e Ally rimase infuocata, anche se con meno vigore.
-Che fai qui?- Chiese sulla difensiva, Ally lo vide turbato, come se fosse l'ultima persona che voleva vedere. -Smamma, ragazzina.-
-Tu la pagherai per questo!- Urlò lei.
-Come? È già morto? Sapevo che gli Umanyani non durassero molto, ma...- Ally gli saltò addosso, lui le prese i polsi e la fissò negli occhi.
-Ridammela subito!- Sbraitò irata. -O giuro... Cazzo, giuro che ti ammazzo!-
-Ma di che parli!?- Disse lui tenendo le sue mani ferme a fatica.
-Calmati!- Ally sentiva i suoi nervi raffreddarsi, il fuoco sparire.
-Cosa mi hai fatto?- Fece ancora molto arrabbiata.
-Ho baciato il tuo ragazzo e tu ti arrabbi così? Se lo sapevo lo facevo prima.- Disse lui, Ally liberò una mano e gli diede un schiaffo.
-Sei un pazzo! E un bastardo!- Ragnage la fissò serio e le riprese il polso.
-Tu  non sei arrabbiata per lui..? Dico bene? Lui è ancora vivo...-
-Per tua sfortuna si! Sta già  meglio di quanto credi!- Ragnage la fissò confuso e la sua confusione la contagiò.
-Allora di che stiamo parlando?- Ally lo fissò stizzita e tentò ancora di dargli pugni.
-Hai fatto rapire mia nipote!- Urlò senza smettere di picchiarlo, lui si accigliò.
-Io non ho dato quest'ordine! Giuro! Smettila di picchiarmi, cretina.- Ally si placò e lui drizzò la schiena trovandosela in grembo. Si fissarono per qualche secondo.
-No?- Chiese col fiatone lei.
-No.- Disse lui, lei lo incenerì con gli occhi.
-Me la farai riavere comunque.- Sembravano due bambini che litigavano per una caramella.
-Io non so dove sia, come sia fatta, o chi l'abbia rapita! Cosa posso fare?- Domandò Ragnage stizzito.
-Sei il capo di questi idioti!- Disse agitando i polsi ancora nelle sue mani. -Dì loro di ridarmela, SUBITO!-
-Non posso farlo!- Urlò.
-Perché!?- Gridò in risposta Ally, piangendo, appoggiò la testa sul suo petto, Ally sentì il suo fiato mancargli.
-Allyson...- Mormorò lui. -Io non posso fare nulla, recuperatela da sola.-
Ragnage le lasciò i polsi, lei smise di piangere e alzò il viso. I suoi occhi indaco tremavano, lui le sembrò disarmato, in tutto e per tutto. Lei lo spinse a terra alzandosi, prese fuoco e volò via, lasciando Ragnage riprendersi il fiato.
-Ti ha risparmiato.- Fece Bacum, raggiungendolo, lui si alzò.
-Non ha cercato di uccidermi.- Ribatté lui avviandosi verso il capannone.
-Sei debole.- Infierì seguendolo. -Non la ucciderai mai! Questa guerra continuerà all'infinito finché non sarà abbastanza forte da ucciderti!-
-SMETTILA!- Gridò lui con un nodo alla gola. -Ti ho detto...-
-So cosa dici sempre, tu! Parole inutili! Ipocrite! Come te!- Ragnage si girò e gli puntò la spada alla gola. -Tu mi vuoi bene, ma riesci a pensare anche solo per un attimo ad uccidermi. Fallo anche con lei, ma a differenza mia, uccidila.- Ragnage si fece cadere il braccio, odiando lui e il suo commento. -Io almeno sono dalla tua parte. Lei no, e sai anche dello schifo che ha nel sangue, per quanto tu possa ammirarla.-
-Mi aiuti sempre.- Disse odiando tutto. La situazione, il pianeta. Se stesso.

-Ribcu! Oh, non sai quanto sono triste!- Megan si si lanciò tra le braccia, lui la strinse e poi la staccò, per guardarla in faccia.
-Megan che succede?- Chiese asciugandole le lacrime dolcemente.
-Mia... Mia nipote!- Ribcu cominciò a sentire un nodo in gola. -Lei... Lei è stata rapita! Mia sorella è stata aggredita al supermercato... E... E...-
-Oh, no...- Mormorò, mentre il nodo in gola si ingrandiva. -Spiegami tutto.-
-Io... ierimattina, quando te ne sei andato, mia sorella è tornata da scuola. Peter... Beh, Ragnage lo ha baciato...-
-Che?- Chiese confuso. -Non stai dando escandescenze, vero?-
-No!- Disse Megan. -Dopo ci siamo rivisti ieri pomeriggio, davanti al capannone di Ragnage e ti ho riportato a “casa”, Peter stava meglio. Mia sorella ha detto che doveva fare la spesa, visto che Evelyn non ce la faceva a farla. Io ti ho portato delle cose e poi sono andata via...-
-Fin lì ci sono...- Disse Ribcu seguendo il discorso. -Continua.- La incoraggiò.
-Oggi, io sono andata a scuola, Ally è rimasta con Peter e Piper... Quando sono tornata da scuola e ho visto Ally che usciva, tutta infuocata e... E mia sorella... Lei...- Megan non respirava. -Hanno rapito Hope!-
Quel nome gli spaccò i timpani e il cuore, un flashback lo attraversò, il nome sul bracciale della bambina... -Megan, io...- Balbettò lui.
-Che c'è..? che hai?- Domandò asciugandosi le lacrime.
-Io ho...- Megan lo guardò cercando di incontrare i suoi occhi.
-Cosa hai fatto.- Disse, non sembrava una domanda, lui la fissò.
-Sono stato io.- Confessò, Megan si accigliò.
-Che vuol dire?- Chiese confusa, lui agitato respirava affannosamente.
-È colpa mia!- Disse disperato, con le mani nei lunghi capelli ametista.
-Ribcu, spiegami.- Lui le raccontò quello che aveva fatto quella mattina, lei si ritrasse, ma non disse nulla.
-Dì qualcosa.- Le chiese. -Urla, picchiami!-
-Perché?- Fece lei ansimando con le lacrime agli occhi.
-Potevo fermarli.- Ribatté disperato, mentre il suo incubo si avverava.
-Si, lo so.- Disse lei vitrea, Ribcu che cercava Megan nei suoi dolci occhi verdi, non trovandola.
-Ti prego, arrabbiati, picchiami! Fa qualcosa!- Megan posò lo sguardo su di lui. -Ti prego.- Supplicò.
-Sapevamo già che ci sarebbe successo qualcosa.- Disse lei. -Siamo troppo vicini, sapevo che sarebbe successo qualcosa.- Ripeté.
-Non sei neanche un po' arrabbiata?- Disse lui, il fatto era che lei si sarebbe dovuta arrabbiare, il fatto che non lo stesse facendo lo stava uccidendo dentro. Megan lo abbracciò.
-Va tutto bene.- Disse, Ribcu si staccò in malo modo.
-No! Non va bene! Io potevo fermarli. Non posso rimediare.-
-Ribcu, è vero che siamo in guerra, io e te. Era un rischio e io l'ho accettato.- Disse pulendosi le lacrime.
-E se mi dicessero di ucciderti?- Domandò, sentendo ogni nervo fargli male solo al sentire quelle parole che stava pensando e che uscivano dalla sua stessa bocca.
-Non ti biasimerei se lo facessi.- Ribcu si sentiva impazzire, gli scoppiava la testa, gli piangevano gli occhi, gli andavano a fuoco le orecchie.
-Tu ti fidavi di me!- Gridò piangendo.
-Io mi fido ancora. Ma non su quello che pensi tu. Non sulla guerra. Quella non c'entra con noi.- Ribcu si sentiva debole, sentiva come se stesse per cadere, Megan lo aiutò a sedersi.
-Non vuoi sapere... Io so dov'è.- Disse lui sciogliendo a fatica il  nodo che non lo lasciava respirare.
-Potrebbero ucciderti.- Disse Megan preoccupata.
-Che lo facciano. Me lo merito.- Disse lui, le diede l'indirizzo e si raggomitolò aspettandosi che lei se ne andasse. Lei restò. Lo abbracciò e lui si sentì solo peggio, ma sentendo il suo calore, sentendo LEI... Si sentiva meglio.
-Tu sei troppo buona.- Disse Ribcu. -Va a salvare Hope. E se non mi parlerai più... Io lo capisco.- Megan lo baciò, lui sentì tutto il suo corpo fremere.
-Ci vediamo sta sera. Sotto al libro.- Megan se ne andò di corsa, Ribcu ancora doveva realizzare quello che gli era appena successo.
Megan si mise in macchina e andò a casa di Ally, lì trovò lei che si era messa a camminare per il salotto, mandando il tappeto al fuoco e spegnendolo a ogni passo.
-Ally, che stai facendo?- Disse Megan svolazzando la mano di fronte al naso e aprendo la finestra. -Manderai la casa a fuoco!-
-Piper è giù con Paul. Chris e Jason si occupano di Peter. Si è svegliato.- Disse vitrea, Megan non sentì i suoi sentimenti, questo la spaventò.
-E tu non vai?- Chiese lei, pensando che Peter avrebbe voluto vederla.
-Sono turbata.- Confessò, mostrando un sentimento, duro e doloroso.
-Cosa? Come mai?- Domandò, Ally guardò la porta della cucina, Megan capì che stava per dire qualcosa e si mise all'ascolto.
-Sono stata da Ragnage, quando mi hai vista andare via.- Confessò, Megan deglutì, avrebbe voluto intervenire, ma rimase zitta. -L'ho aggredito.-
-E lui che ha fatto?- Ebbe il coraggio di domandare.
-Pensava che Peter fosse morto. Gli ho detto di Hope.- Lei spalancò gli occhi curiosa. -Ha detto che non aveva dato ordini per rapirla.-
-Non è un bene?- Domandò sapendo un piccolo pezzo di verità.
-No. Avrei preferito che fosse stato lui. Mi ha fatto dubitare dell'odio che provo.- Megan rimase col fiato sospeso.
-Ma lo odi?- Chiese per assicurarsene lei.
-Si, certo. Solo che... Ci sono stati secondi in cui mi ha fissato...-
-Ok. Va bene. Non importa.- Disse Megan tagliando il discorso prima che precipitasse. -Quello che sai è che non è stato lui.-
-Si, mi ha detto anche “recuperatela da sola.” ma sembrava che soffrisse.- Disse combattuta con se stessa, si sedette.
-E dove credi che sia?- Disse pensando all'indirizzo e sperando che le leggesse il pensiero.
-In uno dei capannoni. Ormai quella è la zona ASA-Eromi.-
-E che hai intenzione di fare?- Ally aveva la risposta sempre con sé, gli serviva qualcuno che le facesse quella domanda. Ally uscì di nuovo di casa e si alzò in volo. Pensò a quando era bambina e a quanto avrebbe voluto volare. Ora desiderava non farlo, e avere una vita normale. Essere un semplice medico, o paramedico, o infermiera, qualunque cosa ma non quello. Rivide il capannone in cui aveva stanato Ragnage e vide la sua sagoma piegata in due su un divanetto. Lo ignorò e lo oltrepassò, passò in rassegna tutti i posti ed erano tutte fabbriche innocue, poi ne trovò uno. Sentiva bambini che piangevano, entrò e senza che gli Eromi se ne accorgessero, li mise tutti KO. Guardò i bambini, ma nessuno di loro era Hope e non poteva ignorarli, esattamente come con Ralph. Chiamò Nico e li fece venire a prendere, poi legò gli Eromi e andò via. Fu allora che ringraziò silenziosamente Steve per averle creato un telefono magico anti fuoco o temperature estreme. Si diresse verso il prossimo e poi il prossimo ancora. Al quarto quasi si arrese, ma poi vide un'auto abbandonata in mezzo al nulla, c'era un Eromo dentro. Era morto e aveva la ferita nel punto in cui Piper le aveva raccontato di aver colpito l'Eromo che l'aveva aggredita. E finalmente, al quinto capannone, la trovò. Gli Eromi in quel gruppo erano tanti, ma riuscì a sconfiggerli tutti. Trovò Hope, aveva il fiatone e lei dormiva beata in una gabbia.
-L'ho trovata prima di te.- Disse qualcuno dietro una porta, lui la chiuse mostrandosi. -Ma non ti biasimo io non ho dovuto uccidere tutti per “bussare”-
-Pensi che non mi saprò difendere perché ho un neonato in braccio?- Chiese Ally e avrebbe avuto ragione a dire di si. Non avrebbe fatto nulla se avesse rischiato di farle male.
-Avrei dovuto aiutarti. Hai ferito tutti i miei uomini e ne hai anche uccisi. O così mi dicono.- Disse mostrando una radiolina. -Se ti avessi aiutato avrei avuto meno cose da fare oggi.-
-Ma che divertimento c'è, no?- Disse lei ironica tenendo la bimba stretta a sé, Ragnage rise.
-Mi capisci proprio eh?- Ally non rideva, cercava solo di non farsi... Influenzare. -Dovremmo metterci in pari. Dovresti farmi uccidere un paio dei tuoi.-
-Lo hai già fatto. E comunque, noi siamo in pochi in confronto a voi.-
-Ti sbagli.- Disse lui fermo.
-Come scusa?- Chiese stizzita, mettendosi sulla difensiva.
-Basti tu e cadiamo in svantaggio.- Voleva ribattere di non esagerare, ma aveva perso la testa e invaso cinque capannoni per trovare una bambina. -Visto? Neanche mi contraddici. Ora vai. Devo mettere in sesto un esercito e tu devi riportare quella bavosa semialiena dalla madre.-
-Pensavo che stavolta non mi avresti lasciato andare.- Ribatté andando verso la porta, lui bloccò quest'ultima con la mano.
Lui la guardò. Fece solo questo, lo sguardo rabbioso di Ally si fece meno pericoloso, più intimorito. -Perché non la smetti di fare così?- Domandò. -Preferisco che tu mi uccida.-
-Preferirei volerlo.- Ally spalancò gli occhi e lui aprì la porta. -Ci si vede, Ally.-
-Così non vuoi uccidermi?- Lui sembrò contraddirsi con lo sguardo, deglutì.
-Vai, Ally.- La incoraggiò, lei si intestardì.
-Mi fai passare l'inferno, mi confondi...-Ragnage fissò la bimba.
-È così bella...- Mormorò protendo una mano verso di lei.
-Ragnage.- Disse Ally evitando la mano di Ragnege che stava per toccare Hope. -Rispondimi.- Disse severa.
-Se te lo dicessi...- Vaneggiò lui, lei continuò a insistere con lo sguardo. -Davvero, è meglio che te vai.-
-Se mi dicessi perché sei così pazzo? C'è un perché?- Ragnage si alterò.
-Non sono pazzo.- Disse arrabbiato.
-Allora?- Disse lei insistente. -Se non mi dici cos'hai...-
-Non posso dirtelo.- Disse sovrapponendo le sue parole. -Non posso dirtelo!- Ally ancora parlava, le loro parole si mescolavano.
-Dimmelo.- Ragnage si stufò.
-E va bene! Stupida ragazzina!- Ally rimase all'ascolto, Ragnage che sudava freddo. Si spostò i capelli verdi dal viso, grattandosi la cute, poi mise le mani sui fianchi spostando il peso da un piede all'altro.
-Ho una cotta per te.- Confessò, Ally spalancò gli occhi.
-CHE COSA?- Strillò lei, coprendo le orecchie di Hope.
-Non urlare, shh, zitta zitta.- Disse mettendo un dito sulle sue labbra, lei si scostò confusa e disgustata. -Sei felice?-
-Avrei dovuto ascoltarti e andarmene.- Disse, si incamminò.
-Aspetta.- Urlò lui stavolta. -Non dici nulla?-
-Cosa dovrei dire? “Come è potuto succedere?”- Ironizzò.
-Me lo sono chiesto anche io.- Ammise lui.
-Stammi lontano.- Ribatté lei, irata.
-Dico davvero. Non hai nulla da dire?- Chiese, sfiorandole la mano.
-Fattela passare. Io amo Peter.- Disse, lui non sembrò esserne ferito, lei cacciò la sua mano con lo sguardo. -Come hai fatto?-
-Non è colpa mia. È tua. Sei... Incredibilmente forte.- Disse sognante.
-Sarei dovuta rimanere morta?- Domandò Lui non fece nessun accenno a un sentimento felice. -Sarebbe stato più facile?-
-Quello poco ma sicuro.- Commentò.
-Io non ti posso aiutare. Recuperati da solo.- Quello sembrò ferirlo, Ally se ne andò, con Hope in braccio. Incredibile che con lo stillo che aveva fatto non si fosse svegliata. Camminò fino a casa, superò il salotto, sentì Megan parlare con Evelyn. Lei andò verso l'infermeria, Eve la notò.
-Ally... Ally, aspetta!- Disse Evelyn facendo le scale velocemente, Megan le seguì. Ally entrò in infermeria, lì c'era ancora Piper che piangeva, Paull la vide. Ally andò da lei e le porse la bambina, Piper alzò lo sguardo.
-Hope!- Piper la prese in braccio e la strinse forte, Paul che guardava Ally sbigottito. Ally si avviò verso camera sua, Megan la vide e la seguì.
-Ally... Stai..?- Cominciò Megan entrando in camera.
-Lui mi...- La interruppe lei. -Mi ha detto che è innamorato di me.-
-Come?- Domandò con lo stomaco che ribolliva.
-Ragnage. Lui, ha detto... Che ha una cotta per me.- Disse vitrea, aveva lo sguardo perso, ma anche arrabbiato e confuso.
-Scusa, come?- Sperò di aver capito male, Ally la guardò negli occhi e lì lei seppe che aveva sentito bene, purtroppo. -E... E..? ehm...- Bofonchiò.
-Io non so che dire.- Disse Ally sospirando. -Solo una persona fuori di testa potrebbe... Mi aspetterei questa cosa solo da un malato di mente.-
-E che ti ha detto?- Ally non l'ascoltava molto.
-Sarei dovuta morire. Sarei dovuta rimanere morta.- Borbottava lei.
-Che ti ha detto?- Insisté, Ally si mise le mani nei capelli.
-So solo che io gli ho detto che amo Peter. E gli ho detto...- Ally rise leggermente. -Gli ho detto, citando le stesse parole dette a me poco prima: “Recuperati da solo”.- Megan sospirò, l'ultima cosa che gli avrebbe consigliato sarebbe stata di dirglielo. Doveva parlargli in qualche modo, anche se lui le aveva detto di dimenticare. Il fatto era che Ragnage non stava mettendo a posto le cose, in nessun modo. Non si aiutava così. Incredibile per lei pensare di aiutarlo. Ally aveva fatto bene a dirgli di cavarsela, ferendolo forse avrebbe lasciato perdere, e lei aveva fatto esattamente come lui avrebbe fatto con lei se si fosse trovata in quella situazione. Poi dati i suoi poteri ancora non conosciuti a fondo per Megan, pensò che Ally sarebbe potuta finire come Foxisem, nella sua tela. Invece amava talmente tanto Peter che sembrava non provare minimamente lo stesso. Di questo ne era sollevata.
-Megan?- Lei si accigliò.
-Dimmi.- Ally trattenne il respiro.
-Non dirlo a nessuno.- Megan si sentiva come divorata, già lo sapeva.
“Come fatto.” Pensò lei. -Si, mi sembra ovvio.- Commentò.
-Sei l'unica che può aiutarmi.- “ No, anche tu, no!” Pensò stizzita. -Aiutami a capire che devo fare con quel pazzo. Non so come mai se ne sia uscito con questa storia. Spero che mi stia prendendo in giro! Questa è l'ultima goccia. Appena me lo ritrovo davanti lo uccido.-
-Credo che tu abbia ragione.- Mentì. -Magari vuole solo confonderti.-
-Beh, in caso non fosse... Che faccio?- Ally la fissava speranzosa.
-Dobbiamo solo aspettare che gli passi. Poi credo che lui sia più debole così, vulnerabile, no? Puoi sconfiggerlo facilmente.-
-Non lo so Megan... Mi fa pena.- Disse con le lacrime agli occhi, così diversi l'uno dall'altro. -Faccio schifo con le questioni di cuore.-
Megan invece si riteneva esperta, per quanto poté pensare di esserlo però, non le era ovviamente mai capitata una cosa del genere.
-Io sono sicura gli passerà. Potresti fare qualcosa di brutto, a lui, cioè. Fare qualcosa per farti odiare...- Disse, non era il genere di consiglio che di solito avrebbe dato.
-Ma lui mi odia, anche. Facendo quello che hai detto noterebbe solo il come lo faccio... Mi ha detto che è colpa mia, di come sono forte.- Megan si ricordò di quando lui le disse che l'ammirava. Era vero.
-Ok, vado a riflettere, arrivo. Non fare pazzie finché non torno.- Ally annuì debole, Megan si avviò, incrociò Peter e dopo averlo salutato se ne andò. Stavolta andò a piedi, non voleva attirare l'attenzione. Scrisse a Ribcu di vedersi, poi si avviò nella zona industriale. Era a due capannoni di distanza da quello di Ragnage, quando d'improvviso qualcuno la prese per il polso.
-Sapevo che ti saresti fatta viva!- Megan tirò il polso liberandosi dalla sua presa. -Ti ha parlato non è vero?- Chiese frenetico.
-Ragnage, non avresti dovuto farlo.- Il suo sguardo le lasciò intendere che non ebbe potuto fare a meno di farlo. -E poi pensavo che non volessi più consigli da me.- Ribatté.
-Lo so, ma a quanto pare confessarmi con te mi ha fatto bene, seppure tu sia una stupida Umanyana.- Commentò.
-Lascia che la stupida Umanyana di dia uno stupido scappellotto dietro la tua stupida testa bacata di Nevulariano!- Sbottò, dandogli uno schiaffo dietro la testa, lui si accigliò offeso e ricevette il colpo. -Ma che ti passa per la testa? Parlare con me non ti fa bene se ti fa venire in mente strane idee come baciare mio cugino e dire ad Ally quello che provi.-
-Ora?- Chiese lui. -Che faccio? Come miglioro la situazione?-
-Come pensi si possa fare? Hai fatto tutto quello che non avresti dovuto assolutamente fare! Perché hai baciato mio cugino? E non mentire, lo so che c'entra qualche potere che non mi hai detto.-
-Accipicchia! Non ti si può nascondere nulla. Sei perspicace, mi piaci Umanyana.- Megan allargò gli occhi ammonendolo. -Ok,ok. Scusa. Veleno.- Ammise, Megan si accigliò e rifletté.
-Gli hai dato veleno? Attraverso le labbra?- Domandò, Lui sorrise.
-Visto? Ci sei arrivata. Avrei potuto farlo attraverso le mani o il soffio, ma non mi divertiva...- Si avvicinò al suo orecchio. -E poi sapevo che mi stava guardando.-
-Questo è sadismo.- Sibilò schifata, lui scrollò le spalle. -Che vuoi fare ora?-
-Tu cosa le hai detto di fare?- Lei lo ammonì di nuovo guardandolo. -Ok, dimmi tu cosa posso fare IO.-
-DI,MEN,TI,CA,TE,LA.- Scandì lei. -È l'unico modo.-
-Io non sono sicuro di volerlo fare.- Confessò, Megan realizzò.
-Tu speravi che Peter morisse.- Ragnage fece un'espressione infuriata, ma anche imbarazzata, come se lo avesse trovato e avesse fatto tana per lui a nascondino. -Così lei sarebbe stata libera, è questo quello alla quale pensavi?- Ragnage non la guardava più, ora.
-Non mi piaci più, sei Troppo perspicacie.- Commentò.
-Ragnage, non puoi fare così.- Disse guardandolo e provando pena per lui. -Oltre al fatto che non ti avrebbe mai accettato, ti avrebbe ucciso subito. Sei fortunato che lei era venuta a trovarti per aver rapito Hope, e non per la morte di Peter.- Ragnage la sbatté contro il muro prendendola per il polso, Megan piegò il viso in un espressione di dolore, il suo braccio sul collo.
-Non ti azzardare a provare pena per me.- Disse lui, come se la sua espressione lo avesse offeso più delle parole. -E io avrei saputo difendermi.- Mentì.
-Stai mentendo.- Capì lei, aveva la voce sommessa dal braccio di Ragnage. -E anche lei prova pena per te.- Ragnage la lasciò, sembrava scioccato. -Non vorresti questo, giusto? Non ti piace essere compatito. Non ti piace sentirti dire la verità.- Disse Megan massaggiandosi il polso.
-Io... No, infatti.- Balbettò, Megan lo abbracciò, una scelta poco pensata. A lei sembrava un bambino da come si comportava. -Che fai, Umanyana?-
-Ti aiuto.- Ragnage si sciolse, l'abbracciò e cominciò a piangere sulla sua spalla, poi sembrò cambiare idea. Alzò la testa e alzò le braccia.
-Lasciami.- La intimorì. -Lasciami!- Lui se la staccò di dosso. -Io non sono così!- Disse più a sé stesso, che a lei. -Perché lo hai fatto!?-
-Bacum lo avrebbe fatto?- Ragnage ammutolì, si asciugò una lacrima che avrebbe voluto non cadesse mai.
-Hai bisogno di consolazione, Ragnage. Non sei immortale, o intoccabile, invulnerabile. Loro che avrebbero fatto?- Domandò, mentre un tuono scuoteva il cielo.
-Niente.- Ammise, come a confessarlo a se stesso. -Sono egoisti come me.- Disse stizzito e sarcastico.
-E mi spiace dirti che in questo caso vinciamo noi. Cosa avresti fatto se non fossi venuto da me, anche se è stato uno sbaglio?-
Ragnage fece un respiro tremante e si appoggiò al muro. -Avrei cercato Ally. Avrei ucciso mezza Casa cercandola e dopo averla trovata le avrei detto quello che le ho detto poco fa. E se non l'avessi trovata mi sarei ucciso.-
-Esageri.- Lui fece spallucce. -Dico sul serio, esageri.-
-E invece no. Stavo esplodendo, avrei fatto una pazzia.- Disse tremante.
-L'hai fatta, hai parlato con me.- Gli fece notare.
-Si, e non dire nulla oppure...- Cominciò ammonendola.
-Mi ucciderai, capito.- Lo interruppe lei, lui la fissò.
-No. Mi ucciderò. Per la vergogna. E tu sei nobile, no?- Disse mellifluo. -Non lo faresti mai.- Megan lo fissò arrabbiata e stizzita.
-Conti troppo su di me, quindi? Te lo ammetti?- Lui guardò un fulmine nel cielo, gli occhi indaco che si mescolavano a quelli della tempesta.
-Non conto su di te. Sei più un diario dei segreti. E conto sul fatto che un giorno esploda tu al posto mio.- Megan sembrò sfidarlo con un sorrisetto.
-Finiremo la guerra prima che succeda.- Commentò.
-Ci conto.- Disse lui sorridendo mellifluo. -Sei utile.-
L'ambiente si tinse di giallo, le nuvole avevano coperto il sole. Il cielo tremava. Il mondo si era incupito, come a comunicare che alle persone che non avrebbero mai più rivisto il sole.
-Ora devo andare, ma ci sentiamo presto.- Megan si accigliò.
-Scusa, come ci troviamo?- Domandò senza volerlo davvero sapere.
-Ti farò capire io.- Disse misterioso, mise le mani nelle tasche e d'improvviso scoppiò la pioggia. Ragnage rise e tirò la faccia verso il cielo, come ad accogliere la pioggia.
-Sto aiutando un pazzo.- Rifletté Megan. -Perché lo sto facendo?-
Megan guardò la pioggia sul palmo della sua mano. -Ribcu...- Si mise a correre verso la città, quando fu al monumento vide che Ribcu non c'era, lo cercò e, passando accanto al bar, una mano la prese e la tirò dentro.
-Pioveva e ho pensato a te.- Disse lei, era bagnata dalla testa ai piedi, lui le accarezzò i capelli bagnati ai lati del viso, guardando i suoi occhi verdi come se stesse guardando dentro uno stagno meraviglioso.
-Ma così ti ammali.- Disse senza smettere di toglierle l'acqua dalla faccia.
-Io no... Smettila o ti ammalerai tu!- Disse lei con le mani congelate e bagnate, Ribcu sembrò fregarsene e la abbracciò. Megan sapeva che lui detestava l'acqua e il fatto che lui la abbracciasse nonostante quello, la rese felice. Dato che Ally sapeva di Ragnage e che i segreto era ormai svelato decise di parlargliene.
-E mi stai dicendo che tu ti confidi con lui da ieri mattina, mentre io ero a letto? Per questo eri strana?- Lei annuì, lui non sembrò arrabbiato ma un po' offeso. -E non me lo hai presentato?-
Megan gli diede un pugno sulla spalla. -Scemo. Era una cosa tra me e lui... E Ally, ovvio. È ancora una cosa tra me e lui, tu non c'entri e poi non vorresti, con le tue sole forze, riuscire a entrare nel suo gruppo?-
Lui rifletté pigro. -Si, ma...- Esitò facendo gli occhi dolci.
-Magari gli parlerò di te...- Disse, Ribcu le sorrise allargando la bocca, lei rise arresa e mangiò il panino che la barista le aveva portato.
-Non avrei mai immaginato che si sarebbe preso una cotta per lei. In teoria dovrebbe odiarla a morte.- Megan ingoiò il boccone annuendo.
-Esatto. E io non so che dirgli... Come hai detto tu l'altra volta, i Nevulariani si uccidono se vengono respinti.- Ribcu Realizzò come se fosse la prima volta che stavano appunto parlando di lui quella mattina, come se non lo avesse ancora realizzato. -E se innamorarsi di qualcun altro non va bene...-
-In effetti neanche io so come dovrebbe fare. Io non mi sono mai innamorato, ma non sono sicuro che mi sarei ucciso.-
-Non ti sei mai innamorato?- Domandò sorpresa Megan.
-Solo una volta.- Confessò.
-E quando? Di chi?- Chiese sperando che lui avesse la risposta.
-Di te.- Megan era triste per non aver ricevuto la risposta che poteva aiutarla, tuttavia fu presa da un moto di tenerezza e lo baciò.
-Beh, dato che ricambi, non so  cosa avrei fatto se non lo avessi fatto.- Megan gli lanciò una manata sulla spalla, falsamente stizzita.
-No, però davvero. Cosa avresti fatto se non ti avessi ricambiato?- Ribcu si scurì quasi quanto il cielo.
-Probabilmente ti avrei ucciso. Perché io sono Nevulariano, tu Umanyana. E se c'è una cosa che importa è il mio sangue, quindi...-
Megan annuì, sarcastica. -Mi sembra giusto.- Poi però si sentì triste a quella confessione, si guardò le dita distratta.
-Hey, però... Sai una cosa?- Lei lo guardò. -Questo era prima di conoscerti. Se non mi avessi ricambiato e io non ti avessi conosciuto, sarebbe stato come ho detto prima, ma ora...-
-Ora cosa? Non vorresti più uccidermi?- Domandò confusa.
-Credo che Ragnage si senta così, ora.- Megan sentì il suo fiato spezzarsi nella gola.
-Vero.- Rifletté. -Ragnage è combattuto, ha conosciuto Ally. E il suo problema ha tentato di risolverlo facendola uccidere da Bacum. Ma lei è tornata! Quindi, come prima cosa dopo che ha provato qualcosa per lei, ha tentato di ucciderla. Poi magari le cose gli andavano bene, oppure stava per dimenticarsi di lei, ma dopo...- Megan controllò il giubbotto attaccato al calorifero, frenetica, come se dovesse andare da qualche parte. -Dopo lei è tornata e lei e Ragnage non hanno fatto altro che parlare. E credo che per la sua insana mente conti come conoscersi. Come me e te. Ora non sa se uccidersi, perché come hai detto “il sangue Nevulariano prima di tutto”, non sa se ucciderla di nuovo, perché adesso ha sentimenti troppo forti. Lui non ha più scelte.-
-Ci stai paragonando a Ally e Ragnage?- Disse Ribcu, confuso.
-La differenze tra noi e loro, è che noi possiamo, no?- Ribcu non sembrò più tanto sicuro.
-Io, non lo so.- Disse lui, Megan lo guardò. -Scusa, è che... Non mi hanno insegnato così. Mi dicevano sempre di trovare una bella Nevulariana e sistemarmi. Se i miei fossero vivi e sapessero di te... Ti avrebbero uccisa.-
-Ah, ok... Non importa, davvero.- Disse insensibile, perse il giubbotto e si alzò, se lo mise e prese la maniglia della porta. Si girò a guardare Ribcu, che la fissava dispiaciuto e confuso più su se stesso che sul loro rapporto. Aprì la porta, che fu come spezzargli il cuore e uscì. Si fermò davanti a lui, sotto la pioggia e lì rimasero. Megan prese il telefono.
“Ci vediamo domani pomeriggio.” Gli scrisse, come se non le importasse davvero ciò che le aveva detto. I capelli di Ribcu ebbero come un effetto di luce, dalla cute partì una luce che poi si staccò e raggiunse le punte. Come un luccichio. Allargò gli occhi speranzoso e Megan seppe che aveva ricevuto il messaggio. L'effetto di luce sui capelli di Ribcu successe di nuovo, Megan guardò il telefono.
“Non essere arrabbiata con me, ti prego. Ti amo.” Megan sorrise e Ribcu non fu sicuro che quelle sul suo viso fossero gocce di pioggia. Lei se ne andò, sperando che il giorno dopo si sarebbero rivisti.

Il mattino dopo Ally si svegliò e aprì la finestra. Adorava il profumo della pioggia. Adorava la pioggia. L'adorava anche sua sorella. Scese le scale, già vestita, Peter era rimasto in infermeria perché Ally glielo aveva chiesto. E quando andò da lui ancora dormiva, lo svegliò.
-Hey.- Disse mezzo addormentato. -Come stai?-
-Hey...- Rispose Ally, lo abbracciò, gli mancava. Respirò a pieni polmoni il suo profumo, come se non avesse avuto bisogno di altro e come se in futuro non avesse voluto altro. Lui la guardò tenendo il viso tra le sue mani. -Sto bene.- Mentì.
-Non ti credo. Quello che mi hai detto ieri... Mi ha turbato molto. Sono anche stato incosciente per un giorno intero.- Ally appoggiò la fronte contro la sua.
-Mi conosci bene ormai.- Disse come a dargli ragione sul fatto che mentiva. -Ragnage mi ha tubato in una maniera che non puoi neanche immaginare.-
-Hey.- Disse falsamente offeso lui. -Ha baciato me, dovrei essere io quello turbato.- Ally rise.
-Non lo biasimo, sei davvero un bel ragazzo.- Peter rise e la baciò, ad Ally mancavano le sue labbra, eppure sentiva dell'amaro come la sua presenza ci fosse ancora. -Lo sa anche Megan.-
-Ally...- La ammonì lui, lei si staccò.
-Lo so, lo so... Non dovrei dirle segreti, ma voglio rivelarlo presto. E poi manca da molto, non si fa sentire... Spero che stia mangiando.-
-Ho visto una macchia di ketchup, ieri, sulla sua maglia.- Rivelò, Ally sorrise.
-Meno male.-
-Beh, perché pensi che manchi?- Domandò anche lui curioso.
-Non lo so, spero che non mi nasconda niente.- Peter sbuffò incredulo.
-Megan ti dice tutto, puoi stare tranquilla, e poi penso sia per la scuola.-
-Si, in effetti non andarci più ha i suoi vantaggi. Sono libera.- Peter vedeva il suo sguardo triste, la abbracciò perché sapeva quanto le mancasse. Era l'unica cosa che le ricordava come era una vita normale, Ragnage le aveva tolto anche quello. Ally pianse sulla sua spalla e lui le accarezzò la schiena.
-Ho avuto paura, ieri.- Disse Peter. -Sei mancata per molto.-
-Non avrei dovuto. Andarmene così, senza salutarti, ti eri appena ripreso...-
-Non avresti dovuto? Se non lo avessi fatto non riavremmo con noi Hope.- Peter le asciugò una lacrima con il pollice. -Ho avuto paura perché l'ultima volta che te ne sei andata e io dormivo... Hai rischiato di non tornare.-
-E io me ne sono andata due volte.- Disse, con un tono come a punirsi.
-Ma Ally, fa parte di te questo carattere. E io non ti ho mai rimproverato, perché ti amo così come sei.- Lei sorrise, ma c'era dolore nella sua espressione, abbassò lo sguardo e Peter le rialzò il viso alzandole il mento.
-E poi mi è venuto da ridere, quando mi hai detto che hai parlato a Ragange e lui pensava fossi arrabbiata per me... E prendendo in considerazione che eri sopra di lui...- Disse mordendosi il labbro, severo.
-Sei geloso?- Disse lei complice.
-Di te sempre. Sei troppo bella. E sei troppo mia.- Ally rise dandogli un pugno affettuoso, mentre lui la strinse a sé.
-E hai avuto paura di morire?- Peter la fissò, mandandole un messaggio. “No, tu?” -Neanche io.-

Nevular - Il Regno CometaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora