CAPITOLO XV

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Inutile, era lì, fermo, con quell'attrezzo in mano, cercavo in tutti i modi di farlo ragionare, ma non c'era verso, era tutto inutile.

– Ti prego, smettila... –

– Perché, io non ne posso più. –

– Jackson, metti via quella pistola, ti prego... –

– Stai zitta! –

– Guardami... ti prego, guardami... è inutile, sei già morto Jackson, che senso ha? –

– Voglio provarle tutte, voglio finire nel limbo, non voglio più stare qui! –

– Parliamone, non c'è solo quella come unica soluzione. Dopo che hai sparato quel colpo? Pensi che possa andare tutto per il meglio? Ragiona, è vero, perdi tutte le cose negative, ma pensa alle piccole cose positive? Vuoi davvero perdere tutte queste cose? Vuoi davvero perdere per sempre tua madre? Vuoi davvero perdere me? –

– Vuoi parlare? Parliamo dai! –

Jackson tirò la pistola contro il muro e si avvicinò a me; il suo viso si attaccò al mio, non dimenticherò mai quello sguardo un po' da psicopatico e un po' da persona che chiede disperatamene aiuto.

– Sono stanco Allyson, sono stanco...–

– Di cosa? –

– Di essere ancora in questo posto, di essere ancora davanti a te, di non poterti toccare, odio questo posto. –

– Quindi mi odi? –

Improvvisamente Jackson si sedette sul bordo del letto, di fronte a me.

– Odio? No, sai però cosa mi ha fatto sparare? Lo sai? –

Rimasi in silenzio ad ascoltare.

– Tu, tu sei uno dei tanti motivi...–

– Che stai dicendo Jackson? –

– La verità. Non mi hai mai notato perché pensavi a quelli più importanti, senza capire che le persone importanti sono quelle che ti vogliono far sentire per davvero al centro di tutto, io, ero uno di questi. Ti guardavo sempre, eravamo in classe insieme, ero seduto dietro di te. –

– Non è vero, ma che dici...–

– Jackson Morrison, ecco chi sono. –

– Cosa? –

– Ti è famigliare? Certo che sì. Ryan mi continuava a ripetere "Morrison senza figlio", per quei minuti ho odiato mio padre. –

I miei occhi iniziarono a diventare lucidi, non riuscivo più a tenere le lacrime.

– Mi diceva che ero brutto, povero e che mia madre per mantenermi si prostituiva, pur non essendo vero, ma su una cosa ci azzeccava sempre "tua madre non smetterebbe di provare schifo per te nemmeno se si ubriacasse tutti i giorni. Questo era Ryan. –

– Jackson, io...–

– Tu cosa, Ally? Guardavi e non facevi nulla, era tutto irrilevante per te, addirittura non ti ricordi di me. Io ero sempre lì ad aspettarti all'uscita, stavo fuori sotto la pioggia solo per vedere i tuoi occhi un'ultima volta con calma. –

Mi sentivo in colpa, avrei voluto che smettesse.

– Adesso sono tuo amico? Dovevo spararmi per farmi notare da te? Per farti capire che stavo male? Eppure io ero sempre lì. –

– Io non ne sapevo nulla. –

– Allyson, guardavi e ridevi, eri complice, ma non mi importava, mi piacevi...–

Un amico invisibile [COMPLETO] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora