Sara se ne andò, lasciando Peter da solo con Ally. Lui rifletteva, poteva chiedere alla madre di dire ad Ally, se l'avesse vista, che lui non si sarebbe arreso.
-Mi hai detto che ho un Bonus, giusto?- Domandò ad Ally, anche se silenziosa non avrebbe risposto. -Il mio Bonus è questo. Torna da me. Capito? Non puoi lasciarmi, non puoi ignorare il Bonus. Torna. Da. Me.-
Verso sera Chris svegliò Peter che si era addormentato con la testa sul letto di Ally, come al solito. Prima di uscire dalla stanza Peter notò che la pelle di Ally incominciava a fumare vapore. Fece per toccarla, ma Chris lo bloccò.
-La conosco fin troppo bene, lei. L'ultima volta che fumava così mi sono ustionato.- Chris mise la mano a due centimetri dalla sua pelle.
-Cosa...-
-Freddo.- Lo interruppe Chris, Ally fumava ancora.
-Che facciamo?- Disse Peter preoccupato.
-Non sembra fare danni al letto... È fredda solo sopra, forse è normale dati i suoi poteri. E poi stiamo usando sacche per la metamorfosi, credo che il corpo stia rispondendo allo stesso messaggio della prima metamorfosi. Ma non sono sicuro, perché potrebbe essere anche che le sta succedendo qualcosa... Di Là.- Disse Chris esaminando la sorella senza toccarla.
-Tipo cosa?-
-Non lo so. Come quando ha sussultato tre giorni fa, magari anche lì le è successo qualcosa...-
-Credi che la stiano attaccando?-
-Non penso, Oltre è pacifico e al massimo... Farlinium... Ma credo che sia riuscita a scappare, almeno spero.- Peter la guardò come a volerle urlare di resistere, intristito.
-Peter...- Chris prese una sfumatura verdognola, Peter fece andare il suo sguardo da lui ad Ally.
-Che succede?- Domandò in panico.
-Chloe è di sopra, sta parlano con Paul e con la mamma...- Esitò. -Dice che Steve è sparito.-
<La prossima volta glielo dico... Perché dovrei andare a prendergli io la figlia al campeggio? Brutto idiota... Arriverò tra due ore...> Borbottò Jeomoon mentre guidava in autostrada nella notte, solo. <Non è difficile... “Lorzock, vacci tu a prendere tua figlia!”, ma no... Dopotutto è il capo, lasciamo stare...> Jeo vide apparire qualcosa a pochi metri da lui. <Ma che diavolo...? NO!>
Attraversò il portale, vedendo la figura di un ragazzo che dormiva un po' agitato nel sonno, poi urlò e si ritrovò in un posto rosso-magenta. La macchina stridette mentre lui frenava e inchiodava. Quando fu fermo ci impiegò qualche secondo prima di riuscire a smettere di tremare e di uscire dalla macchina. Si guardò attorno, era tutto vuoto e infinito, spaventosamente infinito. Urlò ma dubitò che qualcuno lo sentisse, si sedette in macchina pensando a cosa fare e si angustiò del fatto che non gli veniva in mente niente. Sbatté le mani sul volante angosciato.
Passarono ore, ma non successe nulla finché Jeo sentì dei rumori, uscì. Non c'era nulla, ma in terra c'erano due proiettili. Lui non li toccò, diffidente. Dopo una giornata intera, Jeo moriva di fame, e lì non era più successo nulla. Tenendo conto delle ore cercando di non perdere la cognizione del tempo, calcolò che era mattina, del 27. Sentì un forte rumore e dei massi apparirono quasi schiacciando la sua auto. Dopo un altro paio di ore sentì un altro rumore, e si trovò una noce davanti. Senza pensarci su troppo prese un sasso e la spaccò, divorandola. Non era abbastanza ma era meno di niente. Poi dopo poco sentì di nuovo un rumore, come di respiri, stavolta. Prese la spada e uscì allo scoperto.
Steve si ritrovò in un posto dalle sfumature rosse e magenta, si guardò attorno, c'erano sassi enormi. Quelli che gli stavano venendo addosso dalla montagna. Da lì capì che era nel posto giusto. Guardò a terra e vide i due proiettili e la noce, spaccata a metà da un sasso che giaceva lì accanto. Da dietro i massi uscì un tizio, capelli giallo zafferano e occhi rosa cipria, era pallido. Parlò in una lingua strana, non del pianeta, agitò la spada verso Steve. Steve notò una macchina dietro i massi, quasi investita da questi ultimi. Rifletté, magari la macchina veniva dall'autostrada che aveva aperto durante la notte del giorno prima, e poi il DIM lo aveva protetto, in qualche modo. Il tizio sembrava affamato, Steve guardò la noce, rotta e dedusse che quella era l'unica cosa che aveva mangiato in un giorno, per poi passare notte e mattina sempre a digiuno. Quello faceva fatica a tenersi in piedi, Steve alzò le mani calmo e iniziò a usare la magia. Fece sparire la sua arma, lui si ritrasse, poi Steve usò ancora la magia. Stavolta creò cibo, un bel piatto d'argento con su una cupola. L'appoggiò e si allontanò, permettendogli di avvicinarsi. Quello, diffidente, si avvicinò e sollevò la cupola, scoprendo una bistecca fumante e fagiolini conditi. Steve poté confermare che era felice, dai suoi occhi che brillavano. Si fece una scorpacciata e rimase seduto a terra contento. Steve si avvicinò e creò un calice d'acqua e glielo porse, lui lo guardò ringraziandolo con lo sguardo e si dissetò.
-Chi sei?- Chiese. Nessuna risposta, si accigliò e spostò la testa di lato. -Sei Nevulariano, vero? Su questo pianeta c'è solo una lingua...-
il tizio appoggiò il bicchiere a terra e indicò la montagna di sassi.
Steve indicò se stesso. -Sono stato io... Chiedo scusa...- Disse cercando un contatto fisico, lui si ritrasse poi si rilassò. -Io, Steve. Tu?- Lo indicò.
-Jeomoon.- Disse capendo, poi usò la sua lingua e Steve si accigliò.
-Amico, proprio non ti capisco.- Lui si girò e gli mostrò la macchina, ma Steve notò anche che dietro la schiena, sulla maglietta c'era scritto ASA. Deglutì e sperò che non capisse chi era lui davvero, era ancora debole, avrebbe avuto un vantaggio, ma non sembrava volerlo attaccare, non ancora. Indicò oggetti e li chiamò col nome nevulariano, Steve li memorizzò trascrivendoli nel suo cervello. Successe una cosa interessante, però. Quello che pensava nella DIM diventava vero. Apparì un foglio con quello che aveva pensato, così osservando anche come si scriveva il nevulariano. L'alieno si avvicinò guardò il foglio e annuì impaziente.
-Sei qui sempre per colpa mia, lo so...- Steve e lui si misero a comunicare, o almeno Steve ci provava. Impiegò ore a tradurre dalla sua lingua al nevulariano, ma alla fine creò un intero dizionario pieno di parole. Comunicò con lui nella sua lingua e cercò di insegnargli un paio di parole. Jeo capì che lui era Semialieno e si rattristì.
<Io li uccido quelli come te.> Gli disse in nevulariano.
-Lo sapevo, ma mio papà crede che possiate cambiare idea...- Gli tradusse.
<Io sono molto importante nel mio lavoro.> Disse. <Sono al fianco del nuovo capo degli Eromi, Lorzock. La maglia è vecchia...>
-Beh, meglio che vai, saranno preoccupati.-
<Anche tu...> Esitò. <Ehi, ragazzino.> lo chiamò prima che Steve creasse il portale. <Ti ho letto, sai?>
-In che senso?-
<Non siete come Ragnage ci dice sempre. Non voglio alimentare le tue speranze, ma credo di non essere più sicuro di star facendo la cosa giusta.>
-Io ti ho spiegato il mio punto di vista. Tu sai il tuo... Sai per cosa combatti?- Jeomoon sembrò non trovare nulla, sospirò.
<Piccoletto, se non volessi più tornare da Lorzock?> Steve sorrise.
-Sei il benvenuto tra noi, lo sai. Devi solo essere sicuro, perché è la tua vita e nessuno ti deve dire che devi fare.- Jeo sorrise annuendo.
<Non come loro... Capito. Come posso fare per uscirne?>
-Io devo tornare da degli amici, sono ore che mi aspettano...- Disse Steve, poi guardò l'orologio che si era fermato. -Si è rotto... Bene. Ehm, ok. Tu aspettami qui, io verrò appena avrò detto loro che sto bene, devo fargli un favore e poi torno.-
<Io aspetto.> Disse fiducioso. Steve gli sorrise e riattraversò la dimensione tornando su Umany.
Jeo rimase solo per una mezz'oretta, poi Steve ritornò. -Eccomi.-
<Ah, ci speravo, sai?> Steve rise.
-Ora torno a casa, quasi mi dimenticavo che sono via da un giorno e mezzo, più la notte...-
<Sei via dal 26?>
-Mattina.- Annuì Steve. -E siamo al 27, mattina, quindi mia mamma mi ucciderà.-
<Ci credo. Io invece stavo andando a prendere la figlia del mio capo, credo che mi farò dare per scomparso... Fuori di qui è ora di pranzo, no?>
Steve rise. -Ti presenterò la mia famiglia mentre pranziamo.- Disse. -Prego.- Indicò il vuoto e Jeomoon fu un po' impaurito dal seguirlo, ma si fidò. Attraversò il portale DIM. Poi lo attraversò Steve.
-Neanche lì c'è...- Disse Chris, che aveva vagato per tutta la città per tutta notte. -Ma dove si sarà cacciato!-
-Chris!- Urlò Evelyn dalla cucina. -Cosa hai scoperto?- Disse raggiungendolo in salotto.
-Nulla mamma.- Disse cauto. -Ma magari è da qualche amico della scuola o...-
Eve scoppiò a piangere, Chris la abbracciò impedendole di scappare in sala da pranzo. Ormai era quasi ora di pranzo e Steve non era rientrato, Evelyn era disperata. Aveva già perso due figlie. Due. Non voleva perdere anche il suo Steve. Chris sentì un rumore, si guardò indietro senza mettere di abbracciare la madre e vide Steve uscire da, non seppe dire dove, con delle onde intorno a sé.
-Steve!- Urlò Evelyn quando il ragazzo uscì.
-Mamma!- Steve l'abbracciò come le lacrime che gli bagnavano i capelli.
-Brutto sciocco! Dove sei stato tutto questo tempo!-
Steve si sciolse dall'abbraccio confuso. -Jeomoon?-
-Chi?- Steve neanche sentì la domanda del fratello.
-Jeo?!- Steve si guardò attorno. -Deve essere uscito qualcuno prima di me!-
-Non c'è nessuno qui!- Diise la madre stizzita. -E non cambiare argomento, sei in guai seri!-
-Ma il mio amico è sparito...-
-Cos'è?- Chiese il fratello. -Una mosca? Perché l'ho appena schiacciata.- Steve ignorò il commento idiota del fratello e uscì di casa, Eve non riuscì a prendergli il polso per fermarlo.
Jeomoon riaprì gli occhi spaventato, era di nuovo in autostrada ed era notte. Guardò il suo orologio che era ripartito. Non ci capiva nulla, però sapeva che non voleva stare lì. Si girò e vide un portale, dentro c'era Steve, che dormiva e si agitava nel sonno. Andò verso il portale, ma quello si chiuse, poi si riaprì più lontano, fece per andare nel portale ma quello continuava a cambiare posizione e da quello che gli aveva detto Steve era meglio per lui non attraversarli, perché se si chiudevano e lui non era completamente dentro... Si incamminò per tornare indietro, verso la città del suo nuovo amico. Sapeva l'indirizzo, lo sapevano tutti gli Estranei e gli Umanyani... Si fece l'alba e lui aveva raggiunto il cartello pubblicitario che aveva incontrato andandosene via, che gli segnava 1/3 della strada che aveva fatto.
<Ma sono proprio uno sfigato!> Urlò. Aveva visto sul cartellone che era il 26. Il 26 mattina, di nuovo! Non si fece scoraggiare e all'ora di pranzo riuscì a rubacchiare del pane a dei clienti in un ristorante in una area di servizio. Rubò un po' di grissini da mangiare per cena e si incamminò. Quando fu sera era a 2/3 del tragitto. Si riposò per una mezz'oretta e riprese, gli facevano male i piedi e i grissini non erano bastati a placare la fame. Sentì la nostalgia della bistecca che gli aveva dato Steve. Realizzò, poi, che Steve in quel momento era con lui. In quel preciso momento era con lui, ma nella DIM...
Lui era stato catapultato nel passato, nello stesso momento in cui aveva lasciato Umany per andare, anche se per sbaglio, in quella dimensione. Eppure se ci fosse ritornato in quel momento non ci sarebbe stato nessuno. La natura di quella dimensione era complicata, a malapena capiva il RdO...
Beh, quello di cui era sicuro era che si sarebbe fatto dare una spiegazione da quel marmocchio. Forse era così poco cosciente del DIM da non sapere che sarebbe finito ancora a quando aveva lasciato Umany... la mattina dopo finalmente raggiunse casa sua ma si bloccò, aveva paura... Stava per scappare a gambe levate, ma non si mosse. Tornò indietro solo di qualche passo per poi sentirsi come prima. Capì che c'era il suo zampino sotto, quello di Steve, e magari anche di qualcun altro...
Jeo aveva il fiatone, le scarpe consumate e i vestiti sporchi e impolverati di sabbia. E aveva davanti la casa del suo amico, dove probabilmente era tornato senza risentire di ore di camminata come lui. Sentì una porta aprirsi, quella di casa McAiver e vide Steve.
-Steve!!- Urlò Jeomoon, Lui si girò e gli sorrise, gli corse incontro lo prese per mano e gli permise di oltrepassare la cupola.
-Ma dove ti sei cacciato!?- Gli urlò in nevulariano, Evelyn che lo fissava spaventata e confusa, quasi non riconosceva suo figlio. Cosa gli era successo in un giorno e mezzo?
<Dove mi sono cacciato?> Gli fece il verso lui. <Sono tornato nello stesso punto in cui ero andato via!>
-Cosa?-
<Sono apparso in autostrada, di notte.> Sottolineò lui, stanco.
Steve non disse nulla portò Jeomoon dentro casa e lo fece sedere.
-Mi vuoi spiegare chi è questo?!- Strillò la madre nel panico.
-Aspetta, mamma.- Disse senza guardarla. -Come me, quindi. Che quando sono entrato e poi sono uscito... Sono ritornato nello stesso punto e nello stesso tempo.- Continuò in Nevulariano.
<Esatto.> Disse sentendosi addosso lo sguardo di Evelyn che non capiva una parola.
-Ma in questo caso saresti dovuto apparire in camera mia! Perché dopo che hai attraversato il mio portale sei finito in camera mia e poi hai attraversato il portale del DIM...-
<Ah, avrei dovuto?>
-A quanto pare, devo studiare meglio la dimensione...-
<Dovresti proprio!> Ribatté il nuovo amico. -Ciao.- Disse ad Evelyn nella sua lingua.
-Chi diavolo sei?- Sbottò lei in risposta.
-Io Jeomoon, io Amico di Steve.- Disse il meglio che poté, Evelyn guardò Steve infuriata.
-Voglio una spiegazione.- Sibilò. -ORA!-
Steve spiegò tutto, con Jeo che sorrideva ogni volta che sentiva il suo nome. Chris non si muoveva dalla cucina e spiò tutto inviando informazioni al fratello che a sua volta diceva tutto a Jason, Peter, Piper e Megan.
-Per riassumere. Sei andato nella foresta, hai incontrato due cervi, hai fatto una scampagnata e infine sei stato in un posto sconosciuto, probabilmente pericoloso, facendo amicizia con Jeo l'Eromo?- Jeo sorrise e la salutò, Steve gli abbassò la mano.
-Così non la vedi dalla parte giusta, mamma!- Disse Steve. -Ho fatto quello che ci dice sempre papà. Lui ha cambiato idea, è dalla nostra!-
Eve guardò furiosa prima Jeo e poi Steve. -Lui starà in sala di addestramento finché non ci avrò parlato. E dato che sei tanto suo amico gli insegni meglio la nostra lingua!-
-Va bene! Ti mostrerò che ho ragione!- Eve chiamò Chris, che portò giù Jeo e lo legò.
-Jeo, so che non è il benvenuto migliore, ma appena posso ti slego e ti faccio fare una doccia. E cosa più importante, cibo.-
Jeomoon sorrise. <Meno male. Non sai cosa ho passato...>
-Posso immaginarlo solamente, amico...- Chris lo guardò come se non lo conoscesse, come quasi fosse un nemico.
-Ciao...-
Il fratello non rispose, andò in infermeria e si mise a chiarire con gli altri la situazione cercando di capirci di più. Per loro era importante sapere tutto, perché così sarebbero stati un passo avanti a loro.
-Chris...- Disse Steve, interrompendoli. -Posso aiutarvi a capire...-
-Hai fatto abbastanza, lascia stare.-
Steve, sentendo malumore, si offese. Fece brillare le mani e da queste ultime uscì le immagini di quello che aveva fatto tutto il giorno prima.
C'erano i cacciatori, la cascata, noci e mele, massi che rotolavano giù dalla montagna, il DIM e quello che più importava, la sua conversazione con Jeo. Poi mostrò quando era ritornato, aveva aiutato i cervi a costruire la loro casa e poi era tornato nel DIM a prendere Jeo.
-Aspetta.- Disse Piper. -Se si riappare nello stesso posto e nello stesso momento, perché tu sei apparso qui e non di nuovo nella foresta.-
-Ho scoperto che il posto, IO, lo posso decidere, gli altri no...-
-E questo quando?-
-Quando pensavo che Jeo sarebbe riapparso con me in casa nello stesso momento mio... Invece è apparso in autostrada, nello stesso momento in cui ha lasciato Umany per DIM...-
-E se Jeo fosse riapparso in casa ma nel tempo in cui era andato via da Umany?- Chiese Megan.
-Beh, adesso che ci penso sarebbe stato un casino per voi e per lui, quindi è un po' un sollievo che sia andata così... Solo che è tutto confuso.-
-Fratello, hai scoperto una nuova dimensione!- Disse Jason. -Se tu non fossi confuso saresti pazzo.-
-Lo penso anche io...- Disse Steve. -E se fosse tutto così?-
-Come?- Chiese Peter.
-Allora, come prima cosa ho buttato dentro dei proiettili... Anche se in teoria la prima cosa entrata nel Dim è Jeo e la sua auto. Poi una montagna di massi e poi una noce. Se io torno dentro e le ributto fuori ritornerebbero nello stesso momento in cui le ho messe dentro...-
-Allora meglio non ributtare su Umany i massi.- Disse Jason ironico.
-Tranquillo, ho creato una tasca...- Ribatté Steve.
-Una che?- Chiese Paul confuso.
-Una tasca nella dimensione, e ci ho messo dentro tutto. Posso decidere cosa farne, ma non importa, sono oggetti inutili e poi magari quando ci capirò meglio deciderò il Quando buttarli fuori...-
-Ma per la questione di prima?- Domando Megan. -Di Jeomoon, sarebbe dovuto uscire in camera tua...-
-Lo so, ma credo che abbia attraversato il portale... Cioè dopo aver attraversato DIM, ha attraversato di nuovo il portale ed è arrivato in autostrada. Ma in questo caso avrebbe dovuto vedere il portale per camera mia... Meglio così, se lo avesse visto sarebbe rientrato nel DIM...-
-Ma tu glielo hai chiesto?- Disse Peter.
-Cosa?- Chiese Steve andando verso Ally.
-Gli hai chiesto se ha visto il portale?- Steve tornò indietro da Jeomoon e quando tornò spiegò ai ragazzi che aveva visto, con aria triste.
-A quanto pare sei scombussolato anche tu...- Disse Megan abbracciandolo.
-Due sorelle in un mese... I ragazzi della Casa sono più sfortunati, perché loro neanche li ricordano, i genitori e i fratelli...-
-Non voglio... Fermare la triste... Racconto.- Disse Jeomoon sulla porta.
-Che fai qui, devi stare di là!- Disse Steve in ansia.
-Perdono, nuovo amico magico Steve.- Disse mentre Jason rideva. -Io desidera dire mio pensiero.-
-Parliamo la tua lingua così ti capisco e traduco.- Disse in nevulariano, Jeo annuì sollevato.
<Tu sei entrato nel DIM il 27 mattina, giusto?> Steve annuì. <Sono tornato nel passato, il 26 mattina...>
-Questo è vero...- Disse Steve con gli occhi spalancati. Tradusse ai fratelli ciò che gli aveva detto.
-Si perché sei entrato il 26 mattina, quindi... OH...- Disse Jason.
-Non capisco, spiegate?- Chiese aiuto Peter.
-Vedi...- Disse Jason. -Lui è entrato nel DIM il 26 ed è uscito nel 26. ma nel frattempo fuori il tempo scorreva, per tutti gli altri e avrebbe cominciato a ritornare a scorrere per lui... Il fatto è che Steve entrando nella DIM il 27 avrebbe potuto dirgli cosa sarebbe successo...-
-Per esempio...- Ipotizzò Piper, capendo. -Se fossero successe delle esplosioni il 26 pomeriggio...-
-Steve l'avrebbe avvisato e avrebbe potuto evitare accadesse!- Continuò Megan.
<Si completano le frasi così, sempre?> Steve fece spallucce con una smorfia divertita.
-Prevedere il futuro...- Disse Chris. -Non cedo di voler interferire con la linea temporale.-
-Si, perché in realtà le, per esempio, esplosioni sono accadute davvero. È pericoloso immischiarsi.- Disse Paul concordando col fratello, stranamente.
-Peccato che non c'era nessuno nel DIM prima che Ally morisse. Avrei potuto avvisarlo e evitare...- Disse Steve rammaricato.
-Non si poteva evitare!- Disse Jason. -E comunque meglio non cambiare nulla. Se Jeo si fosse presentato in camera tua entrando nel portale, non sareste stati amici, Steve non avrebbe saputo comunicare con te, ne entrare nel DIM e saresti scomparso.- Disse a Jeo. -Perché interferendo, Steve non sarebbe andato nel DIM e non ti avrebbe tirato fuori, MAI. Saresti ancora lì dentro.-
-Forse per questo si spostavano i portali, la DIM si proteggeva.- Disse Steve. -Non capite? Sembra una dimensione intelligente. Voleva che io la trovassi.-
-E Jeo? È stato un caso? Un errore?- Disse Megan. -Ok, che è un lato positivo che non ti abbia investito... Ma il DIM, intelligente, avrebbe potuto evitare che lui ci entrasse...-
-Si, è vero, ma magari voleva che ci entrasse anche lui...- Ipotizzò Steve.
-Perché? Cos'ha di importante?- Domandò Peter. -Hai i poteri?-
-No, ma è il vice del nuovo capo degli Eromi...- Disse Steve.
-Ah, beh allora...- Disse Jason alzando gli occhi al cielo.
-Steve, Jeomoon cibo.- Disse Jeo tirandogli la manica, Steve si scusò e portò Jeo in cucina.
<I tuoi fratelli sono molto buoni> Gli disse. <Non tutti mi avrebbero lasciato vivo dopo quello che gli hai detto...>
-Allora hai capito un po'... Si beh, noi siamo diversi dagli Altri...- Rispose lui. -Facciamo domande prima di uccidere. O li imprigioniamo, ma speriamo sempre cambino idea.-
-Come Jeo!- Disse lui entusiasta.
Steve rise. -Si, come Jeo.-
<In questo caso devo dirti di una cosa importante...> Steve si accigliò, Jeo era molto serio. <Il tizio che ha mandato le registrazioni in onda nella scatola animata...>
-Televisione...-
<Quella... Si tratta di un Estraneo. Dicono che è fatto di pietre e metalli preziosi del vostro pianeta. Dicono che i suoi poteri siano fuori dal normale. Lui può evitare una catastrofe senza rompere la linea temporale.> Steve distolse lo sguardo.
-Ne abbiamo già parlato, non si può. Poi non sappiamo neanche che succede se vediamo... Aspetta sarebbe impossibile, giusto...-
<Cosa?>
-Vedere il nostro io passato, siamo già nel passato. Giusto, scartato, In questo caso non dovrebbe essere un viaggio nel tempo...- Jeo sbuffò.
<Steve non è una brutta idea, fidati! Gli Altri avrebbero già buttato dentro qualcuno e lo avrebbero fatto vivere lì solo per fargli evitare gli sbagli che facevano, per uccidervi meglio.>
-Noi non siamo loro.- Ribatté.
<E chi ha detto che noi lo faremmo per uccidere? Noi lo faremmo per evitare morti come quella di Allyson McAiver.-
Disse il suo nome con ammirazione, come se il capo dei capi avesse innestato loro l'idea della forza di Ally, e avesse trasmesso la sua ammirazione agli altri.
<Scusa, io...>
-Questo tipo... Chi è?- Jeo ingoiò il suo panino.
-Ragazzo come Steve.- Disse lui masticando un altro pezzo. <Vuole stare al fianco di Ragnage, fargli vincere la guerra.>
-Perché? È scemo?-
<Dicono anche che lui è uno scemo...> Steve lo fissò. Lui smise, riluttante, di mangiare. <I genitori del ragazzo erano molto affascinati da Ragnage, lui vuole fare quello che i genitori non sono riusciti a fare...>
-Incontrarlo, avere un autografo e bere dalla sua bottiglietta d'acqua?-
<In pratica...> Disse poi si fece vicino e gli sussurrò. <Lui non lo sa, ma quelli non erano neanche i suoi veri genitori...>
-E tu come lo sai?- Mormorò lui a sua volta.
<Ne parlava Lorzock. È una fortuna che Ragnage non voglia vedere nessuno oltre ai capi dell'ASA o degli Eromi, perché sarebbe una catastrofe.>
-E non puoi dirmi dove si trova?-
<Non lo so dove si trova, sono via da due giorni, quasi. Anzi meglio spargere la voce che avete ucciso un tipo in autostrada, così mi daranno per morto. Ora che ho cambiato strada...>
-Cosa ti ha fatto cambiare idea?- Lo interruppe Steve.
-Mia moglie...- Disse lui, poi sospirò. <Lei era convinta di tutto questo, della guerra contro di voi, e pure io. Cioè, eravamo insieme... Poi un giorno un Semialieno l'ha uccisa, io da allora sono stato più arrabbiato con voi che con lei, e vi ho fatto la guerra. Poi mi hai parlato e ho capito che non era colpa vostra se lei è morta, ma colpa della guerra inutile che vi stavamo facendo...> Steve annuì e lo guardò con tristezza. <Ora sto bene, quando la rivedrò... Forse mi odierà, ma neanche io provo più le stesse cose per lei, per quello che ha fatto e per altro...>
-Non possiamo incolpare le persone per quello in cui credono. Ci credono e basta. Se poi espandono il loro pensiero e la loro vista, allora possono credere ad altro, a qualcosa di giusto.- Jeo sorrise.
<Ora mi insegni la tua lingua? Così posso parlare per bene a tua madre?>
-Hey Steve!-
-Amber! Come stai?- Chiese vedendo l'alone nero intorno all'occhio.
-Se stai pensando che questo occhio nero l'ho ricevuto all'addestramento ti sbagli...- Disse.
-Che è successo?-
-Beh, cambio scuola, a quanto pare.- Disse lei sedendosi sul suo letto.
-Che cosa hai fatto?- Chiese, Amber sembrò scocciata.
-Quante domande, ora ti spiego.- Disse, poi iniziò a raccontare.
Amber andava ancora a scuola con Jade, lei però era al primo anno, ormai a scuola prendevano in giro sia lei che Jade. Jade perché si capiva che fosse Semialiena per il fatto che avesse capelli molto rossi, non tinti come le compagne, e poi per gli occhi grigio brillante, fuori dal normale. Lei invece era stata presa di mira semplicemente perché stava con lei e avevano dato per scontato che fosse semialiena. Ne ebbero presto conferma, quando in una lezione Amber si arrabbiò. Stavano facendo matematica quando suonò la campanella, il professore uscì lasciando i ragazzi incontrollati. Dei bulletti si erano messi a tirare addosso al compagno di banco di Amber delle palline di carta. Vero che i banchi erano divisi, ma lui era l'unico a non averla giudicata e ad aver accettato il suo vero IO. Lo chiamavano “ciccione” e lo insultavano con altri termini. Loro ridevano. Non era per niente divertente. Il suo amico aveva detto ad Amber di non intervenire, e lei aveva resistito per un po', ma quando poi lo chiamarono “Alieno di merda” incominciò ad arrabbiarsi. Come se essere Umanyani li rendesse migliori. Così li chiamavano, Umanyani, lo usavano gli alieni, lo usavano anche loro ora. Lui non reagiva e li ignorava, ma poi scoppiò a piangere e loro ridevano. Lì Amber si inferocì. L'ennesima pallina di carta che gli lanciarono si fermò a mezz'aria, loro si girarono verso di lei, che guardava la pallina con gli occhi marroni che brillavano come se il sole ci avesse fatto il bagno dentro.
-Aliena!- Disse tra il divertito e lo spaventato il bullo più grosso.
Amber gli ricacciò la palla di carta in faccia, e così anche le altre addosso agli altri bulletti. Poro si coprirono e il suo amico intervenne.
-Amber, NO!-
-Ora mi promettete una cosa.- Sibilò ai ragazzi, fermando la mitragliata di letali pezzi di carta. -Voi non toccherete mai più il mio amico. Ne con pezzi di carta, ne con le parole.-
-Amber...- Disse l'amico cercando di avvisarla della presenza della professoressa.
-Altrimenti, userò i miei poteri di ALIENA per perseguitarvi fino alla tomba.- Disse facendo volare a pochi centimetri dal suo mento una forbice.
-Signorina Galdot...- Disse la prof. con gli occhi che brillavano.
Amber sospirò, fece cadere la forbice e si girò. -Prof... Una forbice stava volando, non ci posso credere!-
-Non ci provi, signorina Galdot.- Amber guardò in basso arresa, i bulli non ebbero il coraggio di ridere anche perché la forbice non era troppo lontana da loro. -In presidenza, immediatamente.-
Steve stava aspettandosi un risvolto positivo e invece...
-Mi hanno espulsa.- Disse lei con un sorrisetto.
-E l'occhio?- Amber fece spallucce.
-Ho proseguito la lezione, anche se solo dieci minuti, poi siamo usciti di scuola. Il mio amico mi ha pregato di non farlo, ma...-
-Cosa?- Chiese preoccupato.
-Siamo usciti e quel bullo voleva a tutti costi affrontarmi perché lo avevo reso ridicolo in classe e in tutta la scuola. Così mi ha fermata in mezzo alla strada e mi ha detto che voleva a fare a botte...-
-E tu ti sei beccata un pugno e sei scappata? Vero?- Sperò lui.
-Pensavo mi conoscessi...- Steve si lasciò andare arreso.
-Non è quello che hai fatto.- ipotizzò giustamente.
-Esatto. Io ho lanciato lo zaino a terra e gli ho detto che ero addestrata a uccidere. Lui mi ha riso in faccia. Ora non ride più.-
-Ma che gli hai fatto?- Chiese insistendo.
-Il classico, quello che ci insegna Dom... Lui mi ha tirato un pugno, volevo dargli la possibilità di scappare, capisci? Ma lui è rimasto lì e io mi sono arrabbiata, un poco. Ho fatto la mossa quella... Mie gambe, tuo collo... E l'ho quasi strozzato con i polpacci, sai il classico di Dom... Poi quando è quasi diventato blu l'ho lasciato... Non conosceva certo la mossa del “mi arrendo” che conosciamo bene noi...-
-Amber...- Disse Steve ammonendola.
-Sta bene! Gli ho solo fatto vedere chi comanda.- Disse lei giustificandosi.
-Sai che è stato pericoloso?- Domandò Steve seriamente arrabbiato. Era un po' un controsenso perché adorava i suoi modi di fare.
-E tu che hai fatto?- Domandò già acida.
-Beh, io ti ho superato.- Disse fiero.
-Lo immagino, stronzo, mi hai mollata un giorno intero. Sai che stavo per impazzire?- Disse lei stizzita, Steve si innervosì.
-Scusa...- Disse impietosito.
-Nessuna scusa!- Disse lei irata.
-Amo, non l'ho previsto...- Si giustificò lui.
-Sei il mio ragazzo, no? Almeno un biglietto... “Amore, vado a fare una gita, ci vediamo domani pomeriggio...”-
-Mi spiace, ma non vuoi sapere che è successo?- Domandò sperando lo chiedesse.
-Allora dimmi.- Disse lei mettendo le braccia conserte e aspettando.
Steve le raccontò tutto e lei si sciolse. -Cazzipicchia...- Esclamò.
-Già...- Disse lui.
-Voglio vederla!- Disse lei.
-Finché non l'avrò padroneggiata, tu non vedrai neanche una sfumatura della DIM. Ci tengo troppo a te.- Disse Amber gli tirò un pugno scherzoso e dolce alla spalla.
-Anche io tengo a te...-
Jimmy si ritrovò un tizio davanti. Aveva appena lasciato Ally sola, più o meno nell'Oltre e non poteva spiegarle quello che sapeva, avrebbe dovuto scoprirlo da sola. Esattamente nello stesso modo che aveva fatto lui. Il tipo era Estraneo, si vedeva ed era un Altro, ma non lo attaccava.
-Ciao.- Disse con noncuranza.
-Chi sei?- Chiese Jimmy confuso.
-Tu sei Groonstein? Lo zio di John McAiver?- Disse lui.
-Si, ma ripeto. Chi sei?- Insisté Jimmy. Il suo impegno con Sara era importante, vero. Ma quel tipo sembrava importante doveva dargli importanza.
-Sono Vetminio. Ho cercato di riportare un vita mia moglie.-
Jimmy rimase basito. -Cosa?-
-Hai bisogno di me. Tutti voi avete bisogno di me. E finalmente vi ho trovato.-
-Ti prego, spiegami.- Supplicò Jimmy col cuore in gola, guardandosi attorno.
-Inizio dal principio, non giudicarmi. Parto da qui se no non capirai.- Jimmy annuì supplicandogli con gli occhi di continuare. -Io ero molto amico di Ragnage.- Jimmy deglutì. -Quando sette anni fa sua moglie è morta, mi ha chiesto di fare qualcosa per salvarla. Il suo corpo era intatto, l'ha messa tipo in coma, come Ally ora. Io avevo un legame con Oltre perché avevo gli stessi poteri di Sara. Mi ha chiesto di andare Oltre a prendere Foxisem e riportarla da lui.-
-E cosa hai fatto?- Domandò curioso.
-Gli ho detto che era impossibile e lui ha ucciso Tause, mia figlia.-
-Molto amico, eh?- Lui non rispose e continuò.
-Allora mi costrinse ad andare Oltre per sua moglie. In segreto avevo messo in coma anche mia figlia. Perché avevo cambiato idea. Non avrei cercato di portare indietro sua moglie, ma mia figlia.-
-Lui l'ha scoperto...- Indovinò Jimmy.
-Si, ma aspetta. La parte che ti interessa te la dico ora.- Jmmy si mise in ascolto. -Per riuscirci ho trovato solo un modo. Entrare del portale.-
-Ma così saresti morto...- Disse sbuffando e sentendosi come al punto di partenza.
-Non da morto. Entrarci da vivo.- Evidenziò lui.
-Ma è impossibile. Oltre si offenderebbe...- Disse sorpreso.
-Si è offeso anche quando Ally è entrata. Lei era viva quando la sua anima è entrata, e si è “offeso”, perciò...-
-Continua.- Lo incoraggiò Jim.
-Allora ho cercato un Estraneo che facesse portali. Ci è voluto poco con Ragnage che aveva gli occhi degli Altri a sua disposizione. Era anche dalla nostra e non fu difficile né trovarlo né convincerlo ovviamente. Unimmo i nostri poteri il mio legame con Oltre e i suoi portali riuscimmo ad aprire un portale per Oltre che vedessi anche io. Chiamai mia figlia e fu allora che Ragnage mi sentì. Uscì di testa e uccise sia me che Achial. Il portale si chiuse e sia il corpo di mia figlia che quello di Foxisem morirono. Dopo la loro morte i loro fantasmi poterono uscire da Oltre.-
-E ora hai cambiato fazione? Sei dalla nostra?- Domandò un po' arrabbiato.
-Sette anni da fantasma solo ad osservare aiutano a capire.- Sottolineò lui. -E quindi non voglio che anche il corpo di Ally muoia togliendovi la possibilità di riaverla, come potevo io riavere mia figlia.-
-Sei gentile, ma come lo spiego a Sara?- Domandò confuso.
-Non devi! I segreti di Oltre non devono essere divulgati, ma capiti. E nessuno deve dire nulla né di come è fatto né le sue regole.- Disse lui impettito. -Non hai detto ad Ally del rapporto tempo RdO-Umany, vero?-
-No, ho evitato l'argomento. Ma non so per quanto ancora potrà aspettare... Pensa che sia passata solo un ora e mezza.-
-Bene, zitto. Capirà. Dobbiamo far arrivare Sara e suo cugino Steve al punto alla quale ero arrivato io con Achial.-
-E poi che faranno?- Chiese impaurito.
-Non lo so. Carta bianca. Sono arrivato fino a lì. Non so se riusciranno a fare quello che stavo per fare io.- Disse completamente perso.
-Tause? L'hai vista da allora?- Domandò Jimmy comprensivo.
-Si, è venuta da Oltre un paio di volte e ogni tanto la vedo. Oltre è rimasto offeso da me e da Achial e prima di poter attraversare il portale ci vorrà un po' di tempo. Forse Sara potrà aiutarmi, ma non è detto.-
-Quindi lei ha il vero e proprio potere di far palesare il portale alle anime?-
-Esatto... Le mette anche nelle condizioni perfette e da loro i requisiti. Un anima in pace. Fin ora è stata brava, ho sentito...- Jimmy annuì.
-Andiamo a “farle capire” tutto allora.- Disse Jimmy positivo.
-Maioarnese.- Disse Jeo.
-Maionese.- Lo corresse Jason. -Ci sei quasi.-
-Ma che cosa... Come la chiamate? Stronzupida.- Disse stizzito l'alieno.
-Ha mescolato due parolacce. Non dovevamo insegnargliele.- Disse Chris.
-Io ve lo avevo detto.- Disse loro Steve. -Non dirle più Jeo.- Disse rivolto a lui.
-Va bene, amico magico Steve.- Jason rise sotto i baffi e Steve lo fulminò, per un attimo assomigliò ad Ally, pensò Peter.
Bussarono alla porta e Paul andò ad aprire a Sara. -Hey, come va?-
-Siamo confusi. Sei qui per Ally?- Sara scosse la testa.
-Volevo stare con voi stavolta, mi mancavate.- Paul annuì e si fece seguire in cucina, dove c'erano tutti più uno.
-Chi...- Paul chiuse gli occhi e scosse le mani davanti a se.
-Non chiedere a me. Fatti fare il riassunto da Steve.- Sara si accorse del ragazzino dietro Piper, che si spostò.
-Steve!- Disse finalmente vedendolo. -Io e Chloe ti abbiamo cercato ovunque, lo sai?-
-Ero un po' lontano da qui.- Si scusò. -Comunque...- Spiegò tutto con lo stesso metodo usato con i ragazzi.
-Per la miseria!- Esclamò lei. -Ti sei procurato una bella emicrania, eh?-
-Puoi dirlo.- Disse Chris. -Non solo a lui.-
-E ora l'ha imparata la nostra lingua?- Domandò.
-All'ottantanove per cento, bellezza.- Disse Jeo facendole l'occhiolino.
-Gli avete insegnato fino a quel numero, vero?-
-Esatto.- Disse Steve mentre gli altri ridevano.
-Hai da fare dopo?- Domandò Jeo sorridendole.
-Tesoro, non sono il tuo tipo, fidati.- Affermò Sara, Jeo continuava a fare gli occhi dolci e il sorrisetto, poi cambiò espressione in quella confusa.
-Che significa no mio tipo?- Fece Jeomoon, Chris e Jason risero.
-Come noi tipo.- Disse indicandosi e indicando Jason. -Solo al contrario.-
-Oh.- Disse deluso profondamente. -A te piace ragazza.- Lui fece spallucce. -Anche a me piace ragazza.- Sara rise scuotendo la testa.
-Scemo.- Steve la zittì.
-Non insegnargli parolacce.- L'ammonì. -Mamma mi ammazzerà.-
-Ma smettila. A proposito, Evelyn?- Chiese.
-Si è ripresentata al lavoro.- Disse Megan. -Le avevamo detto di stare a casa...-
-Non vi ha ascoltato, eh?- Paul guardò a terra.
-No, ma non sta malissimo, solo che ci preoccupa. Abbiamo paura che faccia delle pazzie.- Disse Piper accarezzando il marito.
-Sara...- Sara saltò dallo spavento.
-Jimmy...- Disse sorpresa ben poco. -Scusate ragazzi, ma forse è importante.-
-Dillo anche a noi dopo.- Disse Jason interessato.
-Che succede Jim? non ti fai vedere da una vita...- Jimmy la fissò, non sapeva come iniziare.
-Ho visto Ally.-
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Nevular - Il Regno Cometa
FantasíaQuesto è un fantasy, ma non un libro per bambini. Ally é morta. Ma la guerra non è finita, riusciranno a risolverla senza di lei? O saranno troppo sopraffatti dal dolore? Capiranno i loro punti deboli? P. S. : E pure qui devo correggere, certo. Più...