Capitolo 5

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La tensione durante il tragitto è palpabile, nessuno dei due parla, ogni tanto mi giro a guardarlo e pochi secondi dopo sento il suo sguardo su di me. Non sono abituata a tutta questa confusione e senza la mia moto, senza poter sfrecciare tra le macchine, in quest'auto mi sento in trappola.

 Quando ormai mancano solo cinque minuti sento la sua voce che mi chiede quanto ci vorrà perché potrà di nuovo giocare. << Penso che con una buona volontà e un maggiore impegno da parte di entrambi in massimo due mesi potrai di nuovo camminare come prima e poco dopo potrai tornare anche a giocare>> gli rispondo e subito dopo cala di nuovo il silenzio tra noi due. Quando arrivo sotto il nostro palazzo posteggio e slaccio la cintura scendendo dall' auto, lo sento fare la stessa identica cosa e insieme cominciamo ad incamminarci verso l'entrata. Quando l'ascensore si ferma e le porte automatiche si aprono ognuno va verso il proprio appartamento. Inserisco la chiave nella serratura ma prima che possa entrare in casa sento la sua voce chiamarmi: << Mia sorella mi ha chiesto di chiederti, per ricambiare il favore del passaggio, se ti va di venire a cena da noi stasera? >> rifletto sulle sue parole, da quando siamo partiti dal centro non l'ho visto prendere una solo volta il cellulare per parlare con la sorella o leggere un suo messaggio. Vedo che ancora mi fissa aspettando una mia risposta quindi non ci penso molto e accetto l'invito. << va bene, dì a tua sorella che ci sarò ma arrivo un po' tardi perché devo passare a portare un pensierino alle figlie del mio autista >> rispondo e lo vedo annuire anche se un po' titubante sulla parola autista.

Subito dopo entro in casa e mi chiudo la posta alle spalle, vado verso la cucina e mi riempio un bicchiere d'acqua, apro il frigo e quando mi volto prendo uno spavento ritrovandomi Tish davanti. Devo ancora abituarmi alla sua presenza in questa casa. << Tish stasera puoi andare, non mangio a casa sono stata invitata a cena >> la informo e subito dopo raccoglie le sue cose mi saluta ed esce dall'appartamento. Devo ancora parlare con mia madre ma adesso non posso proprio e corro a farmi una doccia. 

Quando esco dal bagno ho ancora i capelli bagnati e sono avvolta in un asciugamano di cotone bianco. Prendo dalla cassettiera un completo intonato di pizzo bianco, asciugo i capelli ed entro nella cabina armadio per decidere cosa mettere. Opto per un vestitino fiorato che mi arriva a metà coscia e sotto ci abbino un paio di zeppe. Completo il tutto con un paio di orecchini a cerchio e vari bracciali colorati abbinati al vestito. Mi guardo allo specchio e devo dire che sono carina sembro quasi una brava ragazza. Non ho il tempo di truccarmi così afferro i due pacchetti sul mio letto ed esco di casa. Due minuti dopo mi trovo sulla mia Range Rover, metto in moto e mi immetto sulla strada. La mia moto non è ancora qui e non capisco per quale motivo visto che non ho raccomandato altro a mia madre, e sono obbligata ad usare la macchina quando non c'è Tom. Il traffico qui è molto più fitto e ci metto circa 15 minuti per arrivare. Quando parcheggio mi accerto che sia davvero casa di Tom per evitare di fare brutte figure, subito dopo scendo e raggiungo la porta suonando il campanello. 

Ad aprirmi sono due piccole pesti bionde che subito mi saltano addosso. << Cloe e Riley lasciatela andare >> sgrida le due bambine e subito dopo si riferisce a me invitandomi ad entrare. Appena dentro mi guardo intorno, sembra tutto molto accogliente e noto subito sul pavimento molte buste e carte da regalo e molti giocattoli un po' ovunque. Dalla cucina esce un signora davvero bella di mezza età con in mano una teglia, che appoggia subito sul tavolo non appena mi vede, e mi viene in contro presentandosi. << Ciao tesoro, tu devi essere la ragazza per cui lavora Tom; sai mi parla sempre di te, io sono Olivia sua moglie; vuoi sederti con noi? Possiamo benissimo aggiungere un posto a tavola >> mi chiede ma purtroppo devo rifiutare l'invito anche se dalla teglia e dalla cucina proviene un buonissimo odore. << Mi piacerebbe molto ma ho già avuto un invito a cena per stasera, magari un'altra volta; ora sono solo passata a fare gli auguri a queste due pesti e a portargli due piccoli pensierini. >> esco finalmente i due pacchetti dalla borsa che avevo con me che le due bimbe continuavano a guardare con i loro grandi occhi blu. Porgo il rispettivo regalo sia a Riley che a Cloe e loro non perdono ovviamente tempo a scartarli ed a osservare le due bambole al loro interno. Subito Tom e Olivia mi ringraziano e mi ricordano che non c'era bisogno ma io li ignoro vedendo i grossi sorrisi sulle bocche delle loro bimbe. Dieci minuti dopo esco da casa loro promettendo alle due principesse che qualche giorno passerò un pomeriggio con loro a giocare. 

Quando parcheggio di nuovo sotto il mio palazzo sono esattamente le 10:30, spero che Grace non abbia pensato che non sarei più venuta e che si sia offesa. Quando arrivo davanti la porta del loro appartamento busso aspettando che la porta si apra. Due minuti dopo mi ritrovo Damon in tutta la sua bellezza davanti.  

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