Capitolo 18

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-Ma sei impazzita?- Urlò Ragnage, Megan si svegliò.
-Fatto.- Disse Ally neutra. Aveva il pensiero perso, non lo ascoltava.
-Fatto?- Urlò con un ottava di voce in meno. -Non potevi aspettare? Ci mettevamo di più ma...-
-Ecco, appunto.- Lo interruppe. -Ci ho messo nettamente meno. Bello l'alberello, comunque.-
-Hey! Attenta alle parole quando parli dell'Albero!- L'ammonì lui.
-Quel tipo però è... Boh, non so.- Rifletté. -Steve portale per Umany, andiamo a casa.-
-Quale tipo?- Fece Ragnage bloccando il ragazzino, lei non sapeva che dire.
-Non lo so, ma aveva i tuoi occhi e... Aspetta lo disegno...- Mentre disegnava loro si accucciarono sul tavolo. -Ammetto solo ora che ci sto riflettendo che assomigliava a Roxan...-
-Wow perché non hai fatto l'artistico?- Commentò Ragnage vedendo il disegno non finito.
-Perché preferisco salvare vite piuttosto che spennellare.- Finì di disegnare. -Ecco, capisci che intendo quando dico che assomiglia a lei?- Ragnage era sbiancato.
-Non è possibile.- Disse allibito e spaventato.
-Lo conosci?- Fece Jason.
-Per nulla. Torniamo a Umany, e in fretta.- Commentò, Megan era scesa dalle scale. Ragnage la prese per mano come se fosse una valigia e la portò in mezzo alla stanza, si assicurò di avere tutto e incoraggiò Steve a fare il portale. -Ti prego, non in un altro universo... Draglus, vieni anche tu.-
-Grazie della fiducia. Ho imparato, comunque.- Fece il portale, ci entrarono e uscirono nella stanza dalla quale erano partiti.
-Non potevi portarci a casa?- Disse Chris.
-A casa c'è la mamma ora. Io ho paura che mi sgridi. Sono sparito per giorni credo.- Disse Steve. -Voi spiegate cosa è successo e ditele che non sono mai stato in pericolo. Quando si sarà calmata mi farò vedere.-
-Vigliacco.- Fece Ally uscendo dalla stanza, rideva schernendolo.
-Cocciuta!- Ribatté lui, vide Amber e corse ad abbracciarla.
-Resto qui, raduno gli altri, vi aspetto per dire gli aggiornamenti.- Disse Sara, Chris annuì e poi seguì la sorella.
Ragnage e gli altri la seguirono per strada, Peter uscì dalla casa di Ally come se si fosse attaccato alla finestra per vedere quando sarebbe tornata. Appena Ally lo vide si mise a correre, gli saltò in grembo unendo le gambe dietro la sua schiena. Le braccia che stringevano i suo collo. La baciò dondolandosi.
-Mi sei mancato.- Annaspò lei.
-Anche tu.- Rispose lui.
-Sono quasi morta senza di te.- Confessò.
-Anche io.- Aiutò Ally a scendere, la fissò. -Ehm... Ok, so che sto per dire una cosa da adolescente, ma... Non ti puoi vestire così, cioè... Solo io posso vederti vestita così.- Aveva dei pantaloncini di Ambratio corti e una maglia a maniche corte, lei rise. -Che bello risentire il tuo profumo.-
-Ok, piccioncini.- Disse Ragnage. -Dovremmo fare il punto della situazione, capire delle cosucce e DIRNE altre.- Ally lo guardò accigliata e indicò con il mento Peter. Lei si girò a fissarlo come se lo avesse visto per la prima volta.
-Oh, Peter...- Disse, si girò verso Ragnage e vide anche Megan, era tornata come prima, bionda, con gli occhi verdi.
-Ally, mi spaventi, che succede?- Lei lo prese per mano e lo portò in casa, gli altri la seguirono, Piper abbracciò Chris non appena lo vide. Jason abbracciò Paul.
-Dov'è la mamma? Dobbiamo parlare e a tutti.- Disse Ally frettolosa.
-Lei è in cuc...- Cominciò Paul, sua madre entrò in salotto, fissando Ragnage. Andò diritta verso di lui, in centro alla stanza, Evelyn prese Ragnage e lo fece cadere a terra.
-Mamma...- Disse Ally quasi annoiata.
-La voce non è corsa abbastanza velocemente?- Annaspò lui col braccio di Evelyn sul collo. -Sono dalla tua, FBI.-
-Che vuoi che mi importi? Uno più vecchio di me ci prova con mia figlia!-
-Io... Hey! Non sono vecchio!- Ribatté lui col tono sommesso.
<Infatti... Io ho 200 anni.> Fece Draglus a Megan. <Lui è praticamente un ragazzo.> Megan spalancò gli occhi, a disagio.
-E come lo hai...?- Ally lo fissò mordendosi il labbro.
-L'ho detto a papà.- Lui sospirò arreso. -Ma gli ho detto che è tutto...-
Evelyn avvicinò il viso al suo collo. -Hai il suo odore addosso.- Disse irata.
Lui deglutì. -Mamma, adesso basta.- Ally la prese per il polso e la alzò, poi diede una mano a Ragnage aiutandolo ad alzarsi, sempre fissando la madre, che sembrava stesse per scattare.
-Dove siete stati?- Domandò. -Paul non mi voleva dire nulla!-
-Nevular.- Disse non curante Ally aprendo la porta e uscendo.
-COSA!?- Urlò la medre. -Voi siete stati... Dove?-
-Hai capito...- Disse Ragnage. -Tutto sommato è andata bene. Non ti arrabbiare col tuo cucciolo, dopotutto è comprensibile finire in altri Universi la prima volta della creazione di un portale per un pianeta.-
-COME?- Chris prese per mano la madre e la portò verso la Casa. Ally aveva mandato un messaggio a Sara dicendole di portare tutti in sala mensa, bambini compresi.
-Buongiorno. Scusate se rovino la vostra colazione, ma lo dico una volta per tutte, per chiarimenti andate da Steve.- Disse indicandolo, lui sembrò volersi nascondere. -Inizio col dire che sono felice che il mio piano di emergenza sia riuscito. Ringrazio Ronald, Steve e tutti i ragazzi della Casa, ottimo lavoro.-
-Di che sta parlando?- Fece Ragnage a Megan.
-Dopo ti spiego.- Disse lei.
-Ho fin troppe grandi novità. Parto dal principio, così capite meglio.- Ally spiegò dei Memy, qualità, aspetto, poteri, tutto. -Megan è una Memytaizer Ancestral.- Peter e Piper si girarono verso di lei allibiti, Ally si rivolse a loro. -Ray, Daniel e Katrine sono venuti con i loro genitori da Memy. Per questo dovremmo parlare con loro. Vi hanno nascosto tutto.-
-E noi siamo... Quella cosa che hai detto prima? La razza...- Balbettò Peter.
-Qui arriva il più incisivo dei fatti. Megan, essendo una  Memytaizer Ancestral, la sua sola presenza ha... Aiutato Ragnage a capire. È complicato. Di solito bastano le lacrime, ma Ragnage non ne è venuto in contatto e a quanto abbiamo studiato ultimamente si è scoperta quale rarità sia appunto Megan.- Piper e Peter erano bianchi come cenci.
-Non sembra che scherzi... Non scherza, vero?- Fece Piper.
-Questa cosa è bella.- Insisté Ally. -Per quanto ne so, Nevular sta dalla nostra, ora.- Spiegò come e cosa avevano fatto in quei due giorni. -Loro assumeranno il concentrato e capiranno come ha fatto lui.-
-Se proprio devo dirlo... Sono un idiota. Non ci volevano delle lacrime Memy per capire quale stronzata abbia fatto partire mio padre.- Disse Ragnage, i ragazzini lo guardavano spaventati.
-A quanto pare, però, ci vuole. Perciò faremo la stessa cosa qui, su Umany.- Lei rise. -Tanta fatica e si scopre alla fine con quale facilità finire la guerra.-
-Pensi sia facile?- Disse lui. -Come prima cosa dovremmo fare altre lacrime. La buona notizia è che abbiamo... Quanti?- Contò sulle dita. -Sette o otto Memytaizer? Ma ci serve un modo per diffonderlo e aspettare il venticinque... Ad Ally non piace aspettare, giusto?-
-Stronzo.- Commentò lei, lui la ignorò.
-E anche se trovassimo un modo, il migliore sarebbe la grande tempesta.-
-Ha ragione, Ally. Tanto nel frattempo che capiamo potremmo, se sono d'accorso, raccogliere le lacrime. Trovare un modo di diffondere e... Se il venticinque è il migliore tanto vale provare...-
-E che dovremmo fare? Cioè non è facile piangere a comando.- Disse Peter, Megan scosse la testa nervosa.
-L'ultima volta che l'ho detto ho riempito dodici boccette.- Commentò.
-John dice che per via aerea è il modo migliore. Ma dovremmo farlo prima della grande tempesta, che pulirà l'aria di Umany...-
-Per via aerea, certo... Nessuno non può non respirare.- Disse Nico. -Ha ragione il capo.-
-Il capo non eri tu?- Fece Ragnage ad Ally.
-Cretino.- Si stizzì lei. -Comunque quello è un altro modo. Qualcuno ha altre idee? Bene. Acqua, aria. Marchingegno, lacrime... Credo sia tutto. La riunione è aggiornata. Se avete dubbi mettete una domandina nella cassetta dei consigli. Buona giornata.-
-Cassetta dei consigli?- Disse Ragnage ridendo. -Noi ci prendevamo a pugni.- Megan lo spintonò.
-Fai il bravo alieno.- Lo ammonì. -Qui ci sono dei bambini.-
-Non avrei mai pensato di stare qui dentro senza uccidere nessuno.-
-Ragnage, devo parlarti.- Fece Peter.
-Dimmi Peter. Cavolo per tutte le volte che ti ho chiamato Umanyano... E Ah! Ho baciato un Memy, che stupido non averlo saputo prima. Questo spiega come tu sia sopravvissuto al mio veleno.-
-Oltre a quello... Ally. Lei è turbata. Cosa è successo su Nevular?-
-Dovevi venire.- Disse fermo. -Aveva bisogno di te.-
-Ma cosa è successo?- Insisté. -Lo sento che qualcosa l'ha ferita!-
-Colpa di Nevular, ok? Colpa di quello che accadeva intorno a lei.- Spiegò. -Ha preso ed è uscita d'improvviso. È tornata dopo una lotta sanguinosa, piena di sangue addosso. Neanche si è sforzata di toglierselo di dosso! Ho cercato di aiutarla, ma avrei preferito che ci fossi tu. Stare vicino così tanto a lei e sapere che non posso...- Esitò. -Avresti dovuto esserci.- Ripeté.
-Hai il suo profumo addosso. Lo sento da qui.- Fece geloso marcio.
-Non farmi essere ripetitivo.- Commentò lui. -È pazza di te, puoi fare a meno di temermi.-
-E che avete fatto poi, dopo che l'hai aiutata.- Lui fissò Megan. -No, guarda qui. Non mia cugina.-
-Aveva gli incubi la scorsa notte. Sono rimasto con lei.- Peter respirò profondamente, se ne andò infuriato, senza dire una parola.
-Oh, oh.- Commentò Megan. -L'ultima volta che ha respirato così... Si è scatenato il putiferio.-
-Che ha fatto?- Domandò, a quanto pare lei ignorò la domanda.
-Lui perde le staffe molto difficilmente. Se non se la sta prendendo con te lo farà con lei, e non voglio essere nella stanza quando andrà a fuoco.-
-Se litigano è colpa mia. E anche se dico che abbiamo solo dormito non credo che cambierò le cose...- Ragnage lo seguì, Ally era in camera di Sara, con Chloe.
-Sei di un mese e tre settimane.- Le diceva. -Ma uno cresce più velocemente dell'altro... Devo tenerti d'occhio.-
-Hai dormito con Ragnage.- Disse Peter, scuro di rabbia in viso.
-Sto lavorando.- Chloe nel vedere Ragnage si infuriò, ma lasciò la furia a dopo. -E anche se fosse, non abbiamo fatto nulla.-
-Non mi dire “nulla”! Io e te stiamo spesso nel letto a fare nulla, a parlare. Per me non è nulla, chiaro! Per me è emotivo, importante, essenziale!-
-Lo so! Ma avevo bisogno di qualcuno. E quanto mi ha spezzato il cuore il fatto che tu non ci fossi! Mi sentivo esplodere! Cosa avrei potuto fare?-
-Va bene, ok! Ma perché lui! Non c'era Jason, Chris, Sara!?- Ragnage fece un passo e Peter lo spinse indietro. -Non ti avvicinare!- Si girò di nuovo verso Ally. -Questo mi fa andare su tutte le furie! Lui ti ama! Forse per te non è lo stesso, ma non mi importa, però per lui... Cazzo, il solo pensiero che ti ha toccata..!- Tirò un calcio alla sedia e Ally si mosse spaventata. -Ho voglia di strangolarlo ora!-
-Sai quanto sono attratta da te quando fai così?- Disse lei facendo un sorrisetto complice, lui esitò.
-Non cambiare argomento!- Urlò. -Questa cosa... Io ho i nervi a fior di pelle.- Ragnage mise un amano sulla spalla di Peter.
-Arrabbiati con me. Potevo andarmene, ma sono rimasto, non avrei dovuto ascoltarla e andarmene.- Peter fissava Ally.
-È lei che te l'ha chiesto, quindi? Peggio ancora.- Lei si morse il labbro in imbarazzo.
-Si, ma era come quando l'ho aiutata in doccia, non era diverso.- Sbottò Ragnage, forse aveva composto un po' male la frase. Un po'...
-Scusa come?- Disse Peter assottigliando gli occhi su di lui.
-Perché non stai zitto!- Sibilò Ally. -Dammi il tempo di dirglielo.-
-E dopo aver dormito insieme avete fatto la doccia? Ma siamo seri?- Sfuriò Peter, Ragnage che metteva le mani avanti per fermarlo.
-No quello era prima!- Disse Ally, come se migliorasse la situazione.
-Prima o dopo che importanza ha?- Fece Ragnage.
-Importa!- Disse lei.
-No!- Fece Ragnage, sicuro che la situazione non fosse diversa.
-Ti odio!- Gli urlò contro Ally.
-Io no! Non sarei stato qui se ti avessi odiato come avrei dovuto odiarti.-
-Spiegatemi!- Urlò Peter, interrompendoli.
-Sono dettagli che in mensa non ho detto. Sentivo... Le persone torturate urlare. Sono scesa e le ho salvate. Sono tornata piena di sangue, erano tutti troppo scioccati e solo lui si è mosso.- Disse spingendolo con entrambe la mani sul petto. -Mi ha aiutato a pulirmi, io ho dato i numeri, come faccio di solito. Ormai mi conosci. La notte ho avuto un incubo e sempre e solo lui...- Lo spinse di nuovo. -Era lì per me!-
-Sono spregevole, lo so!- Urlò lui spingendo lei.
-E ha importanza quando è successo! Perché partiva tutto da quelle orribili urla e da quello che ne è conseguito!- Gridò spingendolo ancora.
-Oh, scusami sai com'è, per me non erano affatto delle situazioni addoloranti, perché non mi fa né caldo né freddo averti davanti a me!- Urlò. -Vederti soffrire e non riuscire a fare niente se non abbracciarti e spezzarmi il cuore!- Diceva tenendola per la maglia. -Fosse stato per me, mi sarei ucciso! Perché non posso averti!-
-E d'accordo! Fai sentire male anche me! Perché non posso aiutarti, perché quello che è successo ieri è servito solo a farti stare peggio e il problema è che ci centro solo io!- Piombò il silenzio, i due che si fissavano negli occhi.
-Lasceresti la mia ragazza?- Disse Peter, infuriato. -Va bene, capitolo chiuso. Tu hai aiutato lei, tu hai illuso lui. Non ne voglio più sentir parlare.-
-Ha ragione. Mi hai illuso.- La lasciò, se ne andò.
-Che disagio.- Disse Chloe. -Pensavo di essere io quella messa male.-

-Quindi che fate?- Fece Paul. -Restate con noi?-
-Io vado un attimo a casa. Voi state qui, non muovetevi.- Disse Ally, andò verso casa sua. La porta non era chiusa a chiave, salì le scale e si fermò davanti al bagno. La porta era chiusa, ma non a chiave, come se chiunque ci fosse dentro fosse sicuro che nessuno sarebbe entrato. Lei entrò. Ragnage era nella vasca, con l'acqua fino al collo, era pallido e quello che più importava... L'acqua era di un rosso sangue intenso.
-Ciao.- Disse lui affannato, lei lo fissò triste e anche arrabbiata.
-Codardo, vigliacco...- Commentò. -Se mia sorella fosse viva e ti avesse visto? Sai quanti traumi le avresti procurato?-
-Ops...- Riuscì a dire.
-Scappi? Fai come fanno i Nevulariani? Ti uccidi?-
-Smetto di soffrire. Troppo tardi per salvarmi. Ho perso molto sangue, non vedi? È finita.- Lei sentì lacrime pungenti uscire dagli occhi. -Cos'è? Ti importa di me, ora?-
-Ti sei tagliato le vene per me. Pazzo.- Ally non sapeva come avrebbe potuto salvarlo. Aveva ragione lui, stava morendo. Eppure riuscì a sentire una sensazione nuova. Sentì l'acqua come se avesse una voce, l'ascoltò. D'improvviso si sentì di riuscire a distinguere quale fosse acqua e quale fosse sangue. Comandò all'acqua di farsi da parte, comandò al sangue di tornare indietro. Poco a poco l'acqua diventò sempre più limpida.
-Cosa stai facendo?- Disse terrorizzato lui. -No, ferma!- Non aveva energie, cercò di muoversi, ma alla fine cedette. -Lasciami morire.- Annaspò.
Tu non hai ancora finito.- Disse severa, Ragnage la guardò come a trattenere il respiro dagli occhi, poi cominciò a vedere offuscato, perse i sensi, con Ally che incombeva su di lui.
Lo portò in infermeria, chiamò Megan che arrivo più veloce di un fulmine. Ragnage era sul lettino quando arrivò, Ally gli toglieva la maglia bagnata.
-Aiutami con i pantaloni. Quest'idiota...- Commentò, lasciò cadere a terra i vestiti bagnati, con il piede li mise sotto al letto. -Credo di avere ancora un altro potere segreto, ma era ovvio, già lo sospettavo.-
-Ma perché lo ha... Cosa stava... Perché lo stava...- Balbettò lei, aiutava Ally a fasciargli i lunghi tagli sulle braccia. Lei la fermò, stava tremando come una foglia. Fissava le bianche e vecchie cicatrici sul suo corpo.
-Megan, credo che sia stata l'ultima goccia, la conversazione con me e Peter. Non lo dava a vedere forse, ma guardalo ora. L'ho salvato per il rotto della cuffia e quando si sveglierà mi odierà.-
-Certo che si... Cioè non voglio difendere il suo gesto, ma non gli hai permesso di fare quello che voleva.- Ally finì di fasciarlo.
-Vedo se ho una sfera, per farlo riprendere.- Andò in magazzino, e la lasciò sola con lui.
-Ti suicidavi, eh?- Commentò lei fissandolo. -Potevi almeno avvisare...-
Lei non si accorse che stava diventando bianca, la sua pelle, la sua faccia, cominciò a diventare luminosa. Sentiva dolore farsi strada verso di lei, cercava e pensava a ogni momento che l'aveva portata lì. Lui che gli diceva che doveva capire chi era. I suoi capelli divennero fili bianchi luminosi e dritti, gli occhi divennero di un bianco perlaceo e metallizzato. Aveva un aura oro intorno a se. Non si sentiva più come prima, ora. Si sentiva meno bloccata come se il corpo di prima la tenesse legata irrimediabilmente a tutto ciò che più aveva odiato. Spalancò gli occhi sentendo una consapevolezza dentro di sé, consapevolezza che le stava dicendo cosa fare. Si chinò verso il suo viso e gli baciò gli occhi, Ragnage riprese il suo colore, le bende smisero di cercare di trattenere il sangue, perché non ne usciva più. Lui aprì gli occhi, che rimasero quasi accecati nel vedere la sua vera forma.
-Megan?- Fece Ally dietro di lei. -Sei bellissima...-
Lei si girò e le sorrise.  -È sveglio...- Ally andò da lui, confusa.
-Pensavo fosse troppo debole...- Disse aprendogli l'occhio per controllarlo.
- Smettila.- Fece lui agitando il braccio, si bloccò, fissando le bende.
-Hai visto che hai fatto?- Disse lei prendendogli il braccio. -Perché?-
-Io avevo avvisato. Non potevo certo ucciderti.- Disse, si alzò a sedere. -Pensavo che sarei stato peggio, cioè mi sono quasi ammazzato, ma mi sento bene...- Ally tolse la benda e vide cicatrici, non più ferite. Cicatrici che dovevano guarire però, croste scure e dolorose. -Oh, per l'Albero.-
-Cosa..?- Fece Ally, guardò Megan. -Sei stata tu..?-
-Avevo già superato la Prova. Dovevo solo prendere sicurezza su ciò che sono. Una Memytaizer.- Disse, si guardò le dita. -Ora che so chi sono, mi sono sbloccata, e il potere che avrei dovuto avere dopo la prova mi si è palesato nella mente. Ti ho aiutato a guarire.- Ragnage la fissò. -A lei che è stata ferita ogni giorno date il potere di guarire e ferire.- Citò.
Ragnage sorrise. -Sono felice di essere vivo solo per aver saputo di avere ragione.- Megan lo spinse con una mano sulla spalla.
-Ora riprenditi. Io vado da mio padre, mamma dice che mi vuole parlare. Non ti muovere da qui e non fare stupidaggini. Megan, voglio che tu vada da Piper, la aiuti con Hope e le spieghi due o tre cosette sui Memy. Peter mi aspetterà qui, non ci metterò molto, credo.-
-Va bene...- Commentò, tornò del suo solito colore e Ally sentì una forte mancanza. -Sta sera a cena ti aggiorno.- Se ne andò, Ally fissò Ragnage.
-Non fare mai più una cosa del genere.- Lo ammonì, lui si guardò le lunghe cicatrici sugli avambracci, mentre lei se ne andava.
Non ce la fece a rimanere lì, si mise dei pantaloni puliti e si riprese le sue cose, però non trovò una maglia. Fece le scale, sapeva che c'era Peter in salotto, Ally aveva detto che lui doveva aspettarla lì. Ragnage entrò in salotto, era strano per lui stare lì dopo l'incontro con Evelyn. Il primo incontro con Evelyn. Trovò Peter sul divano che leggeva, si incamminò verso di lui, poi squillò il telefono. Peter alzò lo sguardo notandolo, gli fissò la tasca postoriere del pantalone.
-Mi stai fissando il culo?- Chiese sarcastico Ragnage, Peter lo guardò acido.
-Ti suona il telefono.- Commentò evitando il suo sarcasmo, lui prese il telefono, sempre guardando Peter. Abbassò lo sguardo mentre quello suonava imperterrito.
-Allora, chi è?- Domandò Peter.
-Non suona da giorni questo telefono. È mia sorella. L'ultima volta che non le ho risposto mi ha quasi staccato la testa a morsi, avevamo 15 anni.- Peter spalancò gli occhi.
-Rispondile.- Ed ecco svelato il perché della cicatrice di un morso sulla sua clavicola, ora doveva capire tutte le altre.
-Pronto.- Disse fermo.
-Ciao, fratellino. Sei solo? Non mentirmi, riconosco quando menti.- Gli rispose lei.
-Roxan, cosa vuoi?- Disse arrabbiato.
-Sei con Ally? Vi disturbo? Eravate in intimo?- Ragnage si spazientì, Peter sentiva tutto, cercò una maglia con gli occhi e indossò la prima che gli capitò a tiro, sembrava di John, gli stava grande alemno il triplo.
-Sono con Peter, il suo fidanzato.- Disse lui, fissando Peter imbarazzato.
-Oh, ti fai anche lui ora?- Disse sarcastica.
-Dimmi cosa vuoi.- Ripeté lui ancor più acido.
-Ero davanti a scuola, oggi. Aspettavo Peter, per una chiacchierata. Non l'ho trovato, ma già lo sai... Così ho visto un ragazzino, di nove anni, così simile a lui, non hai idea...-
-Cosa gli hai fatto? Lui non c'entra.- Peter sentì un colpo al cuore, era la stessa cosa che gli aveva detto lui, il giorno in cui lui lo aveva baciato.
-Niente, l'ho preso con me, non sai quanto è tranquillo.- Ragnage sbiancò.
-Cosa vuoi che faccia?-Disse con le larghe e lunghe maniche a disturbarlo.
-Beh, io voglio parlare con te. Volevo attirare la tua attenzione. Ci sono riuscita?- Disse ridendo, lui deglutì.
-Vuoi che venga a salvarlo?- Ragnage era convinto, voleva farlo, qualunque trappola avesse escogitato la sorella.
-Ti aspetto dove tutto ha avuto fine per nostro fratello.- Riagganciò, Ragnage rimase col telefono in mano allibito e spaventato. Peter capì che si trattava del capannone dove era stato portato Chris quando fu rapito. Ragnage andò verso la porta e Peter lo seguì.
-Non venire Peter. Questa è una cosa di famiglia.-
-Non mi importa, anche per me è questione di famiglia. Quello è mio fratello. E se non te lo sei dimenticato è un Memy come me. Io devo proteggerlo, è mio fratello.-
-Allora fa come ti pare.- Si avviò e si mise in macchina, con Peter alle calcagna. Quello era il tipo di viaggio che sarebbe dovuto durare ore, ma invece durò a malapena 30 secondi. Entrarono nel capannone dal retro, Peter vide delle finestre alte che andavano dall'inizio alla fine del capannone, conoscendo Ally sapeva che sarebbe entrata da lì. Ebbe paura perché sentiva la strana sensazione che quei vetri si sarebbero presto rotti e che sarebbe stata lei a farlo.
-Ciao.- Salutò giovale Roxan, il fratello le andò in contro.
-Dov'é il ragazzino?- Lei sorrise giocosa, prese il viso del fratello tra le mani e lo baciò a stampo.
-Mi sei mancato.- Lui si scostò e si guardò attorno.
-Cosa gli hai fatto!?- Lei rise.
-Era un bluff. Pensavo che lo avessi capito...- Rise lei, Ragnage la fissò infuriato. -Ho pensato di rapirlo, ma io odio i mocciosi e non sarei durata per più di due minuti. Lo avrei già ucciso, fratellino, lo sai.-
-Si, infatti non ti lasciavo tenere le mie figlie.- Disse lui, vide due sedie. -Cosa vuoi fare con quelle?-Li si leccò le labbra, golosa. Spinse Ragnage a terra e prese Peter, lo lanciò nella sedia e lo legò. I polsi stretti dalle funi sui poggia braccia. Gli mise un bavaglio sulla bocca. -Ferma!- Urlò Ragnage rialzandosi. -Che stronza, neanche da piccoli ci spingevamo così!-
-Bene! ora manca solo una cosa!- Disse raggiante. prese il telefono e iniziò a girare un video. -Ascoltatori! Per la Cometa, spero che il tipo della tv che ho minacciato faccia il suo lavoro! Sono in live? Bene!- Si bloccò, esitando. -Allyson McAiver, guarda qui.- Disse in tono serio, inquadrò Peter. -C'è il tuo amoruccio, è legato, vuoi fare qualcosa? Siamo qui.- Inquadrò il punto in cui Farlinium era morto. Il suo sangue incrostato, che dava dolorosi ricordi a entrambi i fratelli, ma in modi diversi. -Ti aspetto.- Mise giù.
-Era questo il tuo piano?- Disse lui irato, lei si appoggiò al muro. -Cosa aspetti?-
-Lei.- Affermò, scura in viso. Roxan teneva stratta tra le mani una mazza di legno. Dopo due minuti, che per la tenzione che c'era neanche si erano sentiti, un rumore lontando di un razzo di fuoco cadente sembrava avvicinarsi. Come temeva Peter, la finestra si ruppe scrosciate, Ally rotolò riazandosi.
-Ally! No!- Urlò Ragnage, lei si girò, Roxan le diede una bastonata in testa.
Si svegliò vedendo sfocato. -Oh, bene sei sveglia, magnifico.- Disse lei sorridendole.
-Non c'era motivo di farmi svenire, hai perso tempo. I miei mi avranno già trovato.-
-Allora... Perché non sono qui?- Disse lei con gli occhi spalancati, sembrava pazza. -Ok, dai, dai. Lasciamo perdere, davvero. Ho altro di cui parlare, sul serio.-
-Hai preparato delle domande?- Fece Lei. -Slega il mio ragazzo.-
-No! Mi serve.- Fece lei capricciosa, Ragnage che tentava di fare qualcosa, Ally che lo ammoniva con lo sguardo. -Anche se non mi serviva per questa cosa, voglio capire comunque.-
-Cosa?- Fece Ragnage, aveva l'impressione che mentisse, quando faceva così era perché stava per fargli qualcosa di brutto. Da piccoli le aveva rubato un dolce, lei per vendicarsi gli uccise il suo cucciolo e ruppe la sua spada preferita. Avevano otto anni. Lei si avvicinò a lui, lo accarezzò dietro la nuca e d'improvviso strinse i suoi capelli, lo trascinò di fronte ad Ally, il suo viso che quasi poteva toccare il suo.
-Ti ho aiutato con Foxisem, ricordi?- Fece. -Baciala e vi lascio andare.-
-Roxan, per favore!- Urlò. -Non farlo.- Lei prese un coltello dalla sua cintura e lo ficcò nella mano di Peter, il coltello che aveva attraversato anche il bracciolo di legno, Peter urlò. Fu come sentire un rumore assordante dentro un vaso silenzioso.
-Ecco, visto? Cosa mi fai fare!- Lei strinse i capelli del fratello e lo strattonò verso Ally, lei immobile. -Fallo.-
-Roxy, ti scongiuro.- Supplicò lui. -Non farmelo fare.-
-Ma non la ami? Non vorresti baciarla? Ti sto aiutando, Fratello.- "Si ma non così" pensò "Lei non lo vorrebbe" -Continuerò a farlo se non lo fai.-Ebbe paura a chiedere.
-Fare cosa?- Lei sorrise e pugnalò ancora Peter, sulla coscia.
-Sono felice che tu lo abbia chiesto.- Sussurrò, e la si sentì anche con le urla di Peter. Roxan puntò il coltello sotto il suo mento.
-Non ho paura di morire.- Fece lui, in realtà desiderò morire come niete altro al mondo.
-Oh, giusto. Allora...- Il coltello girò verso Ally. -Vuoi che muoia lei?- Ally non si mosse di un millimetro. -Ah, un'altra che non ha paura di morire!- Ally guardò Peter. -Oh, è per lui che hai paura di morire? Non voi che soffra?- Pugnalò ancora Peter, all'avambraccio. -Fallo!- Urlò Roxan, sovrastando le urla attutite dal bavaglio di Peter.
-Ti prego, no!- Urlò Ragnage. -Perché mi fai questo!- Roxan si stufò prese il coltello e lo mise in mano al fratello, poi gli prese la mano e la puntò contro il peto di Ally.
-O la baci, o la uccidi.- Sentenziò.
-Fallo.- Disse Ally. -Non ti rimprovererò, ti prego, Fallo.-
Ragnage sapeva che lo diceva perché non voleva che lui la uccidesse, perché lei sapeva che era l'ultima cosa che lui voleva, ora che era cambiato. Ora che lei non era più sua nemica, ora che lei sapeva quanto lui tenesse a lei. E lui sapeva anche che lei non voleva morire davanti agli occhi di Peter.
-Visto? Te lo ha chiesto, che dolce! Forza, ti ha dato il permesso.-
-Ally, io...- Esitò respirando a fatica. Ally lo baciò. Interi secondi che spezzavano il cuore ad entrambi. Quando si staccò gli occhi di Ragnage tremavano, quelli di Ally lo fissavano sicuri e fermi. Senza paura.
-Oh, peccato che non sia quello che ho chiesto. Ho detto che doveva baciarti lui, Ally.- Silenzio, Ragnage piangeva. La sorella strattonò il suoi capelli, lanciandolo all'indietro. Diede un calcio ad Ally, che cadde con la sedia compresa. Roxan andò verso il fratello. -Io mi fidavo di te! Confidavo che saremmo sempre stati insieme! Mi hai tradita!- Urlava, tenendolo per la maglia. La maglia si strappò mentre lei strattonava, fu lì che lei notò che la manica alzata nascondeva anche altro. Alzò le maniche.
-Che cosa ti sei fatto, fratello?- Domandò allibita e spaventata.
-Lo hai capito da sola.- Fece lui.
-Che cosa gli hai fatto!- Urlò Roxan ad Ally, lei si liberò con uno strattone e si portò davanti a Peter.
-Lei mi ha salvato la vita!- Urlò Ragnage.
-Ma è stata lei per prima a rovinartela!- Si lamentò, andò verso il muro, schiacciò un bottone e il pavimento si aprì mostrando una piscina. -Vi piace? L'ho fatta mettere per Farlinium...-
-Che cose imprevedibili hai in mente?- Fece Ragnage, Lei andò da Ally, la prese per il collo e la trascinò verso la piscina, lei si dimenò e tentò di fermarla, ma niente. Roxan la immerse nell'acqua.
-No!- Urlò Ragnage, la sorella gli mollò uno schiaffo che lo fece cadere a terra, inerme, a fissarla. Ally si dimenava, Peter non diceva nulla, Ragnage ne rimase confuso, si aspettava almeno la paura di perderla da parte sua. Ally buttava fuori bolle, fino a quando non si mosse più.
-Tutto qui?- Roxan rise. -Visto? Non ci voleva molto, fratello.-
Lei alzò il viso di Ally per mostrarglielo, non si muoveva. -Cosa hai fatto!- Gemette lui, col cuore spezzato, il silenzio che era più tagliente delle urla.
Ally aprì gli occhi e fece un sorriso beffardo a Roxan. -Respiro sott'acqua, puttana.- La pugnalò alla spalla, lei la lasciò e si ritrasse, sorpresa.
-Come osi!- Urlò alzandosi, guardò lei, il fratello e poi si fissò la ferita. Scappò, mentre Ally scuoteva la testa infuriata.
-Stupida troia.- Commentò, slegò Peter, che la abbracciò. -Stai bene?-
-NO.- Ammise, Ally aiutò Ragnage ad alzarsi.
-Andiamo via di qui.- Si guardò le mani sporche del sangue di Roxan. -Sto per vomitare.- Disse trascinando i piedi verso l'uscita. Pensò a quello che era appena successo. L'aveva baciato, aveva illuso un'altra volta Ragnage, gli aveva fatto sperare qualcosa? E non era neanche la cosa peggiore. La cosa peggiore fu che gli era piaciuto.
Arrivata alla Casa disse a Sara cosa era successo, lei fissò un posto che ovviamente per lei non era vuoto. -Era questo quello che cercavi di dirmi, Jimmy?- Domandò. -No, zitto. Aspetta. Tu hai cercato di suicidarti? E tua sorella si è arrabbiata?- Ragnage deglutì. -Pensavo ti odiasse.-
-Può anche odiarmi, ma nel mio pianeta i gemelli sono destinati ad amarsi e proteggersi. Certo mi ferisce spesso, corporalmente e sentimentalmente ... Però non fa sul serio.- Ally lo fulminò.
-Non fa sul serio?- Peter era accanto a lei che si fissava le ferite che si richiudevano grazie alla sfera. -Lei mi terrorizza.-
-Non si è visto. Per nulla. Eri immobile e irremovibile, anche quando... Anche quando mi hai baciato.- Sara la fissò con tanto di bocca spalancata.
-Si, non ricordarmelo.- Fece Peter col magone alla gola.
-Ti chiedo scusa per questo.- Fece Ally. -So che stai soffrendo. Stiamo soffrendo tutti e tre. Cioè, hai tentato di ucciderti e poi quella puttana di tua sorella ti ha costretto a baciarmi.- Sara non credeva alle proprie orecchie, scosse la testa nella direzione in cui probabilmente stava Jimmy. -E ha anche avuto il coraggio di preoccuparsi per te e di uccidermi per averti ferito.-
-Beh, se Foxisem alla fine mi ha accettato è un po' grazie a lei... E, aspetta. Io ho avuto il terrore addosso quando ti stava affogando! Peter non si muoveva e non capivo il perché, incominciavo a pensare che non gli importasse. Ma a quanto pare lui sapeva che respiravi sott'acqua, IO NO!-
-Scusa.- Ribatté Ally.
-Volevo morire.- Disse Ragnage tenendosi la pancia. -Di nuovo.-
-Ok, adesso basta. Focalizziamoci sugli Altri, ok? Mentre tornavamo mi è venuta un'idea.-
-Come tuo solito.- Disse Sara, un po' pallida. -Di che si tratta?-
-Pensavo a Nevular. Buttando le lacrime nella Fonte, tutta l'acqua di Nevular ora ha il concentrato Memy. Noi non abbiamo una fonte d'acqua così. E contaminarle tutte è impossibile. Non ci assicureremmo della completa diffusione. Ho quindi pensato all'aria, perché sembra più presente uniformemente al pianeta. Ma anche qui abbiamo il problema di non avere una fonte fissa. Perciò ho pensato di accontentarmi e andare nel posto più ventoso e sperare che si diffonda.-
-Sperare?- Fece Ragnage, grattandosi le croste agitato, Ally gli prese la mano e la strinse.
-Si, perché in qualche modo ci arriverà. E mi hai appena fatto venire un'altra idea, migliore. Polvere. Invece di farlo evaporare in un posto singolo e ventoso, possiamo fare la polvere di lacrime Memy e io posso fare il giro di Umany volando. Spargo la polvere ovunque, che grazie ai venti si uniformerà ed ecco fatto.- Ragnage guardò la sua mano, Peter gli prese anche l'altra.
-È da pazzi, ma Ally è pazza, perciò...- Commentò, Peter prese per mano Ally. -Come facciamo delle lacrime in polvere?-
Ragnage rise e lasciò le loro mani. -Non ne ho idea. Ma Draglus forse lo sa... Ha 200 anni, avrà un idea...-
-Dov'è?- Chiese Ally.
-Nevular.- Disse Sara. -Ha conosciuto tutti e poi ha detto che doveva tornare ai doveri di TAN e assicurarsi che la diffusione funzioni. Però Steve ha creato con Chloe e Ribcu un comunicatore, tra pianeti. Come telefoni...-
-Oh, e lo avete pensato senza di me?- Disse Ally ironica.
-Tu non lo sai, ma quel ragazzino ha una mente superiore. Oltre al fatto che secondo me ha fatto qualche fuga nel DIM.- Disse Sara, Ragnage li guardò confusi e loro gli spiegarono.
-Per la Cometa!- Esclamò. -Sei tornata indietro nel tempo!-
-No.- Disse Ally. -Io ero nel presente. Steve ha continuato e per me quello che faceva era futuro. Lui è tornato indietro nel tempo, in pratica. Non tecnicamente perché lui è andato nel DIM ad avvisarmi. Poi quella linea si è cancellata. Quindi neanche lui è tornato indietro nel tempo.-
-Allora siete scemi!- Disse lui. -Potevate mettere qualcuno lì dentro oggi pomeriggio, prima che Roxan mi facesse quello stupido “scherzo”, farlo uscire e evitare quello che è successo.-
-Non si gioca con la linea temporale! Come sai che non sarebbe andata male cambiando tutto? Dopo aver cambiato la prima volta la cosa non si può più rifare. Troppa confusione e non possiamo rischiare di fare arrabbiare un'altra dimensione. C'è già Oltre che ce l'ha a morte con me.-
-Non solo con te.- Bofonchiò Sara.
-Quindi la escludiamo per sempre?- Disse Ragnage stizzito. -Potrebbe essere la nostra arma migliore!-
-Non la escludiamo, la rimandiamo. Ed è vero che è un arma, ma è a doppio taglio, pericolosa e terribilmente complessa.- Disse Sara.
-Mi daresti quel telefonino spaziale allora?- Fece Ally a Sara, lei le passò un aggeggio spesso, però era uno schermo piatto e lucido. -Ragnage a te l'onore.- Disse dandoglielo, lui lo prese timido.
-Ok, allora... Mettiamoci all'opera.- Disse Ragmage stringendolo.
-Chiama Draglus, chiedigli del macchinario, io vado da Megan e vedo se è riuscita a prendere qualche lacrima. Ce ne serve un fiume.-

Nevular - Il Regno CometaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora