CAPITOLO XVI

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– Per quanto riguarda la scorsa notte...–

– No, Ally, davvero, tutto risolto. È stato uno sbaglio. –

– Jackson, ascoltami, non è stato un errore, ti sentivi di farlo e mi sta bene, ma vorrei solo chiarire che noi siamo amici, ok? Non voglio che si rovini nulla. –

– Amici? Avrei voluto esserlo da vivo, almeno avrei potuto fare tante cose. –

– Jackson...–

Rimase con lo sguardo perso nel vuoto, quasi come se fosse pentito di essersi tolto la vita; infondo Jackson avrebbe solo voluto fare tutte le cose che i ragazzi della nostra età potevano fare, la situazione era triste in un certo senso.

Decisi così, per la prima volta, di fare qualcosa per aiutarlo:

– Tu vorresti fare le cose che farebbe un adolescente della nostra età giusto? –

– Cosa? –

– Facciamolo. Un'uscita tra noi. –

– Che cos'hai bevuto, andiamo fai la seria. –

– Sono seria: ventiquattro ore di tempo solo per noi, come due persone normali. –

– Che vorresti dire? –

– Domani non ho scuola, iniziamo con la mattina: facciamo colazione insieme, poi, andiamo a pranzo insieme. Cosa manca? Ah sì! Ogni adolescente ha il ballo di Halloween a scuola. –

– Siamo a settembre. – puntualizzò.

– Lo so, ma facciamo più cose possibili in un giorno. Dopo il ballo di Halloween, possiamo fare una passeggiata lungo il parco. –

– Andiamo Allyson, ma che stai dicendo?! E poi dovrei utilizzare tanta energia. –

– Riusciresti a resistere? –

– Ci posso provare. –

– Con l'energia puoi anche tagliarti i capelli? Cambiare vestiti? –

– Sono un'entità non ancora passata a miglior vita, quindi sì, ma stai facendo tutto questo caos per cosa?! –

– Per farti rivivere la tua adolescenza, però per come doveva andare. –

– Sì, ma come la metti con i tuoi genitori? Dovrai stare fuori casa per ventiquattro ore! –

– Mi daranno il permesso, tranquillo. –

– Ma...– sospirò sorridendo.

Infondo si vedeva che era entusiasta.

Ci svegliammo la mattina con il sole non ancora sorto, i miei sarebbero tornati per l'ora di pranzo, così, ne approfittammo per uscire di casa già dalla mattina presto.

Nei pressi del bagno vidi Jackson.

– Buongiorno Jackson, vado a farmi una doccia e usciamo, d'accordo? –

– Quindi, tra un'ora? –

– Guarda che non ci metto così tanto! – protestai.

– Con tutti quei peli sfido chiunque a metterci poco, per asciugarsi ci dovrebbero mettere ore. –

– Mi passi la maglia? –

– Sì, anche se con quei peli hai già un maglione. –

Inutile dire che si trattava solo di una scusa per fargli usare l'energia e renderlo vulnerabile alla mia ciabatta.

Un amico invisibile [COMPLETO] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora