Capitolo 17

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-Scusa se disturbo, Ragnage.- Disse Sara sulla soglia. -Un... Fantasma mi ha detto una cosa...- Ragnage fissò Megan, Sara le sorrideva.
-Cosa ti ha detto?- Chiese.
Lei esitò, Ally era dietro di lei. -Ciao, Megan.- Quello riassunse tutto. Ally la fissò, poi guardò Megan e Ragnage.
-Che vuol dire?- Sara spiegò tutto quello che Ragnage aveva detto. Spiegò anche di come lo aveva saputo. Jimmy li aveva ascoltati e Sara gli aveva preso i ricordi.
-E voi... E quindi tu... Peter è...- Balbettò Ally.
-Si, esatto Ally. Memy, riesci a dirlo? Lei è Megan non la mia cugina morta! Sorpresa! E doppio WOW, Megan ha i poteri! E si anche Peter è un Memy...- Qui si fermò. -Odiare il tuo fidanzato? Non posso più farlo, contenta?- Sussurrò.
-Ti ho sentito!- Fece lei, mentre gli altri non lo avevano ascoltato. -E non mi importa che tu lo odi oppure no!- Prese un grosso respiro. -Avete idea di ciò che abbiamo appena scoperto! So come finire la guerra!-
-Lacrima di Memy? Ti sfido a far piangere Megan così tanto, sarà facile per la sua dolce empatia, ma ti sfido anche a dare una goccia a uno di loro, uno per uno.- Ally sorrise beffarda.
-Che idiota. Non serve prenderne una goccia darla uno per uno, serve che in qualche modo l'assumano, no? Facciamo un concentrato, io lo faccio evaporare e il giorno della grande tempesta... Puff! Tutti coscienti di tutto.-
<Stai scherzando?> Fece Megan.
-Chiede se stai scherzando.- Tradusse lentamente Steve, che iniziava a prenderci la mano col dizionario in camera di Ragnage.
-Ha ragione.- Disse Ragnage riflessivo, gli occhi indaco sgranati e allibiti. -Così il giorno della tempesta l'aria si riempirà di essenza Memy e chiunque respiri o beva o prenda una goccia di pioggia, capirà.- Ragnage si avvicinò a Ally e l'abbracciò. -Un genio!- La baciò sulla fronte, la faccia di lei strizzata in un espressione di immenso imbarazzo.
-Lasciami.- Fece acida, ma ridendo. -Quindi tu hai capito grazie all'aura di Megan, eh?- Fece quando la lasciò.
-Si, per tutto il tempo che ho passato con lei questa settimana...- Megan gli tirò una gomitata, lui realizzò.
-Hai appena ammesso che tu e Megan vi vedevate. E mi nascondevate tutto. Grandioso.- Disse ridendo. -Beh, non ho ragione di essere arrabbiata... A quanto pare a quell'enorme testa di cazzo Nevulariano è servito a qualcosa.- Ragnage sorrise amaro e fece spallucce.
-Non l'avrei pensata così, se non fosse stato per lei. Se fosse stata una semplice Umanyana forse non mi sarei accorto di tutta questa inutile sofferenza, e anche incontrandomi con lei avrei continuato ad uccidere, amarti e uccidermi dentro poco a poco per questo.- Ally si morse il labbro e gli mise una mano sulla spalla.
-Ora che sei più intelligente, mi piaci di più.- Lui sorrise trattenendo una risata. -Sai che posso andare dal capo TAN da sola, vero?-
-Non te lo consiglio, aspetta Silsar, davvero. Nevular è una specie di giungla per le strade. Ed è solo colpa mia.- Disse con sguardo triste.
-No, è colpa di tuo padre.- Disse Steve. -Solo colpa sua.-
-Non so perché mio padre lo abbia fatto, ma adesso spetta a me fermare tutto. Non a te, Ally. A ME. È un mio dovere, la mia redenzione.-
-Oh, scusami ma non mi toglierai questo privilegio.- Fece Ally. -Ho iniziato a finirla io e la finirò. E quello che hai detto è la più assoluta verità. Questo starà a significare che la finiremo insieme, se sei d'accordo.-
-Non posso fare altro che acconsentire. Vorrei sono non uccidere un'altra mia sorella. Roxan sbaglia, ma non lo sa, mio padre le ha insegnato a ignorare qualsiasi sentimento, per questo ha superato la cupola oggi.-
<Ma perché tuo padre lo ha fatto?> Sbottò Megan. <Ragnage mi dai un trucco per parlare Umanyano per favore!>
-Pensa Umanyano.- Megan arricciò il naso, chiuse gli occhi e si concentrò.
-È una stupidata, non funzionerà.- Disse Megan. -Oh... Beh, stavo dicendo: Perché tuo padre ha insegnato a Roxan a rimanere priva di sentimenti?-
-Mia sorella è sempre stata la più forte. Più di me, più di Farlinium. Mio padre sapeva che i sentimenti erano potenti per noi Nevulariani, e che le sarebbero stati di intralcio, non insegnò a me queste cose perché io già dimostravo cocciutaggine e chiusura mentale. Non pensava che i sentimenti un giorno mi avrebbero portato qui, se lo avesse saputo me lo avrebbe insegnato e voi sareste già rannicchiati nelle tombe. Ma lo fece solo con lei. A lei si rivelò utile, quando si innamorò e lui la rifiutò, le fece male all'inizio, ma poi lo uccise. Sta qui la differenza, io mi ucciderei.- Guardò Ally. -Lei invece no.-
Megan diede una piccola spinta a Ragnage e lui smise di guardarla. -Beh, con l'essenza di Memy cambierebbe qualcosa?- Chiese Ally.
-Non lo so. Da coscienza e non sentimento, forse la farà impazzire perché dopotutto è il sentimento che serve davvero per capire tutto questo.- Lui si grattò dietro la testa. -E io ho sentimento a differenza sua.- Arrossì.
-Ohw, il dolce e piccolo sentimentale Ragnage.- Lo schernì scherzosamente Ally, dondolandolo, lui rideva.
-Va bene, dai basta...- Si sentì un campanello. -Ora di pranzo. Pensavo non arrivasse più! Che fame! Gli orari sono più o meno uguali a quelli di Umany, dopotutto abbiamo portato tutto noi da voi...-
-Ti siamo grati.- Ironizzò Jason, Ragnage si sedette e indicò le sedie agli altri incoraggiandoli a sedersi. -Ho paura di quale cibo...-
Si ammutolì, una specie di (quella che avrebbero chiamato) Melagrana verde enorme gli si presentò davanti. Ragnage sorrise nostalgico.
-Oh, la Puniata, ci voleva!- Ragnage se la mangiò voracemente e la donna sorrise prendendone un po'. Gli altri ne provarono riluttanti. Megan fissava Ragnage imbarazzata e disgustata. -Dai provala! Tu hai papille gustative Nevulariane! Dovrebbe piacerti!- Ne mise un po' nel suo piatto, quei semini assomigliavano a piselli, ma fatte come quelle della melagrana.
-Ragnage, non so...- Ally già la stava provando.
-Vedi? Io la adoro.- Fece lui, Ally lo ammonì con lo sguardo.
-Ally, com'è?- Chiese Chris, Aly fece spallucce e prese un'altra cucchiaiata. -Ok, ci proviamo?- Jason lo fissò poco sicuro. -Insieme, ovvio.-
Jason prese un cucchiaio e imboccò Chris, Chris fece lo stesso con Jason. Entrambi spalancarono gli occhi e masticarono. -WOW.- Dissero in coro ancora masticando, Ragnage rise, Megan prese coraggio e assaggiò.
-Perché non lo hai portato a Umany?- Disse stizzita dopo il primo boccone.
-Lo abbiamo fatto! Ma è venuta su male... E rossa, e piccola.-
-Non parlerai mica della Melagrana?- Fece Steve.
-Già, non ditemi che non avete trovato delle similitudini!- Disse ridendo, squillò un rumore dietro di lui, si alzò e toccò il muro quello si illuminò in un puntino poi si espanse fino a diventare un cerchio con un'immagine. L'uomo che era uscito di casa era sul monitor. <Silsar! Che succede?>
<Un agguato! Hanno fatto esplodere l'edificio TAN! Il ribelle...> Urlò.
<Non mi dire che è morto!> lui scosse la testa e deglutì.
<Con me, ma è ferito! Non so quanto durerà, probabilmente se mi metto in viaggio così quando sarò arrivato sarà già morto!>
<Non abbiamo scelto un sostituto?> Lui scosse la testa. <Anche se lo avessimo scelto non ci sarebbe! L'edificio è esploso di acqua rossa!>
<Maledizione!> Esclamò, Megan si alzò e andò al monitor.
<Mettilo in quello che chiami macchina, quello che è e portalo qui!> Disse, Ragnage si girò verso di lei.
<A che scopo, se muore!?> Megan si girò lasciando riflessi nell'aria dai capelli metallizzati.
<A noi servono le sue ultime parole, e dato che non c'è nessuno a prendere il suo posto dovrà nominare qualcuno! Quel qualcuno sarai tu!> Urlò puntandogli il dito sul petto. <Curalo alla meglio e porta il suo sedere Nevulariano qui!> Ragnage era impressionato dal suo tono, Megan chiuse la comunicazione e si accorse di Ragnage. <Cosa?>
<Il capo ribelle TAN dovresti essere tu.> Disse ancora scioccato, lei sbuffò sorridendo e si sedette.
-Che succede?- Chiese Sara, Megan la fissò e realizzò.
-Anche se morisse, c'è lei, no?- Ragnage si schiaffò una mano in fronte.
-Che bello essere dalla vostra parte. Modestamente avete dei poteri fantastici e migliori.- Commentò, Sara si accigliò confusa.
-Il capo TAN sta morendo. Non hanno chiamato un sostituto e se lo hanno fatto è morto. Megan ha detto di portarlo qui, vedremo come va. Se muore prima speriamo che venga da te. Se muore dopo speriamo che riesca a nominare qualcuno sostituto TAN.- Ally lo fissò.
-E non puoi essere tu?- Megan e Ragnage si guardarono, lei aveva uno sguardo di trionfo, lui si girò stizzito verso il suo piatto.
Dopo un po' di tempo arrivò Silsar, con il capo ribelle TAN. Era ancora vivo, ma svenuto. Chris passò una sfera ad Ally, lei l'aprì e la ferita si rimarginò, lui riprese il suo colore e cominciò a svegliarsi. I capelli erano arancio fuoco e gli occhi erano di un celeste chiaro. Respirò pigramente e si guardò attorno. <Draglus, stai bene?>
<Sono vivo?> Si chiese toccandosi la pancia. <Ma come..?> Vide Ally e si ammutolì. <Ti ho già vista, non so dove.>
-Sono una semialiena che rende la vita difficile agli stronzi su Umany.- Suggerì lei. -Magari qualcuno ha messo in giro la mia foto.- Disse quando Megan le tradusse.
-Non credo, il capo TAN riceve uno speciale dono, quello di visioni nei sogni...- Disse Ragnage, che si nascondeva dietro Jason. -Ti avrà vista lì.-
Draglus si accorse di lui, si alzò e lo fissò. <Tu traditore della tua razza! Distruttore della Pace!- Gli tirò un pugno, quasi beccò Jason, Ragnage si piegò in due.
-Legittimo.- Farfugliò con le mani sul naso. -Per favore, basta colpirmi in faccia, cos'ha il mio naso che vi attira tanto da tirargli un pugno?- Mugugnò, Megan gli diede un fazzoletto e si portò davanti a Draglus.
<Sai cosa sono?> Lui continuava a guardare Ragnage con rabbia. <Sono una Memy.> Disse come se lo sapesse da anni, come un vanto e in effetti lo era anche se non aveva sprigionato il suo potere, ma lo fece per attirare l'attenzione e ci riuscì. <Ragnage ha compreso.> Affermò, Draglus fissò Ragnage sta volta allibito.
<Tu hai bevuto lacrime Memy? E hai tenuto tutto per te!? Egoista!> Megan lo fermò.
<Non le ha bevute. Ha compreso stando semplicemente accanto a me. Sentendo le mie parole. O così lui pensa.> Lui aveva un respiro a mezz'aria.
<Una Ancestralaizer. Memy, che pensavo estinti, e c'è pure un' Ancestralaizer...> Ragnage si accigliò, prese il libro e lo sfogliò.
<Per la Cometa... Ancestralaizer: la voce del popolo Memy, la più alta forma, la più rara. E io l'ho abbracciata, ora mi sento ancora più stupido.>
<Che vuol dire?> sussurrò Megan a Ragnage, lui la fissò come se fosse la prima volta che la vedeva.
<Vuol dire che il popolo Memy, o quello che è rimasto, segue te. Non un re, bada... Di più, saresti venerata! Se lo sapessero i tuoi genitori!>
<Non voglio essere venerata...> Si lamentò lei.
<Ascoltata, venerata, fai tu! Fatto sta che si prende questo potere... Si prende l'Ancestralaizer solo in occasioni veramente forti. Devi aver rischiato di morire!> Disse Ragnage, la fissò, lei guardava il pavimento amareggiata. <Chiaramente hai rischiato di morire.>
<Due volte.> Ammise. <O un po' di più...> Ragnage sbiancò.
<E dove ero io!?> Disse disperato. <Un essere così puro che prova questo dolore! Quale ingiustizia!> Disse, Draglus si avvicinò a Megan e la esaminò, partendo degli occhi.
<Quello che se ne intendeva era mio padre, amico del tuo, ricordi?> Fece a Ragange. <Mentre lui esplorava, il tuo uccideva. Non capisco perché erano amici. Mi insegnò qualcosa, e anche se, quando è ritornato dai Memy per farmeli vedere, loro non c'erano più, mi ha detto dei segreti scoperti la prima volta.> Guardò Megan. <Ho certe reliquie del tuo popolo, signorina Memytaizer, che ti farebbero venire la pelle d'oca.>
Megan gli tolse le mani dalla faccia. <D'accordo, ok. Ma smettetela di parlare così di me. Non sono speciale, che disagio...>
-Megan che ti faceva quello?- Fece Steve. -Di cosa parlate?-
-Nulla tranquillo.- Sminuì lei. <Sentite, Ragnage ora ha capito, vuole aiutare, facciamo qualcosa per finire tutto questo o..?>
<Io sono d'accordo.> Disse il capo TAN. <Da dove volete iniziare?>
Ally non capiva nulla, sembrava solo infastidita, ma Ragnage non capiva da cosa. -Allyson, che hai?- Lei sembrava stanca, sembrava avere una brutta emicrania, aveva la faccia arricciata in un'espressione di dolore. -Ally...-
-Adesso basta!- Gridò, si avvicinò alla finestra e la spalancò, ci salì sopra e cominciò a prendere fuoco.
-Ally, no! Qui il fuoco non è ben visto, davvero! Qualunque cosa... Non fare nulla. Ti aiuto io!- Urlò Ragnage, la teneva per la caviglia e ancora una volta non capì perché non lo stava ustionando. E notò che l'unica parte in cui Ragnage la prendeva non andava a fuoco, magicamente. Ed era sempre stato così fino ad allora. Forse erano i suoi poteri, o altro. Fatto sta che la fece riflettere. Smise di guardarlo e guardò il panorama nevulariano. C'erano fiumi di un sacco di colori. Uno era rosso e ogni tanto esplodevano sassolini sulla riva. Non sapeva se era il tipo di acqua che poteva comandare. Ne fu piacevolmente curiosa. Staccò la mano di Ragnage con uno strattone della caviglia e si lanciò in volo, Ragnage si affacciò e la vide atterrare a poche case da quella in cui era. Atterrò cadendo e rotolando, per poi ritrovarsi in piedi, come faceva sempre. A Ragnage piaceva quando lo faceva. Ally buttò giù la porta di una casa con un calcio, ci entrò e sparì. Ragnage aveva il fiato in sospeso senza capire che stava succedendo, dopo un minuto dalla casa uscirono dei Nevulariani, volando. Ragnage vide Ally lanciarne un altro dalla porta, cacciandolo dalla casa. Quelli si rialzarono e cominciarono a combattere, grida ghermivano l'aria. Ally tirò fuori l'arco e cominciò a scoccare frecce, uccidendo Due altri, quelli più vicini li colpì con l'arco. Uno le prese l'arco, lei tirò fuori il coltello, gli saltò addosso e lo accoltellò. Sembrava non fermarsi più fino a quando non fu coperta di sangue, rimase vitrea per un paio di secondi prima di rialzarsi. L'occhio rosso fuoco che quasi sembrava chiedere altro rosso sangue. Quello blu talmente fuori luogo da non sembrare abbinato al sole del pianeta. Lo scenario era talmente rosso, che il sole blu sembrava non esistere. Dalla casa uscirono delle persone, spaventate. Fissavano Ally e la indicavano. L'espressione di Ragnage cambiò drasticamente dal confuso al sorpreso. Quelli erano ostaggi, erano pieni di sangue e feriti. Loro sembravano avere paura di lei, ma si avvicinarono a ringraziarla. Ally era ancora lì, ferma, riflessiva. Loro la accarezzavano sulle spalle, ringraziandola. Lei chiuse la bocca, deglutì e si riscosse. Cominciò a correre e poi prese fuoco, con un salto già stava volando. Gli occhi indaco di Ragnage felici di fissare il suo fuoco, che gli fece luccicare le iridi. Atterrò sulla finestra, era ancora piena di sangue e Ragnage sapeva che lei avrebbe potuto toglierselo di dosso quando voleva, comandando il liquido, ma sembrò non volerlo fare. Ragnage le diede la mano e l'aiutò a scendere. Lei aveva gli occhi persi, opachi, respirava a malapena come se il fuoco che aveva usato le avesse rubato tutto l'ossigeno. Ragnage aveva ancora la sua mano nella sua, la portò in bagno, mentre tutti gli altri non avevano il coraggio né di dire, né di fare nulla per lei. Voleva aiutarla a farla entrare nella vasca, ma alla fine dovette entrarci con lei. Avviò la doccia e cominciò a pulirle la faccia dal sangue, mentre lei per ogni respiro che faceva si riprendeva un pezzo di sé poco a poco. Il sangue sembrava non volerle scivolare via, come a ricordarle il dolore che aveva causato, o le vite che aveva salvato causandolo. Ragnage fissò Ally pulendole le guance, cercando i suoi occhi, non disse nulla. I suoi respiri bastavano, i suoi vestiti bagnati e sporchi di sangue che aveva condiviso con lei, bastavano. Il sangue poco a poco lasciò i vestiti, ma continuava imperterrito a macchiarle il viso. Come se fosse la stessa Ally a trattenerlo. Ragnage la accarezzava come a dirle di lasciarlo andare. Il sangue, il dolore. Lei scoppiò a piangere, si appoggiò al suo petto, lui la abbracciò lasciando che si sfogasse.
-Hey...- Disse infine, ma fece fatica a parlare. -Hey, Ally...-
Lei continuava a piangere, lui la prese per le spalle. -Continuavano!- Urlò senza fiato. -Continuavano a torturali!- Gemette.
-Ally...- Sospirò come se lei gli avesse rubato ossigeno.
-Le loro urla mi spezzavano dentro. La testa, il petto. Le loro urla!- Ragnage la strinse forte tra le sue braccia. -Le loro urla...-
Ragnage perse la cognizione del tempo, sentiva il profumo di Ally invadergli i polmoni. Finalmente, poi, lei si calmò. Si passò le mani nei capelli corvini bagnati, come bruciati dal suo stesso fuoco. Fissò Ragnage, gli occhi talmente diversi che lui non seppe dire quale fosse il più bello.
-Perdonami.- Disse lei, lo accarezzò rimanendo ferma un attimo sulla sua guancia. -Scusami.- Si alzò, uscì e comandò all'acqua di lasciarla andare. Ragnage si alzò, uscì, chiuse la doccia e si girò a guardarla, completamente asciutta. Lei gli accarezzò i capelli, tirando via l'acqua da lui, anche se lui l'aveva pensato come un gesto di tipo diverso. Ally serrò le labbra, sembrava imbarazzata e terribilmente in ansia. Lui sospirò e la riabbracciò.
-È orribile tutto questo.- Commentò. -Non meriti di sentire.-
-Se non ascolto io, chi lo farà? Se nessuno sente, se tutti lasciano perdere... Che razza di ipocrita sarei?- Ragnage si staccò e la fissò.
-Non devi salvare tutti, però.- Insisté. -Così morirai dentro.- Lei  non disse nulla, fissò il pavimentò blu e liscio. -Allora non è una mia impressione. Fai proprio cose da suicidio!- Ally continuò a non dire nulla. -Ti ammazzerai così! Sei pericolosa, il mondo là fuori è pericoloso! Fai troppo di testa tua e senza riflettere.- Lei si staccò e si girò verso la porta.
-Grazie dell'aiuto, Ragnage.- Disse acida e insensibile, lui la fermò prendendola per il polso.
-Non puoi fare così. D'un tratto sei sensibile e l'attimo dopo sei fredda e senza sentimento. Lo capisci o no che non va bene come fai tu!? Anche prima che passassi dalla tua parte! Vai in missione da sola! Sempre! Quando ci vedevamo, anche! Solo tu contro cento uomini! Prima o poi ti renderai conto di non essere invincibile.- Lei si strattonò il polso infuriata.
-Come te?- Ragnage trattenne il fiato, gli occhi indaco sgranati, più addolorati che arrabbiati. -Ecco, esatto.- Se ne andò e stavolta lui non la trattenne.
-Dice che il più grosso gruppo è qui, giusto? E se facessimo partire il meccanismo da qui?- Diceva Megan, avevano le mani su una grossa cartina che si sentì di dire di conoscere già a memoria, avendola vista solo una volta dal vivo, ma sentendo le strade della città tutt'ora. -Loro assumeranno coscienza e beh, ci aiuteranno. O almeno dovrebbe andare così il piano. Sembra forzato, aspettarsi che capiscano...-
-Acqua.- Disse Ally. -Mettete il concentrato nell'acqua. Dovranno bere. Lo assumeranno tutti col tempo. È il più veloce. Qui c'è acqua ovunque, si respira acqua, praticamente. Mettete le lacrime nell'acqua.-
-Ally... Come stai?- Fece Jason accarezzandole il collo appiattendole i capelli contro quest'ultimo. -Sono preoccupato.-
<Era morta! Ora ricordo!> Fece Draglus. <Ma lei è qui, di fonte a me!>
-Ally ha ragione. Se c'è una cosa che qui hanno tutti addosso è l'acqua.- Fece Ragnage, un po' cupo. -Ora ci servono lacrime.-
-Perché mi fissate?- Fece Megan. -Non piango a comando...-
<Memytaizer! Rispondimi! Lei era morta!> Megan si girò stizzita verso Draglus.
<Si, lo era. Ora non lo è più, contento?> Fece lei. <Non abbiamo sconfitto la morte, le abbiamo semplicemente chiesto di bussare più tardi. E ora, se non ti dispiace, piango!>
Tutti la fissarono, aspettandosi qualcosa, Ally inspirò e la prese da parte. -Sai cosa è successo?- Fece sembrava arrabbiata, addolorata. Megan scosse la testa impaurita. -Sai cosa sentivo, Megan?-
-Ally non mi sembra il modo...- Cominciò Ragnage, gli occhi di Ally fissavano Megan fuori dalle orbite, come a farle capire la sofferenza.
-Affondavano il coltello nella loro carne e godevano delle urla.- Lo interruppe. -Ridevano e picchiavano i bambini. Stupravano le donne. Scrivevano col sangue insulti sulla schiena, prima di impiccarli. Li decapitavano davanti ai loro cari, uno per uno. Bevevano e festeggiavano il massacro.- Megan cercò di ritrarsi, aveva gli occhi lucidi. -Il suono delle urla mi ha invaso il cervello, Megan. Le sento ancora, gridano pietà, Megan.-
-Perché lo fai?- Supplicò Megan, una lacrima scese dando il via anche alle altre, Ally le lasciò le mani.
-Ecco fatto.- Ragnage la fissò infuriato, prese le lacrime, sempre fissandola con rabbia.
-Ti sembrava il modo?- Gridò mentre accarezzava la schiena a Megan, stava riempiendo la settima boccetta. -Stavolta mi hai fatto arrabbiare.-
-Era necessario!- Gli urlò.
-No! Non lo era! Hai esagerato, come sempre!- Urlò, Jason si sentì a disagio, pensava la stessa cosa. -L'hai fatta stare male!-
-Credi che mi sia piaciuto? Dire ogni parola mi è costata un pezzo della mia anima. O quello che ne è rimasto.- Piombò il silenzio. Si sentivano solo le lacrime di Megan che riempivano la dodicesima boccetta.
-Megan, ora basta. Sono abbastanza...- Sussurrò Chris.
Le sue parole non funzionavano, Ally l'aveva terrorizzata. Ragnage ignorò l'ennesima boccetta che avrebbe potuto riempire e l'abbracciò. -Ok, dai. Va bene così, si? Sfogati un po'...- Ally se ne andò nella camera che le aveva dato Ragnage, non si sopportava. Se si fosse vista allo specchio avrebbe distrutto la sua immagine. Si odiava. Si era odiata anche prima di farle questo. Si era odiata solo per aver pensato di farglielo.
-Non dico che hai fatto bene.- Disse Chris, si sedette accanto alla sorella.
-Sono un mostro.- Ribatté, rise amaramente. -Io e Rgange ci siamo appena scambiati. Ora il mostro sono io e quello dolce e sensibile è lui.-
-Stai vaneggiando.- L'ammonì lui. -Hai fatto ciò che credevi giusto, appena si riprenderà penserà lo stesso. Erano cose che le avresti comunque detto, non in quel modo forse, ma lo avresti fatto.-
-Mi odierà.- Il fratello scosse la testa.
-Megan ti adora. E credimi, verrà a ringraziarti. Non sentirti in colpa per averle detto cosa hai sentito. Le hai detto la verità, lei hai dato una ragione per piangere, ma le hai anche dato una ragione per combattere, con quelle   stesse lacrime.- Ally non se la sentì di dargli ragione. Saltò la cena e si addormentò, sicura che quella notte non avrebbe controllato il suo sogno.

-Si forse ha esagerato, ma ha fatto quello che mi serviva. Mi ha aiutato a fare quello che dovevo.-
-Megan, hai già sofferto abbastanza.- Megan lo fissò, la luce della tv a illuminare i loro visi.
-Si, forse è vero. Ma io non ho sofferto. Ho solo empatizzato. Te l'ho detto sono empatica e sapere della sofferenza altrui ormai è un lavoro per me. Altro che avvocato.- Ragnage rise.
-Va bene. Capito.- Girò la faccia verso la tv, fissava gli scenari che probabilmente avevano tormentato Ally tutto il pomeriggio. “Nevular è una giungla.” le aveva detto. Aveva fin troppo ragione. Immaginò sentire tutto quel massacro, come se fosse stato di fronte allo scenario, come lo aveva sentito lei. Lui stesso si sentì di ammettersi che lui sarebbe impazzito.
-Ti sei affezionato a me.- Ragnage arrossì e lei lo vide anche se erano al buio.
-Non è stata colpa mia.- Disse ridendo, lei gli diede una piccola spinta.
-Credo sia tardi... I concentrati sono finiti?- Lui scosse la testa.
-Un macchinario vecchio non può fare molto. È tutto ciò che abbiamo. Tanto fa tutto da solo, andiamo a dormire.-
Megan fece le scale, si accorse che Sara non era nel letto, nella stanza c'era solo Ally. Ragnage fissava Ally che si agitava nelle coperte.
-È più tormentata di quello che pensavo. Non dovevo urlarle contro.- Disse Ragnage, quasi voleva accarezzarla.
-Magari le hai fatto capire qualcosa. Dicendole che non è invincibile. Che smetta di fare di testa sua. Che la smetta di mettersi in missioni suicida...-
Lui fece un verso di scherno. -Non era il modo giusto, Megan. Non è mai il modo giusto e non è mai giusto, come lo faccio io.-
Megan lo salutò e andò a dormire, Ragnage aspettò che si addormentasse. Dopo un'ora lui era ancora sveglio. Ristudiava i libri e i testi Memy, per capire di più. Nel tornare verso camera sua si soffermò alla stanza di Ally. Solo per due secondi, poi rigò dritto.
-No!- Sentì urlare, tornò indietro. -NO!- Ragnage corse da lei, Ally urlava, non aveva gli occhi aperti, si era alzata a sedere, si agitava nel sonno come se la stessero aggredendo. -Lasciala andare! Non di nuovo! Zoe! Vieni da me! Non morire! Zoe! NO!-
-Ally! ALLY!- Urlò Ragnage scuotendola e svegliandola. -Svegliati!-
Ally si svegliò prendendo un grosso fiato, si guardò attorno sentendo i polmoni pesanti. -Peter?- Annaspò.
-No, purtroppo.- Era stano, ma Ragnage avrebbe voluto che lui fosse lì. Era l'unico a saperla aiutare davvero. -Sono io.-
-Ragnage...- Disse, aveva le braccia alzate, lui che teneva i suoi avambracci.
-Hai avuto un incubo?-
-Sono troppo turbata, non riuscivo a controllare il mio MO.- Lui la fissò intristito. -Sto bene.- Disse staccandosi da lui.
-Non è vero. Stai ancora male per tua sorella.- Lei lo spinse con la mano.
-Oh, che strano.- Disse falsamente ironica. -Come mai sto male per lei? Mica l'hanno uccisa.-
-Non parlarmi così. Sono il primo a capire, sapere e ad ammettere di avere fatto cose orribili. Anche se non sono stato io direttamente.-
-Ci stai male?- fece lei, lui annuì. -Fai bene.-
-Vuoi ferirmi? Non serve che mi parli così, in tal caso. La tua sola presenza è abbastanza.- Lei smise di guardarlo arrabbiata.
-Scusa. Negli ultimi tempi mi sono indurita. Chiusa.- Disse lei. -Forse per soffrire meno, anche morire ha fatto il suo bel lavoro...-
-Potrei chiederti scusa cento volte, ma non basterebbero.- Lei fece spallucce.
-Non mi servono scuse, non mi serve il passato, non ora.- Disse. -Voglio solo farla finita. E mi sento logorata, perché è vero che siamo alla fine, ma non riesco a fare a meno di pensare che questa guerra mi ha reso ciò che non mi piace o non mi sarebbe mai piaciuto essere.-
-Io mi sento logorato pensando a ciò che ero prima e che non posso più rimediare.- Disse, Ally fissò la loro luna. Era grande almeno cinque volte la loro, ed era rossa.
-Torna a dormire.- Disse, cercò di alzarsi ma la sua mano lo fermò.
-No, resta.- Ragnage restò immobile per due secondi, poi si stesero insieme, lui la abbracciò da dietro e si addormetò.

Ally si svegliò. Gli aveva chiesto di rimanere per sentire la presenza di qualcuno a consolarla, non c'era qualcuno che avrebbe preferito a lui. Non importava. Le bastava qualcuno e lui c'era. Quando quella mattina si girò, lui c'era. Gli occhi chiusi.
-So che sei sveglio.- Mise la mano sul suo fianco facendola scivolare. -Sento il tuo cuore a mille.- Lui aprì gli occhi sgamato.
-Questo... Io e te.- Indicò lui, lei e il letto. -Non vuol dire niente, vero?-
-Ti dispiace?- Chiese, stavano sussurrando, incredibile che Megan non si sia svegliata quando la notte prima lei stava urlando.
-Un po'.- Disse spostandole una ciocca di capelli, lei la prese e la portò dietro l'orecchio schiarendo la voce.
-Di solito quando penso allo svegliarmi di mattina... Non lo so, voglio solo vedere Peter.- Lui sorrise.
-Immagino...- Ally sembrò capire dai suoi occhi che aveva avuto una sensazione del genere, probabilmente quando Foxisem era ancora viva.
-A te manca?- Chiese. -Lei...-
-Più di qualsiasi cosa a Nevular.- Confermò. -A te lui manca?-
-Più di qualsiasi cosa negli Universi. Tutti.- Assottigliò le labbra, improvvisamente lei non voleva ferirlo. -Il famoso “sole blu”?- Chiese, indicò la finestra, entrava una luce blu, sembrava sparata da un faro colorato, lui rise.
-Quello su Gantula è rosso, e grosso. Fa un caldo bestiale là.- Raccontò.
-Ci voglio andare.- Disse lei ridendo. -Il concentrato è pronto?-
-Qualche minuto.- Disse guardando l'orologio. -Lo sai che non volevo sgridarti ieri.-
-Ma avevi ragione. D'improvviso sono indelicata, e l'attimo dopo scoppio a piangere. Non ho equilibrio. Ho maltrattato Megan! Non la biasimo se mi odia. E so che lo fanno anche gli altri. Non ho mai trattato qualcuno così.-
-Posso risentire la parte in cui dici che avevo ragione?- Lei rise e gli diede uno schiaffo affettuoso sul braccio. -Che io abbia ragione o no, quello che hai affrontato tu è stato più crudo e più duro di quello che ho affrontato io in cinquanta anni.-
-Li porti bene.- Scherzò lei.
-Scema.- Disse ridendo. -E sappi che qui ci potrebbero vedere anche come coppia.- Lei arricciò il naso. -Proprio così, qua l'età è... Diversa, ecco. L'hai vista la madre di Foxisem? Quanto le dai. Sincera.-
-Non più di trenta.- Ammise. -Poteva essere tua sorella... Maggiore, però.-
-Ne ha 130.- Ally deglutì. -O circa...-
-Così non è giusto però.- Si lamentò falsamente lei.
-Ti devo ricordare che ci uccidiamo se respinti?- Disse lui. -Fidati è un miracolo che siamo tutti vivi.- Lei rise. -Commento idiota.- Ammise.
-Fammi fare la colazione Nevulariana che tanto commentavi al campeggio.- Lo sfidò, lui la portò giù dove anche gli altri si erano riuniti.
-Dov'eri?- Chiese Ally a Sara.
-Siete venuti giù insieme.- Disse invece lei. -Megan?-
-L'ho lasciata dormire, abbiamo fatto tardi ieri.- Disse Ragnage, Chris gli passò accanto e si accigliò.
-Chris cos...- Cominciò a chiedere Jason.
-Niente.- Lo interruppe lui. -Un... Profumo.-
-Sarà il profumo di colazione!- Commentò Ragnage. Aveva ragione, era buona, anche più della loro. Dopo colazione andarono nella piccola cantina dove erano apparsi la prima volta. In fondo alla stanza c'era un macchinario impolverato. -Avrebbe potuto esplodere, sapete?-
-Ha fatto il suo lavoro?- Chiese Ally, lui annuì tenendo una bottiglia di vetro in mano. -Può anche esplodere adesso.-
-Devo solo dargli la sua forma originale.- Jason si accigliò.
-Che vuoi dire?-
-Le lacrime Memy sono nere, e hanno delle sfumature oro, come delle meches...- Ally prese la bottiglia esaminandola.
-Come gli facciamo prendere il suo aspetto? E poi a che serve?-
-Diventa due volte più potente... Anche se lo è già. Prendo un po' di questo.- Prese una boccetta con dentro della polvere nera, sembrava Ambratio. -È della cometa. Che nonostante sia passato tanto tempo ha ancora influenza sull'universo. Come se fosse ancora lì, in pratica lo è, ma... Avete capito. Supera la nostra atmosfera.-
-Spiegati, non abbiamo letto il libro “Storia di Nevular guida per Umanyani”...- Disse Steve. -A proposito esiste?-
-La cometa era grande, ok? Ma non si è schiantata del tutto... Veniva lenta, se avesse avuto dello slancio non ci sarebbe il pianeta. Si è praticamente appoggiata, ma è talmente grande che, beh... Oltre al massacro... È rimasta fuori dalla nostra orbita un piccolo pezzo, anche perché  è in cima al pianeta. Come vedete qui.- Disse indicando un'immagine. -Non è un pianeta solo perché è fatta di metallo, Ambratio. Dall'interno infatti sgorga Ambratio fuso, si formano dei fiumi che raggiungono il pianeta. Come se volesse fondersi con noi. Noi usiamo unicamente quel metallo. Comunque questa è la polvere della cometa presa fuori dall'orbita.-
-Come l'ha avuta?- Chiese Sara, osservandola.
-Silsar ne tiene come trofeo. C'è questa specie di dimostrazione di forza nella quale devi scalare la cometa, come fate voi con le montagne... Lui ha raggiunto la cima, con delle attrezzature ovviamente e ha raccolto questa. Non viene aperta da 90 anni.-
-Come sai che funzionerà?- Disse Ally, lui prese un piattino e ci mise un po' di concentrato Memy col contagocce. Aprì la boccetta della cometa e ne prese un po'. Lo mise nel piattino di vetro da chimico e aspettò. Non dovette aspettare molto, dopo due secondi cambiò. Diventò Nero lucido e dava un effetto ottico strano, sfumature gialle oro luccicavano come se fossero vive nel liquido.
-Funziona.- Ragnage mise la polvere nella bottiglia e mescolò, quella fece come prima, solo un po' più in grande. Ally avrebbe voluto berla, e non si seppe spiegare perché.
-Ora è un po' più pericolosa, il suo vero aspetto fa... Desiderare... La sentite anche voi questa sete...- Fece Ragnage. -Il libro era utile.- Chiuse la bottiglia, ma la voglia di bere non passò a nessuno.
-Cosa succede se la beviamo noi?- Disse Chris. -Cosa capiamo?-
-C'è sempre qualcosa da imparare. Ci sarà qualcosa alla quale non avrai dato attenzione o hai ignorato, ma che è importante. Fidati lo so per esperienza, a quanto pare. Fissò la bottiglia ma pensava a chi l'aveva riempita.- Prese un grosso respiro. -Bene, ora andiamo alla Fonte dal tutto.-
-Cos'è? Dove si trova?- Fece Sara. -Jimmy non me lo vuole dire, mi manca solo questa informazione.-
-Vedi, è estremamente sacra per noi. È il primo posto primordiale della quale abbiamo la fonte, dopo l'Albero e la Cometa. Parte tutto da lì, le piogge sopratutto. La Fonte si divide in diversi fiumi e circonda Nevular. I fiumi sono tutti diversi per influenza del terreno, perciò noi abbiamo diversi tipi di acqua. Ti piace?-
-Un sacco.- Fece Ally. -Il tuo popolo non si arrabbierà con te per la modifica della Fonte?-
-Forse lo sarà, ma lo è già perciò non importa. Quello che farò, invece dovrebbe aiutarli a perdonarmi, poiché sto praticamente regalando loro del Sapere Puro.- Disse andando verso le scale. -Un giorno la storia narrerà di noi, e di voi. Di come avete aiutato Nevular a essere una razza due volte più intelligente. Si parlerà di questo giorno per milioni di anni.-
-Ti senti meglio a riguardo, vero?- Fece Chris, dopo aver fatto le scale si fermò, di fronte alla porta di uscita.
-Non cambia certo quello che ero, ma migliora le idee che si sono fatti di me i Nevulariani.- Ragnage guardò le scale. -La lasciamo qui?-
Ally sorrise. -Stai per odiarmi.-
Lui si accigliò confuso, lei prese la bottiglia e aprì la porta. Corse per strada e prese fuoco su tutto il corpo tralasciando la mano che teneva la bottiglia. Volò verso la parte alta del pianeta. Si sentiva volare in verticale, ma per la loro strana gravità era orizzontale. La riconobbe dalle immagini. La Fonte. Era bellissima, era tutto bellissimo. La Cometa era enorme, non ne vedeva la fine, coperta dalle nuvole. Pochi chilometri più in basso c'era un albero enorme, le foglie erano grandi quanto lei, andando sempre più su vide meglio la Fonte. Era una cupola d'acqua che sembrava partire da nulla, in realtà dalle immagini aveva capito che l'acqua veniva da dentro il pianeta e veniva gettata fuori poco a poco. Quella, come una cascata, fuoriusciva e si prendeva un pezzo di terra, fermandosi su delle sponde rialzate. Non c'era nessuno, si fermò, come se si aspettasse di essere attaccata. Atterrò, un uomo si palesò da dietro un cespuglio.
-Eccola.- Disse come se la conoscesse, aveva occhi indaco, lei si accigliò.
-Chi sei?- Lui avanzò, strinse la bottiglia nella mano, levò il tappo e senza pensaci due volte gettò il concentrato nella Fonte. Lui si bloccò.
-Cosa hai fatto?- Disse addolorato.
-Vi ho salvato.- Ally gettò la bottiglia vuota a terra, mentre il nero invadeva l'acqua bianca e si diluiva. Si portò in volo e fuggì.

Nevular - Il Regno CometaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora